Mtb fuori dalla politica

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enrlodi

Biker serius
28/9/07
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Salvaterra di Casalgrande (RE)
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KHS Bajada 29er, Genesis Longitude 650B+, Genesis Vagabond 29", Cinelli Argento Vivo, KHS Flagstaff 29", Giant Terrago 26" SS
ciao Eky! sono d'accordo con te e con altri e ripeto che lo sport deve unire e non dividere.
Detto questo io non ho puntato il dito contro nessuno, nè accusato qualcuno ma ho invitato ad un approccio più equilibrato e onesto verso qualsiasi tipo di contesto, approccio libero da condizionamenti ideologici.
Se questi non ci fossero stati fin dall'inizio questo thread non sarebbe stato aperto.
Sei d'accordo o sono in errore io?
Bye bye
E.
 

Eky71

Biker popularis
Ciao Enrico... ciò che hai scritto, lo quoto pienamente al 100% :-? ... e secondo il mio modesto parere, dato che sui Forum ci sono ormai da diversi lustri, mooooooltissime volte le incomprensioni sorgono dal fattore scrittura... ovvero, che un conto è un'argomento discusso verbalmente e visivamente, un'altra cosa, purtroppo, è lo stesso argomento scritto... che per quanto uno si sforzi, sono più le volte che non si percepisce il vero pensiero di ciò che si voleva dire!!!... Del resto, il nostro modo "Latino" di esprimersi, è conosciuto in tutto il mondo, dato che oltre al verbo noi utilizziamo tantissimo anche le espressioni mimiche del nostro corpo!!!...:prost:

A presto!!!... ;.=9/
 

udc-ban

Biker cesareus
6/9/04
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Ragazzi....sono basito!
In primis occorrerebbe che tanti riprendessero in mano i libri di storia e della nostra lingua.
In secondo luogo bisognerebbe che ci si accostasse a una qualsiasi cosa con la mente libera da condizionamenti, preconcetti e ottusità assortite.
D'Annunzio fu soprattutto letterato, grande letterato, e gran parte della sua produzione risale al periodo antecedente la prima guerra mondiale; poi interventista, combattente, patriota: si ritirò a vita privata, deluso, ancor prima della marcia su Roma
e della presa del potere da parte del partito fascista (al quale fu comunque vicino forse più per convenienza che per credo).
Detto questo, per il fatto che fu fascista si nega la sua grandeza di letterato? e chi partecipa a una gara che porta il suo nome è un guerrafondaio nero?
Suvvia, siamo seri!
Questo modo di porsi nei confronti di ogni cosa è la causa del declino del nostro paese, è figlio di un pensiero assai diffuso in ogni strato della popolazione per cui tutto quella che viene da sinistra è buono...il resto è nulla col risultato che anche un grande fenomeno culturale come il Futurismo ( l'anno scorso si
è celebrato il centenario della pubblicazione del famoso manifestato di Marinetti & C.) celebrato ovunque in Europa da noi è passato sotto silenzio perchè malvisto da sempre in certi ambienti.
Detto questo questo credo che sarebbe assai più opportuno valutare una manifestazione sportiva per quello che offre (organizzazione, percorso, partecipanti, storia, prestigio ecc) anzichè per i connotati politici che qualcuno gli vuole appioppare a tutti i costi.
LO SPORT UNISCE, IL SETTARISMO DIVIDE !

Enrico

e piacere di conoscerti.

mi spiace che il mio thread ti abbia messo di malumore;

la storia la conosco ed il thread è scritto in forma equilibrata, concertativa, e sopratutto

collaborativa.

restituisco la mittente l'espressione di ottusità.

A fare copia e incolla ero capace pure io.

Ti auguro una buona giornata.

Ugo

Ah...dimenticavo , se mi venisse in mente di aprire un altro thread per qualcosa di cui intendo parlare qui con gli amici non aver timore, so che qui su questo forum non è ancora in vigore la censura mentale preventiva.


Un'ultima preghiera:

Per curiosità potresti partecipare all'argomento?

Cioè secondo te , denominare una gran fondo con il nome di un personaggio storico/politico è etico, oppure ritieni che denominare ad. es. un gran fondo GF Alcide De Gasperi possa fornire una connotazione politica troppo marcata ed il mondo della mtb ne resterebbe svilito?

Grazie in anticipo per la tua risposta.

Ugo
 

sembola

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una nera e l'altra pure
Ho già scritto che al momento non mi pare di aver percepito motivazioni ideologiche dietro alla scelta di usare il nome di D'Annunzio per una gara di mtb, ferma restante la perplessità davanti dell' uso di un personaggio che con il ciclismo non ha mai avuto nulla a che fare. Capisco però che oggi inventarsi qualcosa di nuovo nel mondo dell' agonismo non è facile, per cui ben venga la creatività del marketing se serve a promuovere lo sport.

Allo stesso modo però non si può ignorare la storia nè tantomeno ribaltarla. E la storia dice che D'Annunzio è stato un padre tutelare del fascismo, che si appropriò del suo "arditismo" facendone un simbolo stesso del regime. Pertanto non c'è da meravigliarsi se c'è chi trova discutibile l'uso di determinati personaggi fuori dal loro "ambiente": dopotutto una gara di mtb non è un convegno di studi letterari.

Credo comunque che il dibattito sia stato civile, corretto ed esauriente, per cui penso che sia meglio che si concluda qui.
 
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