LE NOSTRE SANTE MOGLI !
Torni per pranzo?
No, per pranzo no, ma poco dopo , voi mangiate pure. Ciao bella!
Questo lo scambio verbale con mia moglie prima di uscire per raggiungere, alle 7.30, il Mecio e Danielino allappuntamento presso lospedale.
Destinazione monte Amiata; la soluzione ottimale in questi tempi di caldo afoso e tafani inferociti.
Decidiamo di prendere lauto del Mecio e, caricate le bici, ci avviamo tranquillamente verso il ns. monte discutendo sullitinerario da seguire; decidiamo di ripercorrere il bel giro non troppo lungo fatto con Kiko qualche mese prima.
Passando da Santa Fiora vediamo la macchina della Morina posteggiata sotto casa dei genitori per cui decidiamo di chiamarla per farla venire con noi. Il suo cellulare è spento così proviamo a darle una voce evitando di suonare il campanello per non disturbare anche i suoi, nessuna risposta.
Stiamo per andarcene sconsolati quando si affaccia sul balcone la mamma che ci dice che sta ancora dormendo, pigrona!
Va bè, dovremo fare a meno dellespertissima amica, daltronde non sera programmato nulla!
Continuiamo così per Piancastagnaio dal quale troviamo agevolmente la partenza del giro, ma decidiamo di fare di testa nostra prendendo un nuovo sentiero e vai, comincia lavventura!
Per consolidata esperienza so che, quando si cominciano i giri in questo modo molto approssimativo, si finisce per girellare senza una meta precisa restando insoddisfatti, ma prendo la cosa con molta filosofia ripromettendomi di godere ugualmente almeno dellambiente fresco e rigoglioso caratterizzato da una ricca vegetazione dalto fusto.
Con questo sereno spirito arriviamo sopra Abbadia S.Salvatore su stradine già percorse poche settimane fa e che ricalcano la Granfondo del Re Ratchis però toppiamo ad un bivio per tentare unalternativa allasfalto rivelatasi poi una strada senza sbocco!
Evitiamo ancora del bitume facendo la deviazione (con una bella salita) per la chiesina di S.Maria dellErmeta e, rientrati sul nero, giriamo a destra immettendoci sullanello dellAmiata in un tratto davvero molto bello sotto splendidi faggi e con uno stradello da favola.
Insomma, tra fonti con acqua freschissima, ospitali turisti con i quali è sempre più difficile rifiutare gli inviti ad unirsi alla braciate, more e fragoline succulente e salite di tutto rispetto sarriva al Cantore.
Siamo affamati così, verso le 15, divoriamo un bel panino al prosciutto con birra ai tavolini sul prato antistante il ristorante.
Al momento di ripartire vediamo dei bikers che vengono giù dalla pista da sci con dei biciclettoni, incuriositi, ci fermiamo a parlare con i gestori dellAmiata Freeride Bike Resort ripromettendoci di provarci anche noi prima o poi!
Stiamo per partire quando mi squilla il telefono.
Ti ricordi, vero, che alle 18 abbiamo appuntamento con Max e Ali per il concerto?!
Mi avvolge una sensazione di gelo e di vuoto, come se precipitassi in un burrone profondissimo e ghiacciato! Cerco sulle pareti verticali del crepaccio improbabili appigli lunica è mentire, anche se lo faccio con riluttanza e raramente:
Certo! Sai quanto ci tengo alla musica classica! Nessun problema, sono le 4 ed ormai siamo vicini alle auto per cui alle 6 sarò pronto.
Questa la mia baldanzosa e scherzosa, ma ignobilmente falsa, risposta!
Però, a questo punto, è dobbligo aprire una parentesi.
Non so se anche a voi la bicicletta fa lo stesso effetto, ma a me fa dimenticare tutto il resto, una sorta di droga, di scacciapensieri, soprattutto quando faccio girate intriganti ! Praticamente mi si sconnette una parte del cervello e penso solo a pedalare, a guardarmi intorno, a gustarmi una bella discesa o a faticare in salita.
Questa mia prerogativa (o, forse, difetto?) mi ha procurato, in tanti anni di attività, alcuni incresciosi ritardi di cui non vado fiero, anzi ma davvero sarebbe troppo lungo raccontarne anche solo qualcuno, dirò soltanto che, ormai, le mogli dei miei amici , per sapere se rientreranno tardi dal giro in bici, domandano ai mariti se escono con me !
E sorvolo anche sulle prese di giro a cui sono sottoposto!
