Bentrovati all’ormai consueto appuntamento settimanale con il tech corner, ogni mercoledì solo su mtb-forum.it.
Anche quest’oggi lasciamo da parte la nostra officina e ci occupiamo di abbigliamento. Eh si: è infatti inutile avere un mezzo efficientissimo e poi non pedalare confortevoli. Scegliere capi validi non è solo una questione di estetica o di moda: un buon comfort durante la pedalata significa una migliore resa a parità di fatica e l’utilizzo di abbigliamento protettivo ci protegge in caso di caduta. Inutile dire che con una maglia non traspirante faremo la sauna in salita o che un paio di pantaloncini scomodi possono rovinarci il piacere di andare in bici.
Allo stesso tempo chi gira in montagna (che è l’ambiente naturale della MTB) sa benissimo che avere i capi giusti nello zaino è estremamente importante. Farsi cogliere impreparati da un temporale estivo in una zona isolata può comportare, se non si è adeguatamente attrezzati, l’ipotermia.
Prima di analizzare l’abbigliamento suddiviso per le diverse parti del corpo, cominciamo con una premessa. Nel ciclismo come in tutti gli sport di fatica, in cui si suda durante l’attività, è estremamente utile vestirsi “a cipolla” ovvero con numerosi strati di diversi capi tecnici indossati gli uni sopra gli altri. Questo ci permetterà di adeguare il nostro abbigliamento in base alle condizioni ambientali e di fatica, aggiungendo o rimuovendo strati all’occorrenza.
Vediamo ora di analizzare le principali tipologie di tessuti che si incontrano nei prodotti da MTB.
Le membrane impermeabili.
Le membrane impermeabili traspiranti costituiscono la più elevata protezione disponibile sul mercato. Commercialmente la più nota è senza dubbio il Gortex, ma ci sono moltissimi altri prodotti simili come caratteristiche.
Il compito di qesti tessuti è quello impedire l’ingresso dell’acqua senza tuttavia impedire la traspirazione. Naturalmente non si può pretendere una traspirazione identica a quella dei tessuti traspiranti, ma trattandosi di prodotti tecnologicamente avanzati si ottengono comunque dei buoni risultati. E’ molto importante, specialmente in condizioni di temperature basse e di vento che la pelle sia asciutta. L’acqua infatti evaporando con il calore del corpo sottrae energia termica al corpo stesso, assorbita come calore latente di evaporazione. Questo significa che il nostro corpo dovrà spendere maggiori energie per compensare quest’energia assorbita, con maggiore affaticamento e maggiore esposizione al rischio di ipotermia.
Il funzionamento della membrana è piuttosto semplice come principio. La membrana presenta una serie di micro fori ca 20000 volte più piccoli delle gocce d’acqua. L’acqua quindi allo srato solido (sotto forma di goccia) non è in grado di passare la membraba mentre l’aria umida dall’interno può fuoriuscire.
Naturalmente la membrana non può essere utilizzata da sola, ma ci sono una serie di strati di contorno. Vediamo per esempio uno strato di Gortex:
Esternamente vediamo uno strato protettivo che ha il compito di prevenire l’abrasione e il danneggiamento della membrana. Al di soltto, racchiusi in un doppio strato protettivo ci sono una serie di strati di membrana impermeabile (9 nel caso del Goretex). All’interno poi vi è un rivestimento interno per migliorare la sensazione sulla pelle del capo.
E’ estremamente importante che tutte le cuciture dei capi impermeabili siano stagne (cuciture a caldo) per evitare l’ingresso di acqua. E’ allo stesso tempo importante la continuità della membrana: una membrana danneggiata permetterà l’ingresso dell’acqua.
Membrane antivento.
A differenza delle membrane impermeabili, le membrane antivento hanno il compito di evitare il diretto contatto del vento sulla pelle.
Il vento infatti a contatto con la pelle migliora lo scambio termico, aumentando la dispersione di calore. Attorno ad un corpo caldo infatti si genera uno strato di aria calda stagnante, in lento movimento. Poiché l’aria è un pessimo conduttore questo strato peggiora lo scambio termico. In presenza del vento questo strato viene allontanato e aria più fredda va a contatto con il corpo caldo. Poiché lo scambio termico è influenzato dalla differenza di temperatura, essendoci a diretto contatto con corpo aria più fredda la dispersione termica sarà maggiore.
E’ noto a tutti che a parità di temperatura, con il vento si sente più freddo. Più c’è vento (nel caso della MTB più aumenta la velocità) più la temperatura percepita si riduce.
Le membrane antivento come detto non sono impermeabili. Sono costruite con dei pori che sono in grado di far espellere parte dell’umidità corporea, offrendo una protezione di buon livello dal vento. Anche in questo caso la traspirabilità è comunque contenuta rispetto ad un capo di tessuto traspirante.
Ad ogni modo tramite dei trattamenti superficiali (trattamento con silicone ad esempio) questi capi vengono resi parzialmente impermeabili nei confronti di piccole quantità di acqua quali spruzzi, neve, nebbia, ecc. Questo trattamento tuttavia con i lavaggi viene rimosso.
Un capo di questo tipo è generalmente composto da 3 strati:
Nella parte superiore vediamo lo strato esterno che è quello trattato per essere idrorepellente e per resistere al danneggiamento. Al di sotto di questo strato troviamo una membrana, molto sottile e a diretto contatto con la pelle uno strato di imbottitura, che ha il compito di isolante termico (il vento tende a raffreddare la membrana) e di garantire un contatto confortevole con la pelle.
Tessuti elasticizzati.
