Opinione Navetta o Ebike?

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teoDH

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Si ragazzi, tutta roba esistente.....
Non sono nuovi comprensori.....
Anche dalle mie parti una località in crisi ha puntato sulla bici estiva....il Pezzeda....
Dire che è un’attività imprenditoriale remunerativa però.....anche no....
Sopravvivono....ma non si può certo definire un’attività imprenditoriale che fa utili....
è questione di tempo, e di luogo, buona parte dei bikepark che stanno nascendo in italia partono da posti che sono già in crisi d'inverno, per la scarsità di neve o malagestione... e sono posti spesso difficili da raggiungere, e con budget di investimento bassi, quindi fanno cose poco interessanti, spesso abbozzate o fatte male, e non è quello il modo per avere successo, è solo un modo per mettere delle pezze... quando hai un posto come Finale, dove già adesso girano migliaia di biker, a farlo diventare un mega bike park non ci metti molto, hai il clima, hai accesso rapido e un aeroporto vicino, e una serie di servizi e infrastrutture alberghiere che nessun'aaltro posto al mondo dove ci siano dei trail ha... mancano due begli impianti, e allora si che farebbe il botto!
 

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Biker tremendus
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A Rapallo non ci sono trail... a Santo Stefano per arrivarci faccio prima ad andare a girare in francia... Se facessero due impianti a Finale e uno a Sanremo, avremmo gli introiti di Whistler tutto l'anno... ma facendo su e giù con i furgoni, ci sono almeno 15 ASD (che non pagano tasse) che fanno 500/1000 euro al gg... per tutto l'anno... ecco perchè non fanno gli impianti!

A Rapallo ci sono trail....fatti dal buon Maurizio di Deep Bike.....
Purtroppo per problemi di passaggi su terreni privati di proprietari scassa maroni, i tracciati arrivano solo fino a metà monte, poi si scende su asfalto....ma di potenziale ce ne sarebbe.....
E pensa che lì l'impianto già c'è........
Fare impianti a Sanremo? Dai Teo, sei anche appassionato ed esperto di sci.....se sei mai stato a Sanremo, devo seriamente spiegarti quanto è poco fattibile una cosa del genere???
 

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Biker tremendus
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è questione di tempo, e di luogo, buona parte dei bikepark che stanno nascendo in italia partono da posti che sono già in crisi d'inverno, per la scarsità di neve o malagestione... e sono posti spesso difficili da raggiungere, e con budget di investimento bassi, quindi fanno cose poco interessanti, spesso abbozzate o fatte male, e non è quello il modo per avere successo, è solo un modo per mettere delle pezze... quando hai un posto come Finale, dove già adesso girano migliaia di biker, a farlo diventare un mega bike park non ci metti molto, hai il clima, hai accesso rapido e un aeroporto vicino, e una serie di servizi e infrastrutture alberghiere che nessun'aaltro posto al mondo dove ci siano dei trail ha... mancano due begli impianti, e allora si che farebbe il botto!

Ribadisco, Finale potrebbe essere l'unico posto sensato dove fare un impianto.....che probabilmente guadagnerebbe.....
Ma di Finale ce n'è una.......creare impianti (e infrastrutture connesse) per i 4 biker che ci andrebbero, più o meno da qualsiasi altra parte è follia pura.....
E infatti non c'è uno straccio di imprenditore che abbia mai tirato fuori idee del genere......
 

cheyax

Biker superioris
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emilia romagna
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Sei ironico o lo dici tu ,hai una fonte di dove l'hai sentita?

Fonte online:

La bicicletta da montagna nasce in California negli Stati Uniti verso la fine degli anni sessanta. All'inizio le mountain bike non erano altro che robuste biciclette modificate in modo da poter sopportare le sollecitazioni di escursioni fuoristrada, ed erano probabilmente utilizzate da gruppi hippies in cerca di spazi incontaminati. Il primo serio sviluppo alle MTB fu dato da Gary Fisher, Tom Ritchey e Joe Breeze che modificarono la geometria del telaio, lo resero più leggero ed introdussero un cambio di velocità specifico. Il fenomeno mountain bike dilagò in tutti gli Stat Uniti e più tardi, negli anni ottanta in Europa. In Italia, quando molti snobbavano le MTB, la ditta Cinelli, con buona intuizione, lanciò sul mercato il modello Rampichino (che non era cero un modello downhill...). Da allora (1985) fino alla fine del secolo le vendite di MTB si incrementarono al punto da superare la quota di due terzi del mercato. La cultura della mountain bike e dei suoi appassionati si è sviluppata intorno a valori come l'amore per la natura e gli ambienti incontaminati, ma anche le forti emozioni. Oggi le mountain bike vengono costruite in numerosissime versioni e sono diffusissime anche in città. Sono assai diverse dai primi modelli e hanno ora anche forcelle (o l'intera struttura) ammortizzate e freni a disco. :celopiùg:
le prime mtb erano nate per fare la repack downhill, poi in seguito ha preso una piega diversa, ma comunque l'idea originale era quella di divertirsi in discesa
 

