Metalli autorigeneranti la nuova frontiera contro la rottura per fatica dei telai delle Mtb?

  • Cominciano a vedersi in giro le prime bici con il nuovo motore Bosch SX, la drive unit per le ebike leggere del marchio tedesco. Dopo la Canyon Neuron ON Fly è la volta della Mondraker Dune. Andiamo a vedere nel dettaglio le differenze fra il CX full power e l’SX, quanto quest’ultimo sia potente e quale autonomia offre con la sua batteria standard di 420WH.
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MauroPS

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Questa tecnologia potrebbe essere utilizzata per migliorare la resistenza e la durata di aeromobili, veicoli spaziali e infrastrutture, rendendo tutto più sicuro ed efficiente. Anche se ancora ci vorranno alcuni anni per sviluppare applicazioni concrete di questa scoperta, la prospettiva di avere materiali autorigeneranti non è più fantascienza.


 

albatros_la

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Questa tecnologia potrebbe essere utilizzata per migliorare la resistenza e la durata di aeromobili, veicoli spaziali e infrastrutture, rendendo tutto più sicuro ed efficiente. Anche se ancora ci vorranno alcuni anni per sviluppare applicazioni concrete di questa scoperta, la prospettiva di avere materiali autorigeneranti non è più fantascienza.


Per ora siamo ai voli di Pindaro.
Intanto i telai MTB oltre a un certo livello sono tutti in composito. Gli altri sono in leghe metalliche e nella stragrande maggioranza dei casi si cambiano per stufa più che per fatica.
 
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MauroPS

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Per ora siamo ai voli di Pindaro.
Intanto i telai MTB oltre a un certo livello sono tutti in composito. Gli altri sono in legge metalliche e nella stragrande maggioranza dei casi si cambiano per stufa più che per fatica.
questo è vero, se facessero un telaio eterno non lo comprerebbe nessuno... a tutti piace cambiare bici ogni due tre stagioni!
 

albatros_la

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questo è vero, se facessero un telaio eterno non lo comprerebbe nessuno... a tutti piace cambiare bici ogni due tre stagioni!
Il mio in lega di alluminio ne ha compiuti 11 a febbraio... Ora sto pian piano raccogliendo componenti per il successore. Altroché due/tre stagioni, mi stressa il solo pensiero! :-D
 

marika.f

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Notizia click-bait di dubbia utilità.
Si è autosaldato un provino di 40 nanometri di spessore in platino.

La fatica è un parametro dimensionante per poche applicazioni specifiche.
Certamente NON per i telai da bici, soprattutto le MTB, dove a farla da padrona sono i sovraccarichi e la necessità di controllare le deformazioni.

Se la fatica fosse così importante, non potremmo realizzarle le bici. Le saldature fanno letteralmente schifo a fatica.
 
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Il mio in lega di alluminio ne ha compiuti 11 a febbraio... Ora sto pian piano raccogliendo componenti per il successore. Altroché due/tre stagioni, mi stressa il solo pensiero! :-D
il mio ne ha 17, o meglio ho sempre pensato che ne abbia 17 ma probabilmente è piu vicino ai 20 :smile:

...ed evito di tirare in ballo la mitica verdona, ok che ormai la uso solo per il diporto urbano e qualche giro su asfalto, ma ne ha 23....
 

Paoloderapage

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Notizia click-bait di dubbia utilità.
Si è autosaldato un provino di 40 nanometri di spessore in platino.

La fatica è un parametro dimensionante per poche applicazioni specifiche.
Certamente NON per i telai da bici, soprattutto le MTB, dove a farla da padrona sono i sovraccarichi e la necessità di controllare le deformazioni.

Se la fatica fosse così importante, non potremmo realizzarle le bici. Le saldature fanno letteralmente schifo a fatica.
E invece le saldature delle bici sono realizzate proprio per resistere a fatica. Se fosse solo per il singolo sovravvarico basterebbe una saldatura a tratti approssimativa...
 

marika.f

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Un acciaio S355, il vecchio FE510, fa appunto 510N/mm² a rottura.
Un pezzo lavorato di macchina, una tornitura fine diciamo, ha come limite di fatica un valore attorno a 150-170 N/mm² con rapporto di ciclo -1.
Un pezzo saldato, dello stesso materiale, saldato a piena penetrazione, con controllo 100% dei difetti, con rasatura del cordone, non va oltre i 50 N/mm².

Le saldature fanno schifo a fatica. Anche fatte al meglio, non raggiungono MAI la resistenza del materiale base non saldato.


Ah, i sovraccarichi DINAMICI (urti) non si sposano bene con le saldature raffazzonate.
 
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Paoloderapage

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Le saldature fanno schifo a fatica. Anche fatte al meglio, non raggiungono MAI la resistenza del materiale base non saldato.
ed è proprio il motivo per cui devono essere accuratamente realizzate e dimensionate a fatica. I tubi invece son soltamente dimensionati a rigidezza piuttosto che a rottura (e certo non a fatica).