I tessuti elasticizzati (spandex o e elastam), largamente utilizzati nel ciclismo e in tutti gli sport di resistenza, sono dei tessuti che contengono al loro interno delle fibre fortemente elastiche. La più famosa di queste fibre è la Lycra, ma il mercato offre anche moltissimi altri podotti quali Lycra (Invista), Elaspan (Invista), Dorlastan (Asahi), Roica (Asahi), Linel (Fillattice), RadiciSpandex (Radici Group), Creora (Hyosung).
L’elastam non è un tessuto. Si tratta semplicemente di fibre estremamente elastiche utilizzate per elasticizzare altri tessuti. L’utilizzo di indumenti aderenti al corpo in ambito ciclistico permette un maggior assorbimento dell’umidità e riduce lo sfregamento sulla pelle durante il movimento.
Il pregio dell’elastam è quello di essere resistente ai lavaggi, al sudore, di non formare pallini. Tuttavia tessuti di questo tipo non sono in grado di fornire alcuno protezione in caso di caduta.
Tessuti anti abrasione.
I tessuti anti abrasione sono realizzati con fibre di poliammide tagliate. Uno dei più noti è senza dubbio la Cordura. Molto utilizzati in ambito MTB su guanti, calzoncini da FR, zaini è un materiale in grado di fornire un’ottima resistenza allo strappo e all’abrasione.
Il pregio di questo materiale è di essere oltre che molto durature e resistente anche protettivo contro l’abrasione. Pantaloni in Cordura offrono infatti un’eccellente protezione dalle abrasioni in caso di caduta, specialmente su fondi ruvidi come ghiaia e asfalto.
Di contro si tratta di un materiale molto ruvido ed ispido, che durante il movimento (ad esempio durante movimenti ritmici e ripetuti come quelli delle gambe durante la pedalata) può causare irritazione o addirittura abrasione alla pelle. Ad ogni modo esistono diversi grammature di questi materiali: grammature leggere possono essere molto valide per pedalare.
Vediamo ora di analizzare i vari tipi di abbigliamento, suddivisi per parti del corpo.
Testa.
In testa sarebbe buona norma avere sempre in testa il casco, sia in salita che in discesa. Ad ogni modo se siamo abituati a salire, se il fondo lo consente, con il casco sullo zaino, è comunque importante proteggere la testa contro il freddo con bandane, cappellini o paraorecchie.
In caso di pioggia può essere utile l’utilizzo di un copri casco impermeabile in modo da evitare che si bagnino eccessivamente i capelli. È una soluzione molto intelligente se si ha un casco da XC perché non da fastidio e come sappiamo tutti, specie se c’è vento e fa freddo avere i capelli bagnati non è il massimo! Con i caschi a scodella invece è sufficiente chiudere con del nastro americano i fori d’areazione,
Busto.
Il busto è la parte che va maggiormente protetta nel ciclismo. Non essendo infatti direttamente attiva nella pedalata è facile che si soffra il freddo. Inutile dire poi che se il busto non è sufficientemente protetto, si avrà freddo a tutto il corpo. Ad ogni modo non bisogna neppure esagerare: troppo caldo significa eccessiva sudorazione e l’umiditià, appena ci si ferma, diventa deleteria. E’ quindi buona norma vestirsi per strati, in modo da poter adeguare l’abbigliamento alle diverse occorrenze.
STRATO 1: ABBIGLIAMENTO INTIMO
Il primo strato è quello a diretto contatto con la pelle e costituisce il cosiddetto abbigliamento intimo. Compito di questi capi è duplice: d’estate devono assorbire l’umidità e il sudore, d’inverno devono oltre ad essere traspiranti svolgere una funzione di isolamento termico, talvolta anche antivento (alcuni capi) hanno delle membrane antivento.
Molto importante è il comfort di questi capi, specialmente sulla schiena e sulle spalle dove appoggia lo zaino. Una maglia con cuciture fastidiose in queste zone, su giri lunghi può dare problemi. E’ inoltre estremamente importante la traspirabilità.
STRATO 2: MAGLIETTA A MANICHE CORTE
Il secondo strato è invece costituito dalla maglietta tecnica a maniche corte. Personalmente indosso la maglietta a maniche corte anche d’inverno, al di sotto degli strati superiori più protettivi. La maglietta infatti protegge maggiormente il busto, lasciando ai capi superiori il compito di riscaldare le braccia. Inoltre non dimentichiamoci che il busto durante il movimento è particolarmente esposto al vento.
STRATO 3: MAGLIETTA TERMICA
Generalmente a maniche lunghe, è costituita da un tessuto felpato traspirante. La felpatura migliora l’isolamento termico garantendo allo stesso tempo una certa traspirazione. Tali capi generalmente si indossano al di sotto di capi antivento o impermeabili.
STRATO 3: L’ANTIVENTO.
L’antivento può essere a maniche lunghe o a gilet. Il gilet non è una cattiva scelta specialmente come capo da indossare durante le pause o in discesa: non impedisce i movimenti e protegge dal vento la zona del tronco, generalmente sudata. Non crea inoltre interferenza con le gomitiere, garantendo un’ottima libertà di movimento.
Se invece il clima è più freddo è invece meglio avere un capo a maniche lunghe in modo da garantire un migliore isolamento termico.
Non dimentichiamoci inoltre che le membrane antivento, specialmente in salita fanno sudare, specialmente alle braccia. Per questo motivo esistono capi con antivento solo nella zona frontale che garantiscono protezione dal vento nella zona frontale e traspirazione in quella posteriore.
