[News]: Do.11.5.14 - GAVOI IN MOUNTAINBIKE 4

DONCICCIO

Biker serius
28/9/11
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Iglesias
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Anche io attendo info su assicurazione e trekking ma conto di esserci :taxi-dri:
sono poi contento che siate proforum, proprio l'altro giorno cercando info su un giro mi sono accorto di quanti giri si organizzavano qui sul forum nel 2008/2009 rispetto ad oggi :nunsacci:, ma questo è tutto un altro discorso:omertà:.
 

SELDOMSEEN

Biker superis
27/1/12
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Gavoi
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Bike
Capra
Questo pomeriggio abbiamo fatto un'altra bella uscita con la roncola. Da veri bikers... ;)
Abbiamo pulito l'ultimo chilometro del giro, tutto in single e ridisegnato gli ultimi cinquecento metri.
Ne è venuto fuori un bel tratto di discesa che ripaga alla grande della salita feroce della prima parte.

Ciao!
 

Bikin'Gavoi

Biker popularis
19/9/11
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Gavoi
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Ormai anche quest'anno ci siamo.
Siamo alla quarta edizione e proponiamo il quarto percorso. Ci piace cambiare perchè abbiamo sete di esplorare e conoscere il nostro territorio.
Quest'anno ci spostiamo in una zona al confine tra i comuni di Gavoi, Fonni, Desulo, Tonara ed Ovodda.
Faremo base all'Hotel Taloro e gireremo nella valle del rio Aratu e le zone limitrofe. L'Aratu nasce nel Gennargentu, presso S'Arena, a Desulo, si butta verso nord nella valle omonima per circa quindici chilometri prima di finire la sua corsa nel lago di Gusana.
Il lago di Gusana è un bacino artificiale che serve la centrale idroelettrica del Taloro, e l'Aratu ne è il principale immissario.

Anche quest'anno abbiamo predisposto un giro per i bikers più esperti e smaliziati, un giro di media difficoltà, un trekking per chi non pedala. Rimane sempre la possibilità per i principianti di fare una passeggiata in bicicletta sulle sterrate a bordo fiume.

- Il giro più lungo percorre per circa sette chilometri le rive del fiume dove si transita per Domos Nobas e Perdas Fittas, lungo la strada romana che collegava Cagliari a Olbia. Si guadagnano circa cento metri di quota.

Si lascia il fiume col suo ininterrotto rumore e si sale. In altri sette chilometri si arriva ai 1267 metri di quota del Bruncu Fugilesu. Questo è il punto più alto dell'intera escursione. Si trova al confine dei comuni di Desulo, Tonara ed Ovodda. Il granito lascia spazio al fondo scistoso. Da queste parti scisto vuole dire Gennargentu. Infatti oltre ad essere il punto più alto è anche il punto più a sud ed il più vicino al Gennargentu. La vista spazia dalle pale eoliche del monte Arci, il golfo di Oristano, il Goceano e i monti di Fonni. Sotto di noi il laghetto di Torrei.
Se per arrivare in cima ci vogliono oltre due ore, per tornare a valle si fa molto prima. Infatti la discesa da questa cima spoglia è molto ripida e in un breve lasso di tempo si arriva sull'altipiano di Ovodda.

Con qualche saliascendi si arriva al nuraghe di Osseli. Un bel nuraghe semi nascosto dalla vegetazione. Si scende lungo un'accenno di strada forestale fino alla strada asfaltata di Cohozzo. Si percorrono circa duecento metri di questa strada e si arriva, sulla destra, al "Cancello Rosso". Quì nasce un single nuovo che con diversi strappi percorre una cresta fino alla "Vedetta" antincendio.

Prossimo obiettivo Lopene. Un bel tratto di discesa a tratti sulla roccia conduce al fondo di una valletta. Piccolo tratto in salita, per alcuni a spinta, e si arriva proprio a Lopene. Da qui ancora single verso i nuraghi di Leonardedda e Su Demaniu, fino al Ponte Aratu sul lago, dove finisce il giro.

Il giro è lungo circa 26km e accumula circa 1200m di dislivello in salita. Molti tratti sono dei saliscendi spaccagambe. Lo percorriamo in oltre quattro ore, quindi contiamo di partire preso per arrivare e pranzare in orari umani.


- Il giro medio prevede una prima parte in comune col giro più lungo, fino al guado. Si transita per Domos Nobas e in località Perdas Fittas si prende la sterrata a destra alla volta di Lopene. Una salita non certo banale ma fattibile che porta il gruppo a Lopene con un bell'affaccio sulla valle. Si percorre da quì un bel tratto di single, anche questo comune ai due giri, alla volta dei nuraghi Leonardedda e Su Demaniu. Discesa finale in single fino al Ponte Aratu.


