Prima prova Manitou Mastodon 120 su Salsa bucksaw .
Piccolo riassunto per chi non ha tempo di leggere tutta la pappardella: sono soddisfatto perchè è progressiva e lavora già alle basse velocità, che è quello che manca alla Bluto!
Chi ha voglia può leggere il test di seguito:
Dopo aver sempre usato, sulla bucksaw, una bluto da 100, quest’anno avevo cominciato ad usare una bluto da 120. Buona in discesa tecnica, forse un po’ alta in salita molto ripida. Sempre comunque troppo rigida alle basse velocità (cioè sulle piccole sconnessioni).
Adesso ho avuto l’occasione, grazie al vulcanico Mauro di Raceware, di provare in anteprima la nuova Manitou Mastodon con steli da 34. La lunghezza è di 120, si può avere da 100 a 140. Il peso è di circa 150g superiore alla bluto, anche calcolando che la Manitou non ha il remoto al manubrio. Per adesso è l’unica in Europa, sarà presentata alla sea otter classic e poi al bike festival e la distribuzione è prevista infatti non prima di fine giugno.
Decido prima di tutto di provarla in salita. Non una salita qualunque, ma una salita lastricata irregolarmente, con punte oltre il 25%, che solitamente si fa in discesa. Sgonfio un po’ le gomme, metto l’ammortizzatore in posizione intermedia (climb) e apro la forcella. Comincio a salire e la posizione mi sembra subito comoda, la bici non tende ad impennarsi come invece mi dava l’impressione la bluto da 120. Salgo pianissimo e già dall’inzio la forcella comincia a dare una buona impressione,la bici infatti assorbe ogni asperità proprio perché la forcella lavora anche alle basse velocità. Arrivo in cima a questi 250 metri di dislivello terribili con il cuore che batte a mille, clamorosamente fuori soglia, per fortuna che due giorni fa ho fatto la visita medico-sportiva e il doc mi ha dichiarato a posto con il cuore anche quest’anno! Mi stendo sulla panchina alla fine della salita per riprendermi, ma sono molto contento perché questa salita non ero mai riuscito a farla prima.
Adesso un tratto in asfalto, chiudo ammortizzatore e forcella e la bici sale bella stabile.
Poi strada sterrata, un po’ di portage e arrivo all’inizio del sentiero per scendere, mi aspettano 1400 metri di dislivello tecnici e molto duri dall’inizio alla fine, su roccia gradinata e fissa. Del resto un test o si fa bene o non si fa!
Sgonfio le gomme al punto giusto, visto che anche con forcella e ammortizzatore le gomme vanno sgonfiate lo stesso, ma appena un po’ meno che con la rigida. Sul tecnico la forcella lavora bene, in questo caso più o meno come la bluto, che sul tecnico difficile non ha mai deluso. Rimbalzo solo leggermente su alcuni ostacoli, allora provo a chiudere un po’ il ritorno (meno veloce) e cosi va molto meglio. Su un tratto di sentiero più scorrevole ci sono da passare alcune radici. Ecco, la differenza con la bluto è proprio qui. Passo le radici quasi senza accorgermene, la forcella è infatti progressiva e comincia a lavorare già alle basse velocità. Forse un appena dura nello scorrimento, ma è la prima uscita e immagino che ci voglia un po’ di rodaggio per ammorbidirla.
Alla fine, nonostante alcuni gradoni da 50 cm e un paio di saltini, noto che la forcella non è mai arrivata a fondo corsa, manca ancora circa un cm. Avevo regolato l’aria sul mio peso, 70 kg, forse posso metterne appena di meno.
Insomma prima prova sicuramente positiva, prossimamente la continuazione del test!
1/5/2017 Continua il test della forcella per fat bike Manitou mastodon 34 x 120, montata sulla mia Salsa Bucksaw (la salamandra).
Dopo la pausa lungo il Po, posso riprendere finalmente a scalare le mie montagne per provare questa nuova forcella. 2000 metri di dislivello sabato e quasi altrettanti questa mattina, su sentieri molto vari, e adesso sono finalmente arrivato a capire le tante regolazioni della forcella e a farla funzionare al meglio. E accidenti se funziona! Sabato ancora la sentivo un pò duretta, sempre più morbida della Bluto, ma non ancora soddisfacente. Ieri allora l'ho sgonfiata un pò, da 70 che doveva essere la pressione ideale per il mio peso (quasi 70 kg) , l'ho portata fra 60 e 65, giusto per non farla arrivare a fondo corsa.
