Quando ho letto questa risposta non riuscivo a credere ci potesse essere qualcuno così. Credo che cercare di spegarti il motivo del saluto in montagna o il perché in un ambiente "ostile" ci si possa sentire più vicini al prossimo sia un impresa difficile. Il consiglio che posso darti è di lasciare la bici e di fare una passaggiata in quota, magari se riesci oltre i tremila, dove la vicinanza degli altri ti fa sembrare la via meno ardua e scambiare due parole aiuta a riprendere la strada con più tranquillità perché sai che c'è qualcuno che ti ha visto e sa dove vai perché vi siete scambiati due parole e magari se quella sera non vi vedete al rifugio quelle due parole potrebbero salvarti/gli la vita. Ci sono situazioni di difficoltà dove anche lo sconosciuto mai visto prima si comporta in un certo modo, e si sente di farlo, perché sa che deve farlo perché non è solo educazione ma è saper vivere con un sentimento più grande. Certo non ti vorrei come compagno di escursione. Prima di dirlo, giusto perché non ti conosco e non posso giudicare così a caso, mi sono andato a leggere tutti i tuoi topic, per cercare di arrivare più vicino al tuo pensiero, e voglio usare una tua frase per spiegarti perché, e spero di sbagliare, ho detto che non ti vorrei come compagno di giri. la frase è questa e l'hai scritta in relazione a tale Brunotti. " io lo giudico per come lui ci tiene ad apparire" allora io dico siccome tu sei pronto a giuducare per come uno appare, dovresti essere disposto ad accettare un giudizio per come tu appari, quindi ti chiedo scusa per la fretta, ma devo dire che non appari molto bene.