Insomma, dalla telefonata, la mia andatura è cambiata, infatti, nella lunga discesa goduriosa ho dato il meglio di me, andavo giù a sterrazzo !!! La mia Patrizia è gentile ed accomodante, ma quando si incavola e così la discesa un po tirata mi ha entusiasmato, meno gli strappetti che ogni tanto, con le gambe fredde, mi facevano patire un po.
Nonostante questa andatura pimpante mi rendo conto che per le 6 , a Grosseto, non ci saremo mai!
Grande idea!
Visto che il luogo dellappuntamento è la prestigiosa cantina di Colle Massari a Poggi del Sasso e che noi, rientrando dallAmiata, ci passiamo relativamente vicino, dico alla Pat e agli amici che ci si troverà direttamente li; ovviamente io mi sarò lavato alla buona e cambiato con gli indumenti che mi porteranno da Grosseto. Perfetto!
Ah, no, cè il problema della bici ritelefono a S.Max per chiedergli se centra nella sua auto e lui mi risponde che, smontando le due ruote, lui ce lha messa!
Un altro problema però si affaccia minaccioso: la spia del gasolio ci mostra, inesorabilmente, che il serbatoio sta per vuotarsi, daltronde la guida sportiva del Mecio per ridurre i tempi, non ha certo favorito il risparmio del prezioso liquido! E così cerchiamo un distributore cosa non facile sulle stradine interne e deserte delle colline maremmane! Ma, dopo un po, lo troviamo e consumiamo preziosi minuti che si sommano a quelli impiegati in più per non aver scelto certo la strada più breve.
E così sono quasi le 18.00.
Mi suona il cellulare, è S.Max: Ho sistemato tutto! Appena arrivi telefonami che ti do le chiavi e sistemi la bici in auto. Li troverai gli indumenti puliti e potrai lavarti nei bagni dellAzienda visto che ho chiesto lautorizzazione
Avere un amico con le capacità organizzative e persuasive come quelle di S.Max è un tesoro che pochi hanno la fortuna di possedere!
La telefonata di Patrizia, invece, è di opposto significato. Giustamente seccata dal considerevole ritardo mi dice che vuole rinunciare e chiede se cè un posto libero sulla macchina del Mecio per tornare a casa! Fortunatamente non ci sono ulteriori posti e lei chiude la comunicazione con un tono che non lascia dubbi sullattuale considerazione nei miei confronti non posso replicare!
Non vi dico lo stato danimo in cui verso negli ultimi, eterni, chilometri, mentre i miei compagni di viaggio stentano con sempre maggiore difficoltà a evitare di sghignazzare spudoratamente!
Arriviamo. Finalmente.
Sto per chiedere informazioni alla reception , non mi fanno neanche aprir bocca: Lei è Vincenzo, vero? Ho qui il necessario per il cambio dabito, potrà usufruire dei bagni per sistemarsi, un ns. incaricato laccompagnerà!
Rimango a bocca aperta che gentilezza queste signorine e che efficienza il mio S.Max!
Già, ma dovè? Devo caricare la bici nella sua auto e non mi risponde al cellulare, dopo innumerevoli tentativi mi raggiunge, mi lascia le chiavi e riscappa perché sta per iniziare il concerto.
Scarichiamo in fretta la bici e tutto il resto, non riporto le battute dei due brutti ceffi insensibili al mio stato danimo sofferente; ciononostante li ringrazio e li saluto caramente.
Pigio ripetutamente lapri porta elettronico indirizzandolo in vari punti allinterno dellauto, niente, non si apre maledizione! E questi due vecchietti che cavolo vogliono? Perché mi guardano in questo modo strano? Uno fa bip col telecomando e la Mercedes , ubbidiente, risponde e fa scattare le portiere la macchina è la loro!
Trovo l'auto giusta e smonto la bici al massimo, via le ruote e il sellino e cerco di farla entrare nel capace bagaglio, piego anche il gambo del cambio, sudo e impreco, cavolo, non centra!!!
Agguanto il telefono e chiamo il Mecio che è partito da una dozzina di minuti, non può essere troppo lontano Per favore, tornate qui ché la bici non centra!
Ripassano davanti alla reception, la gentile ragazza ci guarda con degli occhioni terrorizzati, starà pensando Ancora qui??? Ma è un incubo!
Liberato dal pensiero della bici mi accompagnano premurosamente ai bagni imperiali che traboccano di marmo, eleganza e asetticità tanto che mi ritrovo in uno stato di timore riverenziale alla Fantozzi , cerco di non sporcare , ma concio come sono dopo 4-5 ore di mtbiking non è facile.