- Il trekking guidato percorre a ritroso la parte finale dei due giri in bike. Si sale quindi al nuraghe Su Demaniu, si svolta a sinistra verso il nuraghe Leonardedda per poi salire verso Lopene. Questo è il punto più alto dell'escursione, si scende alla volta di Perdas Fittas, Si percorre la strada di fondo valle alla volta del Ponte Aratu transitando per Domos Nobas. Durata circa tre ore.


Anche quest'anno saremo ospiti di diverse persone, visto che in molti tratti si viaggia in terreni privati.
Quindi abbiamo il dovere di creare il minore disturbo possibile a chi ci ha concesso l'uso delle proprietà dove ci lavora e da cui vive. Se troveremo animali cerchiamo di disturbarli in meno possibile.
Non lasciamo dietro di noi nient'altro che le impronte delle nostre gomme.

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Aggiungiamo quì sotto una descrizione archeologica del giro più lungo fatta da @nuraghes che ringraziamo e speriamo di avere tra noi l'undici.


Oggi si va per i sentieri ovoddesi, alla scoperta di luoghi magici e di antichi siti archeologici. Le ruote sono in pressione, il cambio è preciso, le sospensioni fremono…manca solo la gamba, ma quella la mettiamo noi! Attraversiamo luoghi percorsi in passato da grandi studiosi, dal Lamarmora, all’Angius, dal Taramelli fino al Lilliu. Ma noi abbiamo qualcosa in più dalla nostra, un valore aggiunto, un’arma potentissima e micidiale che essi non poterono conoscere, per loro sfortuna: una bella mountain bike!!!

Dalla partenza è passato assai poco, e già incontriamo il primo dei tanti luoghi storici che vedremo durante la giornata: quello di Domos Novas, del quale purtroppo oggi rimane ben poco. Tra i campi della valle di Aratu si nasconde un villaggio, nel cui nome riecheggia ancora la sua fondazione in età Romana Imperiale, lungo la via cosiddetta “Per Mediterranea” che doveva collegare, attraverso l’attraversamento delle Barbagie, le città di Cagliari e Olbia. A lato della stradina per Predas Hittas si incrociano sulla destra i resti di una piccola struttura in blocchi granitici; alcuni di questi sorprendentemente risultano essere dei bei menhirs di età preistorica, riutilizzati come materiale di recupero nelle costruzioni del villaggio.
Si prosegue fino a raggiungere il sito dove questi furono presumibilmente prelevati, quello di Predas Hittas. In questo luogo si conservano ancora in situ due bellissimi e slanciati menhirs, più un terzo ormai ricoperto dal terriccio e difficilmente individuabile. Questi grandi monoliti, eretti presumibilmente durante l’orizzonte culturale di San Michele di Ozieri (Neolitico Finale, IV millennio a.C.), ci parlano di un lontano tempo in cui queste contrade furono il centro di un importante culto religioso. In origine dovevano essere presenti numerosi allineamenti, ma nel tempo sono stati quasi tutti rimossi. Nei dintorni del sito, a poco più di un centinaio di metri, sono presenti gli scarni resti di una tomba dei giganti dell’Età del Bronzo e, più a monte, la necropoli a Domos de janas di Sos Horros, che attualmente consta di una dozzina di tombe scavate nel granito. Altre domos de janas isolate sono presenti lungo i fianchi e le sommità dei rilievi attorno all’area di Lopene, sovrastante i siti vallicoli di Domos Novas e Predas Hittas.

Con tanta fatica e sudore risaliamo pian piano i fianchi del monte Mi^inari, che dai suoi 1267 metri ci regala una vista meravigliosa del Gennargentu e delle valli barbaricine. In queste zone non sembrano essere presenti siti archeologici, ma…..chissà!
È invece un sito archeologico di estremo fascino quello che andiamo a visitare dopo aver ridisceso i fianchi scistosi del monte, quando ci riportiamo sul limite dell’altopiano di Ovodda, di nuovo nel regno del granito.
Il nuraghe di Osseli, uno dei meglio conservati della zona, non tradisce le aspettative: la torre singola, eretta in piena età nuragica tra il VX e il XIII secolo a.C. svetta a circa 1000 metri sulla sottostante valle di Aratu e abbraccia con lo sguardo la catena del Gennargentu e parte dell’altopiano fino alla vicina mole del monte Orohole (dal quale a 1098 metri domina il nuraghe complesso di Concossu). Il crollo della camera a tholos non permette l’accesso dall’ingresso originale, sormontato da un gigantesco architrave ancora in sede, mentre è possibile accedere alla parte sommitale della struttura “arrampicandosi” facilmente dal lato nord. Sulla sommità possiamo apprezzare la disposizione “a coltello” dei conci esterni, una tecnica ben conosciuta nella regione, e le grandi dimensioni dei blocchi. Sulla base del nuraghe possiamo persino accedere ad una piccola cella risparmiata tra le fondazioni del nuraghe, addentrandoci con un po’ di fatica e con spirito da lucertola tra alcune grosse fessure nel paramento murario.
A margine del nuraghe scopriamo l’esistenza di un antico villaggio, presumibilmente di età tardo nuragica (almeno nella forma attuale), con frequentazioni posteriori di età romana.
Le capanne presentano pianta subcircolare, di piccolo diametro, con murature litiche di piccola pezzatura, talvolta con piccole nicchie. Non tutte sono in buono stato di conservazione: i tombaroli hanno agito indisturbati per anni, riducendo alcune strutture ad un informe cumulo di macerie.