Prima parte su salita asfaltata, forcella e ammo bloccati, gomme belle gonfie e salgo come al solito bene. Arrivo sulla forestale inghiaiata e un pò sconnessa, normalmente, con la fat, avrei dovuto sgonfiare di circa 0.2, cioè da 1.0 a 0.8, anche 0.7 per salire comodamente, invece apro la forcella e metto l'ammo sulla posizione intermedia (climb). Ecco che ottengo lo stesso risultato, sento e vedo infatti che la forcella lavora anche sulle piccolissime sconnessioni, laddove la Bluto rimaneva invece completamente ferma. Ottimo!
Naturalmente parlo solo di comodità e di morbidezza, per aumentare anche il grip dovrei in ogni caso sgonfiare le gomme, ma per adesso non mi serve perchè la pendenza non è tanta.
Alla fine della forestale, ecco quello che aspettavo, un sentiero in leggerissima salita pieno di radici trasversali di circa 3-5 cm di altezza.
Adesso sgonfio un pò le gomme, portandole circa a 0.7, ricordandomi che anche qui la Bluto lavorava molto poco. Ecco invece che con la mastodon passo via senza quasi sentire le radici, proprio perchè la forcella è molto sensibile anche ai piccoli urti.
Arrivo in cima, a quasi 2000 metri, qualche fiocco di neve, vento gelido, neve ghiacciata e rifugio chiuso!
Non ho il termomentro, ma siamo sicuramente sottozero, vabbè mi cambio al riparo dal vento, mangio qualcosa, sgonfio ancora un pò le gomme (Tengo la pressione un pò più alta del solito, a circa 0.6) e mi aspetta uno dei sentieri più belli dei dintorni di Merano, il 30a che scende dalla malga di Naturno, 1500 metri di dislivello con tratti scorrevoli e tratti tecnici e ripidissimi. (ma non ditelo a Stelio!
)
E subito, fin dal primo gradone di 40 cm, noto la differenza.
La Bluto, essendo molto lineare, assorbiva molto bene le asperità più grandi, ma ti ributtava su, all'inizio della corsa. La matodon invece è progressiva, assorbe le asperità e non la senti più indurirsi, rimane sempre in movimento, su e giù, su e giù, magnificamente aiutata dal'ammortizzatore della Bucksaw. Morbidezza ed efficacia unica, era dai tempi dalla fox 160 da 36 che non provavo più sensazioni simili. In più è rigida, perchè con gli steli da 34 non si sente più quell'effetto di spanciamento dato, ogni tanto, dalla Bluto. La sensazione è ridotta rispetto ad una mtb con le gomme strette, perchè con una fat già le gomme spanciano per conto loro, però si avverte lo stesso.
Insomma arrivo in fondo alla discesa veramente contento, gli indici sono al limite perchè la pendenza è tanta e i freni bisogna usarli molto, ma le braccia ringraziano la morbidezza di questa forcella!
Conclusioni: la differenza fra forcella lineare e progressiva si sente eccome, unita alla maggior corsa (120 invece di 100) e alla maggior rigidità (34 invece di 32 di stelo). La Manitou lavora proprio dove la bluto è ferma, alle basse velocità. Questo vuol dire che, mentre per far funzionare bene la Bluto , dovevo tenere sempre una pressione ideale alle gomme, e perciò lavorare di più di gonfia-sgonfia (e ancora non si aveva la perfezione), per far funzionare bene la Manitou posso tenerla anche ad una pressione leggermente maggiore dell'ideale e avrò lo stesso una guida comoda ed efficace.
Cosa che aiuta molto in caso di più salite e discese, o di vari passaggi asfalto-sterrato-sentieri-asfalto.
In ogni caso, i vantaggi che impressionano di più sono i passaggi sulle radici o tratti sassosi in piano, dove fra gomme fat e forcella sembra di essere sul liscio e discesa tecnica, dove la forcella lavora con una morbidezza impressionante.
Ricordo comunque che il test è stato fatto su una fat full, e l'ammortizzatore della bucksaw rende veramente tutto più facile e morbido già di suo.
Ultimo commento: azzardo anche un paragone con la lefty, che è la miglior forcella per fat bike che finora avevo mai provato (estetica a parte). Forse quest'ultima rimane ancora la migliore, ma la mastodon le sta certamente con il fiato sul collo!
Grazie ancora a Mauro Bertolotto per avermi dato la possibilità di provare questa ottima forcella!
