giovedì 25 giugno 2009
Minsk (Bielorussia) - Zinaida Stahurskaia, 38 anni originaria di Vitebk, campionessa del mondo a Plouay (Fra) nel 2000 e vincitrice del Tour de France 2002 in maglia Chirio Forno dAsolo è deceduta ieri pomeriggio in allenamento mentre rifiniva la preparazione in vista del campionato nazionale in programma domani a Minsk. La fine della campionessa bielorussa è stata a dir poco orribile.
Erano circa le 15 circa quando Zina, ad una ventina di km da Minsk, stava pedalando dietro macchina. Allimprovviso dallopposto senso di marcia una jeep ha invaso la corsia. Accortosi del pericolo la persona che guidava lauto nella cui scia si trovava Zinaida, è riuscito ad evitare limpatto, ma la povera Stahurskaia che pedalava a testa bassa è stata centrata frontalmente ed in pieno dalla grossa autovettura. La scena che si è presentata ai primi soccorritori è stata terribile.
La notizia è rimbalzata immediatamente nellambiente mondiale del ciclismo femminile. Nonostante la sua carriera fosse stata segnata da una lunga squalifica per doping terminata nel giugno 2007, il team manager Franco Chirio dalla Lituania la ricorda così: Con noi aveva vissuto un periodo di grazia. Vestì la maglia gialloverde nelle stagioni 2002, 2003 e 2004. Il primo anno vinse 11 gare e subito il Tour dove conquistò anche la maglia del Gpm e della Combinata, finendo seconda al Giro di Toscana e del Trentino come al Giro dItalia da dove però simpose nella classifica a punti ed in quella del Gpm. Alla Chirio Forno dAsolo ha regalato 28 vittorie e quasi tutte di grande caratura e prestigio. Per come interpretava la gara e come correva, mai fuori dalla prime 4-5 posizioni, praticamente faceva squadra da sola, non perché ora non è più con noi, per me è stata la più forte di tutti i tempi.
Oltre che per il team piemontese-veneto Zinaida Stahurskaia aveva corso in Italia per lAccaDueO, Fanini, Gas, Bianchi Aliverti e Fenix di Prato.
Aveva vissuto parecchi anni in Toscana, tra Prato e Pistoia. Nel nel 2005 arrivò la squalifica di 2 anni per doping: venne trovata positiva il 16 luglio (anabolizzanti) dopo la vittoria a Cento (Fe) nel Gp Carnevale d'Europa, e successivamente fallì altri due test: il 31 luglio al Giro di S.Marino e il 7 agosto al Giro del Bochum. Trovate tracce di anabolizzanti (stanozololo) e testosterone. Non fu il primo stop. Nel 2001 quando vinse il Giro d'Italia Lady poi tolto, scontò quattro mesi di sospensione per positività a un prodotto diuretico non consentito riscontrato proprio durante una tappa del Giro d'Italia. Stahurskaia ammise di aver assunto il prodotto per dieci giorni per perdere peso, ma senza sapere che comparisse nella lista dei farmaci interdetti dall'Uci. Anche per le squalifiche subite e le vicende in cui era rimasta coinvolta Stahurskaya non ha più trovato una società disposta a tesserarla in Italia. Il 5 dicembre del 2006 a seguito di una perquisizione da parte dei Nas nella propria abitazione le erano stati trovati anabolizzanti e prodotti vietati.
A suo carico dalla Procura di Pistoia era stato aperto un fascicolo per ricettazione. Era al centro di un traffico di sostanze dopanti tra Pistoia e la Russia che alimentava il mercato nero tra Dilettanti, Cicloamatori e Professionisti del pedale. Si giustificò sostenendo che erano medicinali per i propri cani.
Sposata all'ex convivente, lo scorso anno era stata notata col numero sulla schiena ad una competizione cicloamatoriale disputata a Casalguidi in provincia di Pistoia. Sulle strade toscane lavevano vista allenarsi per preparare il mondiale di Varese.