STRATO ANTIPIOGGIA.
Non è detto che sia per forza il 4° strato: a seconda delle condizioni di temperatura esterne si deve valutare quali capi mettere al di sotto. L’antipioggia infatti va abbinato a dei capi più isolanti da un punto di vista termico, specialmente se si tratta del cosiddetto guscio, ovvero di un capo molto sottile che in pratica è costituito dalla sola membrana impermeabilile. Esistono naturalmente anche delle giacche che oltre la membrana hanno anche degli strati isolanti, pertanto bisgona valutare a seconda del prodotto di cui si dispone.
E’ estremamente importante che questo tipo di capi sia aderente, specialmente nella zona del collo e delle maniche per evitare l’ingresso di acqua.
Inutile dire che questi capi possono essere utilizzati anche come protezione dal vento, anche se la traspirabilità è generalmente più limitata rispetto a capi antivento.
Gambe.
Generalmente è diffusa la credenza che le gambe non patiscono il freddo. E’ un classico pensare al ciclista in pantaloncini anche d’inverno. Questo da un certo punto di vista è vero: i muscoli delle gambe, durante la pedalata, si scaldano e quindi non patiscono eccessivamente il freddo. Ad ogni modo bisogna prestare attenzione: se il muscolo non è adeguatamente protetto è facile che a causa della bassa temperatura ci possano essere problemi quali contratture o strappi.
In mtb si utilizzano generalmente due tipi di pantaloni: i pantaloni da XC, attillati e di derivazione stradale, e i pantaloni larghi, lunghi o corti utilizzati in AM e in FR.
PANTALONI DA CICLISMO (ADERENTI).
Sono i classici pantaloni da ciclismo su strada. Sono realizzati in tessuti fortemente elasticizzati per essere aderenti alla gamba. Garantiscono un’elevata libertà di movimento e una buona traspirazione, essendo generalmente piuttosto freschi.
All’interno del pantaloncino è integrato il cosiddetto fondello, ovvero un’imbottitura della zona di contatto della sella. La qualità del fondello è estremamente importante ai fini del comfort durante la pedalata, forse ancor di più della tipologia di sella. Avere un buon fondello specialmente nei giri a tappe o molto lunghi è una cosa fondamentale!
Esistono in diverse lunghezze (corti, ¾ e lunghi), in diversi tessuti (dai più leggeri a quelli felpati e con inserti in membrana antivento) con bretelle o senza per evitare che scendano durante la pedalta.
Sono scarsamente protettivi: in caso di caduta non servono praticamente a nulla. I modelli a gamba lunga inoltre possono creare problemi di scivolamento delle protezioni.
PANTALONI DA ENDURO/AM/FR (LARGHI).
Derivati da pantaloni casual e opportunamente ottimizzati per un utilizzo ciclistico, questi pantaloni hanno avuto molta popolarità tra i bikers. Vuoi per questioni estetiche, vuoi per distinguerci dai nostri cugini stradisti, vuoi per le loro migliori qualità protettive in caso di caduta, sono largamente utilizzati nelle discipline più discesitiche quali l’AM o il FR.
Nell’All Mountain generalmente si utilizzano pantaloni più leggeri (in nylon o cordura leggera) corti d’estate e lunghi d’inverno, con ampie tasche e con un fondello. Il fondello in pratica è costituito da dei sottopantaloncini quasi identici a quelli da ciclismo aderenti, solitamente però più corti, senza bretelle e con un tessuto più leggero e traspirante, talvolta traforato. Al posto del fondello possono essere utilizzati dei normali pantaloncini aderenti.
Nel FR invece si utilizzano pantaloni più spessi, di derivazione motociclistica, generalmente in cordura pesante per essere più protettivi. Se da un lato questi tessuti sono più protettivi, tuttavia per un uso pedalato sono sconsigliabili perché troppo abrasivi sulla pelle e poco traspiranti. Generalmente non si utilizza fondello, anche se alcuni modelli ne sono provvisti.
GAMBALI
I gambali sono in pratica delle specie di scaldamuscoli, delle calze tubolari, che si possono indossare in aggiunta a pantaloni corti per proteggere le gambe dal freddo. Molto utili perché occupano poco spazio nello zaino e sono molto efficaci, ne esistono di due tipi: quelli lunghi fino alle caviglie e quelli a ¾. Molto utili durante le stagioni intermedie, quando fa freddo al mattino ma poi viene più caldo ma anche come capo di emergenza utile in alta montagna se cambia improvvisamente il tempo.
I gambali sono estremamente scomodi nei tratti di portage (bici a spalla) o nei tratti di bici a spinta, in quanto il movimento della camminata li fa inesorabilmente cadere. In pedalata invece essendo il ginocchio flesso in problema non si pone.
Piedi.
In mtb esistono 3 tipologie di scarpe: le scarpe da XC, le scarpe da enduro/am con gli atatcchi e le scarpe per i pedali flat.
LE SCARPE DA XC
Le scarpe da XC sono derivate dalle scarpe utilizzate nelle bici da corsa. Sono scarpe caratterizzate da una suola molto rigida, in grado di trasmettere nel migliore dei modi la forza al pedale. Il resto della scarpa è invece pensato per essere il più leggero possibile. La suola presenta alcuni tacchetti per offrire grip in eventuali tratti a spinta, ma sono estremamente scomode per camminare e poco stabili. Sono da utilizzare con i pedali automatici.
Poiché generalmente sono molto leggere, per l’inverno esistono appositi modelli più isolanti. Si possono altrimenti utilizzare dei copri scarpe, a patto di non dover camminare.