Piccolo riassunto per chi non ha tempo di leggere tutta la pappardella: sono soddisfatto perchè è progressiva e lavora già alle basse velocità, che è quello che manca alla Bluto!
Chi ha voglia può leggere il test di seguito:
Dopo aver sempre usato, sulla bucksaw, una bluto da 100, quest’anno avevo cominciato ad usare una bluto da 120. Buona in discesa tecnica, forse un po’ alta in salita molto ripida. Sempre comunque troppo rigida alle basse velocità (cioè sulle piccole sconnessioni).
Adesso ho avuto l’occasione, grazie al vulcanico Mauro di Raceware, di provare in anteprima la nuova Manitou Mastodon con steli da 34. La lunghezza è di 120, si può avere da 100 a 140. Il peso è di circa 150g superiore alla bluto, anche calcolando che la Manitou non ha il remoto al manubrio. Per adesso è l’unica in Europa, sarà presentata alla sea otter classic e poi al bike festival e la distribuzione è prevista infatti non prima di fine giugno.
Decido prima di tutto di provarla in salita. Non una salita qualunque, ma una salita lastricata irregolarmente, con punte oltre il 25%, che solitamente si fa in discesa. Sgonfio un po’ le gomme, metto l’ammortizzatore in posizione intermedia (climb) e apro la forcella. Comincio a salire e la posizione mi sembra subito comoda, la bici non tende ad impennarsi come invece mi dava l’impressione la bluto da 120. Salgo pianissimo e già dall’inzio la forcella comincia a dare una buona impressione,la bici infatti assorbe ogni asperità proprio perché la forcella lavora anche alle basse velocità. Arrivo in cima a questi 250 metri di dislivello terribili con il cuore che batte a mille, clamorosamente fuori soglia, per fortuna che due giorni fa ho fatto la visita medico-sportiva e il doc mi ha dichiarato a posto con il cuore anche quest’anno! Mi stendo sulla panchina alla fine della salita per riprendermi, ma sono molto contento perché questa salita non ero mai riuscito a farla prima.
Adesso un tratto in asfalto, chiudo ammortizzatore e forcella e la bici sale bella stabile.
Poi strada sterrata, un po’ di portage e arrivo all’inizio del sentiero per scendere, mi aspettano 1400 metri di dislivello tecnici e molto duri dall’inizio alla fine, su roccia gradinata e fissa. Del resto un test o si fa bene o non si fa!
Sgonfio le gomme al punto giusto, visto che anche con forcella e ammortizzatore le gomme vanno sgonfiate lo stesso, ma appena un po’ meno che con la rigida. Sul tecnico la forcella lavora bene, in questo caso più o meno come la bluto, che sul tecnico difficile non ha mai deluso. Rimbalzo solo leggermente su alcuni ostacoli, allora provo a chiudere un po’ il ritorno (meno veloce) e cosi va molto meglio. Su un tratto di sentiero più scorrevole ci sono da passare alcune radici. Ecco, la differenza con la bluto è proprio qui. Passo le radici quasi senza accorgermene, la forcella è infatti progressiva e comincia a lavorare già alle basse velocità. Forse un appena dura nello scorrimento, ma è la prima uscita e immagino che ci voglia un po’ di rodaggio per ammorbidirla.
Alla fine, nonostante alcuni gradoni da 50 cm e un paio di saltini, noto che la forcella non è mai arrivata a fondo corsa, manca ancora circa un cm. Avevo regolato l’aria sul mio peso, 70 kg, forse posso metterne appena di meno.
Insomma prima prova sicuramente positiva, prossimamente la continuazione del test!
1/5/2017 Continua il test della forcella per fat bike Manitou mastodon 34 x 120, montata sulla mia Salsa Bucksaw (la salamandra).
Dopo la pausa lungo il Po, posso riprendere finalmente a scalare le mie montagne per provare questa nuova forcella. 2000 metri di dislivello sabato e quasi altrettanti questa mattina, su sentieri molto vari, e adesso sono finalmente arrivato a capire le tante regolazioni della forcella e a farla funzionare al meglio. E accidenti se funziona! Sabato ancora la sentivo un pò duretta, sempre più morbida della Bluto, ma non ancora soddisfacente. Ieri allora l'ho sgonfiata un pò, da 70 che doveva essere la pressione ideale per il mio peso (quasi 70 kg) , l'ho portata fra 60 e 65, giusto per non farla arrivare a fondo corsa.
