Made in CHINA

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MOHO

Biker superis
..........

Per MOHO... allora la politica Scott è cambiata... devo ammettere che faccio riferimento a fatti accaduti fino al 2007. Pensa: un mio amico spezzò il fodero obliquo posteriore prendendoci a contrasto un ramo. Il negoziante chiamò Acerbis senza dire cavolate, ma raccontando la verità, e gli inviarono una Scale usata poco a soli 200 euro (ovvio non ea una sostituzione in garanzia, ma il trattamento fu davvero notevole... a fronte di un telaio da 2000 euro)

Poi ho altri 2 amici che si sono visti cambiare il telaio perché si erano sboccolate le bussole dei portaborraccia ed un altro ancora perché una placca piuttosto grossa di vernice sotto il tubo obliquo era saltata.....


Non saprei, cmq in questo caso è andata così.....

Io ho fatto la tesi sui materiali compositi con un software FEA, analisi ad elementi finiti, e nella ditta dove lavoro curo anche il customer care......

Personalmente farei tesoro dei fatti emersi dal servizio di customer care....sono una fonte inesaurubile ed interessante di materiale che se ben analizzato può portare a cambiamenti nei processi di produzione al fine di un aumento notevole di qualità del proddotto finale....ma questi si comportano come se fossero bravi solo loro.....misteri....


bye
moho


PS io ho la mia air9 con le boccolo del portaborraccia che escono dalla sede o sono spannate....scrivo subito a RW :-)
 

sembola

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fonti autorevoli la pensano diversamente , in italia tutto puo' succedere, ma la legge e' legge , non ho mai scritto ho sentito , ho pagato ,un mio amico ....ho postato sempre testi ufficiali,poi magari al privato la legge non viene applicata , ma io sono stato chiamato in causa da distributore.....
Quindi ci puoi confermare che sull'importazione di telai, in quanto operatore economico, hai pagato il dazio aggiuntivo?

Cosa dice la legge è chiaro, quello che non è (mai) chiaro in Italia è il sistema di applicazione.

Su tre forumendoli che hanno comperato il telaio dala Cina, a nessuno è stato chiesto il dazio aggiuntivo. Quindi, o la pressi prevede una diversa procedura tra privati e aziende, o c'è un numero minimo di pezzi che fa scattare l'applicazione dell' aliquota, o il dazio riguarda le bici complete e non i singoli componenti.



questa e' recentissima.
Ma non aggiunge nulla al problema attualmente sul tappeto, che è di capire quanto si paga esattamente...:nunsacci:
Poi si potrebbe discutere sulla schizofrenia di una classe imprenditoriale che a livello di categoria chiede di contuinuare coi dazi ed a livello aziendale chiede (ed ottiene) delle esenzioni dai dazi, ma temo che si andrebbe molto lontano.
 

rspinato

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fonti autorevoli la pensano diversamente , in italia tutto puo' succedere, ma la legge e' legge , non ho mai scritto ho sentito , ho pagato ,un mio amico ....ho postato sempre testi ufficiali,poi magari al privato la legge non viene applicata , ma io sono stato chiamato in causa da distributore.....
questa e' recentissima.


http://www.ilsole24ore.com/art/econ...mping-litalia-bici-211930.shtml?uuid=AaGCZOvDhttp://www.ilsole24ore.com/art/econ...mping-litalia-bici-211930.shtml?uuid=AaGCZOvD

Facciamo comunque due considerazioni ponendo come ipotesi che un importatore sia costretto a pagare un dazio superiore al mio che pago da privato:
1) credo sia inequivocabile che lui riesca per il gioco dei grandi numeri a spuntare un prezzo di acquisto diverso dal mio (infatti quando si fanno gli ordini in Cina il prezzo che ti viene applicato è quello del sample e non la tariffa bulk) diciamo nell'ordine del 20% in meno;
2) avendo la possibilità di consolidare le spedizioni in groupage o meglio ancora in containers non andrebbe a pagare 100 $ a telaio ma forse, a farla grande, 20 $.
Tutto ciò fa si che, anche se fosse ma non è, il distributore abbia la base imponibile ridotta sulla applicazione dei dazi di un bel pò per cui il maggiore peso degli stessi viene ampiamente compensata dal minore prezzo in acquisto.
 

rspinato

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Quindi ci puoi confermare che sull'importazione di telai, in quanto operatore economico, hai pagato il dazio aggiuntivo?

