Montagne di Tinacria

Fosforo (ex Viktor)

Biker forumensus
23/3/04
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SICILIA TUTTA!!!!!!
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La cosa che mi ha sempre più colpito girando per montagne in Sicilia è la totale e cronica ignoranza dei siciliani riguardante la conoscenza del proprio territorio. Sarà strano ma su Etna, Peloritani, Nebrodi, Madonie, Monti della conca d’oro, Sicani etc…, si incontrano più turisti stranieri che siciliani. I poveretti sono quasi sempre alle prese con sentieri non segnati, privi di manutenzione e, quando gli dice bene, una cartina a 50.000 del 1973 se non addirittura una 25.000 del 1946. Ci sono delle igm della zona delle Madonie che addirittura non riportano neanche l’autostrada. Per non parlare delle nuove “splendide” ctr (carte tecniche regionali) a 10.000 ricavate d ortofoto senza rilevamento sul territorio, il che significa addio sentieri piccoli o sottobosco. I pochi siciliani che frequentano la montagna, a parte i pochi e oserei dire anche eroici appassionati, sono quelli che lo fanno per motivi di lavoro. Così troviamo le guide etnee che accompagnano i turisti stranieri, i pastori dei Peloritani che per evitare le transumanze hanno ricavato ovunque strade carreggiabili al posto dei vecchi sentieri. Un dissesto spaventoso ed una perdita inestimabile di patrimonio sentieristico montano (considerate solo la stradella che ha distrutto monte Scuderi arrampicandosi quasi fino alla cima). Sui Nebrodi troviamo sempre i pastori, o possiamo andar a far visita a quei poveretti di Villa Miraglia che da soli dovrebbero tener testa alla richiesta turistica (anche qui per lo più di origine straniera) essendo praticamente l’unica struttura ricettiva della zona. Per non parlare delle Madonie. Proprio l’altro giorno sono stato a piano Battaglia con due amici tedeschi, loro erano assolutamente estasiati dall’ambiente, non avrebbero mai immaginato che la Sicilia fosse piena di montagne, in più con questo clima a dicembre. Erano entrambi decisamente convinti che non aver portato la bici da casa fosse stata proprio una cattiva idea. Eppure arrivati lì incontriamo i gestori degli impianti intenti a costruire un nuovo nastro trasportatore per la nuova pista baby e che, con ancora più soddisfazione, ci annunciavano la possibilità della sostituzione dello skilift con una seggiovia per la prossima stagione. Tutto questo entusiasmo si è ovviamente spento immediatamente, è bastato solo ascoltare due piccole risposte a due nostre ancor più piccole domande: «…dove potremmo andare a prendere un caffè?» « come? No, no, qui è tutto chiuso perché siamo ancora fuori stagione». « Ma avete mai pensato di costruire un bike-park?» «Cchi è ca dicisti?!» (qui riconosco l’assurdità, per non dire l’insolenza, della mia domanda, ammetto di aver peccato di ingenuità). Ora, come è noto a tutti i primi bike park europei sono stati costruiti nella zona cosiddetta delle Deutches Mittelgebirge, ossia le montagne del centro o centro sud della Germania che, essendo zone prealpine, con la sola neve restavano aperte meno tempo delle fortunate stazioni alpine. Tutti riusciranno facilmente a capire che vantaggio può dare un bike park ad un comprensorio sciistico, soprattutto in quei comprensori dove la neve è poca e dura ancora meno. Ma da noi no, noi siamo molto originali in questo. A piano Battaglia si lavora a Natale (badate bene che per lavorare agli impianti occorre la totale mancanza di neve) per costruire un nastro trasportatore che aiuterà nelle risalite gli appassionati di neve che affolleranno il territorio per addirittura 1 mese l’anno (forse anche un mese e mezzo se vi piace sciare sulla granita). A ruota seguono alberghi, caffè e rifugi, ovviamente chiusi perché fuori stagione. Così il povero tedesco che vorrebbe venire a svernare in Sicilia con la bici, anche solo per trovare 15 gradi a dicembre, deve rassegnarsi a trovare tutto chiuso. Niente bike park, niente sentieri segnati per tour indimenticabili con discese fino al mare, nessun posto dove dormire, nessun posto dove mangiare o prendere il tanto amato cappuccino italiano. Ma come, come è possibile che i tedeschi si meraviglino di ciò, ancora non hanno capito che le Madonie sono un comprensorio sciistico? Senza voler passare agli splendidi monti della Conca d’oro o ai Sicani, praticamente abbandonati.