Una cricca sulla saldatura è colpa di errata progettazione o realizzazione e infatti i produttori in questi casi non fanno mai storie e cambiano i telai.
 

marika.f

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E' più importante capire il punto di vista di chi hai di fronte, o girare la frittata in modo da far sembrare di avere l'ultima parola?
 

Paoloderapage

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E' più importante capire il punto di vista di chi hai di fronte, o girare la frittata in modo da far sembrare di avere l'ultima parola?
hai scritto:
La fatica è un parametro dimensionante per poche applicazioni specifiche.
Certamente NON per i telai da bici, soprattutto le MTB, dove a farla da padrona sono i sovraccarichi e la necessità di controllare le deformazioni.
e ti ho fatto notare che non è vero perchè le saldature delle bici vengono studiate e realizzate con la massima attenzione proprio perchè sono un punto critico a fatica, non a rigidezza o resistenza. Dopodichè mi hai fatto una lezione di scienze dei materiali che non serviva visto che ne ho già seguite un bel pò in vita mia...
 
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Definizione di parametro dimensionante: quel fattore che determina lo spessore o la dimensione caratteristica (es: diametro) di un membro strutturale.

Per un telaio MTB il parametro dimensionante NON è la fatica. Parole tue, i tubi sono dimensionati a rigidezza.
Le saldature dei "nodi" sono progettate in modo da "portare a casa" la fatica che comunque c'è, ma se la componente affaticante fosse maggiore assisteremo a soluzioni tecniche MOLTO diverse. Soluzioni alla Atherton, ad esempio, con nodi realizzati lavorati di macchina e le saldature con i tubi spostate lontano dai punti di concentrazione delle tensioni. Per intenderci, la soluzione qua sotto, realizzata in alluminio, con i giunti incollati sostituiti da giunti a piena penetrazione saldati, sarebbe IL TOP per la fatica.

img_1617_1.jpg


Ma non si fa, perchè non ve ne è la necessità e sarebbe una soluzione molto più costosa. I carichi affaticanti sono tali che si riesce a gestire tutto con giunti più "tradizionali", con saldature posizionate nei punti più sfigati per la concentrazione delle tensioni. Le si rasano, le si raccordano, e questo basta a portare a casa il risultato.

Ah, non era una lezione di scienze dei materiali. Ma di costruzione di macchine.
 

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Le saldature dei "nodi" sono progettate in modo da "portare a casa" la fatica


I carichi affaticanti sono tali che si riesce a gestire tutto con giunti più "tradizionali", con saldature posizionate nei punti più sfigati per la concentrazione delle tensioni. Le si rasano, le si raccordano, e questo basta a portare a casa il risultato.
l'hai scritto tu... le saldature sono dimensionate per resistere alla fatica...

non capisco il pippon sulla Atherton... non ho mai scritto che la saldatura sia il TOP per il comportamento a fatica, anzi, l'opposto).
Ah, non era una lezione di scienze dei materiali. Ma di costruzione di macchine.
mi hai fatto un elenco delle caratteristiche dei materiali è ''Scienza dei materiali'' o ''tecnologia meccanica''(visto che si parla di caratteristiche della saldatura), calcoli di dimensionamento (costruzione di macchine ) non ne vedo. Ma forse avevamo programmi di corso differenti.
 
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marika.f

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La resistenza a fatica di una saldatura, dipendendo dalla geometria del giunto, dalla modalità di sollecitazione e dalle caratteristiche geometriche locali, non è una caratteristica intrinseca del materiale.

Tanto è vero che la resistenza non varia che il materiale base sia S235, S275, S355 o S460...
Sugli altoresistenziali ci sono dei dubbi, ma secondo i codici, ad oggi, anche i loro giunti hanno la stessa resistenza a fatica.
 

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Biker nirvanensus
30/9/12
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Apprezzo anche io la lectio magistralis.
Non si finisce mai di imparare.
Ma magari, visto che credo tutti, o quasi, concordano sul fatto che si tratta di un thread inutile, che parte da presupposti improbabili, non varrebbe la pena di evitare di alimentarlo?
 
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Paoloderapage

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La resistenza a fatica di una saldatura, dipendendo dalla geometria del giunto, dalla modalità di sollecitazione e dalle caratteristiche geometriche locali, non è una caratteristica intrinseca del materiale.

Tanto è vero che la resistenza non varia che il materiale base sia S235, S275, S355 o S460...
Sugli altoresistenziali ci sono dei dubbi, ma secondo i codici, ad oggi, anche i loro giunti hanno la stessa resistenza a fatica.
Sulle leghe di alluminio (non sui ''ferracci'' che hai mensionato) così come come su un altoresistenziale a base NiCr la situazione cambia eccome.

Il motivo per cui la maggior parte delle case hanno abbandonato il 7005 a favore del 6061(o similari) è proprio per le migliori caratteristiche di saldabilità, necessarie sui telai geometricamente complessi attuali trascurando le migliori caratteristiche meccaniche del 7005.
 

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