Mi permetto di dissentire!!!
E' vero che non ci sono controindicazioni nel fare entrambi, ma è vero anche che queste due discipline usano muscoli tra loro antagonisti, quindi fare uno di questi sport non fa certo migliorare l'altro
Non e' esattamente cosi', sono 2 movimenti diversi, nella pedalata lo sforzo muscolare e' di tipo concentrico, nella corsa a piedi eccentrico, sono 2 sforzi antagonisti, ma i gruppi muscolari conivolti sono sempre quelli (anche se caricati in modo diverso).
Entrambe le discipline migliorano la capacita' aerobica, in questo senso "uno aiuta l'altro", le capacita' specifiche del singolo sport vanno ovviamente allenate in maniera specifica, ma su questo non credo ci siano dei dubbi.
(l'esmpio più classico è fare un allenamento di corsa o partitella a calcio dopo mesi che si va solo in bici....il giorno dopo quasi non ci si muove!!!).
Il problema e' che il 90% dei ciclisti, fermamente convinti di avere "gambe e fiato" partono e fanno una "corsetta" di 10km. Nulla di piu' sbagliato, il fiato c'e' ma manca l'adattamento muscolare e articolare alla corsa che vengono col tempo, anche se tipicamente il ciclista che vuole cimentarsi nel running non accetta di partire col classico "1 minuto di corsa + 1 minuto di cammino x 15 volte", perche' gli sembra di non far nulla: se prendi un podista o un calciatore che non e' mai andato in bici e gli fai fare lo stelvio, secondo te il giorno dopo riesce a fare le scale? Secondo me no, ed e' la stessa cosa.
Se un poi, un professionista o un semplice cicloamatore vuole migliorare in bici, l'utima cosa che fa è iniziare a correre, e certo un podista che vuole migliorare non inizia ad usare la bici..
Se sei un podista fare un'ora di bici prima di correre e' utile per correre da stanchi senza aver stressato le articolazioni (riduci il rischio di infortunio), una pedalata blanda il giorno dopo una gara podistica e' un'ottimo scarico per smaltire le tossine dei muscoli.
Hai mai sentito nominare un certo Lance Armstrong campione di triathlon USA verso la fine degli anni '80? A quanto dice nelle interviste la corsa e' sempre stata parte del suo allenamento anche da ciclista "puro".
E non sono daccordo nemmeno sul fatto che la corsa è più naturale per l'uomo rispetto alla bici..
Ovvero è si più naturale, ma quella fatta senza
scarpe e su superfici come terra, sabbia o erba!!!
L'asfalto e il cemento sono invenzioni recenti e abbastanza traumatiche per le articolazioni e la schiena, cui l'uomo è poco abituato...
Vero, ma il gesto e' comunque piu' naturale. I miei 2 bimbi (4 anni, 16 mesi) hanno imparato a correre da soli, per pedalare triciclo e biciclettina non e' stato cosi'.
Un discorso a parte va fatto per le scarpe, in quanto fino a pochi anni fa si usavano scarpe che massacravano i piedi sulle lunghe distanze,mentre ora con studi tecnologici e biomeccanici del piede tutto è molto migliorato!!!
Quello che dici e' verissmo, anche se ci sono 2 scuole di pensiero:
1. la scarpa deve essere un cuscino per proteggere piede/schiena/articolazioni ecc. e correre senza infortunarsi (teoria dei produttori di scarpe);
2. la scarpa deve essere "minima" per non interferire con la biomeccanica della corsa, non far perdere la propriocettivita' del piede aumentando cosi' il rischio di infortuni (cosa a quanto pare provata da uno studio durato 10 anni che ha dimostrato come i podisti si infortunino piu' facilmente con scarpe "di qualita'"), questo approccio richiede una buona tecnica di corsa (pose method, chi-running, barefoot running ecc.);
onestamente su quest'ultimo punto non ho suffcienti conoscenze per potermi esprimere, forse come spesso accade la verita' sta nel mezzo, o magari da un'altra parte ancora, boh...