Tornando ai nostri sentieri, perché non esiste la manutenzione? Perché sono tutti sprovvisti di segnaletica. La risposta sembra ovvia: “…perché le istituzioni (ente parco e forestale) non fanno il loro lavoro”. Come tutte le risposte troppo semplici però non funziona. La scorsa estate il cai di Palermo ha partecipato alla realizzazione di un progetto che prevedeva la sistemazione di alcuni sentieri nel parco delle Madonie. In collaborazione con la forestale sono stati sistemati e segnalati quasi 100km di sentieri (di più non si poteva fare). Il lavoro ha trovato sbocco nella recente realizzazione di una nuova cartina del parco. In questa circostanza è naturalmente venuto fuori l’annoso problema: «…perché non ci sono sentieri segnati sulle Madonie? Perché la forestale non fa il suo lavoro di manutenzione?»; risposta della forestale «…noi faciamo manutenzione solo fino a quando non incontriamo un recinto. Poi ci fermiamo perché u zù Totò e u zù Calogero non vogliono gente sui loro terreni, anche se i terreni sono vincolati e dovrebbero dare per legge servitù di passaggio». L’arcano è scoperto, allora non è solo la forestale. Verità amara ma chiarissima, sono gli stessi autoctoni, pastori e contadini che non vogliono gente nel teritorio, non vogliono gente a casa loro. Ed ogni buon siciliano, purtroppo, sa bene cosa significa “pastore” quando si possiede un terreno vincolato sulle Madonie o sui Nebrodi. Ma siete mai stati sui Peloritani? La stessa cresta di monte Poverello è recintata, la parte sud a zù Totò e la parte nord a zù Calogero. Sui Peloritani c’è anche una strada che parte dal passo dell’acqua menta e arriva a Fiumedinìsi (una delle tre esistenti). Bene, la strada è privata e sbarrata da un cancello chiuso con lucchetto. Solo alcuni pastori e cacciatori “amici” (questo per ammissione della gente della zona) hanno le chiavi per passare.
Tutto questo per dire cosa? Una sola cosa per me fondamentale: i primi colpevoli della mancata valorizzazione del nostro territorio montano siamo tutti noi, con la nostra mentalità, le nostre abitudini ed i nostri limiti. Noi per primi sconosciamo il nostro territorio. Da quando sono venuto a Palermo ho chiesto info ai biker della zona, quasi tutti mi hanno detto che Monte Pellegrino aveva solo le due strade asfaltate (lato Mondello, lato Palermo) e al massimo un giro nella stradella della pinetina arrivati sopra al santuario, ma niente single track e niente freeride. Non ho fatto granchè, ho solo guardato le cartine, parlato con la gente del posto e preso la bici, risultato? Dal pizzo della Rufuliata scende giù un single track splendido di poco più di due km, roba da lago di Garda. Stessa cosa dal pizzo del Volo dell’aquila. Avevo sperato anche nel sentiero della valle del Porco ma è troppo tecnico (praticamente un burrone tipo la scaletta dell’Addaura alla Perciata). E a quanto mi dicono esiste almeno ancora un altro single track come questi, una sequenza spettacolare di tornanti, e tutto ad un passo dalla città. Anche a Pizzo Manolfo avevano detto che non c’era nulla, ora invece c’è una discesa di 7 km, molto tecnica e potenzialmente ce ne sono almeno altre 3. Noi siamo i primi a disconoscere le potenzialità del nostro territorio. E noi pensiamo ancora che per fare del buon freeride bisogna andare il fine settimana a Catania. Io sono catanese e amo la mia città ma volete che sia sincero? L’Etna, levando l’esperienza del vulcano che è certamente suggestiva un paio di volte nella vita, è forse uno dei posti meno adatti alla mtb ed al freeride di tutta la Sicilia. E ve lo dice uno che ci ha girato parecchio e che ancora spende sudore, fatica e denaro nella realizzazione di percorsi decenti in quella zona. Volete alcuni motivi dell’inadeguatezza dell’Etna? Eccoli:
  • l’Etna non è una montagna ma un Vulcano. La terra è sabbia vulcanica, assolutamente inadatta alla costruzione di paraboliche o table o dirt perché non fa mai fango e rimane polverosa e ferrosa (distruggendo il cambio e le componenti meccaniche).
  • Per questo motivo non esistono single track sull’Etna. Trovarne un abbozzo a Scalazza è stato un vero e proprio miracolo. Sopra i duemila metri finisce il bosco e nel deserto lavico non esistono single track ma solo distese di ripidoni sabbiosi più o meno compatti.
  • La roccia vulcanica è leggera e non levigata, prendere una pietraia sull’Etna significa fine del divertimento. Le rocce sono spesso a forma di lame di coltello e troppo leggere, per questo la pietraia smossa diventa pericolosa.
  • Anche se alta più di 3000 metri il dislivello utile da usare è molto meno. Sopra i 2000 metri abbiamo il deserto lavico e sotto i mille è assolutamente tutto edificato, cementazione selvaggia.
  • I due spot finora così celebri, Salto del cane, e Scalazza, sono stati sfruttati proprio perché gli unici nella zona del catanese a presentare ancora tracce di terreno argilloso. Ma nessuno dei due offre né il dislivello né la lunghezza dei percorsi come ad esempio Pizzo Manolfo. Se volete aggiungere il Citelli considerate che l’unico periodo veramente bello è quello autunnale, quando non c’è ancora la neve e il freddo compatta un poco il sabbione.
  • Differentemente dalle altre montagne siciliane sull’Etna, su molti percorsi, la mtb è uno sport stagionale, vista la neve.

