Se una bici merita merita e basta. Non ammetterlo serve solo a perdere credibilità e non costruisce nè per il marchio nè per il movimento.
Si lo so , e buona parte d'Italia è nelle stesse condizioni. Se tu sentissi come ragionano in Lazio saresti ancora più convinto di quello che dici.
E' una questione di 'propagazione' delle informazioni. Le 29 non devono vendere domani più delle 26. Sono certamente bici per chi è abituato a farsi delle domande e darsi delle risposte.
Non vanno bene per quelli che domande non se ne fanno (tanti)
e neppure per quelli che se le fanno ma si accontantano delle risposte degli altri (altrettanti)
Il modo di comunicare però cambia e ormai le informazioni sono distribuite senza che le distanze geografiche facciano più da filtro.
Tu hai una 29er bellissima e sono sicuro che la usi. Cosa dicono i tuoi compagni di uscita? Ti considerano solo il solito eccentrico o cominciano ad accorgersi che c'e' una logica nella tua pazzia?
Mauro, Mauro... sei troppo poetico!
Non lo sai cosa mi ha detto uno di quei negozianti "in buona salute, felici e contenti"? Che non c'era nessuna differenza tra la mia front e le venti bici da trekking che aveva in negozio...
Seriamente, ma dire "Non mi interessa vendere un prodotto nuovo e poco conosciuto" è troppo complicato? perchè inventarsi panzane e fare figure di questo tipo?
Questo è quello che mi dice "tra le righe" uno dei miei "conoscenti", mentre un altro "denigra".
Se "felice...e benestante" lo era veramente, di cosa lo possiamo incolpare? Di non essere un appassionato? Un pioniere? Secondo me a loro non può importare di meno, non entreranno nella hall of fame, ma si compreranno l'appartamento al mare...
Minkia! ed io che passo per essere troppo cartesiano...
Sono d'accordo con te, ma quello che non capisco è perchè denigrare. Basta dire "non mi interessa", se vendi lo stesso perchè giustificarsi inventandosi storie, tra l'altro facilmente smentibili da chi sa documentarsi un pochino? Il proprietario del negozio storico di Siena, che vive di bici economiche ed il cui padre ha messo in bici intere generazioni di bambini, onestamente dice che certo materiale non lo tratta, non ha bisogno di inventarsi storie. Non so se sia stato un poeta, ma suo padre, agonista negli anni '40, recentemente scomparso a quasi 90 anni, in città era conosciuto nell'ambiente come "l'onesto Rossi". Non so se mi spiego...
Bravissimo! Bianche, con il profilo della Toscana e la Piazza del Campo al centro!OT Ho avuto il piacere di conoscerlo, forse nel 2001, abbiamo parlato per mezz'ora dei "suoi tempi", gli diedi l'idea delle maglie che circolano ora, con la mappa della Toscana e, mi sembra, un disegno della città.
Ah, come ti quoto....Purtroppo i ciclisti sono cittadini italiani come tutti gli altri e rispecchiano il paese in cui viviamo; ovviamente, io e miei amici, alla lunga ci siamo stancati di portare $ ad uno che "quello che non ho è cacca", ma tutti gli altri...?
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