Cosa dice la legge è chiaro, quello che non è (mai) chiaro in Italia è il sistema di applicazione.

Su tre forumendoli che hanno comperato il telaio dala Cina, a nessuno è stato chiesto il dazio aggiuntivo. Quindi, o la pressi prevede una diversa procedura tra privati e aziende, o c'è un numero minimo di pezzi che fa scattare l'applicazione dell' aliquota, o il dazio riguarda le bici complete e non i singoli componenti.

Per la precisione, il dazio io l'ho pagato, del 4,7%. Se sia stato o meno applicato un dazio diverso a FRO è molto semplice appurarlo: come azienda gli deve essere stata emessa una bolletta doganale con evidenziati i codici IVA e dazio con le specifiche relative alla applicazione.......
 

sembola

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Facciamo comunque due considerazioni ponendo come ipotesi che un importatore sia costretto a pagare un dazio superiore al mio che pago da privato:
1) credo sia inequivocabile che lui riesca per il gioco dei grandi numeri a spuntare un prezzo di acquisto diverso dal mio (infatti quando si fanno gli ordini in Cina il prezzo che ti viene applicato è quello del sample e non la tariffa bulk) diciamo nell'ordine del 20% in meno;
2) avendo la possibilità di consolidare le spedizioni in groupage o meglio ancora in containers non andrebbe a pagare 100 $ a telaio ma forse, a farla grande, 20 $.
Tutto ciò fa si che, anche se fosse ma non è, il distributore abbia la base imponibile ridotta sulla applicazione dei dazi di un bel pò per cui il maggiore peso degli stessi viene ampiamente compensata dal minore prezzo in acquisto.
In ogni caso non è questo il punto, ma perchè a rspinato come privato che compera un telaio venga applicata un'aliquota mentre a FRO Import, azienda che ne importa "n" ne viene applicata un'altra. Mi rifiuto di credere che sia per caso :nunsacci:


Per la precisione, il dazio io l'ho pagato, del 4,7%.
Ovviamente: ma non quello aggiuntivo antidumping. La questione è questa, appunto. :prost:

Se sia stato o meno applicato un dazio diverso a FRO è molto semplice appurarlo: come azienda gli deve essere stata emessa una bolletta doganale con evidenziati i codici IVA e dazio con le specifiche relative alla applicazione.......
E' esattamente quello che vorrei sapere da FRO Import.
 

rspinato

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In ogni caso non è questo il punto, ma perchè a rspinato come privato che compera un telaio venga applicata un'aliquota mentre a FRO Import, azienda che ne importa "n" ne viene applicata un'altra. Mi rifiuto di credere che sia per caso :nunsacci:



Ovviamente: ma non quello aggiuntivo antidumping. La questione è questa, appunto. :prost:


E' esattamente quello che vorrei sapere da FRO Import.