Voglio forse persuadere qualcuno a non andare sull’Etna? Me ne guarderei bene visto che è un posto che adoro e ci sono nato, ma cerco però di essere obiettivo. Visto che siamo noi i primi che disconoscono il proprio territorio, e adesso parlo di noi bikers, allora dobbiamo fare di tutto per valorizzare il nostro territorio, cominciando con il conoscerlo bene. Quello che fa un comprensorio adatto alla mtb è innanzitutto il dislivello, quanto dislivello utilizzabile pensate abbiano alla megavalanche? Bene, meno di quello che c’è da pizzo Carbonara fino al mare. Noi abbiamo il mare che rende le nostre montagne, non altissime in senso assoluto, dei giganti per quanto riguarda la mtb. Recentemente ho saputo che a monte S.Calogero esiste un sentiero splendido, 1200 mt di dislivello solo di singletrack. Cifre da Alpi praticamente. Vogliamo parlare dei single track che scendono dalla Moarda verso Altofonte, o quelli della Costa del Carpineto o ancora quelli della Pizzuta e della Kumeta? E chissà quanti altri visto che la Conca d’Oro è un paradiso di montagne attaccate al mare. E i Peloritani, e i Nebrodi, e le Madonie? Tutti questi comprensori hanno un lato che dà verso il mare, aumentando così il dislivello utile in modo esorbitante. Senza pensare allo splendido comprensorio di Chiaramonte Gulfi sugli Iblei (vera palestra di freeride e single track). Queste in più sono montagne e non vulcani, hanno le pietre giuste, la terra giusta, i boschi giusti e sono piene di singletrack che aspettano solo di essere scoperti. Per il freeride poi è un terreno molto più tecnico che non quello etneo, parliamo veramente di serpentine stile lago di Garda o Vertriding. Questo è quello che noi appassionati dobbiamo valorizzare attraverso la nostra passione. Senza dare la colpa agli altri ma rimboccandoci le maniche e andare in mtb. Noi soltanto siamo i responsabili del futuro di questo sport nella nostra isola e dobbiamo essere consapevoli di questa responsabilità. Senza chiuderci in luoghi comuni del tipo “il freeride in Sicilia si fa solo in quel posto” o “in Siclia si droppa solo in quest’altro posto”. Tutto quello che si può fare in Sicilia dipende solo da quello che faremo noi. Ma vi immaginate un Vertriders che si mette la bici in spalla e conquista la vetta di Rocca Busambra o il Monte S. Calogero? Terreni tecnici da morire e dislivelli alpini. In più si può fare quasi tutto l’anno, in più ci scappa anche un bagnetto nel mediterraneo all’arrivo.
La mtb è e sarà quello che noi tutti siamo, facciamo e faremo.
Adesso vado a fare una passeggiata al Volo dell’aquila, per vedere in che condizioni è il singletrack, e spero vivamente di incontrare ognuno di voi in sella, in una bella giornata sicula (ma anche con la pioggia va bene) e ridare insieme con l’unico obiettivo di stare insieme e sentirsi liberi.
 

