Ho usato per anni nel tiro con l'arco frecce in carbonio, in pratica costruite da una spiralatura in fibra annegata nella resina, poi ricoperta da fibra sintetica sottilissima, ricoperta anch'essa da fibre orientate tutte per la lunga.
Osservando il volo di una freccia si vedono due distinte sollecitazioni: Quella in senso laterale durante il volo (si flette centinaia di volte per ciascun volo di pochi secondi) e quella in senso longitudinale al momento dell'impatto, trovandosi a subire una decelerazione di -250 km/ nello spazio solitamente di 5-10 cm.
La maggior parte delle rotture avviene per impatto contro corpi estranei nel bersaglio, e si manifesta con una o più crepe nel senso della lunghezza. dalla punta in poi le fibre si sbucceranno come una banana, lasciando a nudo il tessuto di carbonio sottostante. Diversa la rottura per urto laterale o troppo stress durante il volo, si manifesta una crepa nel senso della circonferenza, a quel punto basta afferrare la freccia da un lato e frustare l'aria che la stessa freccia si spezzerà di netto e saranno solo poche fibre a tenere insieme i due pezzi.
Guardando i manubri in carbonio rotti la struttura interna è simile e quindi probabilmente le rotture arriveranno in modo paragonabile.
Una persona con la quale sono uscito qualche volta ha subito la rottura del maubrio in carbon, ha ceduto di schianto durante una discesa e non ha "avvertito" con deformazioni di nessun tipo