Io, se la documentazione era a posto e la merce conforme alle normative UE, mi rifiuto di credere che sia vero.
 

eventhepopesmokesdope

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Allora, se uno porta esempi tangibili e l'altro si rifiuta di credere che sia vero si può anche smettere di discutere. Mi pare che qui ci sia una volontà di polemica abbastanza futile, per cui mi è passata un po' la voglia di postare e di lasciare a ciascuno le proprie opinioni, nonostante i tentativi del povero Sembola di tirare le somme tra affermazioni discordanti.
FROImport non ha pagato i dazi perché, dopo il blocco della merce senza certificato, si è trovato davanti a due scelte impostegli alla dogana:
1 - farsi mandare la certificazione di provenienza
2 - pagare il 48,ecc.ecc. di dazio
Dato che FROImport è incompetente, racconta boiate, non sa una mazza, ma non è cretino, si è fatto mandare il certificato di provenienza e la merce è stata sdoganata anche perché come si è ripetuto più volte, veniva dagli USA. Poi, se i doganieri avevano bevuto, questo è un altro discorso: con 15 telai alla frontiera un importatore obbedisce e basta.
Poi, riguardo al lucro di un importatore sulle merci provenienti dalla Cina, non ne ho idea. So che per alcune bici USA di altissima gamma il ricarico di un distributore è tra il 20 e il 12%, il che spega perché non ci sono MTB di altissima gamma in Italia (intendo marchi storici e - a ragione o a torto -ultrarinomati, non Lynskey o Santa Cruz).

Ultima cosa (mi ero dimenticato di dirlo in precedenza), e non è un invito all'evasione, il fatto che la dogana possa chiedere a un privato il documento del pagamento è ridicolo, basta mettersi d'accordo con il venditore (che è quasi sempre accondiscendente) e fare due pagamenti diversi, magari con due diversi account, uno x il valore dichiarato, l'altro per il saldo. Ora, per un venditore è un po' un problema gestire ciò contabilmente, per un privato, bè, no di certo...
 

sembola

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Mi permetto di fare notare che nessuno di è permesso di dare a FROImport dell' incompetente, e non ho motivo di credere che quanto ha raccontato non sia vero.

Quindi siamo di fronte a due situazioni, ambedue vere fino a prova contraria

1) ad un operatore commerciale è stata chiesta la certificazione di provenienza extraCina senza la quale su dei telai (corretto, FROImport?) sarebbe stato imposto il superdazio;

2) a tre privati per altrettanti telai non è stato chiesto alcun superdazio, benchè provenissero sicuramente dalla Cina.

A questo punto ci possono essere una serie di spiegazioni.

a) il superdazio si applica solo alle aziende, per prassi formale o di fatto

b) il superdazio si applica solo da un certo numero di pezzi in sù, di nuovo per per prassi formale o di fatto

c) l'Agenzia delle Dogane ha sbagliato nel caso di FROImport

d) l'Agenzia delle Dogane ha sbagliato in tutti i casi dei privati (comprese le decine e decine su bdc-forum)

il punto d) mi pare abbastanza improbabile, per cui la scelta evidentemente è tra a-b e forse c.


Per quanto riguarda la possibilità dell'escamotage del doppio pagamento, a mio parere non ha moltissime possibilità in più di funzionare rispetto alla fattura fasulla. Se il pacco passa senza ispezione, passa sia che la fattura indichi il valore effettivo che ne indichi uno molto inferiore. Se finisce in ispezione e il doganiere si convince che il valore non è quello sono caxxi. Consideriamo anche quali sono le cifre in gioco, su un telaio dichiarato per 200 dollari invece che per 500 stiamo parlando di pagare 40 euro invece che 96:vale la pena vedersi bloccato il pacco per un tempo indefinito e rischiare di pagare lo stesso? :nunsacci:
 

sembola

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e che cos'è? un suggerimento di truffa allo stato?

Il post chiaramente non voleva suggerire un escamotage (che tecnicamente configura l'evasione fiscale) quanto sottolineare una debolezza nella prassi di chiedere i documenti di pagamento in caso di ispezione con esito dubbio.
 

rspinato

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Mi permetto di fare notare che nessuno di è permesso di dare a FROImport dell' incompetente, e non ho motivo di credere che quanto ha raccontato non sia vero.

