Il week-end scorso non ho volutamente preso impegni: il giro di Sisine è assai goloso, ma non ho molta voglia di fare levatacce non mancherà occasione per rifarlo, l'Ortobene non ce la fa più a vedermi e decido di lasciarlo in pace per un pò ...
E' da tempo che voglio visitare il monte che sovrasta Irgoli e che vedo sempre dalla superstrada quando vado a Siniscola, e più volte con Brinku ce lo siamo minacciati a vicenda...mi sembra il momento giusto per farlo, una telefonata venerdi sera e siamo d'accordo: appuntamento alle 10, caffettino, panino nello zaino e via!
Siamo in due: pochi e neanche tanto buoni ...le idee sono più o meno chiare...il buon Brinku butta giù una traccia da Google Earth la sera prima:
l'idea è di fare giro in senso antiorario partendo da sud-ovest dalla parte siniscolese, un volta svalicato procederemo in cresta fino ad agganciare un sentiero che ci farà perdere un bel po' di quota (sul versante che guarda il Tuttavista) e di nuovo su seguendo l'asfalto, passeremo davanti al sito archeologico di Janna e Pruna, salire ancora e chiudere l'anello scendendo per il reticolo di stradelle che tagliano il bellissimo bosco di lecci di Padente Mannu.
Questo è quello che volevamo fare, poi in realtà il programma è un po' cambiato e il fattore esplorativo-dovecazzostoandando-ahialecavigliemisanguinano ha preso il sopravvento...
Comunque, per farla breve: dai racconti carpiti qua e la mi ero fatto un'idea ben diversa del posto: pensavo di salire in asfalto, vedere un bel panorama e scendere da una sterratona, e invece il Monte Senes (o meglio i Monti Remule, dei quali il Senes è la cima più alta), mi hanno stupito per la loro bellezza.
Il posto è splendido: un massiccio granitico le cui creste spoglie ricordano tantissimo i paesaggi del Gennargentu, complici anche capre, cavalli, rapaci e bestiole varie che lo popolano.
Una volta in vetta la vista è davvero mozzafiato: da una parte gli imponenti calcari del Montalbo, dall'altra la valle del Cedrino e il Tuttavista, di fronte il mare e alle spalle il Corrasi e il Gennargentu innevato...BELLISSIMO!
Si pedala su sterrate rovinate e con tanta pietra sciolta, non mancano i tratti da fare con la bici a spalle, anche l'asfalto ricorda un po' il Gennargentu...la salita non dà tregua, lenta e costante; la discesa non è da meno: si va giù su sentieri scassati e vegetazione bassa che mette a dura prova le gambe, anche i sentieri nel bosco, ormai in disuso, sono diventati single tecnici...tutto l'opposto di ciò che mi aspettavo....
...la prossima volta sapremo come articolare il giro, e sarà ancora meglio...state sintonizzati...
E' da tempo che voglio visitare il monte che sovrasta Irgoli e che vedo sempre dalla superstrada quando vado a Siniscola, e più volte con Brinku ce lo siamo minacciati a vicenda...mi sembra il momento giusto per farlo, una telefonata venerdi sera e siamo d'accordo: appuntamento alle 10, caffettino, panino nello zaino e via!
Siamo in due: pochi e neanche tanto buoni ...le idee sono più o meno chiare...il buon Brinku butta giù una traccia da Google Earth la sera prima:
l'idea è di fare giro in senso antiorario partendo da sud-ovest dalla parte siniscolese, un volta svalicato procederemo in cresta fino ad agganciare un sentiero che ci farà perdere un bel po' di quota (sul versante che guarda il Tuttavista) e di nuovo su seguendo l'asfalto, passeremo davanti al sito archeologico di Janna e Pruna, salire ancora e chiudere l'anello scendendo per il reticolo di stradelle che tagliano il bellissimo bosco di lecci di Padente Mannu.
Questo è quello che volevamo fare, poi in realtà il programma è un po' cambiato e il fattore esplorativo-dovecazzostoandando-ahialecavigliemisanguinano ha preso il sopravvento...
Comunque, per farla breve: dai racconti carpiti qua e la mi ero fatto un'idea ben diversa del posto: pensavo di salire in asfalto, vedere un bel panorama e scendere da una sterratona, e invece il Monte Senes (o meglio i Monti Remule, dei quali il Senes è la cima più alta), mi hanno stupito per la loro bellezza.
Il posto è splendido: un massiccio granitico le cui creste spoglie ricordano tantissimo i paesaggi del Gennargentu, complici anche capre, cavalli, rapaci e bestiole varie che lo popolano.
Una volta in vetta la vista è davvero mozzafiato: da una parte gli imponenti calcari del Montalbo, dall'altra la valle del Cedrino e il Tuttavista, di fronte il mare e alle spalle il Corrasi e il Gennargentu innevato...BELLISSIMO!
Si pedala su sterrate rovinate e con tanta pietra sciolta, non mancano i tratti da fare con la bici a spalle, anche l'asfalto ricorda un po' il Gennargentu...la salita non dà tregua, lenta e costante; la discesa non è da meno: si va giù su sentieri scassati e vegetazione bassa che mette a dura prova le gambe, anche i sentieri nel bosco, ormai in disuso, sono diventati single tecnici...tutto l'opposto di ciò che mi aspettavo....
...la prossima volta sapremo come articolare il giro, e sarà ancora meglio...state sintonizzati...