Capitolo 1: Cattivi presagi
Il venerdi sento casualmente il Milzo, gli dico che per sabato ho in programma un giro al monte Misone da Riva del Garda, partenza come mio solito alle 5.30 e rientro a casa a mezzogiorno.
Naturalmente mi dice che sono matto, lui a quell’ora dorme. Aggiunge anche di stare attento perché i sentieri del Misone sono vietati, ma tanto all’ora in cui vado io non ci saranno problemi di controlli. Io non tengo neanche in considerazione questo avvertimento, tanto da quando è uscita la famigerata legge sui sentieri del Trentino non ho mai trovato nessuno che mi abbia detto niente, e poi qui siamo nei dintorni del Garda, dove dovrebbe essere in vigore una deroga (non scritta, però) alla legge.
Carico perciò la traccia sul GPS e mi preparo per la levataccia delle 4 di mattina, anzi di notte.
Capitolo 2: Le tracce dei BdB
Se volete seguire un punto da A a B, e magari quel giorno avete anche un po’ di fretta, non seguite MAI una traccia preparata dai Bikers di Brescia. Dovete sapere che i BdB sono una specie di bikers molto particolare, come alla maggior parte non piace l’asfalto, ma loro lo evitano come il peggior nemico, lo aborrono come la peste. Se solo c’è una possibilità di evitare 100 m di dislivello su bitume, loro prendono sterrate che risalgono colline, poi scendono in amene valli, guadano fiumi, risalgono dall’altra parte, percorrono sentieri ripidissimi da fare a spinta e arrivano cosi a tagliare l’asfalto, tutti contenti.
Peccato che abbiano fatto un sacco di km invece che un km e ci abbiano messo 1 h invece che 10 min.
Ma a loro il tempo non interessa, l’importante è evitare l’asfalto.
Questa particolarità in effetti la conoscevo, ma solo per sentito dire.
Capitolo 3: Su e giù
Dopo un’ora abbondante di viaggio notturno, parto allora da Riva come previsto alle 5.30, seguo la traccia verso il lago di Tenno e subito si comincia a salire su mulattiera. Bene, penso, bello evitare la strada asfaltata. I primi dubbi mi vengono però quando, a quota 600 m, la traccia si getta in discesa, perdo 150 m di altezza, risalgo, poi ridiscendo, incrocio l’asfalto, riprendo lo sterrato, sempre su e giù, ma sono sempre a 600 m e sono quasi due ore che pedalo.
Bello evitare l’asfalto, d’accordo, ma bisogna arrivare a 1800 m, quand’è che si comincia a salire,
che io a mezzogiorno devo essere a casa?
Finalmente, dopo l’ennesima discesa, comincia la salita vera, questa volta non c’è la possibilità di evitare l’asfalto e si sale, salita dura, mille metri secchi, ma con un paio di piccole pausette sono in cima alla montagna.
Partendo da 100 m e dovendo arrivare a 1800 m, avevo calcolato di fare circa 1700m di dislivello, invece seguendo la traccia dei nemici n° 1 del bitume, ne ho già fatti più di 2100!
Vabbè, la salita per fortuna non mi spaventa e poi adesso si che viene il bello, la discesa.
E conoscendo i BdB, la discesa è sempre da leccarsi i baffi.
Indosso le protezioni, setto la bici in posizione da discesa e via, comincia il divertimento.
Prima curva, seconda curva, dietro la terza curva chi trovo?
Il nemico giurato di tutti i bikers che pedalano in Trentino, l’uomo in grigioverde, l’inflessibile e fantomatica guardia forestale!
(immagine di repertorio)
Capitolo 4: La guardia forestale e il forum
A dire il vero di grigioverde vedo solo le mutande, visto che l’uomo salta fuori dal boschetto tirandosi su i pantaloni in tutta fretta, e anche la camicia è mezza sbottonata.
Cosa stava facendo non lo saprò mai: squaraus improvviso? Una bella bionda dietro le frasche? Piaceri solitari?