Prima parte su salita asfaltata, forcella e ammo bloccati, gomme belle gonfie e salgo come al solito bene. Arrivo sulla forestale inghiaiata e un pò sconnessa, normalmente, con la fat, avrei dovuto sgonfiare di circa 0.2, cioè da 1.0 a 0.8, anche 0.7 per salire comodamente, invece apro la forcella e metto l'ammo sulla posizione intermedia (climb). Ecco che ottengo lo stesso risultato, sento e vedo infatti che la forcella lavora anche sulle piccolissime sconnessioni, laddove la Bluto rimaneva invece completamente ferma. Ottimo!
Naturalmente parlo solo di comodità e di morbidezza, per aumentare anche il grip dovrei in ogni caso sgonfiare le gomme, ma per adesso non mi serve perchè la pendenza non è tanta.
Alla fine della forestale, ecco quello che aspettavo, un sentiero in leggerissima salita pieno di radici trasversali di circa 3-5 cm di altezza.
Adesso sgonfio un pò le gomme, portandole circa a 0.7, ricordandomi che anche qui la Bluto lavorava molto poco. Ecco invece che con la mastodon passo via senza quasi sentire le radici, proprio perchè la forcella è molto sensibile anche ai piccoli urti.
Arrivo in cima, a quasi 2000 metri, qualche fiocco di neve, vento gelido, neve ghiacciata e rifugio chiuso!
Non ho il termomentro, ma siamo sicuramente sottozero, vabbè mi cambio al riparo dal vento, mangio qualcosa, sgonfio ancora un pò le gomme (Tengo la pressione un pò più alta del solito, a circa 0.6) e mi aspetta uno dei sentieri più belli dei dintorni di Merano, il 30a che scende dalla malga di Naturno, 1500 metri di dislivello con tratti scorrevoli e tratti tecnici e ripidissimi. (ma non ditelo a Stelio!
E subito, fin dal primo gradone di 40 cm, noto la differenza.
La Bluto, essendo molto lineare, assorbiva molto bene le asperità più grandi, ma ti ributtava su, all'inizio della corsa. La matodon invece è progressiva, assorbe le asperità e non la senti più indurirsi, rimane sempre in movimento, su e giù, su e giù, magnificamente aiutata dal'ammortizzatore della Bucksaw. Morbidezza ed efficacia unica, era dai tempi dalla fox 160 da 36 che non provavo più sensazioni simili. In più è rigida, perchè con gli steli da 34 non si sente più quell'effetto di spanciamento dato, ogni tanto, dalla Bluto. La sensazione è ridotta rispetto ad una mtb con le gomme strette, perchè con una fat già le gomme spanciano per conto loro, però si avverte lo stesso.
Insomma arrivo in fondo alla discesa veramente contento, gli indici sono al limite perchè la pendenza è tanta e i freni bisogna usarli molto, ma le braccia ringraziano la morbidezza di questa forcella!
Conclusioni: la differenza fra forcella lineare e progressiva si sente eccome, unita alla maggior corsa (120 invece di 100) e alla maggior rigidità (34 invece di 32 di stelo). La Manitou lavora proprio dove la bluto è ferma, alle basse velocità. Questo vuol dire che, mentre per far funzionare bene la Bluto , dovevo tenere sempre una pressione ideale alle gomme, e perciò lavorare di più di gonfia-sgonfia (e ancora non si aveva la perfezione), per far funzionare bene la Manitou posso tenerla anche ad una pressione leggermente maggiore dell'ideale e avrò lo stesso una guida comoda ed efficace.
Cosa che aiuta molto in caso di più salite e discese, o di vari passaggi asfalto-sterrato-sentieri-asfalto.
In ogni caso, i vantaggi che impressionano di più sono i passaggi sulle radici o tratti sassosi in piano, dove fra gomme fat e forcella sembra di essere sul liscio e discesa tecnica, dove la forcella lavora con una morbidezza impressionante.
Ricordo comunque che il test è stato fatto su una fat full, e l'ammortizzatore della bucksaw rende veramente tutto più facile e morbido già di suo.
Ultimo commento: azzardo anche un paragone con la lefty, che è la miglior forcella per fat bike che finora avevo mai provato (estetica a parte). Forse quest'ultima rimane ancora la migliore, ma la mastodon le sta certamente con il fiato sul collo!
Grazie ancora a Mauro Bertolotto per avermi dato la possibilità di provare questa ottima forcella!
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