La Sardegna delle miniere

  • Orbea lancia la nuova Rise, la sua ebike leggera che ha fatto discutere tantissimo i nostri lettori. Io e Stefano abbiamo avuto modo di provarla in anteprima a Terlago, da oggi la potete toccare con mano al Bike Festival di Riva del Garda.
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5 giorni nel sud-ovest della Sardegna con la mountain bike fra singletracks, miniere e spiagge deserte.

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In discesa verso la spiaggia di Masua. Sullo sfondo il Pan di Zucchero

Un viaggio in Sardegna comincia sempre dal traghetto. Anzi prima: da quando, dall'autostrada Milano-Serravalle-Genova, si intravede il mare. In quel momento so che i giorni seguenti saranno fantastici. La prima volta che andai in Sardegna era il 1976, avevo 4 anni e di quell'estate mi ricordo solo l'acqua del mare troppo fredda per me e le strade sterrate per arrivare alle spiagge. Strade che misero a dura prova il maggiolino color senape dei miei genitori.

32 anni dopo siamo decisamente meglio attrezzati: a bordo del pick-up gentilmente messo a disposizione dall'importatore tedesco della Rocky Mountain ci sono sei mountain bikes con escursioni generose. Insomma, nessun sentiero o strada scassata ci può fermare. I miei compagni di viaggio sono Wade Simmons dal Canada, Mario Lenzen, Dennis Stratmann e la sua consorte Maria dalla Germania.

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Euforia da guado.

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Pick-up o maggiolino color senape, il risultato non cambia. Le sterrate della Sardegna, con il loro calcare affilato, chiedono il loro tributo anche nel 2008

La vista mare dalla Serravalle questa volta non riesco a godermela: sono le 19:15 quando avvistiamo il mare al di sopra di Genova, il nostro traghetto per Porto Torres parte alle 20:00 e non abbiamo ancora i biglietti. Tutto perché siamo partiti dal Bike Festival di Riva del Garda troppo tardi e ci siamo trovati in coda sulla A4. La signora allo sportello dei biglietti mi chiede "Eh? Biglietti per il traghetto che sta partendo?". Con sguardo feroce pago il passaggio ponte per la truppa e il posto macchina, dopodiché ci lanciamo nella fauci del traghetto e parcheggiamo nel suo immenso stomaco metallico.
Chiudersi in una delle claustrofobiche cabine per poveri della Tirrenia non è un bel modo per passare le 12 ore che ci separano dalla Sardegna. Molto meglio prendersi un posto ponte, armarsi di stuoini e sacco a pelo e investire la differenza di prezzo fra le due sistemazioni in vino. Si dorme meglio e l'aria é fresca. In questa stagione (è il 3 maggio 2008) il traghetto è praticamente vuoto e quindi la calma totale. O è l'effetto del Valpolicella classico?

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Cabina con oblò

Il megaclacson del traghetto ci sveglia alle 6:30 di mattina. Apro gli occhi e mi chiedo se è l'effetto del vino che mi annebbia ancora la vista. Un secondo colpo di sirena del traghetto ed eccomi alla grigia realtà di una nebbia di stile padano di fronte a Porto Torres. Due ore più tardi questa si dirada e noi possiamo attraccare.

Il nostro viaggio prosegue sulla superstrada in direzione Cagliari. Ho un appuntamento al km 72 (chi sa mi corregga se sbaglio) con il mitico Roberto Zedda, vecchia conoscenza del Forum (Sputnik) nonché personale, dato che ci siamo incontrati anni fa nel Supramonte. È proprio grazie a lui che ho scoperto degli itinerari pazzeschi in quella zona. Quest'anno andiamo a sudovest, nella neonata provincia di Iglesias Carbonia. Qualche ruga e figlio in più ce l'abbiamo tutti e due, lo spirito però è lo stesso, come ho occasione di appurare durante il tragitto verso Masua nella sua macchina.
La zona in cui andiamo è una ex regione mineraria che grazie a Dio e soprattutto ai mancati investimenti è rimasta fuori dalle speculazioni edilizie di altre parti della Sardegna. La costa è molto rocciosa, spettacolare e drammatica nei suoi panorami. Il mare non ha nulla di che invidiare a quello dei Caraibi, la gastronomia e il pesce fresco sono assolutamente da non perdere. Per me, questo è un piccolo paradiso in terra. Essendo maggio i colori sono quelli della tarda primavera. Difficile non innamorarsi di questo posto.