Quando esco bellino ricutinato il solito incaricato mi scorta fino alla porta della cantina dalla quale proviene una melodia celestiale e mi abbandona sulluscio chiuso.
Che fare? Entrare o non entrare?
E se la porta cigola? E se mi ritrovo quasi sul palco???
Sto li, sento la musica mi faccio coraggio apro piano piano la porta, faccio capolino sollievo!
Il pubblico e lorchestra sono lontani nellimmensa cantina disseminata di preziose botti di legno , solo una, diciamo, navata ne è priva e, al loro posto, ci sono le sedie rivolte verso un semplice palco dove suonano un pianista, una violoncellista e un violinista alle cui spalle si apre una delle grandi finestre-quadro sulla viva roccia da cui gemono rivoli di acqua sorgiva, che atmosfera!
Mi avvicino silenzioso e furtivo come una pantera e mi acquatto dietro una botte in attesa di scattare al momento propizio per raggiungere la sedia che mia moglie e gli amici mi hanno riservato. Mi vedono e mi fanno un cenno di saluto, tutti, tranne la mia metà.
Termina il brano e, nella lieve e composta agitazione che ne consegue, raggiungo felicemente il mio posto, ci sorridiamo quasi tutti e così mi accingo, compostamente, a godere dei virtuosismi dei tre maestri.
Un piacere.
Dopo la stanchezza accumulata in ore di pedalate e lo stress per risolvere una situazione disperata lasciarsi cullare la mente nellallegro moderato o nellallegretto dei brani di Wieck o di Schumann è uno sballo! Vorrei leggere il depliant illustrativo dellevento, ma la Pat non me lo molla.
La mia estasi viene repentinamente interrotta dalla fine della prima parte e dai prolungati e scroscianti applausi rivolti al bravissimo trio, quasi me ne rammarico, ma mi riprendo subito perché ci dicono che, al piano superiore, è stato allestito un ristoro con degustazione di vini della prestigiosa cantina.
Alla faccia del ristoro! Ci sono tutti quei manicaretti gustosi che non finiresti mai di divorare perché troppo appetitosi, e quellIrisse, un fresco vermentino che ti scorre in gola inebriandoti di aromi, sembra offerto proprio per me che ho un debole per questo vino!
Inutile dire che chiedo perdono per i disagi che ho causato e faccio gli occhi dolci alla mia Pat, che riesce a resistere per parecchio al loro indubbio fascino verde, ma, alla fine, comincia a cedere e mi riparla a monosillabi! E sempre un inizio.
Ci riaccomodiamo per sentire la seconda parte.
Stavolta, alla musica, vengono intervallate alcune letture di brani tratti dal libro Il cielo ha versato una lacrima, però, saranno le romantiche lettere dei due innamorati, la stanchezza della pedalata, il vermentino o Brahms che non è poi tanto un allegro con brio ma piuttosto un adagio , ma io comincio a dare i primi segni di stanchezza
Lo so che ora i maligni cominceranno a sghignazzare e penseranno che mi crollava la testa, magari anche con qualche accenno di russata! Non è così!
Insomma, alla fine, quando mi hanno svegliato perché si doveva andar via altrimenti sarei rimasto in cantina da solo ho fatto buon viso a cattiva sorte e siamo rientrati a Grosseto.... sto scherzando!!!
La giornata è di quelle che non si scorderanno facilmente anche perché ci sarà sempre qualcuno che me la ricorderà e non mi riferisco solo alla mia metà, ma anche ai compari che, in queste sventure ci sguazzano volentieri rinverdendole spesso ai pranzi e nelle altre occasioni di incontro; forse è un metodo per sviare il discorso dalle proprie malefatte!
Concludo scusandomi con tutti gli amici a cui ho causato disguidi e contrattempi , Mecio, Danielino, Ali e s.Max e li ringrazio per la pazienza e la disponibilità dimostrata senza le quali ora abiterei probabilmente a casa di uno di loro.
Con la Patrizia, invece, ho dovuto pagare ammenda, daltronde questa è unaltra delle birbonate che le ho combinato e lei, per la tolleranza che ha sempre dimostrato, non se lo meritava affatto: non è certo una di quelle mogli che legano il marito con il guinzaglio corto e magari a strozzo come capita ad alcuni conoscenti!
Ah, lammenda? Il giro di tutti gli Outlet della Toscana !
