bene....dopo la segnalazione di alcuni forumendoli (kikko54, coollyo, marco10) e come promessovi http://www.bike-board.net/community/forum/showthread.php?t=61404 , con marzia (a cui và il merito maggiore ) abbiamo finalmente partorito la lettera da spedire al parco dei colli !
pensavo d'agire in questa maniera (s'accettano anche altri consigli): i destinatari sono L'eco di BG, Parco dei Colli e CAI.
L'invio della lettera avverrà via e-mail ma anche in modo tradizionale (il bugiardino vuole che le lettere siano accompagnate dai dati del mittente e, possibilmente, relativa firma....non è un problema, metto la mia).
Non mi sembra il caso di chiedere la firma di chi vuol sottoscrivere, però i dati personali (e-mail e recapito) darebbero più credibilità e peso al tutto.
Nel caso non voleste renderli noti, basta il nome e un indirizzo sia esso elettronico o quello reale.
Insomma fate voi, l'importante è aderire ! :-?
Mandatemeli in mp o a [email protected] da mercoledì sera per un week sarò in vacanza (mi tocca.. ) al mio rientro voglio trovare la casella piena !!
ecco il testo
Egr. Sig.
Presidente del Parco regionale dei Colli di Bergamo
Oggetto: cementificazione dei sentieri
Spett.le Presidente,
Ci è capitato recentemente di percorrere il tratto (segnavia CAI n° 532) che da Cà del lacc porta ad Olera e, con profondo rammarico, abbiamo scoperto che, al posto dello splendido sentiero che eravamo abituati a percorrere e che terminava al punto panoramico su Olera (dove sorgeva la tribulina di frà Tommaso), ora ci si trova a transitare su di una carrareccia (con il dubbio che in uno futuro prossimo venga pure asfaltata…) .
Il cartello d’autorizzazione ai lavori riporta: “Sistemazione e ripristino della viabilità e consolidamento in località Cuden”, progetto sviluppato sotto l’egida del Parco dei Colli.
Difficile innanzitutto capire a quale viabilità ci si riferisca, visto che la natura del sentiero (originalmente stretto tipo “singletrack”) permetteva fino ad oggi il solo passaggio di escursionisti e ciclisti, non certo di mezzi motorizzati.
Anche il sentiero (n° 910 secondo la carta del parco) che dal Colle dei roccoli scende in Valmarina è stato fortemente allargato, così come l’accesso al sentiero dei Vasi ha subito una profonda trasformazione, con la creazione di una scalinata cementata di dubbie qualità paesaggistiche.
Vogliamo con questa lettera manifestare il nostro disappunto nei confronti di interventi di questa natura che, oltre a snaturare la morfologia originaria di tratti significativi della rete sentieristica storica della zona, alterandone irrimediabilmente la primitiva conformazione, vengono realizzati sotto l’egida del Parco dei Colli istituito con la finalità di “rispondere all'esigenza di salvaguardare e valorizzare un equilibrio tra la natura e la presenza umana”.
Oltre a non capire la necessità di tali trasformazioni (gli stessi soldi avrebbero potuto essere utilizzati per la manutenzione dei tratti in questione per diversi anni), ci pare che il segnale che trasmettono alla cittadinanza non sia quello del rispetto e della tutela delle risorse presenti. Garantire l'accesso con veicoli a motore alle aree remote, tra l'altro, oltre a favorire il bracconaggio e il disturbo antropico generalizzato, non fa che supportare una frequentazione non compatibile dei boschi, che vivono senza dubbio una fase generalizzata di abbandono. Dubitiamo che tali interventi abbiano come finalità l'attivazione della filiera bosco-legno o l'antincendio boschivo, e anche in questo caso sarebbe comunque opportuno valutare in modo più attento quali siano i pro e quali i contro, in una scala più ampia di quella locale.
Non ci risulta neppure, nonostante svariate normative la introducono nel panorama italiano e lombardo, che vengano normalmente introdotti nella progettazione i criteri dell'ingegneria naturalistica, tecnica che permetterebbe di ridurre gli impatti delle opere, soprattutto in ambito paesistico. Senza dubbio, l'utilizzo indiscriminato del cemento contribuisce a togliere fascino a qualsiasi infrastruttura che sorga in ambiente naturale, ma ne determina anche una più pesante ripercussione sul territorio .
Per secoli questi sentieri, mirabilmente integrati nell'ambiente e nel paesaggio, hanno costituito le principali vie di comunicazione e di collegamento tra le varie comunità delle nostre valli, rappresentando dunque oggi vere e proprie testimonianze di stili di vita perduti, e della capacità che avevano i nostri antenati di convivere con le risorse esistenti senza compromettere profondamente le funzioni ecosistemiche. È chiaro come gli stili di vita di oggi ci portino ad apprezzarne maggiormente l'esistenza, soprattutto perchè la loro frequentazione nel tempo libero ci consente di scaricare lo stress accumulato durante la settimana e allontanarci dai centri, oramai sempre più congestionati dal traffico e rumorosi, godendo dei benefici dell'ambiente naturale e del silenzio dei boschi, transitandovi a piedi o in bicicletta.
Concludendo, poiché il valore simbolico della sentieristica originale è elevato crediamo per un'ampia parte della cittadinanza, contribuendo al fascino del bosco e del territorio stesso, cementificando o stravolgendone la morfologia non ci pare che si ottengano risultati positivi per la fruizione ricreativa e turistica del parco (senza contare che la pratica è senza dubbio diffusa anche nelle aree contermini), nè chiaramente per l'ambiente .
Con l’augurio che questa lettera possa stimolare una riflessione profonda sull'uso dei fondi pubblici e sulla progettazione delle opere, e che conseguentemente la tendenza di rendere accessibili i sentieri a qualsiasi mezzo subisca un'inversione, si coglie l’occasione per porgere cordiali saluti.