cheyax

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emilia romagna
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Ribadisco, Finale potrebbe essere l'unico posto sensato dove fare un impianto.....che probabilmente guadagnerebbe.....
Ma di Finale ce n'è una.......creare impianti (e infrastrutture connesse) per i 4 biker che ci andrebbero, più o meno da qualsiasi altra parte è follia pura.....
E infatti non c'è uno straccio di imprenditore che abbia mai tirato fuori idee del genere......
a san remo e a finale ci vanno intanto praticamente tutti i professionisti prima della stagione per test o allenamento, poi sempre di più in vacanza dato che è diventata famosa dopo tutti gli ews. di sicuro il pubblico non mancherebbe ma il problema è che i costi per la costruzione e il mantenimento di una funivia sono davvero elevati, non ci scommetterei più di tanto
 

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Biker tremendus
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Finale ha un numero di passaggi così elevato e delle infrastrutture già pensate in ottica bici, che potrebbe essere l’unico posto in cui la costruzione di un impianto potrebbe (e ripeto, potrebbe) avere un ritorno economico....
Sanremo lo vedo già molto più difficile....
 

ant

Biker assatanatus
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Tra i due laghi e il Moncuni
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Faccio una considerazione generale che vale per il Centro-Nord Italia (entro 300 km dalle alpi, per capirsi), con buona pace dei Finalesi e di tutti gli altri splendidi posti in Liguria, che anche io amo frequentare (seppur senza navette).

Anche io sono dell'idea che - in fondo alla scala di senso e sostenibilità - ci sia proprio la navetta, però a me piace fare "il giro" non le discese, sono modi diversi di andare in bici. Come lo sci alpino e lo sci alpinismo: due cose cugine ma diverse.

Detto ciò, il bike park è un'invenzione perfetta (al pari del comprensorio sciistico) e lo ritengo la soluzione migliore per chi è appassionato di discipline gravity.
E qui mi riallaccio al mio primo commento: Finale è meraviglioso, anche Andora non scherza così come molti altri posti. Dato però che molti di quelli che partono da lontano per girare in Liguria si fanno centinaia di km in auto, perchè non andare direttamente sulle alpi nei bike park che sono ambientalmente molto più sostenibili? (la devastazione è già stata fatta per gli sport invernali e la ottimizzi con l'estivo per le bici).

Certo in Liguria c'è il mare, il riding è diverso, tutto bello. Però se per usufruirne devi farti scarrozzare su e giù da pick up e furgoni forse non è il modello giusto.

Questo è solo il mio modesto parere, ovviamente enduristi e dh-er non saranno d'accordo perchè questa posizione limita a 20 posti sulle alpi la possibilità di praticare certe discipline.
 
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una nera e l'altra pure
@teoDH il fatto che la Base Nato sia un troiaio di posto non significa che realizzare un taglio largo 50 m sul fianco di una montagna sia indolore dal punto di vista ambientale.

Ma detto questo, ho il sospetto che non si conoscano i costi indicativi di un impianto di risalita.
Sul sito funivie.org (http://www.funivie.org/web/impianti/quanto-costa-una-funivia/) ci sono i costi indicativi basati sulla legge provinciale altoatesina. Per non dire poi di costi di gestione, alcuni dei quali sono fissi come i controlli di sicurezza e le revisioni.

Fate conto che non c'è una società di gestione degli impianti che sia in grado di produrre utili senza i contributi regionali, neanche in AltoAdige.
 

gipipa

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specy enduro - mondraker kaiser - haibike lt8 dh8
è pura utopia pensare ad impianti al posto degli shuttle in posti come finale
per molti motivi, già in gran parte detti, di costi impatto ambientale scarsità di zone servite annullamento degli interessi esistenti ......
i bike park esistono dove già ci sono impianti. i quali spesso sono in crisi in inverno per la scarsità di neve. in particolare la crisi riguarda quei centri minori realizzati negli anni 70 a quote follemente basse confidando su innevamenti che ormai appartengono alla storia
 

Tc70

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Picola ma carattarastica...
le prime mtb erano nate per fare la repack downhill, poi in seguito ha preso una piega diversa, ma comunque l'idea originale era quella di divertirsi in discesa


Vero,ma non erano ancora mtb,ma bici normali adattate (klunkler) con varie tecnologie dell'epoca,per scendere da colline,vero e proprio downhill come lo si intende oggi non era proprio...erano antenate delle mtb...quelle nate veramente per fare downhill,sono nate dopo gli anni 80 con l'avvento delle prime forche e ammo...;-)
 
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teoDH

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@teoDH il fatto che la Base Nato sia un troiaio di posto non significa che realizzare un taglio largo 50 m sul fianco di una montagna sia indolore dal punto di vista ambientale.