LE SCARPE DA ALL MOUNTAIN CON TACCHETTE
Questa tipologia di scarpe deriva in parte dalle scarpe da trekking. Il mercato offre diversi modelli, più o meno alti e fascianti. Si tratta comunque di scarpe pensate per pedalare (hanno la suola rigida e la predisposizione per i tacchetti) ma soprattutto per essere comode anche per camminare, nei tratti di portage o di spinta (sono alte, la suola è tassellata per garantire grip anche sui terreni più scoscesi).
Largamente utilizzate in ambito AM, dove è importante avere delle calzature comode sia pedalare che per camminare e che garantiscano una certa sicurezza nei tratti a piedi in alta montagna.
In alcuni modelli di alta gamma è inserita una membrana impermeabile per proteggere la calzatura dall’acqua, sia durante la pioggia, sia nel caso di eventuali guadi. Generalmente sono abbastanza calde e sono sconsigliati in zone molto calde d’estate.
LE SCARPE DA PER PEDALI FLAT
Originariamente nate per un utilizzo FR, queste scarpe stanno riscuotendo un grandissimo successo in ambito AM/enduro tra chi utilizza i flat anche per questa disciplina. Si tratta di scarpe con una suola piuttosto morbida per garantire una buona penetrazione dei pin. Generalmente non sono predisposte per gli attacchi, a parte alcuni modelli. La suola non è scolpita come nelle scarpe da AM, ma è generalmente liscia con qualche scolpitura leggera.
Generalmente non sono scomode per camminare. La suola poco scolpita non è il massimo in terreni cedevoli, ma in compenso l’assenza delle tacchette le rende migliori sui fondi compatti o sulle rocce.
LE CALZE
Sul mercato esistono diverse tipologie di calze.
Per l’estate sono consigliabili delle calze leggere, traspiranti. Per l’inverno esistono delle calze più spesse, isolanti termicamente.
Esistono poi delle calze con membrana impermeabile. Queste calze sono ottime per essere utilizzate nella neve, sotto la pioggia nel caso non si disponga di scarpe impermeabili. Rispetto alle scarpe impermeabili la protezione è migliore in quanto l’acqua non entra dall’apertura superiore. La scarpa si bagna, ma il piede rimane asciutto. Su giri in alta montagna, che possono prevedere passaggi su nevai o ghiacciai, su giri di più giorni in cui si rischia di incontrare la pioggia sono sicuramente un prodotto da tenere nello zaino: occupano poco spazio e tornano utili.
Guanti.
I guanti sono estremamente importanti nella MTB: oltre a tenere caldo offrono una protezione in caso di caduta.
Ormai in quasi tutte le discipline si utilizzano guanti a dita lunghe, in quanto più protettivi. Esistono inoltre dei guanti con rinforzi in gomma o in fibra di carbonio pensati per le discipline gravity. Generalmente non sono fastidiosi e offrono una protezione in più in caso di caduta. Molto importante per i guanti estivi, specialmente per un uso gravity, è come è costruito il palmo. Generalmente come nei guanti da motocross, non ci sono imbottiture per garantire un’ottima sensibilità sulla bici.
I guanti invernali invece sono generalmente imbottiti per garantire un miglio isolamento termico. Sono generalmente realizzati con parti in neoprene. Nella scelta consiglio di fare attenzione all’ingombro: un guanto troppo spesso in discesa diventa scomodo e d’impiccio.
In caso di pioggia esistono dei guanti con membrana impermeabile. Esistono di diversi spessori. Personalmente consiglio quelli più spessi poiché se piove e fa caldo ci si può bagnare anche le mani e non utilizzare i guanti impermeabili, ma se piove e fa freddo un paio di guanti che tengano le mani asciutte e calde sono preferibili.
Gli indispensabili in montagna.
Concludiamo il nostro articolo con un piccolo elenco di tutti quei capi che sarebbe bene portarsi in giri in alta montagna. Alle alte quote infatti il tempo gira molto velocemente. Da una calda giornata estiva la temperatura in pochi minuti può scendere su valori prossimi allo zero. Farsi cogliere impreparati da un temporale estivo può significare l’ipotermia.
Specialmente quando si affrontano giri lunghi in zone isolate o giri di più giorni in cui non è facile prevedere il meteo, è buona norma essere attrezzati: meglio una maglietta in più che rischiare di congelarsi.
Vediamo quindi cosa non farci mancare nello zaino:
Anche quest’oggi lasciamo da parte la nostra officina e ci occupiamo di abbigliamento. Eh si: è infatti inutile avere un mezzo efficientissimo e poi non pedalare confortevoli. Scegliere capi validi non è solo una questione di estetica o di moda: un buon comfort durante la pedalata significa una migliore resa a parità di fatica e l’utilizzo di abbigliamento protettivo ci protegge in caso di caduta. Inutile dire che con una maglia non traspirante faremo la sauna in salita o che un paio di pantaloncini scomodi possono rovinarci il piacere di andare in bici.
Allo stesso tempo chi gira in montagna (che è l’ambiente naturale della MTB) sa benissimo che avere i capi giusti nello zaino è estremamente importante. Farsi cogliere impreparati da un temporale estivo in una zona isolata può comportare, se non si è adeguatamente attrezzati, l’ipotermia.
Prima di analizzare l’abbigliamento suddiviso per le diverse parti del corpo, cominciamo con una premessa. Nel ciclismo come in tutti gli sport di fatica, in cui si suda durante l’attività, è estremamente utile vestirsi “a cipolla” ovvero con numerosi strati di diversi capi tecnici indossati gli uni sopra gli altri. Questo ci permetterà di adeguare il nostro abbigliamento in base alle condizioni ambientali e di fatica, aggiungendo o rimuovendo strati all’occorrenza.