Quindi siamo di fronte a due situazioni, ambedue vere fino a prova contraria

1) ad un operatore commerciale è stata chiesta la certificazione di provenienza extraCina senza la quale su dei telai (corretto, FROImport?) sarebbe stato imposto il superdazio;

2) a tre privati per altrettanti telai non è stato chiesto alcun superdazio, benchè provenissero sicuramente dalla Cina.

A questo punto ci possono essere una serie di spiegazioni.

a) il superdazio si applica solo alle aziende, per prassi formale o di fatto

b) il superdazio si applica solo da un certo numero di pezzi in sù, di nuovo per per prassi formale o di fatto

c) l'Agenzia delle Dogane ha sbagliato nel caso di FROImport

d) l'Agenzia delle Dogane ha sbagliato in tutti i casi dei privati (comprese le decine e decine su bdc-forum)

il punto d) mi pare abbastanza improbabile, per cui la scelta evidentemente è tra a-b e forse c.


Per quanto riguarda la possibilità dell'escamotage del doppio pagamento, a mio parere non ha moltissime possibilità in più di funzionare rispetto alla fattura fasulla. Se il pacco passa senza ispezione, passa sia che la fattura indichi il valore effettivo che ne indichi uno molto inferiore. Se finisce in ispezione e il doganiere si convince che il valore non è quello sono caxxi. Consideriamo anche quali sono le cifre in gioco, su un telaio dichiarato per 200 dollari invece che per 500 stiamo parlando di pagare 40 euro invece che 96:vale la pena vedersi bloccato il pacco per un tempo indefinito e rischiare di pagare lo stesso? :nunsacci:

Aspetta però, messa così credo che la storia si complichi. Abbiamo fino ad ora "banalizzato" la materia prendendo in esame la semplice importazione di componenti dalla Cina direttamente. Sotto il profilo doganale le "triangolazioni" sono operazioni di altro tipo e credo possano essere soggette a dazi e restrizioni ben diverse fino addirittura a renderne impossibile l'importazione (non si può allegare ad esempio un certificato di origine di un telaio dagli USA se il telaio è stato prodotto in Cina); qui bisogna alzare la mani perchè ogni settore ha restrizioni diverse e, tra l'altro, soggette ad interpretazioni da dogana a dogana.
Di sicuro però è un caso, non è la regola.
 

rspinato

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FROImport non ha pagato i dazi perché, dopo il blocco della merce senza certificato, si è trovato davanti a due scelte impostegli alla dogana:
1 - farsi mandare la certificazione di provenienza
2 - pagare il 48,ecc.ecc. di dazio
Dato che FROImport è incompetente, racconta boiate, non sa una mazza, ma non è cretino, si è fatto mandare il certificato di provenienza e la merce è stata sdoganata anche perché come si è ripetuto più volte, veniva dagli USA. Poi, se i doganieri avevano bevuto, questo è un altro discorso: con 15 telai alla frontiera un importatore obbedisce e basta.
Poi, riguardo al lucro di un importatore sulle merci provenienti dalla Cina, non ne ho idea. So che per alcune bici USA di altissima gamma il ricarico di un distributore è tra il 20 e il 12%, il che spega perché non ci sono MTB di altissima gamma in Italia (intendo marchi storici e - a ragione o a torto -ultrarinomati, non Lynskey o Santa Cruz).

Ultima cosa (mi ero dimenticato di dirlo in precedenza), e non è un invito all'evasione, il fatto che la dogana possa chiedere a un privato il documento del pagamento è ridicolo, basta mettersi d'accordo con il venditore (che è quasi sempre accondiscendente) e fare due pagamenti diversi, magari con due diversi account, uno x il valore dichiarato, l'altro per il saldo. Ora, per un venditore è un po' un problema gestire ciò contabilmente, per un privato, bè, no di certo...