Massimo Bolognini (fonte ciclonews.it)
Minsk (Bielorussia) - Zinaida Stahurskaia, 38 anni originaria di Vitebk, campionessa del mondo a Plouay (Fra) nel 2000 e vincitrice del Tour de France 2002 in maglia Chirio Forno dAsolo è deceduta ieri pomeriggio in allenamento mentre rifiniva la preparazione in vista del campionato nazionale in programma domani a Minsk. La fine della campionessa bielorussa è stata a dir poco orribile.
Erano circa le 15 circa quando Zina, ad una ventina di km da Minsk, stava pedalando dietro macchina. Allimprovviso dallopposto senso di marcia una jeep ha invaso la corsia. Accortosi del pericolo la persona che guidava lauto nella cui scia si trovava Zinaida, è riuscito ad evitare limpatto, ma la povera Stahurskaia che pedalava a testa bassa è stata centrata frontalmente ed in pieno dalla grossa autovettura. La scena che si è presentata ai primi soccorritori è stata terribile.
La notizia è rimbalzata immediatamente nellambiente mondiale del ciclismo femminile. Nonostante la sua carriera fosse stata segnata da una lunga squalifica per doping terminata nel giugno 2007, il team manager Franco Chirio dalla Lituania la ricorda così: Con noi aveva vissuto un periodo di grazia. Vestì la maglia gialloverde nelle stagioni 2002, 2003 e 2004. Il primo anno vinse 11 gare e subito il Tour dove conquistò anche la maglia del Gpm e della Combinata, finendo seconda al Giro di Toscana e del Trentino come al Giro dItalia da dove però simpose nella classifica a punti ed in quella del Gpm. Alla Chirio Forno dAsolo ha regalato 28 vittorie e quasi tutte di grande caratura e prestigio. Per come interpretava la gara e come correva, mai fuori dalla prime 4-5 posizioni, praticamente faceva squadra da sola, non perché ora non è più con noi, per me è stata la più forte di tutti i tempi.
Oltre che per il team piemontese-veneto Zinaida Stahurskaia aveva corso in Italia per lAccaDueO, Fanini, Gas, Bianchi Aliverti e Fenix di Prato.
Aveva vissuto parecchi anni in Toscana, tra Prato e Pistoia. Nel nel 2005 arrivò la squalifica di 2 anni per doping: venne trovata positiva il 16 luglio (anabolizzanti) dopo la vittoria a Cento (Fe) nel Gp Carnevale d'Europa, e successivamente fallì altri due test: il 31 luglio al Giro di S.Marino e il 7 agosto al Giro del Bochum. Trovate tracce di anabolizzanti (stanozololo) e testosterone. Non fu il primo stop. Nel 2001 quando vinse il Giro d'Italia Lady poi tolto, scontò quattro mesi di sospensione per positività a un prodotto diuretico non consentito riscontrato proprio durante una tappa del Giro d'Italia. Stahurskaia ammise di aver assunto il prodotto per dieci giorni per perdere peso, ma senza sapere che comparisse nella lista dei farmaci interdetti dall'Uci. Anche per le squalifiche subite e le vicende in cui era rimasta coinvolta Stahurskaya non ha più trovato una società disposta a tesserarla in Italia. Il 5 dicembre del 2006 a seguito di una perquisizione da parte dei Nas nella propria abitazione le erano stati trovati anabolizzanti e prodotti vietati.
A suo carico dalla Procura di Pistoia era stato aperto un fascicolo per ricettazione. Era al centro di un traffico di sostanze dopanti tra Pistoia e la Russia che alimentava il mercato nero tra Dilettanti, Cicloamatori e Professionisti del pedale. Si giustificò sostenendo che erano medicinali per i propri cani.
Sposata all'ex convivente, lo scorso anno era stata notata col numero sulla schiena ad una competizione cicloamatoriale disputata a Casalguidi in provincia di Pistoia. Sulle strade toscane lavevano vista allenarsi per preparare il mondiale di Varese.
Massimo Bolognini (fonte ciclonews.it)