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Le nostre sante mogli !

sterro

Biker paradisiacus
10/11/06
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3
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Grosseto
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LE NOSTRE SANTE MOGLI !

“Torni per pranzo?”
“No, per pranzo no, ma poco dopo…, voi mangiate pure. Ciao bella!”
Questo lo scambio verbale con mia moglie prima di uscire per raggiungere, alle 7.30, il Mecio e Danielino all’appuntamento presso l’ospedale.
Destinazione monte Amiata; la soluzione ottimale in questi tempi di caldo afoso e tafani inferociti.

Decidiamo di prendere l’auto del Mecio e, caricate le bici, ci avviamo tranquillamente verso il ns. monte discutendo sull’itinerario da seguire; decidiamo di ripercorrere il bel giro non troppo lungo fatto con Kiko qualche mese prima.

Passando da Santa Fiora vediamo la macchina della Morina posteggiata sotto casa dei genitori per cui decidiamo di chiamarla per farla venire con noi. Il suo cellulare è spento così proviamo a darle “una voce” evitando di suonare il campanello per non disturbare anche i suoi, nessuna risposta.
Stiamo per andarcene sconsolati quando si affaccia sul balcone la mamma che ci dice che sta ancora dormendo, pigrona!
Va bè, dovremo fare a meno dell’espertissima amica, d’altronde non s’era programmato nulla!

Continuiamo così per Piancastagnaio dal quale troviamo agevolmente la partenza del giro, ma decidiamo di fare di testa nostra prendendo un nuovo sentiero… e vai, comincia l’avventura!
Per consolidata esperienza so che, quando si cominciano i giri in questo modo molto approssimativo, si finisce per girellare senza una meta precisa restando insoddisfatti, ma prendo la cosa con molta filosofia ripromettendomi di godere ugualmente almeno dell’ambiente fresco e rigoglioso caratterizzato da una ricca vegetazione d’alto fusto.

Con questo sereno spirito arriviamo sopra Abbadia S.Salvatore su stradine già percorse poche settimane fa e che ricalcano la Granfondo del Re Ratchis però toppiamo ad un bivio per tentare un’alternativa all’asfalto rivelatasi poi una strada senza sbocco!
Evitiamo ancora del bitume facendo la deviazione (con una bella salita) per la chiesina di S.Maria dell’Ermeta e, rientrati sul nero, giriamo a destra immettendoci sull’anello dell’Amiata in un tratto davvero molto bello sotto splendidi faggi e con uno stradello da favola.
Insomma, tra fonti con acqua freschissima, ospitali turisti con i quali è sempre più difficile rifiutare gli inviti ad unirsi alla braciate, more e fragoline succulente e salite di tutto rispetto s’arriva al Cantore.

Siamo affamati così, verso le 15, divoriamo un bel panino al prosciutto con birra ai tavolini sul prato antistante il ristorante.
Al momento di ripartire vediamo dei bikers che vengono giù dalla pista da sci con dei biciclettoni, incuriositi, ci fermiamo a parlare con i gestori dell’Amiata Freeride Bike Resort ripromettendoci di provarci anche noi…prima o poi!

Stiamo per partire quando mi squilla il telefono.
“Ti ricordi, vero, che alle 18 abbiamo appuntamento con Max e Ali per il concerto?!”
Mi avvolge una sensazione di gelo e di vuoto, come se precipitassi in un burrone profondissimo e ghiacciato! Cerco sulle pareti verticali del crepaccio improbabili appigli… l’unica è mentire, anche se lo faccio con riluttanza e raramente:
“Certo! Sai quanto ci tengo alla musica classica! Nessun problema, sono le 4 ed ormai siamo vicini alle auto per cui alle 6 sarò pronto. ”
Questa la mia baldanzosa e scherzosa, ma ignobilmente falsa, risposta!

Però, a questo punto, è d’obbligo aprire una parentesi.
Non so se anche a voi la bicicletta fa lo stesso effetto, ma a me fa dimenticare tutto il resto, una sorta di droga, di scacciapensieri, soprattutto quando faccio girate intriganti ! Praticamente mi si sconnette una parte del cervello e penso solo a pedalare, a guardarmi intorno, a gustarmi una bella discesa o a faticare in salita.
Questa mia prerogativa (o, forse, difetto?) mi ha procurato, in tanti anni di attività, alcuni incresciosi ritardi di cui non vado fiero, anzi…ma davvero sarebbe troppo lungo raccontarne anche solo qualcuno, dirò soltanto che, ormai, le mogli dei miei amici , per sapere se rientreranno tardi dal giro in bici, domandano ai mariti se escono con me !
E sorvolo anche sulle prese di giro a cui sono sottoposto!