Vediamo ora di analizzare le principali tipologie di tessuti che si incontrano nei prodotti da MTB.
Le membrane impermeabili.
Le membrane impermeabili traspiranti costituiscono la più elevata protezione disponibile sul mercato. Commercialmente la più nota è senza dubbio il Gortex, ma ci sono moltissimi altri prodotti simili come caratteristiche.
Il compito di qesti tessuti è quello impedire l’ingresso dell’acqua senza tuttavia impedire la traspirazione. Naturalmente non si può pretendere una traspirazione identica a quella dei tessuti traspiranti, ma trattandosi di prodotti tecnologicamente avanzati si ottengono comunque dei buoni risultati. E’ molto importante, specialmente in condizioni di temperature basse e di vento che la pelle sia asciutta. L’acqua infatti evaporando con il calore del corpo sottrae energia termica al corpo stesso, assorbita come calore latente di evaporazione. Questo significa che il nostro corpo dovrà spendere maggiori energie per compensare quest’energia assorbita, con maggiore affaticamento e maggiore esposizione al rischio di ipotermia.
Il funzionamento della membrana è piuttosto semplice come principio. La membrana presenta una serie di micro fori ca 20000 volte più piccoli delle gocce d’acqua. L’acqua quindi allo srato solido (sotto forma di goccia) non è in grado di passare la membraba mentre l’aria umida dall’interno può fuoriuscire.
Naturalmente la membrana non può essere utilizzata da sola, ma ci sono una serie di strati di contorno. Vediamo per esempio uno strato di Gortex:
Esternamente vediamo uno strato protettivo che ha il compito di prevenire l’abrasione e il danneggiamento della membrana. Al di soltto, racchiusi in un doppio strato protettivo ci sono una serie di strati di membrana impermeabile (9 nel caso del Goretex). All’interno poi vi è un rivestimento interno per migliorare la sensazione sulla pelle del capo.
E’ estremamente importante che tutte le cuciture dei capi impermeabili siano stagne (cuciture a caldo) per evitare l’ingresso di acqua. E’ allo stesso tempo importante la continuità della membrana: una membrana danneggiata permetterà l’ingresso dell’acqua.
Membrane antivento.
A differenza delle membrane impermeabili, le membrane antivento hanno il compito di evitare il diretto contatto del vento sulla pelle.
Il vento infatti a contatto con la pelle migliora lo scambio termico, aumentando la dispersione di calore. Attorno ad un corpo caldo infatti si genera uno strato di aria calda stagnante, in lento movimento. Poiché l’aria è un pessimo conduttore questo strato peggiora lo scambio termico. In presenza del vento questo strato viene allontanato e aria più fredda va a contatto con il corpo caldo. Poiché lo scambio termico è influenzato dalla differenza di temperatura, essendoci a diretto contatto con corpo aria più fredda la dispersione termica sarà maggiore.
E’ noto a tutti che a parità di temperatura, con il vento si sente più freddo. Più c’è vento (nel caso della MTB più aumenta la velocità) più la temperatura percepita si riduce.
Le membrane antivento come detto non sono impermeabili. Sono costruite con dei pori che sono in grado di far espellere parte dell’umidità corporea, offrendo una protezione di buon livello dal vento. Anche in questo caso la traspirabilità è comunque contenuta rispetto ad un capo di tessuto traspirante.
Ad ogni modo tramite dei trattamenti superficiali (trattamento con silicone ad esempio) questi capi vengono resi parzialmente impermeabili nei confronti di piccole quantità di acqua quali spruzzi, neve, nebbia, ecc. Questo trattamento tuttavia con i lavaggi viene rimosso.
Un capo di questo tipo è generalmente composto da 3 strati:
Nella parte superiore vediamo lo strato esterno che è quello trattato per essere idrorepellente e per resistere al danneggiamento. Al di sotto di questo strato troviamo una membrana, molto sottile e a diretto contatto con la pelle uno strato di imbottitura, che ha il compito di isolante termico (il vento tende a raffreddare la membrana) e di garantire un contatto confortevole con la pelle.
Tessuti elasticizzati.
I tessuti elasticizzati (spandex o e elastam), largamente utilizzati nel ciclismo e in tutti gli sport di resistenza, sono dei tessuti che contengono al loro interno delle fibre fortemente elastiche. La più famosa di queste fibre è la Lycra, ma il mercato offre anche moltissimi altri podotti quali Lycra (Invista), Elaspan (Invista), Dorlastan (Asahi), Roica (Asahi), Linel (Fillattice), RadiciSpandex (Radici Group), Creora (Hyosung).
L’elastam non è un tessuto. Si tratta semplicemente di fibre estremamente elastiche utilizzate per elasticizzare altri tessuti. L’utilizzo di indumenti aderenti al corpo in ambito ciclistico permette un maggior assorbimento dell’umidità e riduce lo sfregamento sulla pelle durante il movimento.
Il pregio dell’elastam è quello di essere resistente ai lavaggi, al sudore, di non formare pallini. Tuttavia tessuti di questo tipo non sono in grado di fornire alcuno protezione in caso di caduta.
Tessuti anti abrasione.
I tessuti anti abrasione sono realizzati con fibre di poliammide tagliate. Uno dei più noti è senza dubbio la Cordura. Molto utilizzati in ambito MTB su guanti, calzoncini da FR, zaini è un materiale in grado di fornire un’ottima resistenza allo strappo e all’abrasione.