Non lo saprò mai (e non mi interessa neanche), quel che so è che la guardia si materializza in un attimo davanti a me. E nello stesso attimo ripenso alle parole del Milzo “ il sentiero è vietato ma non preoccuparti, a quell’ora non incontrerai nessuno”.
A quell’ora, ma non sono più le 5.30, infatti seguendo la lunga traccia dei nemici giurati dell’asfalto si sono ormai fatte le 9, e a quest’ora la montagna comincia a popolarsi di ogni tipo di varia umanità, c’è chi sale, c’è chi scende e c’è chi aspetta.
Aspetta chi vuole scendere.
In bici.
Ma in bici di qui non si può scendere.
“Ma lei dove sta andando?” chiede la guardia forestale (di seguito abbreviato in GF)
Io penso: dove sto andando? Ma cosa dovrei rispondere, che sono uscito di casa per comprare il giornale? Il sentiero è uno e conduce in un posto solo, è chiaro dove sto andando!
“Verso S. Pietro” rispondo io (di seguito abbreviato in NC)
GF: “Non si può scendere di qua in bici, il sentiero è vietato!”
NC: “Vietato? E come mai?” Facendo lo gnorri e cercando di tenere un profilo basso
GF: “In Trentino i sentieri con pendenza maggiore del 20% e larghezza superiore alla bici sono vietati, e questo ricade proprio nella categoria.”
NC: “Accidenti, non lo sapevo, e adesso?”
GF: “Deve tornare indietro.”
Penso: tornare indietro? Mi sono appena sciroppato più di 2000 m di dislivello di cui 1000 su asfalto e adesso dovrei ridiscendere proprio sul bitume? Giammai, vorrebbe dire rinunciare alla parte più bella del giro ed essere presi in giro a vita sul forum!
Tento allora di giocarmi le mie carte
NC: “Beh, allora io continuo sul sentiero scendendo a piedi, in questo modo non è vietato, no?”
GF: “ Certo, può scendere a piedi senza problemi, ma la bici rimane qui!”
NC: “ Come rimane qui, ma sei io mi metto la bici in spalla, che differenza c’è da chi cammina con lo zaino?”
GF: “ Bravo, e se dietro la curva rimonta in sella come la mettiamo? E poi qui siamo sul sentiero, lei è già in contravvenzione, sarebbero 80 euro!”
Qui si mette male, penso io, devo tirare fuori qualche jolly dallo zaino!
Cerco allora di buttarla a tarallucci e vino, mi sfilo lo zaino e tiro fuori della cioccolata di prima qualità, offrendone all’inflessibile guardia forestale.
La guardia non mi risponde neanche, ma mi guarda e cambia improvvisamente espressione.
Ahi, ahi, qua si mette male, mi sa che mi denuncia per tentata corruzione di pubblico ufficiale!
Vedo invece che scruta la mia maglia, mi ricordo solo ora che all’ultimo momento, prima di partire, visto che la temperatura era un po’ fresca, ho deciso di mettere la maglia a maniche lunghe, proprio quella del forum.
GF: “ Ma quella è la maglia del forum di mountain bike, quello diretto da quel rompicoioni del Toniolo!”
NC: (fra il meravigliato e l’indeciso) “Beh…si…è la maglia del forum, ma perché lo definisce rompicoioni?”
GF: “Perché da quando è uscita la legge sulla disciplina dei sentieri, quel rompicaxxo del Toniolo non ha fatto altro che sparare caxxate, spargendo merda qua e la senza ritegno sugli escursionisti della SAT, i tedeschi lo hanno appoggiato subito, i comuni e le aziende di soggiorno dopo un po’ anche loro sono salite sul carrozzone ed è venuto fuori un casino, deroghe qua, deroghe là, niente di scritto naturalmente, ma adesso noi poveri forestali non sappiamo più cosa fare!
La legge esiste, ai comuni però non glene frega niente, anzi pensano solo al loro tornaconto, i “sattini”da una parte, il forum con i bikers dall’altra e noi non sappiamo più quali sono i sentieri vietati, non ci capiamo più niente!”
Figuriamoci cosa ci capiamo noi bikers, è la prima cosa che penso!