Facciamo un esempio pratico:
compro un telaio dal costo complessivo di 400 euro e ne "dichiaro" solo 200; pagherò quindi l'incredibile cifra in meno di 50 euro (20% di IVA e 4,7% di dazio) e avrò pagato il mio telaio 450 euro invece di 500. Non facciamo prima ad andare a rubare in chiesa?
 

sembola

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Abbiamo fino ad ora "banalizzato" la materia prendendo in esame la semplice importazione di componenti dalla Cina direttamente. Sotto il profilo doganale le "triangolazioni" sono operazioni di altro tipo e credo possano essere soggette a dazi e restrizioni ben diverse fino addirittura a renderne impossibile l'importazione (non si può allegare ad esempio un certificato di origine di un telaio dagli USA se il telaio è stato prodotto in Cina); qui bisogna alzare la mani perchè ogni settore ha restrizioni diverse e, tra l'altro, soggette ad interpretazioni da dogana a dogana.
Di sicuro però è un caso, non è la regola.

Infatti la certificazione di origine serve proprio ad evitare triangolazioni tese ad eludere i dazi. Cioè, se viene dagli USA perchè è "made in USA" è un discorso, se viene dagli USA ma è "made in China" e passa da lì perchè (poniamo) lì ci sono dazi molto inferiori è un altro.

Ma dal punto di vista dell' ingresso in UE le cose non cambano.
 

F.R.O. Import

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ieri ho chiamato lo spedizioniere , l'antidumping entra in gioco , intanto se c'e' una fattura commerciale tra aziende , poi dal numero dei pezzi , ma principalmente dal grado di finitura del pezzo acquistato, infatti se il prodotto e' semilavorato potrebbero esserci delle scappatoie .....
nel mio caso , io l'ho risolta perche' dagli states mi avevano fatto arrivare quello giusto del made in usa ,in mancanza di quello , scattava subito l'antidumping , questo era quello che mi era successo....
sicuramente le grosse aziende il certificato non lo omettono mai , ma io non ho la fortuna di lavorare con loro , e mi accontento di lavorare con dei bulgari , che se possono qulacosa lo dimenticano sempre..
 

F.R.O. Import

Biker tremendus
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E allora non ci siamo capiti: nessuno (tranne evidentemente il tuo amico che non deve essere un esperto del settore) si fa mandare merci senza C.O.; figurati gli importatori e questo vale come detto sia per le cinsesate sia per le merci provenienti dalgi USA. Per cui, in possesso di regolare documentazione, il dazio è il 4,7%. Se è finita come dici tu allora (che gli hanno mandato il c.o.) credo che ti sbagli sul dazio e alla fine ha pagato il 4,7.

sembola , io ero stato chiamato in causa , non certo come volpe del settore ......
 

sembola

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ieri ho chiamato lo spedizioniere , l'antidumping entra in gioco , intanto se c'e' una fattura commerciale tra aziende , poi dal numero dei pezzi...

quindi le ipotesi giuste sono a) e b) :il-saggi:


sembola , io ero stato chiamato in causa , non certo come volpe del settore ......
Ed hai spiegato come il problema non fosse certo causato da una tua dmenticanza :prost:
Volevo semplicemente dire che nessuno aveva l'intenzione di darti del bugiardo, semplicemente c'era un'apparente contraddizione tra imposizioni diverse su prodotti simili che doveva avere una spiegazione logica :prost:
 

DR_Balfa

Biker grossissimus
ieri ho chiamato lo spedizioniere , l'antidumping entra in gioco , intanto se c'e' una fattura commerciale tra aziende , poi dal numero dei pezzi , ma principalmente dal grado di finitura del pezzo acquistato, infatti se il prodotto e' semilavorato potrebbero esserci delle scappatoie .....
nel mio caso , io l'ho risolta perche' dagli states mi avevano fatto arrivare quello giusto del made in usa ,in mancanza di quello , scattava subito l'antidumping , questo era quello che mi era successo....
sicuramente le grosse aziende il certificato non lo omettono mai , ma io non ho la fortuna di lavorare con loro , e mi accontento di lavorare con dei bulgari , che se possono qulacosa lo dimenticano sempre..

a chi ti riferisci? :).... però sono pezzi unici... e non dire che non è vero altrimenti te la mando dietro...:spetteguless:
 

babylonboss26

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per comprare negli USA senza eludere nulla, ed evitare i dazi, esiste un modo semplice e nn truffaldino, ma forse nn tutti possono usufruirne.