Il pregio di questo materiale è di essere oltre che molto durature e resistente anche protettivo contro l’abrasione. Pantaloni in Cordura offrono infatti un’eccellente protezione dalle abrasioni in caso di caduta, specialmente su fondi ruvidi come ghiaia e asfalto.
Di contro si tratta di un materiale molto ruvido ed ispido, che durante il movimento (ad esempio durante movimenti ritmici e ripetuti come quelli delle gambe durante la pedalata) può causare irritazione o addirittura abrasione alla pelle. Ad ogni modo esistono diversi grammature di questi materiali: grammature leggere possono essere molto valide per pedalare.
Vediamo ora di analizzare i vari tipi di abbigliamento, suddivisi per parti del corpo.
In testa sarebbe buona norma avere sempre in testa il casco, sia in salita che in discesa. Ad ogni modo se siamo abituati a salire, se il fondo lo consente, con il casco sullo zaino, è comunque importante proteggere la testa contro il freddo con bandane, cappellini o paraorecchie.
In caso di pioggia può essere utile l’utilizzo di un copri casco impermeabile in modo da evitare che si bagnino eccessivamente i capelli. È una soluzione molto intelligente se si ha un casco da XC perché non da fastidio e come sappiamo tutti, specie se c’è vento e fa freddo avere i capelli bagnati non è il massimo! Con i caschi a scodella invece è sufficiente chiudere con del nastro americano i fori d’areazione,
Il busto è la parte che va maggiormente protetta nel ciclismo. Non essendo infatti direttamente attiva nella pedalata è facile che si soffra il freddo. Inutile dire poi che se il busto non è sufficientemente protetto, si avrà freddo a tutto il corpo. Ad ogni modo non bisogna neppure esagerare: troppo caldo significa eccessiva sudorazione e l’umiditià, appena ci si ferma, diventa deleteria. E’ quindi buona norma vestirsi per strati, in modo da poter adeguare l’abbigliamento alle diverse occorrenze.
STRATO 1: ABBIGLIAMENTO INTIMO
Il primo strato è quello a diretto contatto con la pelle e costituisce il cosiddetto abbigliamento intimo. Compito di questi capi è duplice: d’estate devono assorbire l’umidità e il sudore, d’inverno devono oltre ad essere traspiranti svolgere una funzione di isolamento termico, talvolta anche antivento (alcuni capi) hanno delle membrane antivento.
Molto importante è il comfort di questi capi, specialmente sulla schiena e sulle spalle dove appoggia lo zaino. Una maglia con cuciture fastidiose in queste zone, su giri lunghi può dare problemi. E’ inoltre estremamente importante la traspirabilità.
STRATO 2: MAGLIETTA A MANICHE CORTE
Il secondo strato è invece costituito dalla maglietta tecnica a maniche corte. Personalmente indosso la maglietta a maniche corte anche d’inverno, al di sotto degli strati superiori più protettivi. La maglietta infatti protegge maggiormente il busto, lasciando ai capi superiori il compito di riscaldare le braccia. Inoltre non dimentichiamoci che il busto durante il movimento è particolarmente esposto al vento.
STRATO 3: MAGLIETTA TERMICA
Generalmente a maniche lunghe, è costituita da un tessuto felpato traspirante. La felpatura migliora l’isolamento termico garantendo allo stesso tempo una certa traspirazione. Tali capi generalmente si indossano al di sotto di capi antivento o impermeabili.
STRATO 3: L’ANTIVENTO.
L’antivento può essere a maniche lunghe o a gilet. Il gilet non è una cattiva scelta specialmente come capo da indossare durante le pause o in discesa: non impedisce i movimenti e protegge dal vento la zona del tronco, generalmente sudata. Non crea inoltre interferenza con le gomitiere, garantendo un’ottima libertà di movimento.
Se invece il clima è più freddo è invece meglio avere un capo a maniche lunghe in modo da garantire un migliore isolamento termico.
Non dimentichiamoci inoltre che le membrane antivento, specialmente in salita fanno sudare, specialmente alle braccia. Per questo motivo esistono capi con antivento solo nella zona frontale che garantiscono protezione dal vento nella zona frontale e traspirazione in quella posteriore.
STRATO ANTIPIOGGIA.
Non è detto che sia per forza il 4° strato: a seconda delle condizioni di temperatura esterne si deve valutare quali capi mettere al di sotto. L’antipioggia infatti va abbinato a dei capi più isolanti da un punto di vista termico, specialmente se si tratta del cosiddetto guscio, ovvero di un capo molto sottile che in pratica è costituito dalla sola membrana impermeabilile. Esistono naturalmente anche delle giacche che oltre la membrana hanno anche degli strati isolanti, pertanto bisgona valutare a seconda del prodotto di cui si dispone.
E’ estremamente importante che questo tipo di capi sia aderente, specialmente nella zona del collo e delle maniche per evitare l’ingresso di acqua.
Inutile dire che questi capi possono essere utilizzati anche come protezione dal vento, anche se la traspirabilità è generalmente più limitata rispetto a capi antivento.
Generalmente è diffusa la credenza che le gambe non patiscono il freddo. E’ un classico pensare al ciclista in pantaloncini anche d’inverno. Questo da un certo punto di vista è vero: i muscoli delle gambe, durante la pedalata, si scaldano e quindi non patiscono eccessivamente il freddo. Ad ogni modo bisogna prestare attenzione: se il muscolo non è adeguatamente protetto è facile che a causa della bassa temperatura ci possano essere problemi quali contratture o strappi.