Sembra quasi che debba cominciare a piangere, poi si riprende un attimo e borbotta, anche se meno convinto: “In ogni caso questo sentiero è vietato!”
Lo guardo, lui mi guarda, abbassa per un momento lo sguardo, vede la mia bici e trasale
GF: “Ma…quella è una canyon torque…..hammerschmidt…..reggisella telescopico….ma…..tu non sei per caso nonnocarb?”
NC: “Beh…. Si” rispondo imbarazzato “Sono io”
GF: “non dirlo a nessuno, ma ti seguo sempre sul forum, la rubrica sui viaggi in mtb mi fa impazzire”
NC: (sempre più incredulo) “Beh grazie…..allora io vado, magari ci sentiamo sul forum”
GF: “Si, si vai, per questa volta e solo per te faccio una deroga, io mi giro dall’altra parte, continuo quello che stavo facendo ( ? ) e faccio finta di non aver visto nessuno, buona discesa!”
NC: (molto più rilassato) “ OK, grazie e buona giornata”
(foto di Dario)
Capitolo 5: Conclusione
1700 m di dislivello fino a Riva, discesa ignorante, sassosa, spaccabraccia, come si addice ad una vera discesa nei dintorni del Garda.
Arrivo all’auto, butto dentro la bici, 5 ore di giro, 2200 metri di dislivello, mi siedo e mi riposo un attimo, solo 5 min. prima del viaggio di ritorno.
……..
Improvvisamente apro gli occhi, guardo l’orologio e sono le 11, accendo il motore e parto.
Ripenso al giro, a Milzo, ai BdB, a quel rompic… del Toniolo e alla guardia forestale…..mi sembra tutto un sogno.
Ma avrò fatto veramente questo giro o è dalle 5.30 che sono chiuso in auto a sognare?
Fra l’altro non mi sento neanche stanco, anzi proprio riposato.
C’è un unico modo per scoprire la verità, guardare se il GPS ha registrato tutto!
Mi fermo alla prima piazzola, prendo il GPS, lo accendo e…….
Il venerdi sento casualmente il Milzo, gli dico che per sabato ho in programma un giro al monte Misone da Riva del Garda, partenza come mio solito alle 5.30 e rientro a casa a mezzogiorno.
Naturalmente mi dice che sono matto, lui a quell’ora dorme. Aggiunge anche di stare attento perché i sentieri del Misone sono vietati, ma tanto all’ora in cui vado io non ci saranno problemi di controlli. Io non tengo neanche in considerazione questo avvertimento, tanto da quando è uscita la famigerata legge sui sentieri del Trentino non ho mai trovato nessuno che mi abbia detto niente, e poi qui siamo nei dintorni del Garda, dove dovrebbe essere in vigore una deroga (non scritta, però) alla legge.
Carico perciò la traccia sul GPS e mi preparo per la levataccia delle 4 di mattina, anzi di notte.
Capitolo 2: Le tracce dei BdB
Se volete seguire un punto da A a B, e magari quel giorno avete anche un po’ di fretta, non seguite MAI una traccia preparata dai Bikers di Brescia. Dovete sapere che i BdB sono una specie di bikers molto particolare, come alla maggior parte non piace l’asfalto, ma loro lo evitano come il peggior nemico, lo aborrono come la peste. Se solo c’è una possibilità di evitare 100 m di dislivello su bitume, loro prendono sterrate che risalgono colline, poi scendono in amene valli, guadano fiumi, risalgono dall’altra parte, percorrono sentieri ripidissimi da fare a spinta e arrivano cosi a tagliare l’asfalto, tutti contenti.
Peccato che abbiano fatto un sacco di km invece che un km e ci abbiano messo 1 h invece che 10 min.
Ma a loro il tempo non interessa, l’importante è evitare l’asfalto.
Questa particolarità in effetti la conoscevo, ma solo per sentito dire.