Ma detto questo, ho il sospetto che non si conoscano i costi indicativi di un impianto di risalita.
Sul sito funivie.org (http://www.funivie.org/web/impianti/quanto-costa-una-funivia/) ci sono i costi indicativi basati sulla legge provinciale altoatesina. Per non dire poi di costi di gestione, alcuni dei quali sono fissi come i controlli di sicurezza e le revisioni.

Fate conto che non c'è una società di gestione degli impianti che sia in grado di produrre utili senza i contributi regionali, neanche in AltoAdige.
Buona parte delle gestioni di cui parli, usano gli impianti 4 mesi l'anno, oltretutto ne mantengono ben più di uno, una moderna seggiovia 4 posti o una piccola telecabina con 3 operatori costa a spanne 1 milione l'anno per 10 anni, tutto compreso... ammortamenti, energia, personale, manutenzione
Ciò comporterebbe un passaggio di 40.000/50.000 persone l'anno... io non conosco i numeri oggi di finale, ma non mi pare che siano molto lontani, se si considerano anche i passaggi pedonali poi, credo che non ci sarebbero problemi ad avere un bilancio almeno in pari, se non in attivo, e porterebbe sicuramente un maggiore indotto per le strutture ricettive.
 
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teoDH

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è pura utopia pensare ad impianti al posto degli shuttle in posti come finale
per molti motivi, già in gran parte detti, di costi impatto ambientale scarsità di zone servite annullamento degli interessi esistenti ......
i bike park esistono dove già ci sono impianti. i quali spesso sono in crisi in inverno per la scarsità di neve. in particolare la crisi riguarda quei centri minori realizzati negli anni 70 a quote follemente basse confidando su innevamenti che ormai appartengono alla storia
Negli anni 60 era pura utopia creare da zero delle stazioni sciistiche... e guarda oggi!
 

gipipa

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specy enduro - mondraker kaiser - haibike lt8 dh8
e infatti oggi le stazioni create in quegli anni stanno tutte fallendo .....
è solo lassenza di neve che, avendo ucciso le loro speranze di stagione invernale, ha spinto i centri minori a buttarsi sull'estate
le stazioni che prosperano sono quelle storiche e in generale poste a quota maggiore
su finale, vi ripeto che per la morfologia dei luoghi un solo impianto non servirebbe a nulla. i trail partono da molti punti diversi e lontani tra loro.
una singola seggiovia va bene per quai posti in cui ti porta su una cima da cui partono tutte le, in genere poche, piste
esempi tipici caldirola, san giacomo ecc ecc
 
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Danixele

Biker forumensus
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Una bici robusta e una vetusta.
Ora arrivo tardi e non ho letto tutte le pagine.
Mia opinione senza tante riflessioni sui massimi sistemi:
Shuttle: fa rumore, porta su tanta gente, ti sgasa in faccia e se fa tratti sterrati alza nuvole di polvere, inoltre rischia di metterti sotto se la strada è stretta.
E-bike: aumento della gente sui sentieri, però non sgasa, non alza polvere, non fa rumore, non rischia di metterti sotto.

Se devo scegliere direi al 100% e-bike SI, furgoni NO.

Per quanto riguarda i sentieri a senso unico, nei bike park è giusto, in tutti gli altri casi direi proprio di no, sono di tutti, biker e pedoni che scendano o che salgano.
Tenere una velocità commisurata alle condizione della strada e ASSURMERSI LE PROPRIE RESPONSABILITA' senza scusanti. Se uno scende troppo veloce e rischia di scontrare un biker o pedone che sale o è fermo, è semplicemente un cogli*ne di biker e ne risponderà al 100% dei danni eventualmente creati, senza se e senza ma, e se lo fa perchè deve fare il tempo è doppiamente un cogli*ne.
 