In mtb si utilizzano generalmente due tipi di pantaloni: i pantaloni da XC, attillati e di derivazione stradale, e i pantaloni larghi, lunghi o corti utilizzati in AM e in FR.
PANTALONI DA CICLISMO (ADERENTI).
Sono i classici pantaloni da ciclismo su strada. Sono realizzati in tessuti fortemente elasticizzati per essere aderenti alla gamba. Garantiscono un’elevata libertà di movimento e una buona traspirazione, essendo generalmente piuttosto freschi.
All’interno del pantaloncino è integrato il cosiddetto fondello, ovvero un’imbottitura della zona di contatto della sella. La qualità del fondello è estremamente importante ai fini del comfort durante la pedalata, forse ancor di più della tipologia di sella. Avere un buon fondello specialmente nei giri a tappe o molto lunghi è una cosa fondamentale!
Esistono in diverse lunghezze (corti, ¾ e lunghi), in diversi tessuti (dai più leggeri a quelli felpati e con inserti in membrana antivento) con bretelle o senza per evitare che scendano durante la pedalta.
Sono scarsamente protettivi: in caso di caduta non servono praticamente a nulla. I modelli a gamba lunga inoltre possono creare problemi di scivolamento delle protezioni.
PANTALONI DA ENDURO/AM/FR (LARGHI).
Derivati da pantaloni casual e opportunamente ottimizzati per un utilizzo ciclistico, questi pantaloni hanno avuto molta popolarità tra i bikers. Vuoi per questioni estetiche, vuoi per distinguerci dai nostri cugini stradisti, vuoi per le loro migliori qualità protettive in caso di caduta, sono largamente utilizzati nelle discipline più discesitiche quali l’AM o il FR.
Nell’All Mountain generalmente si utilizzano pantaloni più leggeri (in nylon o cordura leggera) corti d’estate e lunghi d’inverno, con ampie tasche e con un fondello. Il fondello in pratica è costituito da dei sottopantaloncini quasi identici a quelli da ciclismo aderenti, solitamente però più corti, senza bretelle e con un tessuto più leggero e traspirante, talvolta traforato. Al posto del fondello possono essere utilizzati dei normali pantaloncini aderenti.
Nel FR invece si utilizzano pantaloni più spessi, di derivazione motociclistica, generalmente in cordura pesante per essere più protettivi. Se da un lato questi tessuti sono più protettivi, tuttavia per un uso pedalato sono sconsigliabili perché troppo abrasivi sulla pelle e poco traspiranti. Generalmente non si utilizza fondello, anche se alcuni modelli ne sono provvisti.
GAMBALI
I gambali sono in pratica delle specie di scaldamuscoli, delle calze tubolari, che si possono indossare in aggiunta a pantaloni corti per proteggere le gambe dal freddo. Molto utili perché occupano poco spazio nello zaino e sono molto efficaci, ne esistono di due tipi: quelli lunghi fino alle caviglie e quelli a ¾. Molto utili durante le stagioni intermedie, quando fa freddo al mattino ma poi viene più caldo ma anche come capo di emergenza utile in alta montagna se cambia improvvisamente il tempo.
I gambali sono estremamente scomodi nei tratti di portage (bici a spalla) o nei tratti di bici a spinta, in quanto il movimento della camminata li fa inesorabilmente cadere. In pedalata invece essendo il ginocchio flesso in problema non si pone.
In mtb esistono 3 tipologie di scarpe: le scarpe da XC, le scarpe da enduro/am con gli atatcchi e le scarpe per i pedali flat.
LE SCARPE DA XC
Le scarpe da XC sono derivate dalle scarpe utilizzate nelle bici da corsa. Sono scarpe caratterizzate da una suola molto rigida, in grado di trasmettere nel migliore dei modi la forza al pedale. Il resto della scarpa è invece pensato per essere il più leggero possibile. La suola presenta alcuni tacchetti per offrire grip in eventuali tratti a spinta, ma sono estremamente scomode per camminare e poco stabili. Sono da utilizzare con i pedali automatici.
Poiché generalmente sono molto leggere, per l’inverno esistono appositi modelli più isolanti. Si possono altrimenti utilizzare dei copri scarpe, a patto di non dover camminare.
LE SCARPE DA ALL MOUNTAIN CON TACCHETTE
Questa tipologia di scarpe deriva in parte dalle scarpe da trekking. Il mercato offre diversi modelli, più o meno alti e fascianti. Si tratta comunque di scarpe pensate per pedalare (hanno la suola rigida e la predisposizione per i tacchetti) ma soprattutto per essere comode anche per camminare, nei tratti di portage o di spinta (sono alte, la suola è tassellata per garantire grip anche sui terreni più scoscesi).
Largamente utilizzate in ambito AM, dove è importante avere delle calzature comode sia pedalare che per camminare e che garantiscano una certa sicurezza nei tratti a piedi in alta montagna.
In alcuni modelli di alta gamma è inserita una membrana impermeabile per proteggere la calzatura dall’acqua, sia durante la pioggia, sia nel caso di eventuali guadi. Generalmente sono abbastanza calde e sono sconsigliati in zone molto calde d’estate.
LE SCARPE DA PER PEDALI FLAT
Originariamente nate per un utilizzo FR, queste scarpe stanno riscuotendo un grandissimo successo in ambito AM/enduro tra chi utilizza i flat anche per questa disciplina. Si tratta di scarpe con una suola piuttosto morbida per garantire una buona penetrazione dei pin. Generalmente non sono predisposte per gli attacchi, a parte alcuni modelli. La suola non è scolpita come nelle scarpe da AM, ma è generalmente liscia con qualche scolpitura leggera.