Doctor bike

Biker infernalis
19/9/06
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Etnean Threejobs - Kanalikkyo: l'ombelico del mond
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Bike
Devinci Django
Ed io che te dovrei dì? Bravo, per l'esperienza che hai condiviso con noi baicher e per il tempo che (per tua fortuna e anche un pò nostra) dedichi alla scoperta del territorio. Il tuo intervento, articolato e mai prolisso, è davvero una perla rara (mi perdonino gli altri forumendoli), ed esalta la funzione di un forum come questo, anche se un pò di cazzeggio non guasta.
Faccio tesoro delle tue indicazioni e dei toponimi presenti nel tuo contributo, e mi auguro di riuscire a visitarne il 50% prima di giungere nel giardino di delizie che attende tutti noi baicher, l'eden dei pedalatori (e qui mi tocco). Complimenti.
 

metalpig

Biker tremendus
19/10/06
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koln
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viktor, nn saprei ke dire....hai detto solo la pura verità....
c'è ki si sta dando da fare per aprire qualkosa di bello in sicilia....però nn basta la voglia di 10 persone per portare avanti questo sport in questa rgione... da uqesto potrei trarre la conclusione, ke prima di organizzare gare e minkiate varie diamoci da fare col segnare i percorsi e trovarne di nuovi!!!!!!
io purtroppo sono un po impacciato in questo, ma sono ben disposto a dare una mano"come sempre affermato"!!!!!
viktor tu continua così e vedrai ke qualkuno primo o poi, seguira quello ke vai predicando!!!!!!!:-?
 

V3rona

Biker velocissimus
Complimenti per il papiro !!! o-o

Bello e coinvolgente...... e forse di IMPUT per far si che chi pedala in MTB non si limiti solo a macinare chilometri ma provi ad espandere i suoi orizzonti un pò come hai puntualizzato nel tuo intervento !! Per non limitarmi a dire ai ragione, punto , io posso parlare della mia esperienza. Giro con la mia bike montagne montagne da un anno, e diciamo mi ci è voluto davvero poco per capire quanto fossimo indietro come mentalità rispetto ai colleghi del nord Italia e del resto d'Europa. E non mi limito a parlare di gare e garette ( ricodate la discussione sul Prestigio?) ma anche ad eventi di FR ( Escluso il Red Bull district ride). Questa mentalità "chiusa" la vedo anche parlando con i compagni d'avventura in bike, un esempio lampante è www.malettobike.it ..... Questi ragazzi uscivano in bike dal 1990 ... pero si erano sempre limitati al mondo che avevano a "portata di mano"... da qualche mese a questa parte qualcosa è cambiato .... Se prima si usciva in tre adesso ci si diverte in 15-20 bikers.....mi chiedo perchè ??? Sicuramente per aver aperto la propria testa per aver capito che la MTB non esisteva solo attorno a casa propria.... Questi esempi che forse a molti sembreranno stupidi e inutili li puntualizzo solo x sottolineare la correttezza del tuo discorso !!!! Un altro esempio sono le tracce GPS!! Molti lo vedono come un attrezzo inutile " Tanto la strada la so" senza capire quanto sia utile tracciare il territorio e come dici tu conoscerlo e farlo conoscere......Bravo Viktor !!!! Il tuo messaggio è bello perchè fà capire quanto amore dedichi a questo sport........
 

etbike

Biker infernalis
o-o Complimenti per il lavoro che stai portando avanti, oltre che con te di persona ne ho anche parlato con mister Flavio.

