ok. ma se ammettiamo che non ci sia trasparenza o che ci possano essere conflitti di interesse stiamo dando per scontato che all'UCI della lotta al doping interessa poco o niente (che per inciso io sono convinto che sia così).
Se l'UCI volesse veramente eliminare il doping dovrebbe dire: "i controlli li faccio io, così rispondo di quello che faccio e prendo anche le decisioni conseguenti, così rispondo anche delle decisioni che prendo".
Invece se ne sta fuori e lascia andare ognuno come vuole, al punto che alcune procedure vietate in una nazione sono ammesse in un'altra, come hai fatto notare tu.
Il problema è tutto qua, perchè una Federazione nazionale risponde tecnicamente ai suoi tesserati e a nessun altro. E non è difficile pensare che una federazione possa avere l'interesse a mettere la polvere sotto il tappeto, nell' interesse degli atleti, delle società , degli sponsor e dei proventi che ne derivano. O viceversa nell' usare l'antidoping come arma di ricatto verso atleti, dirigenti o società "sgradite".
Se poi il problema è di consistenza a livello internazionale, peggio mi sento, visto che ogni federazione potrebbe fare quello che vuole e ciò che in Val di Sole sarebbe consentito sarebbe punibile a Les Gets.
Nel caso specifico sembra che le tracce della sostanza siano talmente basse da non essere nemmeno compatibili con un'assunzione involontaria da cibo. E allora mi chiedo: per una quantità talmente infinitesima da non sapere nemmeno se sia vera si può sputtanare la stagione di un atleta?
A sentire la WADA in questo specifico caso no, o perlomeno non prima di un'indagine per valutare se ci siano prove che stabiliscano che una contaminazione alimentare sia una probabile spiegazione per la positività ("whether evidence exists that establishes that meat contamination is more likely than not the explanation for the ATF").
Ad ogni modo io non avrei però usato l'argomento della concentrazione talmente bassa da non essere compatibile con la contaminazione alimentare. Primo perchè c'è il rischio di doverlo dimostrare (e non è detto che sia così *), secondo perchè se suggerisci che non può aver mangiato carne contaminata allora si tratta di assunzione involontaria che è sicuramente sanzionabile anche se "solo" con un anno di squalifica.
* Non è un caso che la WADA nella stessa direttiva di cui si parla dice che la probabilità della contaminazione alimentare decresce quanto più ci si avvicina al limite dei 5 ng/L ("...the likelihood of meat contamination as the cause decreases materially the closer the urinary concentration gets to that limit..."), per cui al contrario, una concentrazione bassissima potrebbe / dovrebbe essere un'indicazione di assunzione di carne contaminata.