Insomma, dalla telefonata, la mia andatura è cambiata, infatti, nella lunga discesa goduriosa ho dato il meglio di me, andavo giù “a sterrazzo” !!! La mia Patrizia è gentile ed accomodante, ma quando si incavola… e così la discesa un po’ tirata mi ha entusiasmato, meno gli strappetti che ogni tanto, con le gambe fredde, mi facevano patire un po’.
Nonostante questa andatura pimpante mi rendo conto che per le 6 , a Grosseto, non ci saremo mai!

Grande idea!
Visto che il luogo dell’appuntamento è la prestigiosa cantina di Colle Massari a Poggi del Sasso e che noi, rientrando dall’Amiata, ci passiamo relativamente vicino, dico alla Pat e agli amici che ci si troverà direttamente li; ovviamente io mi sarò lavato alla buona e cambiato con gli indumenti che mi porteranno da Grosseto. Perfetto!
Ah, no, c’è il problema della bici… ritelefono a S.Max per chiedergli se c’entra nella sua auto e lui mi risponde che, smontando le due ruote, lui ce l’ha messa!

Un altro problema però si affaccia minaccioso: la spia del gasolio ci mostra, inesorabilmente, che il serbatoio sta per vuotarsi, d’altronde la guida sportiva del Mecio per ridurre i tempi, non ha certo favorito il risparmio del prezioso liquido! E così cerchiamo un distributore… cosa non facile sulle stradine interne e deserte delle colline maremmane! Ma, dopo un po’, lo troviamo e consumiamo preziosi minuti che si sommano a quelli impiegati in più per non aver scelto certo la strada più breve.

E così sono quasi le 18.00.

Mi suona il cellulare, è S.Max: “Ho sistemato tutto! Appena arrivi telefonami che ti do le chiavi e sistemi la bici in auto. Li troverai gli indumenti puliti e potrai lavarti nei bagni dell’Azienda visto che ho chiesto l’autorizzazione ”
Avere un amico con le capacità organizzative e persuasive come quelle di S.Max è un tesoro che pochi hanno la fortuna di possedere!

La telefonata di Patrizia, invece, è di opposto significato. Giustamente seccata dal considerevole ritardo mi dice che vuole rinunciare e chiede se c’è un posto libero sulla macchina del Mecio per tornare a casa! Fortunatamente non ci sono ulteriori posti e lei chiude la comunicazione con un tono che non lascia dubbi sull’attuale considerazione nei miei confronti…non posso replicare!
Non vi dico lo stato d’animo in cui verso negli ultimi, eterni, chilometri, mentre i miei compagni di viaggio stentano con sempre maggiore difficoltà a evitare di sghignazzare spudoratamente!

Arriviamo. Finalmente.
Sto per chiedere informazioni alla reception , non mi fanno neanche aprir bocca: “Lei è Vincenzo, vero? Ho qui il necessario per il cambio d’abito, potrà usufruire dei bagni per sistemarsi, un ns. incaricato l’accompagnerà!”
Rimango a bocca aperta… che gentilezza queste signorine e che efficienza il mio S.Max!

Già, ma dov’è? Devo caricare la bici nella sua auto e non mi risponde al cellulare, dopo innumerevoli tentativi mi raggiunge, mi lascia le chiavi e riscappa perché sta per iniziare il concerto.
Scarichiamo in fretta la bici e tutto il resto, non riporto le battute dei due brutti ceffi insensibili al mio stato d’animo sofferente; ciononostante li ringrazio e li saluto caramente.

Pigio ripetutamente l’apri porta elettronico indirizzandolo in vari punti all’interno dell’auto, niente, non si apre maledizione! E questi due vecchietti che cavolo vogliono? Perché mi guardano in questo modo strano? Uno fa bip col telecomando e la Mercedes , ubbidiente, risponde e fa scattare le portiere… la macchina è la loro!

Trovo l'auto giusta e smonto la bici al massimo, via le ruote e il sellino e cerco di farla entrare nel capace bagaglio, piego anche il gambo del cambio, sudo e impreco, cavolo, non c’entra!!!
Agguanto il telefono e chiamo il Mecio che è partito da una dozzina di minuti, non può essere troppo lontano…”Per favore, tornate qui ché la bici non c’entra!”
Ripassano davanti alla reception, la gentile ragazza ci guarda con degli occhioni terrorizzati, starà pensando “Ancora qui??? Ma è un incubo!”

Liberato dal pensiero della bici mi accompagnano premurosamente ai bagni imperiali che traboccano di marmo, eleganza e asetticità tanto che mi ritrovo in uno stato di timore riverenziale alla Fantozzi , cerco di non sporcare , ma concio come sono dopo 4-5 ore di mtbiking non è facile.
Quando esco bellino “ricutinato” il solito incaricato mi scorta fino alla porta della cantina dalla quale proviene una melodia celestiale e mi abbandona sull’uscio chiuso.