Viktor condivido quanto scrivi per quanto riguarda il freeride.......ho avuto la stessa reazione che hai avuto tu a Piano Battaglia anch'io stando quest'estate 10 giorni a Piano Vetore.
Nessun ciclista tranne il ns gruppo, solo turisti nella funivia che pagano profumatamente.........e un Bike Park nelle piste da sci????......un sogno!!!!!!

Devo però puntualizzare che la moda oggi è il freeride, ma nel XC dal 1989 (per alcuni ripeto la stessa odiosa solfa, ma è così!!!) l'ASD Etna Free Bike porta avanti la promozione della mountain bike e la riscoperta ad uso ciclistico dei posti siciliani che tu citi.
Dal primo raduno di Natale fatto nel Parco fluviale dell'Alcantara del 1989 all'ultimo viaggio fatto con i soci nell'Alta Valle del Sosio, al Bike Tour delle vecchie ferrovie di settembre, al viaggio a Ficuzza......
Evito di essere prolisso enucleando le montagne ed i sentieri, scoperti, rivalutati e divulgati ai bikers partecipanti ai raduni...... non si è trattato di passeggiate e scoperte tra amici, ma di attività divulgativa delle montagne siciliane rivolta ad una pluralità di bikers non soci EFB tramite i raduni e le collaborazioni con gli Enti Pubblici.
Tale attività già nel 1995 è culminata nel libro di Roberto Greco "Sicilia in mtb".

Ora tira invece il vento del freeride, ben venga.....seguiamolo e riascopriamo a questo uso molte montagne siciliane dimenticate!!!!
 

IL GLANDIATORE

Biker immensus
1/1/05
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Balarm
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torno adesso da montagna grande..imput mi diedero le coinvolgenti parole di Viktor, e preso da tanto furore mi fiondai sul mio destriero e fevi un paio di foto dei SingleT che oggi pedalai...
il tempo di una doccia e le posto.
 

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Biker assatanatus
14/10/04
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Everywhere&Nowhere
www.ssstbiketeam.it
Che dire???
Niente.

NO, no scherzavo. Infatti lo sapete, è inutile che lo scrivo, ma lo scrivo,
perchè voglio essere ridondante e la ridondanza è la virtu dei ridondanti roboanti:
l'SSST BIKE TEAM ha fatto, sta facendo è farà la sua parte. Su più fronti.:-?
 

ziocrazy

Biker assatanatus
Grazie Viktor per il tuo scritto... é un concentrato di pura verità...

Non c'è alcun punto che possa essere messo in discussione;

Qualche giorno fa pensavo proprio che gli impianti di P. BAttaglia potrebbero lavorare anche in piena estate sfruttando il movimento free Ride e creando le opportune e pochissimo costose strutture..E? un peccato che non si faccia...
Ma stiamo lavorando in questo senso come ha annunciato Six...

ZioCik
 

Fosforo (ex Viktor)

Biker forumensus
23/3/04
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SICILIA TUTTA!!!!!!
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e anche a m.pellegrino stu catanisi attruvò un percorso!

bello bello, circa 2km con passaggi hard e flow tutto in single track.
ora bisogna trovare come arrivare fino proprio alla città.



non dimenticarti della rufuliata, quello è praticamente pronto all'uso e arriva fino in città, ed è splendido. Sul Pellegrino saliamo già a due.
Spero che in poco tempo saremo in grado di organizzare un bel raduno in Panormus.
 
Che bello sarebbe poter arrivare al santuario di m. Pellegrino con le bici caricate sull'autobus, e fare a missile fino in città, magari più discese di seguito, per ora vivo a Trieste e qui c'è il famoso tram di Opicina con porta bici davanti, utilizzato dai bikers locali a questo scopo (la tribù dei discesisti è abbastanza folta).

Per quello che ho letto più sù credo sia solo sacrosanta verità, e come ho deto in un altro topic, abbiamo a disposizione il più bel luogo del mondo per andare in bici.


CIAO A TUTTI
 

non dimenticarti della rufuliata, quello è praticamente pronto all'uso e arriva fino in città, ed è splendido. Sul Pellegrino saliamo già a due.
Spero che in poco tempo saremo in grado di organizzare un bel raduno in Panormus.