Sterro 1,ott,2010
Torni per pranzo?
No, per pranzo no, ma poco dopo , voi mangiate pure. Ciao bella!
Questo lo scambio verbale con mia moglie prima di uscire per raggiungere, alle 7.30, il Mecio e Danielino allappuntamento presso lospedale.
Destinazione monte Amiata; la soluzione ottimale in questi tempi di caldo afoso e tafani inferociti.
Decidiamo di prendere lauto del Mecio e, caricate le bici, ci avviamo tranquillamente verso il ns. monte discutendo sullitinerario da seguire; decidiamo di ripercorrere il bel giro non troppo lungo fatto con Kiko qualche mese prima.
Passando da Santa Fiora vediamo la macchina della Morina posteggiata sotto casa dei genitori per cui decidiamo di chiamarla per farla venire con noi. Il suo cellulare è spento così proviamo a darle una voce evitando di suonare il campanello per non disturbare anche i suoi, nessuna risposta.
Stiamo per andarcene sconsolati quando si affaccia sul balcone la mamma che ci dice che sta ancora dormendo, pigrona!
Va bè, dovremo fare a meno dellespertissima amica, daltronde non sera programmato nulla!
Continuiamo così per Piancastagnaio dal quale troviamo agevolmente la partenza del giro, ma decidiamo di fare di testa nostra prendendo un nuovo sentiero e vai, comincia lavventura!
Per consolidata esperienza so che, quando si cominciano i giri in questo modo molto approssimativo, si finisce per girellare senza una meta precisa restando insoddisfatti, ma prendo la cosa con molta filosofia ripromettendomi di godere ugualmente almeno dellambiente fresco e rigoglioso caratterizzato da una ricca vegetazione dalto fusto.
Con questo sereno spirito arriviamo sopra Abbadia S.Salvatore su stradine già percorse poche settimane fa e che ricalcano la Granfondo del Re Ratchis però toppiamo ad un bivio per tentare unalternativa allasfalto rivelatasi poi una strada senza sbocco!
Evitiamo ancora del bitume facendo la deviazione (con una bella salita) per la chiesina di S.Maria dellErmeta e, rientrati sul nero, giriamo a destra immettendoci sullanello dellAmiata in un tratto davvero molto bello sotto splendidi faggi e con uno stradello da favola.
Insomma, tra fonti con acqua freschissima, ospitali turisti con i quali è sempre più difficile rifiutare gli inviti ad unirsi alla braciate, more e fragoline succulente e salite di tutto rispetto sarriva al Cantore.
Siamo affamati così, verso le 15, divoriamo un bel panino al prosciutto con birra ai tavolini sul prato antistante il ristorante.
Al momento di ripartire vediamo dei bikers che vengono giù dalla pista da sci con dei biciclettoni, incuriositi, ci fermiamo a parlare con i gestori dellAmiata Freeride Bike Resort ripromettendoci di provarci anche noi prima o poi!
Stiamo per partire quando mi squilla il telefono.
Ti ricordi, vero, che alle 18 abbiamo appuntamento con Max e Ali per il concerto?!
Mi avvolge una sensazione di gelo e di vuoto, come se precipitassi in un burrone profondissimo e ghiacciato! Cerco sulle pareti verticali del crepaccio improbabili appigli lunica è mentire, anche se lo faccio con riluttanza e raramente:
Certo! Sai quanto ci tengo alla musica classica! Nessun problema, sono le 4 ed ormai siamo vicini alle auto per cui alle 6 sarò pronto.
Questa la mia baldanzosa e scherzosa, ma ignobilmente falsa, risposta!
Però, a questo punto, è dobbligo aprire una parentesi.
Non so se anche a voi la bicicletta fa lo stesso effetto, ma a me fa dimenticare tutto il resto, una sorta di droga, di scacciapensieri, soprattutto quando faccio girate intriganti ! Praticamente mi si sconnette una parte del cervello e penso solo a pedalare, a guardarmi intorno, a gustarmi una bella discesa o a faticare in salita.
Questa mia prerogativa (o, forse, difetto?) mi ha procurato, in tanti anni di attività, alcuni incresciosi ritardi di cui non vado fiero, anzi ma davvero sarebbe troppo lungo raccontarne anche solo qualcuno, dirò soltanto che, ormai, le mogli dei miei amici , per sapere se rientreranno tardi dal giro in bici, domandano ai mariti se escono con me !
E sorvolo anche sulle prese di giro a cui sono sottoposto!