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Wade Simmons nella macchia colorata.

Alloggiamo in un piccolo albergo in quel di Nebida, con vista sul Pan di Zucchero. Non per niente si chiama Albergo-Ristorante Pan di Zucchero. Il tempo di aprire i bagagli e di indossare qualcosa per andare in bici ed eccoci in sella in direzione Masua. Un bel singletrack ci porta direttamente in spiaggia (deserta), dove facciamo il primo tuffo in mare della stagione. Ok, l'acqua non è caldissima ma dopo 30 ore senza doccia la rinfrescata ci fa bene.
Roberto non è l'unico local che incontriamo durante la nostra permanenza. Praticamente facciamo conoscenza con tutti i forumendoli della zona capitanati dal prode Lepus, più Sandro Gannau di Cagliari (Excalib65), altra guida preziosa insieme a Roberto. Ci mostrano i sentieri più belli e poi ci portano ad uno spot ineguagliabile: la laveria Lamarmora di Nebida.

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Mario Lenzen in direzione mare sulla scalinata della laveria.

Anche la laveria, o quello che ne rimane, fu costruita ai tempi del boom del business minerario in questa zona. È situata quasi a picco sul mare, con una lunghissima scalinata che la collega con Nebida e che poi prosegue fino ad una caletta dove si intravedono i resti di un vecchio attracco per le barche.

Wade e Mario non credono ai loro occhi e cominciano a studiare linee e salti. C'è soprattutto un drop che attira la mia attenzione per la sua spettacolarità. Dopo aver preparato l'atterraggio, in una giornata quasi senza vento, decidiamo di provarlo. O meglio: loro lo provano, io provo a fare una foto decente. Il silenzio è totale quando la cavia si prepara. Ovvio che si tratta di Wade, quello con più esperienza con questo tipo di stunts. Il suo unico problema è la bici: si è portato infatti una Slayer SXC, non proprio il mezzo adatto per un volo di circa 4 metri con atterraggio sui sassi. Infatti dopo il secondo drop il telaio è piegato. Mario con la sua Flatline si trova molto più a suo agio, e soprattutto non distrugge la bici.

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Mario Lenzen al drop della laveria

Il modo migliore di esplorare un posto è andarci in giro con chi lo conosce. Questa massima è la quintessenza del viaggiatore accorto e viene confermata anche qui in Sardegna. Uno dei biker della truppa di Lepus, infatti, conosce il direttore della più grossa miniera di Iglesias, ora in disuso, cosa che ci assicura l'ingresso in bici. Pensavamo di dover essere discreti, dato che il direttore ci stava facendo un favore, fin quando non vediamo dietro di noi almeno 10 macchine piene di bikes e bikers agguerriti che, saputo dell'apertura della miniera e della presenza del mitico Wade, ci seguono con un allegro schiamazzare. La carovana va alla ricerca di posti spettacolari in cui fare foto e al direttore, poi ribatezzato San Pietro, tocca aprire una decina di lucchetti arrugginiti trovando ogni volta con pazienza certosina una chiave da un mazzo gigantesco. Finiamo nella vecchia discarica dei residui minerari, piena di robe tossiche come mercurio & co. Il colore di questa montagna di scarti è eccezionale, la terra, poi, è facilissima da lavorare con la pala. Basta non respirare troppo.

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Dennis Stratmann fra gli scarti minerari.

Per rifarci la bocca impastata accettiamo l'invito di Nico che ha appena aperto il suo bar sulla spiaggia di Masua. "Grigliata di pesce, ditemi cosa volete che vado al mercato a comprarla", ci aveva detto la sera prima di fronte ad una birra dopo l'ennesima discesa sui sentieri di Masua. "Voi venite qui, vi sedete e mangiate". Risultato: dalle 9 di sera alle 2 di mattina mangiamo ogni tipo di pesce locale accompagnato da ogni tipo di vino locale, sulla spiaggia deserta di Masua, con il mare come unica musica di sottofondo. Per fortuna che Mario è astemio e così ci riporta su in albergo tutti di un pezzo.

