@albatros_la , il problema è che impossibile svolgere studi epidemiologici affidabili sul doping, e quindi poter giungere a conclusioni certe sulla sua pericolosità, come per esempio per il fumo. Non c'è certezza sulla sincerità delle dichiarazioni di atleti ed ex atleti, c'è una pletora di sostanze diverse con effetti (sia voluti che collaterali) molto diversi tra loro, ed infine non c'è modo di filtrare gli effetti dell'attività agonistica in sè, che è estremamente stressante per l'organismo. Il che non vuol dire che "il doping non fa male", sia chiaro. Possiamo fare delle supposizioni, ma la scienza è un'altra cosa.
Detto questo, ripeto l'esempio: il fumo fa male
per certo, non aiuta ad ottenere
nè uno stipendio nè fama eppure il 22% degli italiani fuma. Questo per dire che quand'anche ci fossero le prove scientifiche della pericolosità del doping (plausibile, lo ripeto, ma non dimostrata) dubito che questo fatto spaventerebbe più di tanto.
Anche per questo concordo con la tua conclusione: è un problema culturale, prima che giuridico.