Capitolo 3: Su e giù
Dopo un’ora abbondante di viaggio notturno, parto allora da Riva come previsto alle 5.30, seguo la traccia verso il lago di Tenno e subito si comincia a salire su mulattiera. Bene, penso, bello evitare la strada asfaltata. I primi dubbi mi vengono però quando, a quota 600 m, la traccia si getta in discesa, perdo 150 m di altezza, risalgo, poi ridiscendo, incrocio l’asfalto, riprendo lo sterrato, sempre su e giù, ma sono sempre a 600 m e sono quasi due ore che pedalo.
Bello evitare l’asfalto, d’accordo, ma bisogna arrivare a 1800 m, quand’è che si comincia a salire,
che io a mezzogiorno devo essere a casa?
Finalmente, dopo l’ennesima discesa, comincia la salita vera, questa volta non c’è la possibilità di evitare l’asfalto e si sale, salita dura, mille metri secchi, ma con un paio di piccole pausette sono in cima alla montagna.
Partendo da 100 m e dovendo arrivare a 1800 m, avevo calcolato di fare circa 1700m di dislivello, invece seguendo la traccia dei nemici n° 1 del bitume, ne ho già fatti più di 2100!
Vabbè, la salita per fortuna non mi spaventa e poi adesso si che viene il bello, la discesa.
E conoscendo i BdB, la discesa è sempre da leccarsi i baffi.
Indosso le protezioni, setto la bici in posizione da discesa e via, comincia il divertimento.
Prima curva, seconda curva, dietro la terza curva chi trovo?
Il nemico giurato di tutti i bikers che pedalano in Trentino, l’uomo in grigioverde, l’inflessibile e fantomatica guardia forestale!
(immagine di repertorio)
Capitolo 4: La guardia forestale e il forum
A dire il vero di grigioverde vedo solo le mutande, visto che l’uomo salta fuori dal boschetto tirandosi su i pantaloni in tutta fretta, e anche la camicia è mezza sbottonata.
Cosa stava facendo non lo saprò mai: squaraus improvviso? Una bella bionda dietro le frasche? Piaceri solitari?
Non lo saprò mai (e non mi interessa neanche), quel che so è che la guardia si materializza in un attimo davanti a me. E nello stesso attimo ripenso alle parole del Milzo “ il sentiero è vietato ma non preoccuparti, a quell’ora non incontrerai nessuno”.
A quell’ora, ma non sono più le 5.30, infatti seguendo la lunga traccia dei nemici giurati dell’asfalto si sono ormai fatte le 9, e a quest’ora la montagna comincia a popolarsi di ogni tipo di varia umanità, c’è chi sale, c’è chi scende e c’è chi aspetta.
Aspetta chi vuole scendere.
In bici.
Ma in bici di qui non si può scendere.
“Ma lei dove sta andando?” chiede la guardia forestale (di seguito abbreviato in GF)
Io penso: dove sto andando? Ma cosa dovrei rispondere, che sono uscito di casa per comprare il giornale? Il sentiero è uno e conduce in un posto solo, è chiaro dove sto andando!
“Verso S. Pietro” rispondo io (di seguito abbreviato in NC)
GF: “Non si può scendere di qua in bici, il sentiero è vietato!”
NC: “Vietato? E come mai?” Facendo lo gnorri e cercando di tenere un profilo basso
GF: “In Trentino i sentieri con pendenza maggiore del 20% e larghezza superiore alla bici sono vietati, e questo ricade proprio nella categoria.”
NC: “Accidenti, non lo sapevo, e adesso?”
GF: “Deve tornare indietro.”
Penso: tornare indietro? Mi sono appena sciroppato più di 2000 m di dislivello di cui 1000 su asfalto e adesso dovrei ridiscendere proprio sul bitume? Giammai, vorrebbe dire rinunciare alla parte più bella del giro ed essere presi in giro a vita sul forum!
Tento allora di giocarmi le mie carte
NC: “Beh, allora io continuo sul sentiero scendendo a piedi, in questo modo non è vietato, no?”
GF: “ Certo, può scendere a piedi senza problemi, ma la bici rimane qui!”
NC: “ Come rimane qui, ma sei io mi metto la bici in spalla, che differenza c’è da chi cammina con lo zaino?”
