e siamo arrivati alla fine di questo 2023 che chiudiamo con una trasferta su un inedito, per noi, Monte Legnoncino nel Lecchese.
La scelta è dovuta principalmente al meteo e siccome siamo anziani andiamo dove c'è il sole.
...lasciamo perdere che gran parte dell'itinerario è all'ombra!!!
Per questa escursione, in una zona per noi nuova, chiediamo info a chi c'è già stato.
@grip82 ci fornisce una traccia, ....ma è di 8 anni fa
@RONKO ce ne fornisce una molto più recente con partenza da Colico.
Vai per la traccia di Ronko!!
il video di Ronko:
Il Monte Legnoncino con una altezza di mt 1714 è garanzia di belle vedute sul sottostante Lago di Como e su tutte le cime adiacenti, a partire dal fratello maggiore Monte Legnone che con i suoi 2610 mt è la cima più alta del settore più occidentale delle Alpi Orobie.
Ma per avere tutto questo c'è uno scotto da pagare! Il giro prevede circa 36 km per 1850 mt di dislivello. Decisamente impegnativi e poi ci sono le giornate molto corte.
Questo è quello che chiedo a Ronko "....Ce la faremo?"
E questa è la sua risposta "Pota!!! Basta partire presto!!"
E così scatta la levataccia per essere in sella prima delle 8:00 a Colico dove troviamo agevolmente parcheggio.
Le prime rampe asfalto/cemento ci scaldano subito
Attraversiamo antichi nuclei di case in sasso
le Baite di Vezze
percorriamo sentieri nei castagni con parecchia foglia a terra
sino ad arrivare alla Chiesetta della Madonna di Bondo del 1600
finalmente arriviamo sul versante dove arriva qualche raggio di sole
Alterniamo tratti su una piacevole sterrata in piano a tratti su asfalto con traffico inesistente
Superiamo l'abitato di Lavadée ed in prossimità del parcheggio prendiamo la bella strada militare che ci porterà pedalando alla nostra meta, con belle vedute sulle cime circostanti.
siamo in cima!!
e siamo in media con i tempi che ci eravamo prefissati; sono le 13, quindi sosta panino e contemplazione del panorama
su le protezioni e siamo pronti per la discesa, inizialmente sul tratto di andata
con il gigante Monte Legnone davanti a noi
ed arriviamo al bivio dove iniziamo il sentiero vertical e ci stacchiamo dal tratto percorso all'andata
il sentiero già di per sè molto difficile è pericoloso da percorrere a causa della presenza di ghiaccio che ci obbliga a lunghi tratti a piedi.
Terminato il tratto a piedi il sentiero diventa ciclabile in un bellissimo bosco
arriviamo al laghetto completamente ghiacciato
continuando a scendere troviamo ancora parecchi tratti per noi troppo tecnici che facciamo a piedi; ma più si scende e più il sentiero si addolcisce
Quando si entra nel bosco il sentiero, coperto da uno strato di foglie, sparisce e dobbiamo ringraziare i GPS se siamo riusciti a non perderci.
Nella parte finale del giro abbiamo avuto qualche problema di navigazione in quanto un tratto di sentiero che prevedeva il nostro passaggio lo troviamo chiuso e su un breve tratto di asfalto arriviamo alla Ila mobile.
Nel complesso un itinerario che, nonostante il dislivello elevato, siamo riusciti a percorrere in salita pedalando sempre.
Discorso inverso invece per le discese; forse il periodo (30 dicembre) in cui l'abbiamo fatto noi non è indicato.
Occorre prestare attenzione alle lastre di ghiaccio nella parte alta, anche percorrendola a piedi.
Inoltre, a causa dello spesso strato di foglie che ricopre sassi e tronchi, il sentiero è scivoloso, imprevedibile e inoltre è un attimo perderlo.
Per il resto ne siamo usciti vivi e nello scendere i nostri occhi erano per il fratello maggiore Legnone.
....comunque se ne parlerà nella bella stagione!!
Con questo ultimo giro nel 2023 io e Ila vi salutiamo e vi auguriamo un 2024 ricco di pedalate!!