Salutiamo il sito di Osseli e ci dirigiamo di corsa a Nord, verso un altro importantissimo sito archeologico, quello di Lopene: questa regione può considerarsi veramente una piccola “Eldorado” dell’archeologia barbaricina! Sono infatti presenti nella stessa area (e convivono senza litigare) almeno due tombe dei giganti, alcune domos de janas, un nuraghe (ma in prossimità ne sono presenti altri), un estesissimo villaggio nuragico e strutture di età storica. Il tutto adagiato sul limitare dell’altopiano che si interrompe bruscamente proprio in corrispondenza di Su Nodu ‘e Lopene, una gigantesca formazione granitica a picco sulla sottostante valle di Aratu. Centro importante ben prima dell’era volgare, è ancora oggi uno dei simboli di Ovodda e uno dei suoi luoghi più suggestivi, oggetto di leggende e dicerie affascinanti e misteriose.
Il sito avrebbe meritato certamente una sorte migliore: già preda degli elementi nel corso dei secoli, ha continuato a deteriorarsi a seguito di sciagurati scavi clandestini che hanno ridotto il nuraghe ad una massa quasi illeggibile di detriti. E’ possibile fare qualche ipotesi, sulla base della sola osservazione.
La prima frequentazione del sito è anteriore alla Civiltà Nuragica, come dimostrano le tombe di Età Neolitica, ma è durante l’Età del Bronzo che si ha uno sviluppo senza precedenti. Il nuraghe parrebbe essere del tipo a torre singola, con tuttavia interventi di età successiva che potrebbero aver visto addirittura l’erezione di una muraglia perimetrale attorno alla torre (in particolare sul lato meridionale). Di età ancora posteriore parrebbero alcuni vani a pianta sub-rettangolare che si impostano ai margini della torre nuragica. Nei pressi del nuraghe, sul lato settentrionale, riposa un grande villaggio all’ombra dei lecci, anch’esso vittima dell’incuria e dei tombaroli, ma tuttavia ancora piuttosto leggibile in alcune strutture capannicole, generalmente simili a quelle che abbiamo appena visto a Osseli.
La tomba dei giganti di Lopene, a un centinaio di metri dal sito principale, è un grande sepolcro collettivo in muratura litica, simile alle vicine e celebri tombe di Madau di Fonni, ma in mediocre stato di conservazione dopo alcuni scavi clandestini e qualche tentativo di pulitura e valorizzazione. Questa tomba dovette certo servire il vicinissimo villaggio, e dovette essere in uso per molto tempo.

Lasciato il sito incantato di Lopene ci spostiamo di poco verso Nord, fino a raggiungere il nuraghe di Leonardedda, quasi al confine col territorio di Gavoi, immerso nel bosco e anch’esso a picco sulla valle. Il monumento è in stato di crollo ma è possibile leggerne sufficientemente la pianta: si tratta di nuraghe semplice, monotorre, con scala elicoidale a sinistra dell’ingresso, e verosimilmente provvisto di alcune nicchie, similmente a quanto possiamo verificare nei vicini nuraghi di Littoleri e Su Demaniu. E cosi ci dirigiamo proprio verso quest’ultimo nuraghe, ormai stanchi dopo tanti chilometri ma non ancora sazi di visitare antichi monumenti e…di pedalare!
Su Demaniu (ma è conosciuto con diversi nomi) è un bel nuraghe in territorio di Gavoi, al confine con Ovodda, che restituisce una pianta simile a quelle riscontrate a Osseli, Leonardedda, Littoleri e in tante altre località. Lo stato di conservazione è discreto, e riusciamo ad accedere alla tholos interna, invero parzialmente occupata dal potente strato di crollo della parte superiore della camera. Riusciamo persino a percorrere qualche gradino dell’originaria scala per il “piano superiore”. Nelle vicinanze del nuraghe alcune strutture ci suggeriscono la presenza di un piccolo villaggio, simile forse a quelli appena esplorati. Anche questo nuraghe si trova in posizione strategica tra la valle di Gusana, ora sommersa dalle acque, e il monte Ma^uri (dalla sommità del quale ci osserva silente un altro nuraghe). La nostra bella gita volge al termine: ridiscendiamo il bosco verso la SS 128, che incornicia a Sud-Est il lago gavoese, e proseguiamo lungo il ponte Aratu, voltandoci indietro di quando in quando ad ammirare il verde e i versanti dei monti. I siti archeologici ovoddesi sono ancora lassù, dove il fitto bosco li cela e li protegge. A menzur viere ^un salude….e in sedda!!!