Che fare? Entrare o non entrare?
E se la porta cigola? E se mi ritrovo quasi sul palco???
Sto li, sento la musica… mi faccio coraggio…apro piano piano la porta, faccio capolino…sollievo!
Il pubblico e l’orchestra sono lontani nell’immensa cantina disseminata di preziose botti di legno , solo una, diciamo, navata ne è priva e, al loro posto, ci sono le sedie rivolte verso un semplice palco dove suonano un pianista, una violoncellista e un violinista alle cui spalle si apre una delle grandi finestre-quadro sulla viva roccia da cui gemono rivoli di acqua sorgiva, che atmosfera!

Mi avvicino silenzioso e furtivo come una pantera e mi acquatto dietro una botte in attesa di scattare al momento propizio per raggiungere la sedia che mia moglie e gli amici mi hanno riservato. Mi vedono e mi fanno un cenno di saluto, tutti, tranne la mia metà.
Termina il brano e, nella lieve e composta agitazione che ne consegue, raggiungo felicemente il mio posto, ci sorridiamo “quasi” tutti e così mi accingo, compostamente, a godere dei virtuosismi dei tre maestri.
Un piacere.

Dopo la stanchezza accumulata in ore di pedalate e lo stress per risolvere una situazione disperata lasciarsi cullare la mente nell’allegro moderato o nell’allegretto dei brani di Wieck o di Schumann è uno sballo! Vorrei leggere il depliant illustrativo dell’evento, ma la Pat non me lo molla.
La mia estasi viene repentinamente interrotta dalla fine della prima parte e dai prolungati e scroscianti applausi rivolti al bravissimo trio, quasi me ne rammarico, ma mi riprendo subito perché ci dicono che, al piano superiore, è stato allestito un ristoro con degustazione di vini della prestigiosa cantina.

Alla faccia del ristoro! Ci sono tutti quei manicaretti gustosi che non finiresti mai di divorare perché troppo appetitosi, e quell’Irisse, un fresco vermentino che ti scorre in gola inebriandoti di aromi, sembra offerto proprio per me che ho un debole per questo vino!
Inutile dire che chiedo perdono per i disagi che ho causato e faccio gli occhi dolci alla mia Pat, che riesce a resistere per parecchio al loro indubbio fascino verde, ma, alla fine, comincia a cedere e mi riparla…a monosillabi! E’ sempre un inizio.

Ci riaccomodiamo per sentire la seconda parte.
Stavolta, alla musica, vengono intervallate alcune letture di brani tratti dal libro “Il cielo ha versato una lacrima”, però, saranno le romantiche lettere dei due innamorati, la stanchezza della pedalata, il vermentino o Brahms che non è poi tanto un “allegro con brio” ma piuttosto un “adagio” , ma io comincio a dare i primi segni di stanchezza …
Lo so che ora i maligni cominceranno a sghignazzare e penseranno che mi crollava la testa, magari anche con qualche accenno di russata! Non è così!

Insomma, alla fine, quando mi hanno svegliato perché si doveva andar via altrimenti sarei rimasto in cantina da solo ho fatto buon viso a cattiva sorte e siamo rientrati a Grosseto.... sto scherzando!!!

La giornata è di quelle che non si scorderanno facilmente anche perché ci sarà sempre qualcuno che me la ricorderà e non mi riferisco solo alla mia metà, ma anche ai compari che, in queste sventure ci sguazzano volentieri rinverdendole spesso ai pranzi e nelle altre occasioni di incontro; forse è un metodo per sviare il discorso dalle proprie malefatte!

Concludo scusandomi con tutti gli amici a cui ho causato disguidi e contrattempi , Mecio, Danielino, Ali e s.Max e li ringrazio per la pazienza e la disponibilità dimostrata senza le quali ora abiterei probabilmente a casa di uno di loro.

Con la Patrizia, invece, ho dovuto pagare ammenda, d’altronde questa è un’altra delle birbonate che le ho combinato e lei, per la tolleranza che ha sempre dimostrato, non se lo meritava affatto: non è certo una di quelle mogli che legano il marito con il guinzaglio corto e magari a strozzo come capita ad alcuni conoscenti!
Ah, l’ammenda? Il giro di tutti gli Outlet della Toscana !

Sterro 1,ott,2010
 

Mòlle

Biker imperialis
29/9/08
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che te frega
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Ohimmene! mi sono rivisto in tutte le volte che mento spudoratamente... Mi hai fatto venire in mente quella volta in cui mia moglie al cellulare mi fa: ti ricordi di prendere la pomatina per il culetto del bimbo vero? ma certo amore!