GF: “ Bravo, e se dietro la curva rimonta in sella come la mettiamo? E poi qui siamo sul sentiero, lei è già in contravvenzione, sarebbero 80 euro!”
Qui si mette male, penso io, devo tirare fuori qualche jolly dallo zaino!
Cerco allora di buttarla a tarallucci e vino, mi sfilo lo zaino e tiro fuori della cioccolata di prima qualità, offrendone all’inflessibile guardia forestale.
La guardia non mi risponde neanche, ma mi guarda e cambia improvvisamente espressione.
Ahi, ahi, qua si mette male, mi sa che mi denuncia per tentata corruzione di pubblico ufficiale!
Vedo invece che scruta la mia maglia, mi ricordo solo ora che all’ultimo momento, prima di partire, visto che la temperatura era un po’ fresca, ho deciso di mettere la maglia a maniche lunghe, proprio quella del forum.
GF: “ Ma quella è la maglia del forum di mountain bike, quello diretto da quel rompicoioni del Toniolo!”
NC: (fra il meravigliato e l’indeciso) “Beh…si…è la maglia del forum, ma perché lo definisce rompicoioni?”
GF: “Perché da quando è uscita la legge sulla disciplina dei sentieri, quel rompicaxxo del Toniolo non ha fatto altro che sparare caxxate, spargendo merda qua e la senza ritegno sugli escursionisti della SAT, i tedeschi lo hanno appoggiato subito, i comuni e le aziende di soggiorno dopo un po’ anche loro sono salite sul carrozzone ed è venuto fuori un casino, deroghe qua, deroghe là, niente di scritto naturalmente, ma adesso noi poveri forestali non sappiamo più cosa fare!
La legge esiste, ai comuni però non glene frega niente, anzi pensano solo al loro tornaconto, i “sattini”da una parte, il forum con i bikers dall’altra e noi non sappiamo più quali sono i sentieri vietati, non ci capiamo più niente!”
Figuriamoci cosa ci capiamo noi bikers, è la prima cosa che penso!
Sembra quasi che debba cominciare a piangere, poi si riprende un attimo e borbotta, anche se meno convinto: “In ogni caso questo sentiero è vietato!”
Lo guardo, lui mi guarda, abbassa per un momento lo sguardo, vede la mia bici e trasale
GF: “Ma…quella è una canyon torque…..hammerschmidt…..reggisella telescopico….ma…..tu non sei per caso nonnocarb?”
NC: “Beh…. Si” rispondo imbarazzato “Sono io”
GF: “non dirlo a nessuno, ma ti seguo sempre sul forum, la rubrica sui viaggi in mtb mi fa impazzire”
NC: (sempre più incredulo) “Beh grazie…..allora io vado, magari ci sentiamo sul forum”
GF: “Si, si vai, per questa volta e solo per te faccio una deroga, io mi giro dall’altra parte, continuo quello che stavo facendo ( ? ) e faccio finta di non aver visto nessuno, buona discesa!”
NC: (molto più rilassato) “ OK, grazie e buona giornata”
(foto di Dario)
Capitolo 5: Conclusione
1700 m di dislivello fino a Riva, discesa ignorante, sassosa, spaccabraccia, come si addice ad una vera discesa nei dintorni del Garda.
Arrivo all’auto, butto dentro la bici, 5 ore di giro, 2200 metri di dislivello, mi siedo e mi riposo un attimo, solo 5 min. prima del viaggio di ritorno.
……..
Improvvisamente apro gli occhi, guardo l’orologio e sono le 11, accendo il motore e parto.
Ripenso al giro, a Milzo, ai BdB, a quel rompic… del Toniolo e alla guardia forestale…..mi sembra tutto un sogno.
Ma avrò fatto veramente questo giro o è dalle 5.30 che sono chiuso in auto a sognare?
Fra l’altro non mi sento neanche stanco, anzi proprio riposato.
C’è un unico modo per scoprire la verità, guardare se il GPS ha registrato tutto!
Mi fermo alla prima piazzola, prendo il GPS, lo accendo e…….