Insomma, dalla telefonata, la mia andatura è cambiata, infatti, nella lunga discesa goduriosa ho dato il meglio di me, andavo giù a sterrazzo !!! La mia Patrizia è gentile ed accomodante, ma quando si incavola e così la discesa un po tirata mi ha entusiasmato, meno gli strappetti che ogni tanto, con le gambe fredde, mi facevano patire un po.
Nonostante questa andatura pimpante mi rendo conto che per le 6 , a Grosseto, non ci saremo mai!
Grande idea!
Visto che il luogo dellappuntamento è la prestigiosa cantina di Colle Massari a Poggi del Sasso e che noi, rientrando dallAmiata, ci passiamo relativamente vicino, dico alla Pat e agli amici che ci si troverà direttamente li; ovviamente io mi sarò lavato alla buona e cambiato con gli indumenti che mi porteranno da Grosseto. Perfetto!
Ah, no, cè il problema della bici ritelefono a S.Max per chiedergli se centra nella sua auto e lui mi risponde che, smontando le due ruote, lui ce lha messa!
Un altro problema però si affaccia minaccioso: la spia del gasolio ci mostra, inesorabilmente, che il serbatoio sta per vuotarsi, daltronde la guida sportiva del Mecio per ridurre i tempi, non ha certo favorito il risparmio del prezioso liquido! E così cerchiamo un distributore cosa non facile sulle stradine interne e deserte delle colline maremmane! Ma, dopo un po, lo troviamo e consumiamo preziosi minuti che si sommano a quelli impiegati in più per non aver scelto certo la strada più breve.
E così sono quasi le 18.00.
Mi suona il cellulare, è S.Max: Ho sistemato tutto! Appena arrivi telefonami che ti do le chiavi e sistemi la bici in auto. Li troverai gli indumenti puliti e potrai lavarti nei bagni dellAzienda visto che ho chiesto lautorizzazione
Avere un amico con le capacità organizzative e persuasive come quelle di S.Max è un tesoro che pochi hanno la fortuna di possedere!
La telefonata di Patrizia, invece, è di opposto significato. Giustamente seccata dal considerevole ritardo mi dice che vuole rinunciare e chiede se cè un posto libero sulla macchina del Mecio per tornare a casa! Fortunatamente non ci sono ulteriori posti e lei chiude la comunicazione con un tono che non lascia dubbi sullattuale considerazione nei miei confronti non posso replicare!
Non vi dico lo stato danimo in cui verso negli ultimi, eterni, chilometri, mentre i miei compagni di viaggio stentano con sempre maggiore difficoltà a evitare di sghignazzare spudoratamente!
Arriviamo. Finalmente.
Sto per chiedere informazioni alla reception , non mi fanno neanche aprir bocca: Lei è Vincenzo, vero? Ho qui il necessario per il cambio dabito, potrà usufruire dei bagni per sistemarsi, un ns. incaricato laccompagnerà!
Rimango a bocca aperta che gentilezza queste signorine e che efficienza il mio S.Max!
Già, ma dovè? Devo caricare la bici nella sua auto e non mi risponde al cellulare, dopo innumerevoli tentativi mi raggiunge, mi lascia le chiavi e riscappa perché sta per iniziare il concerto.
Scarichiamo in fretta la bici e tutto il resto, non riporto le battute dei due brutti ceffi insensibili al mio stato danimo sofferente; ciononostante li ringrazio e li saluto caramente.
Pigio ripetutamente lapri porta elettronico indirizzandolo in vari punti allinterno dellauto, niente, non si apre maledizione! E questi due vecchietti che cavolo vogliono? Perché mi guardano in questo modo strano? Uno fa bip col telecomando e la Mercedes , ubbidiente, risponde e fa scattare le portiere la macchina è la loro!
Trovo l'auto giusta e smonto la bici al massimo, via le ruote e il sellino e cerco di farla entrare nel capace bagaglio, piego anche il gambo del cambio, sudo e impreco, cavolo, non centra!!!
Agguanto il telefono e chiamo il Mecio che è partito da una dozzina di minuti, non può essere troppo lontano Per favore, tornate qui ché la bici non centra!
Ripassano davanti alla reception, la gentile ragazza ci guarda con degli occhioni terrorizzati, starà pensando Ancora qui??? Ma è un incubo!
Liberato dal pensiero della bici mi accompagnano premurosamente ai bagni imperiali che traboccano di marmo, eleganza e asetticità tanto che mi ritrovo in uno stato di timore riverenziale alla Fantozzi , cerco di non sporcare , ma concio come sono dopo 4-5 ore di mtbiking non è facile.