Seguono firme.
pensavo d'agire in questa maniera (s'accettano anche altri consigli): i destinatari sono L'eco di BG, Parco dei Colli e CAI.
L'invio della lettera avverrà via e-mail ma anche in modo tradizionale (il bugiardino vuole che le lettere siano accompagnate dai dati del mittente e, possibilmente, relativa firma....non è un problema, metto la mia).
Non mi sembra il caso di chiedere la firma di chi vuol sottoscrivere, però i dati personali (e-mail e recapito) darebbero più credibilità e peso al tutto.
Nel caso non voleste renderli noti, basta il nome e un indirizzo sia esso elettronico o quello reale.
Insomma fate voi, l'importante è aderire ! :-?
Mandatemeli in mp o a [email protected] da mercoledì sera per un week sarò in vacanza (mi tocca.. ) al mio rientro voglio trovare la casella piena !!
ecco il testo
Egr. Sig.
Presidente del Parco regionale dei Colli di Bergamo
Oggetto: cementificazione dei sentieri
Spett.le Presidente,
Ci è capitato recentemente di percorrere il tratto (segnavia CAI n° 532) che da Cà del lacc porta ad Olera e, con profondo rammarico, abbiamo scoperto che, al posto dello splendido sentiero che eravamo abituati a percorrere e che terminava al punto panoramico su Olera (dove sorgeva la tribulina di frà Tommaso), ora ci si trova a transitare su di una carrareccia (con il dubbio che in uno futuro prossimo venga pure asfaltata…) .
Il cartello d’autorizzazione ai lavori riporta: “Sistemazione e ripristino della viabilità e consolidamento in località Cuden”, progetto sviluppato sotto l’egida del Parco dei Colli.
Difficile innanzitutto capire a quale viabilità ci si riferisca, visto che la natura del sentiero (originalmente stretto tipo “singletrack”) permetteva fino ad oggi il solo passaggio di escursionisti e ciclisti, non certo di mezzi motorizzati.
Anche il sentiero (n° 910 secondo la carta del parco) che dal Colle dei roccoli scende in Valmarina è stato fortemente allargato, così come l’accesso al sentiero dei Vasi ha subito una profonda trasformazione, con la creazione di una scalinata cementata di dubbie qualità paesaggistiche.
Vogliamo con questa lettera manifestare il nostro disappunto nei confronti di interventi di questa natura che, oltre a snaturare la morfologia originaria di tratti significativi della rete sentieristica storica della zona, alterandone irrimediabilmente la primitiva conformazione, vengono realizzati sotto l’egida del Parco dei Colli istituito con la finalità di “rispondere all'esigenza di salvaguardare e valorizzare un equilibrio tra la natura e la presenza umana”.
Oltre a non capire la necessità di tali trasformazioni (gli stessi soldi avrebbero potuto essere utilizzati per la manutenzione dei tratti in questione per diversi anni), ci pare che il segnale che trasmettono alla cittadinanza non sia quello del rispetto e della tutela delle risorse presenti. Garantire l'accesso con veicoli a motore alle aree remote, tra l'altro, oltre a favorire il bracconaggio e il disturbo antropico generalizzato, non fa che supportare una frequentazione non compatibile dei boschi, che vivono senza dubbio una fase generalizzata di abbandono. Dubitiamo che tali interventi abbiano come finalità l'attivazione della filiera bosco-legno o l'antincendio boschivo, e anche in questo caso sarebbe comunque opportuno valutare in modo più attento quali siano i pro e quali i contro, in una scala più ampia di quella locale.
Non ci risulta neppure, nonostante svariate normative la introducono nel panorama italiano e lombardo, che vengano normalmente introdotti nella progettazione i criteri dell'ingegneria naturalistica, tecnica che permetterebbe di ridurre gli impatti delle opere, soprattutto in ambito paesistico. Senza dubbio, l'utilizzo indiscriminato del cemento contribuisce a togliere fascino a qualsiasi infrastruttura che sorga in ambiente naturale, ma ne determina anche una più pesante ripercussione sul territorio .
Per secoli questi sentieri, mirabilmente integrati nell'ambiente e nel paesaggio, hanno costituito le principali vie di comunicazione e di collegamento tra le varie comunità delle nostre valli, rappresentando dunque oggi vere e proprie testimonianze di stili di vita perduti, e della capacità che avevano i nostri antenati di convivere con le risorse esistenti senza compromettere profondamente le funzioni ecosistemiche. È chiaro come gli stili di vita di oggi ci portino ad apprezzarne maggiormente l'esistenza, soprattutto perchè la loro frequentazione nel tempo libero ci consente di scaricare lo stress accumulato durante la settimana e allontanarci dai centri, oramai sempre più congestionati dal traffico e rumorosi, godendo dei benefici dell'ambiente naturale e del silenzio dei boschi, transitandovi a piedi o in bicicletta.
Concludendo, poiché il valore simbolico della sentieristica originale è elevato crediamo per un'ampia parte della cittadinanza, contribuendo al fascino del bosco e del territorio stesso, cementificando o stravolgendone la morfologia non ci pare che si ottengano risultati positivi per la fruizione ricreativa e turistica del parco (senza contare che la pratica è senza dubbio diffusa anche nelle aree contermini), nè chiaramente per l'ambiente .
Con l’augurio che questa lettera possa stimolare una riflessione profonda sull'uso dei fondi pubblici e sulla progettazione delle opere, e che conseguentemente la tendenza di rendere accessibili i sentieri a qualsiasi mezzo subisca un'inversione, si coglie l’occasione per porgere cordiali saluti.
Seguono firme.