evviva l'informazione oggettiva. Solobike è sponsorizzato dall'Eicma?
Sempre da solobike. Editoriale che trovai sul sito subito dopo l'EICMA.
Il Salone di Milano: ha ancora senso?
Giunti all'ultimo giorno di apertura della Fiera del Ciclo e Motociclo di Milano (EICMA per gli addetti ai lavori) si può iniziare a trarre qualche conclusione sull'andamento della Fiera stessa.
Se dovessimo giudicare la salute del mondo ciclo, ed in particolare del settore mountain bike, solamente dall'andamento della fiera potremmo affermare che siamo stati al 'capezzale di un malato molto grave' (come cantava Bennato in Burattino senza fili). Personalmente ci sono andato venerdì contando sul fatto che il giorno infrasettimanale potesse graziarmi dalla ressa. Purtroppo così non è stato, non certo all'interno dei faraonici locali del nuovo centro fieristico di Rho quanto per le code di auto in entrata (la mattina) ed in uscita (la sera)!
Malato molto grave dicevo... almeno stando a quello che si è visto tra il padiglione e mezzo riservato al mondo delle due
ruote senza motore. E' un fatto che la maggior parte dei marchi di biciclette (mtb in particolare) abbiano saltato l'appuntamento novembrino con diverse motivazioni: è troppo in là nel tempo, la spesa è notevole, il classico stand mi sta stretto.
Partirei dalla prima affermazione. La scelta di proporre la fiera a novembre non è stata certamente delle più felici. Gli unici ad averne tratto vantaggio sono stati, probabilmente, gli organizzatori che hanno potuto suddividere le spese di allestimento con il ricco settore moto. Tutte le case avevano già definito i loro cataloghi e, per alcune di esse, i modelli 2008 sono già presso i rivenditori. In questo contesto si inserisce anche la rete, dove era possibile ammirare le nuove realizzazioni già da alcuni mesi.
Parallelamente a ciò c'è l'aspetto economico. Per quelle aziende che hanno partecipato a fine agosto alla diretta antagonista della fiera di Milano, l'Eurobike di Friedrischafen, duplicare l'impegno anche in terra italiana era davvero improbo e così la maggior parte hanno deciso di non farlo. Per presentare poi gli stessi articoli già visti? meglio di no.
Infine un argomento che alcune case/distributori stanno portando avanti da pochi anni e che fa sempre più 'proseliti': portare la bike direttamente all'utilizzatore, al possibile cliente con i bike test, magari con qualche atleta di punta del proprio team. Questa è secondo me la strada che, negli anni futuri, sarà la vera alternativa al classico stand dove la bici 'si guarda ma non si tocca'. Il biker, molto più che chi si dedica alla strada, ha bisogno di un contatto diretto che il mezzo che diventerà suo, più 'carnale' proprio nel senso che ci si deve salire sopra, perchè la reazione di una mtb, magari anche biammortizzata, la puoi capire solo se la usi sul campo e visto il prezzo che ci viene chiesto per l'acquisto la richiesta mi sembra sacrosanta. Penso che le case debbano investire in questo senso tempo e denaro, perchè non basta allestire lo stand, metterci dentro i migliori modelli in catalogo e raccogliere gli ordini ma bisogna scegliere la giusta location, le persone e poi ti devi confrontare con le critiche... Insomma è sicuramente molto più stancante ma al tempo stesso gratificante.
Della fiera milanese ne esce molto bene l'agonismo dimostrato sul velodromo allestito nello stand 7: Bettini e compagni non si sono risparmiati e vederli sfrecciare a 60 all'ora sulle due paraboliche della struttura è stato veramente emozionante. Altrettanto bene si può dire degli espositori presenti che hanno onorato la manifestazione presentando in qualche raro caso qualche inedita novità.
Di tutt'altro tenore l'ambiente che si respirava dall'altra parte della barricata dove le gambe sono sostituite da un motore e le ruote restano ancora due. Ma questa è un'altra storia...
Per concludere non so quale sarà il futuro dell'EICMA ma il mio consiglio è che è arrivato il momento di fare autocritica e, magari, cambiare strategia se non si vuole perdere ancora di più il contatto con il pubblico.