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le salite: sono io oppure..

salve a tutti,

dopo questi primi 3 mesi di girate modeste per la città ho notato che patisco le salite in modo imbarazzante... in piano potrei farmi 20 km senza mai una sosta, la salita mi sega non tanto le gambe ma il fiato...

è normale? e soprattutto, sbaglio qualcosa? come si affrontano le salite?

sicuramente questo argomento è stato affrontato, ma non nell'ottica del principiante... per questo lo inserisco qui: niente freeride, niente uscite da 50 km.. solo "alfabetizzazione per principianti: le salite"

 

marco91 kona

Biker cesareus
23/6/09
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rivoli (TO)
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ciao...secondo me un ottimo allenamento per il fiato è camminare in montagna...l'aria è più rarefatta e i tuoi polmoni per avere lo stesso apporto di ossigeno sono costretti a lavorare di più (a causa della minore pressione)...così spingerai di più in salita
 

andrea1966

Biker incredibilis
14/8/08
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veneto pedecollinare
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vai per gradi: pianura asfaltata, pianura sterrata, falsopiani, salitelle asfaltate, salitelle sterrate, salite via via più impegnative sia lunghe che corte, salite con fondo molto smosso, ecc ...
senza fretta, procedi con gradualità ma vedi di aumentare gradualmente il grado di difficoltà: col tempo vedrai sicuramente dei miglioramenti.
 

agoakiki

Biker superis
4/2/09
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gaeta
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è inutile iniziare a parlare di posizione corretta sulla bici (che è una cosa che sta a monte delle salite, scusa per il gioco di parole)... ti dico il mio segreto:
- testa bassa;
- inspira con naso e espira con la bocca (cercando di fare respiri lunghi per rallentare il battito cardiaco- sembra na caxxata ma funziona);
- pedalata con la stessa frequenza (nel senso che cambia la marcia inserita ma non il ritmo delle gambe).
non sono affatto un campione nelle salite ma potendo prendere solo una volta la bici a settimana non ho potuto inventarmi niente di più articolato e questo è il metodo con cui mi trovo meglio.
ciao

p.s. ah dimenticavo una cosa fondamentale: ci vogliono le gambe!!!!
 

andrea1966

Biker incredibilis
14/8/08
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veneto pedecollinare
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quando superi una certa frequenza cardiaca respiri completamente con la bocca, ceredimi. si beve aria a più non posso.
 

mico86

Biker serius
14/4/09
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Boscoreale(NA)
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Se il fiato manca, significa che l'allenamento è poco e chiedi al tuo corpo più di quanto ora possa darti. Fai parecchio fondo e qualche blanda salita. Non impegnarti troppo addentrandoti in salite toste, potresti demoralizzarti ed il fattore psicologico è fondamentale. Impara anche ad usare il rapporto più appropriato per la salita da affrontare. Tutto deve essere fatto in modo graduale.
 

tarcy

Biker assatanatus
18/10/03
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mazzano (BS)
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modo "bastard" on: si se tu! non andrai mai forte in salita e sarai destinato ad arrancare per l'eternità.
modo "bastard" off: io vado in mtb da 20 anni abbondanti. amo la salita e quindi cerco di farne almeno una impegnativa ogni volta che prendo la mtb (e soprattutto la bdc). però non vado una cippalippa e soprattutto con la stagione fredda arranco e vado in crisi subito.
allenati con costanza e senza strafare, meglio se puoi utilizzare il cardio. se sei sovrappeso cerca di calare ma con criterio, ovvero evitando diete drastiche che portano al famigerato effetto yo-yo (cali e cresci in continuazione) e a problemi di salute. in bocca al lupo.
 
grazie a tutti per le risposte, ognuno m'ha dato uno spunto su cui meditare e impostare i miei comportamenti

effettivamente il fattore psicologico è fondamentale, e poiché mi è capitato di fare le stesse salite con più fatica LE VOLTE SUCCESSIVE, mi sono un po' depresso e cercavo di capire come era possibile... ma sono tanti i fattori in gioco e leggendo le vostre risposte alcuni non li avevo minimamente considerati (per es. il freddo)

aggiungo che sono tre mesi che ho preso la bici, ho 32 anni peso poco più di 70 chili per 175 centrimeti d'altezza, ex fumatore e sedentario da tanti troppi anni... un rapporto con le attività aerobiche e fondiste sempre poco brillante (per intenderci sono il tipo più da sprint che da fondo)

forse come è stato detto, pecco nel chiedere troppo... il problema è che vado solo e non conosco nessuno con cui confrontarmi e che può darmi consigli

grazie quindi di nuovo a tutti voi, i vostri consigli sono preziosi
 

Tuenoblu74

Biker extra
4/6/08
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Umbertide (PG)
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Quoto i consigli, di Mico, l'allenamento, costanza e anche il fattore piscologico sono l'ABC poi per le altre "lettere" ce tempo.

