Purtroppo per mia deformazione professionale tendo a considerare i "pezzi di carta" molto importanti dato che statisticamente per esperienza ho osservato che spesso corrispondono alle competenze tecniche di un individuo.
Non posso che essere d'accordo.
Tuttavia scienze motorie è proprio particolare: leggendo il piano di studi, si capisce che putroppo non prepara dei "preparatori". Quel che voglio dire è che una passione forte e lo studio delle materie fondamentali di scienze motorie (facoltà dove passare gli esami non è certo come fare Analisi I e II al politecnico di Milano
...) da autodidatta, unito - nel caso di Frulloni - ad un talento maledettamente raro (per lo meno in Italia) permette di tirar fuori preparatori d'eccellenza.
Certo: una laurea (ed a questo punto preferirei un Frulloni laurato in Medicina piuttosto che un discreto atleta laurato in scienze motorie...) specifica - ceteris paribus - è sicuramente meglio che l'assenza di una laurea.
Non siamo sempre in regime di forza resistente.
Vero
Prendendo a riferimento il proprio massimale di forza (N) applicata al pedale abbiamo che dal 100% al 70% siamo in regime di forza massimale, dal 70% al 50% siamo in forza resistente, dal 50% al 35% in resistenza di forza e dal 35% al 1% in un ambito che con la forza non ha nulla a che fare. Poi a seconda della velocità di rotazione delle pedivelle (o velocità angolare del pedale) abbiamo altre categorie di forza, da 0 a 40 rpm (da 0 a circa 0.7 m/s) si trova la forza massima.
Putroppo non è propriamente così.
In buona parte è vero, nel senso che è difficile essere "Strettamente" in regime di forza submassimale quando si "sposta" il 35% del proprio massimale, ma ti assicuro che non è così. Quanto sopra è come quando, in Economia, si parla di "condizioni ottimali e consumatori razionali". Sono ipotesi forti, che ovviamente non sono realistiche. Lo stesso accade nei valori da te riportati che, sebbene "verissimi" da un punto di vista di approccio alla materia, nella realtà non hanno grande applicazione.
Tuttavia sono fasce che ovviamente tutti riconosciamo come "guida" per basare una programmazione sensata e per avere una linea guida, ma non sono da prendere in modo ferreo.
Ad esempio manca un elemento FONDAMENTALE: i recuperi e la durata dello sforzo. Sono questi gli elementi che dominano il ciclo di Krebs, e se non si condidera il ciclo di Krebs, putroppo tutto cade.
Ti faccio un esempio: se fai ripetizioni/ripetute da 15'' con l'80% del proprio massimale di forza (N), con recuperi da 20'' per 4 serie, poi recuperi 2' e rifai la stessa cosa, tutto per 3 volte, sei in regime di "Forza Resistente", nonostante tu stia usando un carico (utile anche per...) da Sviluppo della forza submassimale. Se invece con lo stesso carico fai 10/12 ripetizioni all'esaurimento e poi recuperi 2'/3', allora stai sviluppando la forza submassimale.
Come vedi, il carico "esterno" è sempre il medesimo, ma il carico interno (FC) è completamente differente, così come il meccanismo di trasformazione dell'energia (ciclo di Krebs).
Vi sono poi casi "empirici": se prendi un mezzofondista di nuoto, o anche un mezzofondista di bici (amatoriale, ma che sta tanto e tanto in bici) e metti il primo a fare delle trazioni alla sbarra ed il secondo a fare pressa o squat, ti sembrerà strano ma saranno in grado di sviluppare una forza submassimale molto molto molto elevata.
Eppure lavora su serie alte... con recuperi bassi... insomma: sono sempre in regime di forza resistente, ma al minimo (quasi) dell'intensità.
Perchè avviene tutto ciò?
Il tema è piuttosto lungo... tuttavia ne parlavo giusto due settimane fa con 3 amici preparatori con i quali ci si cofronta spesso (uno laureato in scienze motorie, uno ISEF, uno ex nazionale hokey) è l'evidenza empirica è emblematica.
Questo per il fatto che le percentuali che hai indicato sono mere "linee guida", che prese in modo non approfondito putroppo non spiegano un granchè.
Guarda, ti faccio anche un esempio personale: l'anno scorso ho fatto un periodo di forza submassimale in palestra da settembre a dicembre, arrivando ad eseguire 10 ripetizioni in panca piana con 90kg e 3 con 100kg.
Da gennaio a marzo seguii un training di forza resistente, tutto basato su lavori ad intensità massimale ed alta densità/volume, tutto con i 70kg.
Ad aprile ripresi per uno sviluppo di forza per due mesi, e già dopo due settimane eseguivo 6 ripetizioni con 100kg e 12 con 90kg.
In pratica i tre mesi di serie con 70kg ad alta densità ed intensità avevano migliorato sia la forza resistente, sia la forza submassimale (in modo consistente).
Lo stesso si osserva (su praticamente tutti gli atleti che conosco) con lo squat da 20 ripetizioni.