Lo "stato di grazia"

cbet

Biker cesareus
31/5/18
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Verona (dintorni)
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Orbea Oiz 2020
Ciao a tutti...
inizio questa discussione poiché penso possa essere di incoraggiamento a chi ha iniziato da poco con la MTB.

Sabato, uscita in montagna, 45km e 1400D+, con la mia Oiz 2020 TR... penso di aver capito cos'è lo "stato di grazia" del binomio uomo/bici;
non saprei come altro spiegarlo.
Salite tecniche, discese veloci sterrate, "rock garden" nel bosco al 20-25%, salti e derrappate (su cacca di mucca, ma vabbè)...
la bici funzionava alla perfezione, sembrava un orologio... io sembravo un bambino delle elementari al parco giochi.

Ecco, su quello stesso percorso non vi dico quante sofferenze, in passato, quante discese fatte giù dalla bici perchè i sassi / roccie mi terrorizzavano,
e non parliamo delle salite "toste" dove il più delle volte erano "a spinta"...
tutto questo dopo quasi tre anni di "crescita" (ne ho ancora TANTA da fare per carità), dove ho provato, sbagliato, sono caduto ma mi sono rialzato,
ho guardato video e letto libri su tecnica e altro; la cosa fondamentale è voler imparare, per gradi. La MTB è uno sport estremamente complesso e completo, se vogliamo.

C'è sicuramente da imparare qualcosa di meccanica (almeno le basi) per non essere totalmente dipendenti da altri;
c'è da allenare il fisico e la mente;
c'è da imparare a GUARDARE il sentiero per decidere "al volo" dove mettere le ruote, come spostare il corpo, quando e quanto frenare;
c'è da capire come fare certe salite, quelle lunghe e noiose e quelle magari più brevi ma super-tecniche;
c'è poi da imparare a fare le discese, e qui si apre un mondo...

quando, dopo un po', si riesce a padroneggiare un po' tutto questo... allora, forse, si percepisce quello "stato di grazia" che si può spiegare poco,
ma quando arriva difficilmente non ce se ne accorge.

Cosa ne pensate ?
 

mezzo

Biker cesareus
1/4/13
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Delta del Po
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Scott Scale Custom/R Raymon Fullray 150E
Ciao a tutti...
inizio questa discussione poiché penso possa essere di incoraggiamento a chi ha iniziato da poco con la MTB.

Sabato, uscita in montagna, 45km e 1400D+, con la mia Oiz 2020 TR... penso di aver capito cos'è lo "stato di grazia" del binomio uomo/bici;
non saprei come altro spiegarlo.
Salite tecniche, discese veloci sterrate, "rock garden" nel bosco al 20-25%, salti e derrappate (su cacca di mucca, ma vabbè)...
la bici funzionava alla perfezione, sembrava un orologio... io sembravo un bambino delle elementari al parco giochi.

Ecco, su quello stesso percorso non vi dico quante sofferenze, in passato, quante discese fatte giù dalla bici perchè i sassi / roccie mi terrorizzavano,
e non parliamo delle salite "toste" dove il più delle volte erano "a spinta"...
tutto questo dopo quasi tre anni di "crescita" (ne ho ancora TANTA da fare per carità), dove ho provato, sbagliato, sono caduto ma mi sono rialzato,
ho guardato video e letto libri su tecnica e altro; la cosa fondamentale è voler imparare, per gradi. La MTB è uno sport estremamente complesso e completo, se vogliamo.

C'è sicuramente da imparare qualcosa di meccanica (almeno le basi) per non essere totalmente dipendenti da altri;
c'è da allenare il fisico e la mente;
c'è da imparare a GUARDARE il sentiero per decidere "al volo" dove mettere le ruote, come spostare il corpo, quando e quanto frenare;
c'è da capire come fare certe salite, quelle lunghe e noiose e quelle magari più brevi ma super-tecniche;
c'è poi da imparare a fare le discese, e qui si apre un mondo...

quando, dopo un po', si riesce a padroneggiare un po' tutto questo... allora, forse, si percepisce quello "stato di grazia" che si può spiegare poco,
ma quando arriva difficilmente non ce se ne accorge.

Cosa ne pensate ?


Bello questo post, per il raggiungimento dello stato di grazia o Flow moment, bella anche l'esperienza, che fa sognare ed immaginare di poterlo fare. Si, giusto l'elenco delle cose da fare, la cronologia perfetta che ti porta in paradiso, sembra un punto di partenza, ma in realtà non lo è, c'è qualcosa che sta a monte e si chiama vita nel suo complesso. A parte le salite e le discese che non faccio, visto che sono un biker di pianura, tutto il resto fa ormai parte di me, ma qualcosa ci condiziona al raggiungimento dello stato, non tutti forse, qualcuno fortunato che può pensare solo a quello c'è, ma pochi. I più, portano con se altri fardelli che vengono da lontano e ti accompagnano quotidianamente nella tua vita rendendo quanto sopra estremamente più ostico di quanto si creda, lo stato di flow non è certo lì dietro l'angolo, anzi spesso è un angolo davanti a te, sospinto irrimediabilmente dalla miriade di cose che fanno parte della quotidianità, della vita insomma. Solo il fatto di poter uscire e di permettersi di tornare quando ci pare, per tanti è un miraggio, al ritorno c'è già qualcuno che ti aspetta, per fare quello, per fare quest'altro, per andare qui, e poi di là e quell'angolo, che nasconde la grazia, si allontana. Si, ti dici, ho fatto un bel giro ho visto bei paesaggi, mi sento bene e già sei uno fortunato...... Trovare il flow moment, già..... è bellissimo, a volte mi capita per una manciata di secondi, mentre pedalo, poi magari mi rendo conto, che il fatto di aver gonfiato le gomme prima di partire scombina il rullino di marcia, hai voglia a concentrarti per rifare quel single track nel bosco...accontentati dai e torna a casa. Questi pensieri o meglio questa ricerca non è per me, spererei di essere in minoranza, ma non credo. Ma mi piacerebbe, ma tanto, ma spesso ci si incatena a miriadi di priorità che sconfinano in malo modo nel nostro intimo.
 
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