 

unfo

Biker superis
21/10/09
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Cisano Bergamasco
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Penso che quando si parla di salite, oltre a tutti gli ottimi consigli gia dati, bisogna sopratutto non demoralizzarsi e tenere duro!
Se c'e una salita tosta che solitamente ti frega devi continuare a farla.
inizierai a vedere i progressi, ogni tentativo ti farà pedalare sempre di più e spingere sempre di meno e alla fine riuscirai ad arrivare in cima pedalando tutta la salita.

Dopo di che l'ideale sarebbe trovare una salita ancora piu difficile e scontrarsi con quella!
 

ottomilainsu

Biker assatanatus
15/12/09
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2.025
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Su per i monti
www.arsie.net
Il fattore psicologico è determinante, specie se le salite non fanno parte del tuo percorso quotidiano.
Chi affronta per la prima volta una salita più lunga di un cavalcavia si trova davanti ad un problema mai visto prima: la forza di gravità.
Con le sue forze deve vincere la gravità, deve spingere sui pedali e in breve si accorge che quella che all'inizio sembrava pedalabile si rivela una fatica terribile.
L'estate scorsa ho avuto la bella idea di far affrontare una salita al 5% lunga un paio di km a dei "ciclisti" di pianura. Risultato: due arrancavano ma alla fine ce l'hanno fatta con le proprie forze, il terzo lo ho dovuto spingere io, dopo 500 m si era già piantato... con il "rinforzo in spinta" si andava su a 15 km/h, senza ... manco a piedi a momenti.

Conta anche e soprattutto essere caparbi, imporsi la meta e arrivarci "ad ogni costo", però l'importante è affrontarla a ritmo costante, gradualmente, senza voler strafare.
Un ottimo metodo è quello di annotarsi i tempi e valutare il miglioramento.

Io abito a 1/3 di una bella salita con pendenza media del 7% e punte del 10%, se parto in salita ho 200 m di dislivello, se scendo vado giù di 100 e dopo devo risalire.
A inizio stagione difficilmente affronto tanta più salita, magari faccio più salite brevi per accumulare dislivello e recuperare nei tratti intermedi, più avanti posso affrontare il gradino successivo.
Quando mi sento a posto allora vado su, dopo i primi 4 km ne vengono altri 6 con 850 m di dislivello e pendenze del 25%!
Da fare solo se la preparazione fisica e soprattutto mentale sono adeguate, altrimenti è una assurda penitenza.
Sapere che ho davanti 1100 metri di dislivello da affrontare tutti d'un fiato senza alcun respiro intermedio (= tratto pianeggiante più lungo di 100m) è una sfida non da poco.
Conta molto anche conoscere la salita, se la conosci sai come prenderla.

Insomma, affronta gradualmente le difficoltà, fai lunghi tratti pianeggianti e scegli le salite in modo da avere livelli via via crescenti di impegno.
 

figaro54

Biker perfektus
11/6/08
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Artena (Roma)
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che tu sia un principiante o no' la cosa non importa!!!
se ti demoralizzi, ogni volta che prendi la bici e' una tortura e non un piacere come DEVE essere!!

quoto i buoni consigli che ti hanno dato e ti consiglio di continuare la discussione nella sezione "allenamento" dove ci sono utenti molto esperti che difficilmente passano per altre sezioni e li ti possono dare altri buonissimi consigli.

dai forza che se ti alleni bene quest' estate sarai in gran forma e ti diverti un mondo!!!!
 

schiesa

Biker tremendus
27/7/09
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Colli Euganei
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l'unica è pedalare al proprio ritmo e non arrendersi. Un po' alla volta i risultati arrivano
 

andrea1966

Biker incredibilis
14/8/08
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veneto pedecollinare
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TREK FULL STACHE 8 e specialized enduro comp 26'
una causa concorrente potrebbe essere l'utilizzo, da parte tua, di rapporti troppo agili che richiedono maggior "fiato"...
probabilmente il timore di non farcela ti spinge ad utilizzare il rampichino con il 28 o il 32...
per me è vero il contrario: i rapporti agili li usi proprio se hai poco fiato, pedali di più ma essendo un rapporto estremamente demoltiplicato riduci lo sforzo aumentando il nulmero di pedalate che, proprio per il fatto di usare un rapporto cortissimo, saranno meno faticose.

insomma, ci vuol più fiato per spingere un rapporto lungo che non uno corto, mi pare ovvio.
 

tacito

Biker imperialis
23/9/04
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Catania
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ovvio non mi pare ma mi taccio....
 

ginogino

Biker perfektus
7/6/03
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Sarzana (SP)
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Giant Reign 2008, Gary Fisher Paragon 2008, Specialized Camber Comp 29er 2012, turbo levo 2019, Niner RLT Steel 2019

Veramente è l'incontrario, rapporti agili ti fanno girare le gambe come frullini, senza contare che la frequenza cardiaca più i rapporti sono agili, più sale, quindi quando ci si allena per le salite, bisogna farlo cercando di usare il rapporto più corto possibile.
 

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