Generalmente non sono scomode per camminare. La suola poco scolpita non è il massimo in terreni cedevoli, ma in compenso l’assenza delle tacchette le rende migliori sui fondi compatti o sulle rocce.
LE CALZE
Sul mercato esistono diverse tipologie di calze.
Per l’estate sono consigliabili delle calze leggere, traspiranti. Per l’inverno esistono delle calze più spesse, isolanti termicamente.
Esistono poi delle calze con membrana impermeabile. Queste calze sono ottime per essere utilizzate nella neve, sotto la pioggia nel caso non si disponga di scarpe impermeabili. Rispetto alle scarpe impermeabili la protezione è migliore in quanto l’acqua non entra dall’apertura superiore. La scarpa si bagna, ma il piede rimane asciutto. Su giri in alta montagna, che possono prevedere passaggi su nevai o ghiacciai, su giri di più giorni in cui si rischia di incontrare la pioggia sono sicuramente un prodotto da tenere nello zaino: occupano poco spazio e tornano utili.
I guanti sono estremamente importanti nella MTB: oltre a tenere caldo offrono una protezione in caso di caduta.
Ormai in quasi tutte le discipline si utilizzano guanti a dita lunghe, in quanto più protettivi. Esistono inoltre dei guanti con rinforzi in gomma o in fibra di carbonio pensati per le discipline gravity. Generalmente non sono fastidiosi e offrono una protezione in più in caso di caduta. Molto importante per i guanti estivi, specialmente per un uso gravity, è come è costruito il palmo. Generalmente come nei guanti da motocross, non ci sono imbottiture per garantire un’ottima sensibilità sulla bici.
I guanti invernali invece sono generalmente imbottiti per garantire un miglio isolamento termico. Sono generalmente realizzati con parti in neoprene. Nella scelta consiglio di fare attenzione all’ingombro: un guanto troppo spesso in discesa diventa scomodo e d’impiccio.
In caso di pioggia esistono dei guanti con membrana impermeabile. Esistono di diversi spessori. Personalmente consiglio quelli più spessi poiché se piove e fa caldo ci si può bagnare anche le mani e non utilizzare i guanti impermeabili, ma se piove e fa freddo un paio di guanti che tengano le mani asciutte e calde sono preferibili.
Gli indispensabili in montagna.
Concludiamo il nostro articolo con un piccolo elenco di tutti quei capi che sarebbe bene portarsi in giri in alta montagna. Alle alte quote infatti il tempo gira molto velocemente. Da una calda giornata estiva la temperatura in pochi minuti può scendere su valori prossimi allo zero. Farsi cogliere impreparati da un temporale estivo può significare l’ipotermia.
Specialmente quando si affrontano giri lunghi in zone isolate o giri di più giorni in cui non è facile prevedere il meteo, è buona norma essere attrezzati: meglio una maglietta in più che rischiare di congelarsi.
Vediamo quindi cosa non farci mancare nello zaino:
-Maglietta termica/antivento: anche se la giornata può sembrare calda e afosa, una maglietta termica in tessuto felpato dev’essere sempre nello zaino. Se le condizioni meteo sono buone o non si programma di raggiungere quote eccessive, può essere sufficiente la maglietta termica, altrimenti è buona norma portarsi anche una maglia in tessuto antivento.
-Guscio antipioggia: indispensabile a meno che le previsioni non diano cielo sereno in tutta la regione, lo scudo antipioggia svolge all’occorrenza anche la funzione di antivento. E’ molto importante averlo in quando bagnarsi durante la pioggia aumenta il rischio di ipotermia.
-Gambali: facoltativi per giri brevi, diventano più importanti per giri di più giorni. Non si sa mai come il meteo possa evolvere e poiché occupano poco spazio sono un accessorio da portare con se.
-Calze impermeabili: estremamente utili in caso di meteo incerto, consigliate per i giri di più giorni o se si prevede di attraversare nevai o ghiacciai. Anch’esse occupano poco spazio e possono tornare utili.
-Guanti invernali/impermeabili: anch’essi utili nei giri di più giorni, consigliati per giri con meteo incerto. Consigliati i modelli più imbottiti: all’occorrenza svolgono la funzione di guanto invernale e in caso di pioggia tengono le mani asciutte. Se piove e fa troppo caldo per utilizzarli poco di male, non patiremo troppo se ci bagniamo le mani!
-Guscio antipioggia: indispensabile a meno che le previsioni non diano cielo sereno in tutta la regione, lo scudo antipioggia svolge all’occorrenza anche la funzione di antivento. E’ molto importante averlo in quando bagnarsi durante la pioggia aumenta il rischio di ipotermia.
-Gambali: facoltativi per giri brevi, diventano più importanti per giri di più giorni. Non si sa mai come il meteo possa evolvere e poiché occupano poco spazio sono un accessorio da portare con se.
-Calze impermeabili: estremamente utili in caso di meteo incerto, consigliate per i giri di più giorni o se si prevede di attraversare nevai o ghiacciai. Anch’esse occupano poco spazio e possono tornare utili.
-Guanti invernali/impermeabili: anch’essi utili nei giri di più giorni, consigliati per giri con meteo incerto. Consigliati i modelli più imbottiti: all’occorrenza svolgono la funzione di guanto invernale e in caso di pioggia tengono le mani asciutte. Se piove e fa troppo caldo per utilizzarli poco di male, non patiremo troppo se ci bagniamo le mani!