A presto.

P.S. Stasera, a un centinaio di metri dal nuraghe di Su Demaniu, abbiamo trovato un Domo de Jana che nessuno di noi conosceva...
 

nuraghes

Biker grossissimus
8/9/13
5.127
1.921
0
Sardegna - Deximaputzu / Ovodda / Su Masu
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Bike
due bimbe nerovestite, una più magrolina, l'altra più grassoccia
bellissima iniziativa, peccato solo per quella descrizione archeologica pallosa, uff! :smile:
Alla descrizione pallosa vorrei solo aggiungere che attualmente ho un "contenzioso" con un amico sui nomi da attribuire ai nuraghi di Leonardedda e Su Demaniu (il mio amico sostiene che si trattino del medesimo nuraghe, quello che nella descrizione ho appunto chiamato "Su Demaniu" mentre il nuraghe di "Leonardedda" avrebbe in realtà un altro nome non ben specificato...) Per ragioni che non sto qui a spiegare rimango convinto della bontà delle mie affermazioni, ma ho pensato comunque di comunicarvelo, un pò per correttezza, un pò perché in realtà su tutto quel versante c'è una certa confusione su nomi, limiti topografici e territoriali, ed evidentemente non c'è concordanza di vedute...:spetteguless:

Spero proprio di poter venire, mi sto organizzando, mi preoccupa solo la gamba (questi ultimi mesi sono stato ahimé quasi fermo)...domani dovrebbe arrivarmi la mia prima full (una Canyon Nerve AL 6.0) e non sto nella pelle...sarebbe bellissimo poterla subito sfruttare per un giro cosi, vedremo un pò come evolverà la situazione!
 

palomar

Biker serius
4/1/12
258
8
0
gavoi
www.bikingavoi.com
Bike
cube stereo 150 2019
posto alcune foto dei posti che vedranno i bikers di entrambi i giri, medio e lungo:celopiùg:
ps:solo i primi cento potranno fare la foto sulla roccia bucata:smile::smile:


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SELDOMSEEN

Biker superis
27/1/12
470
1
0
Gavoi
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Bike
Capra
... bello bello, io intanto ho prenotato la camera al Taloro con bimba e moglie :bacetto: ... piuttosto trekking per accompagnatrici ??? saluti ...
Ottima scelta il Taloro! ;)
Il trekking si fa, come al solito.
Ieri lo abbiamo provato e siamo stati comodamente nelle tre ore per una ascesa di circa 500m.
Info dettagliate a breve.

Ciao! ;)
 
Ciao, quando hai prenotato? Io avevo provato l'altra settimana tramite bukking:smile: e mi diceva che non c'era posto!

Ciao, io ho telefonato sabato direttamente in hotel e mi hanno confermato la disponibilità ed oggi gli ho inviato mail a [email protected], effettivamente su bukking :rosik: ti da disponibilità "zero" (ho verificato anch'io !!!), la Sig.ra della reception del Taloro mi ha detto che gestiscono loro la pagina e che ogni tanto non è aggiornato, questo il nr. del hotel 0784 53033 ......... bye :celopiùg:
 

Mauryk82

Biker superis
19/4/12
487
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San Vito (CA)
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Ciao, io ho telefonato sabato direttamente in hotel e mi hanno confermato la disponibilità ed oggi gli ho inviato mail a [email protected], effettivamente su bukking :rosik: ti da disponibilità "zero" (ho verificato anch'io !!!), la Sig.ra della reception del Taloro mi ha detto che gestiscono loro la pagina e che ogni tanto non è aggiornato, questo il nr. del hotel 0784 53033 ......... bye :celopiùg:

Thanks, gentilissimo, o-oo-o
 

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