Vic, avrai visto il topic su monte Gradara e Brix, penso, te ne avra' parlato.
Avrai anche visto il topic per tracciare con gps i sentieri che frequentiamo e che scopriamo.
Abbiamo le stesse fissazioni a quanto pare.
Quando usciamo? (monte Pellegrino).
Diamoci da fare subito, divertendoci.:-?
Avrei un po' di idee e cerco complici.

Ps. potrei avere il tuo tel. per mp.?

Ps.2 ho trascorso alcuni giorni a Finale Ligure e posso dire senza tema di smentita che quei ragazzi hanno messo su un circo notevole e divertente grazie alla loro intraprendenza ed organizzazione a dispetto di un posto che offre molto poco rispetto, ad esempio, al comprensorio di S. Martino o a qualsiasi altro comprensorio nelle vicinanze di Palermo. Non parliamo poi di Ficuzza o altri posti come Le Madonie etc.etc. Il tutto senza impianti di risalite, ma con quattro furgoni modificati per lo scopo e/o con l'energia fornita dalle proprie gambette.
Noi abbiamo il ben di Dio e non sappiamo che farcene.
 

cicciopeloso

Biker marathonensis
14/10/04
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Catania,Etna
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leggo adesso il topic.
Concordo pienamente sul fatto che le potenzialità del nostro territorio non vengono utilizzate al meglio. Quello che però non condivido è il fatto che mi sembra che si voglia "sfruttare" la montagna. mi spiego.
Francamente che sull'etna non si possano montare strutture o che non ci siano impianti di risalitax le bike (magari non ci fossero nemmeno x gli sci!) secondo me è solo un bene perchè chi è appassionato e dunque rispettoso se vuole farsi una discesazza lo può fare salendo con le proprie forze, pedalando o ammuttando (che non c'è vergogna! ). E' un pò come lo sci e lo scialpinismo.....Dunque, spero si capisca, io non sono contro il freeride ma francamente chi necessita di un impianto di risalita per divertirsi e non si diverte a cercare strade, ad inventarsele, chi non capisce che nel bosco non si deve sentire nè vedere robaccia tipo jeep, moto, piloni,.....per me se ne può stare a casa a vedersi la tv.
Che poi la sentieristica già esitente sia totalmente priva di indicazioni, di manutenzione e che non si fa niente per invogliare la gente a conoscere il territorio (camminando, pedalando, sciando (fondo, scialpinismo)) questo è un dato di fatto e concordo nel dire che è una vergogna.
Spero che si riesca a capire il tono conciliante delle mie parole (è difficilie scrivendo)!o-o
PS: se vuoi utilizzare parecchio le altitudini etnee, prova a salire all'osservatorio dell'I.N.G.V. (circa 2890), scatafuttati verso il citelli in piena libertà nelle sabbie, dopo di che scendi, scendi, scendi, fino a zafferana a quota 700m circa!sono circa 30km con 2000 metri di dislivello e sopratutto taaaaaaanto bosco, belli e difficili ST (almeno x me !), tanti colori, tanti profumi.
Giusto oggi ho fatto un giro al versante EST. garantito che giorno2 gennaio il tempo era eccezzionale da quota 1400 in giù
 

Fosforo (ex Viktor)

Biker forumensus
23/3/04
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SICILIA TUTTA!!!!!!
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niente di quello che ho scritto contraddice quanto scrivi tu, cosa sulla quale sono pienamente d'accordo (anche io pratico lo sci alpinismo). Chiunque mi conosca potrà confermarti che non sono un fun delle risalite meccanizzate.
Più volte ho fatto la discesazza dai tremila, sia dal lato Nicolosi e sia dal lato Citelli. Ti assicuro che per chi ama il freeride è un'esperienza splendida ma fattibile al massimo una volta l'anno data la quasi totale mancanza di oggettive difficoltà tecniche. Capisco che per te è splendido e certamente deve esserlo con la tua softmachine, ma dalla Montagnola, ad esempio, superati i primi cento metri di pietraia puoi scendere anche in bmx. Deserto lavico con sabbione e pendenze.
 

Classifica generale Winter Cup 2024

Classifica giornaliera dislivello positivo