il Maomet è un'edicola incisa in un masso erratico di fondovalle raffigurante una divinità che impugna in una mano un 'falcetto', è stato come ben evidenzi tu attribuito erroneamente ai Saraceni musulmani ma in realtà
le interpretazioni sulla sua origine sono controverse, taluni, tra cui mons. N.Bartolomasi (che fu vescovo di Susa) ed autore del volume "Valsusa Antica" (l'editore e l'anno a memoria non li ricordo) ritengono più verosimile che si tratti del dio Silvano (divinità romana), altri, per via del falcetto (che nella mia foto non si vede molto) ritengono l'immagine riconducibile ai culti druidici (il falcetto ne era il simbolo se non ricordo male) dei Celti.
Nella fattispecie, sulla parte superiore del masso dove è incisa questa raffigurazione si trovano numerose coppelle (compatibili con l'attribuzione Celtica e meno con quella romana).
Il sito è facilmente raggiungibile dalle strade di fondovalle SS24/SS25 e si presenta come una radura circondata da massi erratici: su un masso sono visibili due "macine in pietra" appena sbozzate ma non staccate e su un altro ancora altre coppelle...
Il significato religioso di questo sito non è affatto chiaro nè facilmente ricostruibile, posso dire soltanto che la prima volta che andai a vederlo mi vennero letteralmente 'i brividi', ora l'area è stata un po' ripulita e con un tantino più di luce sembra un po' meno spettrale.
poche notizie altre notizie, intrise più che altro di folklore e con un taglio mi sembra tutt'altro che scientifico un po' 'alla Giacobbo' sono reperibili
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