Peccato solo fosse quasi l'una ed ero a un'ora da casa!!!!

E comunque di nuovo, grande Sterro!
 

tostarello

Moderatur ologrammaticus
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fantastico!


 

cencio

Biker immensus
30/10/02
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Leghorn
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Grande Sterro !! Il racconto è spassoso e leggendolo mi sono immaginato le tue facce ( tipo gatto di Shreck,,) quando sei
rientrato da Patrizia con il crestato parecchio basso
Comunque frà tutti se ne combina sempre una ( vedi l'ultima volta Punta Ala ) . Capita spesso anche a me , quando sono in bici con gli amici di dimenticarmi ogni cosa anche di telefonare . E la Ele giustamente si incacchia
 

cencio

Biker immensus
30/10/02
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Leghorn
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Mòlle;4222830 ha scritto:
Poi via via fora (casualmente) sul romito mentre te vai sull'Amiata e passa la giornata col tizio che gli cambia la camera d'aria....

Macchè camera d'aria...aveva sbagliato la cambiata e le si era incastrata la catena nel cambio !! Quel Peoro che l'ha aiutata un era bono e ha fatto un casino tritando mezzo cambio. Ti pare fosse bono anche per altre cose ?
 

ConCubina

Biker immensus
6/4/08
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alla neuro di roma
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Numero 29
....Perchè la prima volta che ha accettato di seguirmi è caduta con tutta la bici in mezzo a un pratone di ortica.... da allora......


ma noooooooooooooo e tu insisti,a me le prime volte mi portava in mezzo ai rovi,spine ovunque ma io l'ho fregatome piace assai


ora sono piena di cicatrici......per non parlare di una clavicola fratturata
 

il conte

Biker poeticus
12/1/03
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Torino
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Bellissimo il tuo racconto sterro. Mi sono fatto davvero molte risate leggendo il tuo racconto e immaginando la tua faccia e la faccia di tua moglie quando ti ha telefonato ricordandoti dell'impegno serale.
 

ConCubina

Biker immensus
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alla neuro di roma
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Numero 29
come non darti ragione...ma come devo fare per convincere la fanciulla?

10 regole per far appassionare una donna alla Mountain Bike


1 Invitatela ad una tranquilla "passeggiata" in bicicletta, spiegandole che può alternare le lezioni di aerobica con uno sport bruciagrassi che tonifica allo stesso tempo gambe e glutei

2 Fatevi furbi: cercate di procurarle una bicicletta confortevole, leggera e ammortizzata anteriormente; la prima uscita su un carrettone pesante e non ammortizzato comprometterebbe per sempre l'idea della mtb!

3 Scegliete per le prime uscite dei percorsi molto facili...coraggio: sopportate per le prime volte...

4 Sottolineate spesso quanto sono fortunate a non dovervi accompagnare allo stadio o ad avere un compagno che passa la domenica sul divano.

5 Fermatevi ogni tanto ad accarezzare una mucca o un asinello: questo dimostra come la mtb sia anche "esplorazione", "avventura", "natura"

6 Consigliate alla vostra ragazza di portare un macchina fotografica e fermatevi pazientemente ogni volta che vi chiede di fare una foto

7 Mi raccomando all'abbigliamento: non conciatevi come dei maniaci della mtb....siate carini ma semplici allo stesso tempo per non creare un muro!

8 Quando sarete sorpassati vergognosamente dagli altri bikers di passaggio sorridete allegramente!

9 Fate finta di essere stanchi qualche volta....magari sarà proprio lei a spronarvi e chiedervi di andare avanti!!!

10 mettete nello zainetto un bel panino un frutto e un libro e godetevi un pò di relax in un prato prendendo il sole...anche questo è escursionismo !





Solid ha scritto:
a me sembrano frustate
mi sa che te le meritavi tutte..... altro che ortiche

PS:mi spiace per la clavicola

è vero erano frustate
 
D

DEKILLA64

Ospite

...Stica.......!! Gia messe in pratica tutte e 10... risultati quasi nulli, hai altre 10 regole più efficaci?



@ STERRO: Bella storia! Mi hai fatto morire dal ridere, troppo forte!!!
 

Ventanas

Biker poeticus
Mitico Sterro, mi hai piegato dalle risate! :D
e capisco bene, e mi hai fatto rivivere tutta la vicenda anche se non ero presente!
cameratismo pieno! :)

@ Concubina: le ho messe in pratica tutte e 10 e per ora siamo arrivati a 20 km in 3 ore nel parco di monza con bici da donna...
che faccio?

insisto ? :)
 

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