Ciao a tutti...
inizio questa discussione poiché penso possa essere di incoraggiamento a chi ha iniziato da poco con la MTB.
Sabato, uscita in montagna, 45km e 1400D+, con la mia Oiz 2020 TR... penso di aver capito cos'è lo "stato di grazia" del binomio uomo/bici;
non saprei come altro spiegarlo.
Salite tecniche, discese veloci sterrate, "rock garden" nel bosco al 20-25%, salti e derrappate (su cacca di mucca, ma vabbè)...
la bici funzionava alla perfezione, sembrava un orologio... io sembravo un bambino delle elementari al parco giochi.
Ecco, su quello stesso percorso non vi dico quante sofferenze, in passato, quante discese fatte giù dalla bici perchè i sassi / roccie mi terrorizzavano,
e non parliamo delle salite "toste" dove il più delle volte erano "a spinta"...
tutto questo dopo quasi tre anni di "crescita" (ne ho ancora TANTA da fare per carità), dove ho provato, sbagliato, sono caduto ma mi sono rialzato,
ho guardato video e letto libri su tecnica e altro; la cosa fondamentale è voler imparare, per gradi. La MTB è uno sport estremamente complesso e completo, se vogliamo.
C'è sicuramente da imparare qualcosa di meccanica (almeno le basi) per non essere totalmente dipendenti da altri;
c'è da allenare il fisico e la mente;
c'è da imparare a GUARDARE il sentiero per decidere "al volo" dove mettere le ruote, come spostare il corpo, quando e quanto frenare;
c'è da capire come fare certe salite, quelle lunghe e noiose e quelle magari più brevi ma super-tecniche;
c'è poi da imparare a fare le discese, e qui si apre un mondo...
quando, dopo un po', si riesce a padroneggiare un po' tutto questo... allora, forse, si percepisce quello "stato di grazia" che si può spiegare poco,
ma quando arriva difficilmente non ce se ne accorge.
Cosa ne pensate ?
inizio questa discussione poiché penso possa essere di incoraggiamento a chi ha iniziato da poco con la MTB.
Sabato, uscita in montagna, 45km e 1400D+, con la mia Oiz 2020 TR... penso di aver capito cos'è lo "stato di grazia" del binomio uomo/bici;
non saprei come altro spiegarlo.
Salite tecniche, discese veloci sterrate, "rock garden" nel bosco al 20-25%, salti e derrappate (su cacca di mucca, ma vabbè)...
la bici funzionava alla perfezione, sembrava un orologio... io sembravo un bambino delle elementari al parco giochi.
Ecco, su quello stesso percorso non vi dico quante sofferenze, in passato, quante discese fatte giù dalla bici perchè i sassi / roccie mi terrorizzavano,
e non parliamo delle salite "toste" dove il più delle volte erano "a spinta"...
tutto questo dopo quasi tre anni di "crescita" (ne ho ancora TANTA da fare per carità), dove ho provato, sbagliato, sono caduto ma mi sono rialzato,
ho guardato video e letto libri su tecnica e altro; la cosa fondamentale è voler imparare, per gradi. La MTB è uno sport estremamente complesso e completo, se vogliamo.
C'è sicuramente da imparare qualcosa di meccanica (almeno le basi) per non essere totalmente dipendenti da altri;
c'è da allenare il fisico e la mente;
c'è da imparare a GUARDARE il sentiero per decidere "al volo" dove mettere le ruote, come spostare il corpo, quando e quanto frenare;
c'è da capire come fare certe salite, quelle lunghe e noiose e quelle magari più brevi ma super-tecniche;
c'è poi da imparare a fare le discese, e qui si apre un mondo...
quando, dopo un po', si riesce a padroneggiare un po' tutto questo... allora, forse, si percepisce quello "stato di grazia" che si può spiegare poco,
ma quando arriva difficilmente non ce se ne accorge.
Cosa ne pensate ?