Quando esco bellino ricutinato il solito incaricato mi scorta fino alla porta della cantina dalla quale proviene una melodia celestiale e mi abbandona sulluscio chiuso.
Che fare? Entrare o non entrare?
E se la porta cigola? E se mi ritrovo quasi sul palco???
Sto li, sento la musica mi faccio coraggio apro piano piano la porta, faccio capolino sollievo!
Il pubblico e lorchestra sono lontani nellimmensa cantina disseminata di preziose botti di legno , solo una, diciamo, navata ne è priva e, al loro posto, ci sono le sedie rivolte verso un semplice palco dove suonano un pianista, una violoncellista e un violinista alle cui spalle si apre una delle grandi finestre-quadro sulla viva roccia da cui gemono rivoli di acqua sorgiva, che atmosfera!
Mi avvicino silenzioso e furtivo come una pantera e mi acquatto dietro una botte in attesa di scattare al momento propizio per raggiungere la sedia che mia moglie e gli amici mi hanno riservato. Mi vedono e mi fanno un cenno di saluto, tutti, tranne la mia metà.
Termina il brano e, nella lieve e composta agitazione che ne consegue, raggiungo felicemente il mio posto, ci sorridiamo quasi tutti e così mi accingo, compostamente, a godere dei virtuosismi dei tre maestri.
Un piacere.
Dopo la stanchezza accumulata in ore di pedalate e lo stress per risolvere una situazione disperata lasciarsi cullare la mente nellallegro moderato o nellallegretto dei brani di Wieck o di Schumann è uno sballo! Vorrei leggere il depliant illustrativo dellevento, ma la Pat non me lo molla.
La mia estasi viene repentinamente interrotta dalla fine della prima parte e dai prolungati e scroscianti applausi rivolti al bravissimo trio, quasi me ne rammarico, ma mi riprendo subito perché ci dicono che, al piano superiore, è stato allestito un ristoro con degustazione di vini della prestigiosa cantina.
Alla faccia del ristoro! Ci sono tutti quei manicaretti gustosi che non finiresti mai di divorare perché troppo appetitosi, e quellIrisse, un fresco vermentino che ti scorre in gola inebriandoti di aromi, sembra offerto proprio per me che ho un debole per questo vino!
Inutile dire che chiedo perdono per i disagi che ho causato e faccio gli occhi dolci alla mia Pat, che riesce a resistere per parecchio al loro indubbio fascino verde, ma, alla fine, comincia a cedere e mi riparla a monosillabi! E sempre un inizio.
Ci riaccomodiamo per sentire la seconda parte.
Stavolta, alla musica, vengono intervallate alcune letture di brani tratti dal libro Il cielo ha versato una lacrima, però, saranno le romantiche lettere dei due innamorati, la stanchezza della pedalata, il vermentino o Brahms che non è poi tanto un allegro con brio ma piuttosto un adagio , ma io comincio a dare i primi segni di stanchezza
Lo so che ora i maligni cominceranno a sghignazzare e penseranno che mi crollava la testa, magari anche con qualche accenno di russata! Non è così!
Insomma, alla fine, quando mi hanno svegliato perché si doveva andar via altrimenti sarei rimasto in cantina da solo ho fatto buon viso a cattiva sorte e siamo rientrati a Grosseto.... sto scherzando!!!
La giornata è di quelle che non si scorderanno facilmente anche perché ci sarà sempre qualcuno che me la ricorderà e non mi riferisco solo alla mia metà, ma anche ai compari che, in queste sventure ci sguazzano volentieri rinverdendole spesso ai pranzi e nelle altre occasioni di incontro; forse è un metodo per sviare il discorso dalle proprie malefatte!
Concludo scusandomi con tutti gli amici a cui ho causato disguidi e contrattempi , Mecio, Danielino, Ali e s.Max e li ringrazio per la pazienza e la disponibilità dimostrata senza le quali ora abiterei probabilmente a casa di uno di loro.
Con la Patrizia, invece, ho dovuto pagare ammenda, daltronde questa è unaltra delle birbonate che le ho combinato e lei, per la tolleranza che ha sempre dimostrato, non se lo meritava affatto: non è certo una di quelle mogli che legano il marito con il guinzaglio corto e magari a strozzo come capita ad alcuni conoscenti!
Ah, lammenda? Il giro di tutti gli Outlet della Toscana !
Sterro 1,ott,2010