cheyax

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emilia romagna
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Vero,ma non erano ancora mtb,ma bici normali adattate (klunkler) con varie tecnologie dell'epoca,per scendere da colline,vero e proprio downhill come lo si intende oggi non era proprio...erano antenate delle mtb...quelle nate veramente per fare downhill,sono nate dopo gli anni 80 con l'avvento delle prime forche e ammo...;-)
neanche le bici degli anni 80' erano usate proprio per fare downhill proprio come lo intendiamo oggi, comunque l'idea di fondo per cui si è iniziato ad utilizzare bici fuori strada era di divertirsi in discesa, poi è vero, c'è stato l'xc che come tipo di percorsi era più assimilabile a quello che si fa con una gravel moderna, ma comunque solo molto tempo dopo è arrivato il freeride pedalato (cioè circa il moderno enduro-allmountain), quindi il discorso che la vera mtb è l'all-mountain, perché prima si pedala e poi si scende da percorsi tecnici non ha molto senso, ma questo discorso è abbastanza ot
 

vitamin

Biker forumensus
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Milano
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YT Capra
Io giro a Sestri e secondo me il grosso problema è la convivenza, su alcuni percorsi, tra pedoni e ciclisti, soprattutto Sant'Anna dove spesso trovi escursionisti o cacciatori sul trail. Per quanto riguarda i furgoni. pur non usandoli, non mi hanno mai creato problemi, quando ti superano stanno attenti e quando li incroci rallentano (parlo dei ragazzi di Break BIke).
 

pennhouse2

Biker ciceronis
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TORINO
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La risposta è semplice: IMPIANTI DI RISALITA

Il furgone mi ha sempre fatto schifo, è per questo che da anni non vado più a finale, stai stipato delle ore in un furgone con altre 10 persone, spendi 50 euro e ti fai, se va bene, 7 discese.
Con le ebike, se va bene, ne fai due, e giri su un minipimer da 25 kg divertente come scendere a dorso d'asino...

Invece una bella seggiovia va a corrente quindi inquina poco, non intasa le strade, e ti permette di fare anche 15 discese al giorno. Fosse per me piazzerei un impianto in ogni luogo dove ci sono i trail, specie in Liguria.
Per il resto, basta far manutenzione, e di tanto in tanto chiudere dei trail e aprirne di nuovi così che i vecchi possano respirare un po ed essere ripristinati.
Altrimenti fai tanti salti e stando in aria per il 50% del tempo rovini solo mezzo trail...
Lo sci negli anni d'oro ci ha già insegnato che costruire impianti ovunque non è un modello sostenibile. Figurati con i numeri dei bikers...
Con gli sci da alpinismi capito spesso in ex stazioni abbandonate, una tristezza ed uno sfregio all'ambiente che, potendo scegliere, mi fa propendere per i furgoni che una volta finito l'interesse per la zona spariranno con la stessa rapidità con cui sono arrivati.
Fabio
 
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teoDH

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e infatti oggi le stazioni create in quegli anni stanno tutte fallendo .....
è solo lassenza di neve che, avendo ucciso le loro speranze di stagione invernale, ha spinto i centri minori a buttarsi sull'estate
le stazioni che prosperano sono quelle storiche e in generale poste a quota maggiore
su finale, vi ripeto che per la morfologia dei luoghi un solo impianto non servirebbe a nulla. i trail partono da molti punti diversi e lontani tra loro.
una singola seggiovia va bene per quai posti in cui ti porta su una cima da cui partono tutte le, in genere poche, piste
esempi tipici caldirola, san giacomo ecc ecc
Veramente falliscono quelle mal gestite o quelle a quote troppo basse, all'epoca, ovvero gli anni 80, erano tutte piene e floride, poi vuoi il cambiamento meteo, vuoi il boom dello sci che è passato, sopravvivono bene solo le stazioni ben organizzate e che stanno al passo con i tempi... e dire che lo sci è in crisi, può dirlo solo uno che non va mai a sciare, perchè altrimenti, dalle ore in coda che passa, capirebbe che lo sci è vivo e vegeto, e porta un notevole indotto, indotto che con i giusti investimenti potrebbe essere portato dai bikers... d'altronde se per prenotare un navetta a finale devi aspettare almeno un mese, vuol dire che proprio deserta non è...
 

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Biker tremendus
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Teo, ti sei fossilizzato su Finale....ma l'Italia è grande......

Se poi credi sul serio che nessun imprenditore abbia mai paventato l'idea, ovviamente anche con contributi statali, di costruire impianti a Finale "per non toccare gli interessi di qualche ASD", non so in che mondo vivi....
Ma davvero pensi che se fosse un investimento con prospettive di guadagno e non di buttarci dentro una marea di soldi a caxxo, nessuno si sarebbe ancora fatto avanti???? E stiamo parlando di Finale, che ha già tutte le infrastrutture connesse per i biker già pronte e funzionanti.......
In qualsiasi altro posto sarebbe un suicidio imprenditoriale ancor prima di iniziare.....
 

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