Le mie esperienze personali:

Anno 2010: su un sito usa, vedo un paio di Crank brothers cobalt dal prezzo di 350dollari. Il negozio fisico si trova a pochi Km. dalla città dove vive mio zio e allora gli mando una mail e lo mando a comprare le ruote in quel negozio (dopo aver preso contatto con il negozio stesso).
Mio zio torna a casa con le ruote, prepara il pacco con Mittente il suo nome (abbiamo lo stesso cognome) e spedisce tramite ups.
Dopo 8g. mi arrivano le ruote, senza un graffio, nella loro confezione originale e nn ho dovuto pagare nulla perchè sul pacco aveva specificato che si trattava di un regalo.

Anno 2009: su ebay compro un telaio giant dal costo di 146euro da Hong Kong. Sull'inserzione c'era scritto che il pacco poteva essere sottoposto a sovratassa doganale, ma l'ho preso ugualmente.
Appena il venditore effettua la spedizione (molto preciso e gentile, tra l'altro) mi invia un codice per la tracciabilità e una volta in Italia, si informa personalmete per fornirmi il nuovo codice per tracciarlo sul sito poste italiane.
Dopo 9g. arriva il corriere sda (per conto delle Poste Italiane) e mi consegna il pacco con un bollettino di 35.50euro da pagare come tassa doganale. Il pacco era stato ispezionato e trovata la fattura (che deve essere sempre allegata con l'oggetto che proviene da quei paesi, pena il blocco in dogana) hanno calcolato il dazio da pagare.
Ho cmq risparmiato, il telaio era perfetto e il venditore ottimo.

Anno 2011: acquisto dalla Cina, sempre su ebay, un ammortizzatore fox rp23 190x50 del 2010 al prezzo di 132euro. Visto il costo in Italia, ho rischiato. Pago l'oggetto, e dopo aver perso contatti con venditore e oggetto dopo 20g. mi viene recapitato (sempre tramite sda per conto di poste italiane) senza che ho dovuto pagare nulla.

Forse sarebbe più utile inserire le proprie esperienze personali, in modo da avere qualcosa su cui discutere e nn basarsi solo sulle normative e proprie deduzioni. :prost:
 

sembola

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...nn ho dovuto pagare nulla perchè sul pacco aveva specificato che si trattava di un regalo.
Cosa non più possibile...:spetteguless:

...dopo 20g. mi viene recapitato (sempre tramite sda per conto di poste italiane) senza che ho dovuto pagare nulla.
Con i pacchetti piccoli generalmente succede così, sempre che non ci sia una verifica a campione come a volte accade (e in quel caso si paga). Difficile che capiti con un oggetto delle dimensioni di un telaio, di cui stiamo parlando in questo topic.

Forse sarebbe più utile inserire le proprie esperienze personali, in modo da avere qualcosa su cui discutere e nn basarsi solo sulle normative e proprie deduzioni. :prost:
Come vedi dal caso 1, e parzialmene dal caso 3, le esperienze personali per quanto importanti possono non essere significative, nel senso che non possono essere sufficienti per generalizzare e dedurre una logica valida sempre e comunque. Infatti, e la discussione verteve su questo, abbiamo due esperienze diverse e contrarie, spiegate con la differenza di natura giuridica e con la quantità.
E comunque il caso 2 ha seguito alla lettera quanto descritto dalla normativa...;-) Quindi non è inutile neppure conoscere quella.
 

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