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Maria si assicura il penultimo pesce


5 giorni sono definitavamente troppo pochi per scoprire tutto quello che c'è nella ex zona mineraria della Sardegna. Sia Roberto che Sandro hanno tanti itinerari GPS nella regione, noi ne abbiamo fatti solo alcuni ma sappiamo che ce ne sono diversi molto più lunghi e più interessanti dal punto di vista della mtb nell'entroterra. Ogni volta che vado in Sardegna mi dico che il tempo non è bastato, chissà che prima o poi non riesca a passarci un'intera primavera. Se chiudo gli occhi già sento l'odore della macchia e del mare...

Per il ritorno con pernotto sul ponte del traghetto si consigliano pane Carrasau e Cannonau.

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Mario e Wade verso la spiaggia di Cala Domestica

Testo e foto: Marco Toniolo
Altre foto: marcotoniolo.com
3 itinerari GPS preparati da Sputnik e Excalib65: www.mtb-forum.it/gps/sardegna/ci.zip
Per domande su itinerari e alloggi: sezione Sardegna
La Sardegna vista da Wade Simmons: articolo su MB Action edizione italiana scaricabile qui.


Wade Simmons in discesa verso Masua - Copertina di Singletrack Magazine di dicembre 2008


Wade Simmons all'attracco barche sotto la Laveria di Nebida - Copertina di Velo Vert Mag di luglio 2008

Il servizio sulla Sardegna è stato pubblicato in Italia, Francia, Germania (in arrivo nel 2009), Norvegia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Grazie a tutti quelli che ci hanno aiutato.
 

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aahhh che meraviglia.... se tutto va bene in aprile ci torniamo col Tosco-Sardinia raduno! e considerata l'acqua che sta venendo giù sarà un'esplosine di primavera, fiori e colori :mrgreen:
 

marco

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stavolta non mi freghi! Dopo aver scritto questo report ho prenotato un appartamento dal 2 al 21 aprile in quel di Cala Gonone con famiglia al seguito! :i-want-t:
 

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stavolta non mi freghi! Dopo aver scritto questo report ho prenotato un appartamento dal 2 al 21 aprile in quel di Cala Gonone con famiglia al seguito! :i-want-t:

estequazi... c'abbiamo il Diretur tattico-stratega.... mossa e contromossa hehehe!
a me invece al lavoro mi hanno assegnato un comune il cui territorio si affaccia su quel mare... ma guarda un po'! :mrgreen::mrgreen::mrgreen:

Ma oltre la famiglia porti anche la bike?... che avrei qualcosina da farti vedere.. se ti va eh!

@mondoale..... li dove? iglesiente?

ma va!... si prevede una primavera movimentata..... il Granducato di Toscana, la Repubblica arinara di Sanremo, forse il principato Orobico, e il Diretur...... bohhhh cosa vuoi di più dalla vita? Il regno di Sardegna?
 

kabar

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aahhh che meraviglia.... se tutto va bene in aprile ci torniamo col Tosco-Sardinia raduno! e considerata l'acqua che sta venendo giù sarà un'esplosine di primavera, fiori e colori :mrgreen:

Woooooww! non vedo l'ora di venire, le foto del diretur poi aggiungono pepe al tutto.
Meravigliosa quella di Wade nella macchia.
 

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Woooooww! non vedo l'ora di venire, le foto del diretur poi aggiungono pepe al tutto.
Meravigliosa quella di Wade nella macchia.

...ma te nun sei mica toscano..... che fai ti imboschi?...:mrgreen: hehehe guà..... giusto perchè c'hai la bike piemontese ti prometto che andremo nel sentiero di macchia del Wade.
Il servizio photografico del Diretur è stato un vero e proprio fattore scatenente... pare abbiano dovuto rinforzare il corpo dei nonni vigili per gestire l'enorme traffico di bikers che inonda quella zona ormai da diversi mesi!
 

sputnik

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Credo si sì, ho preso contatti con Excalib65.
Andremo in camping a Calasetta. Pedaleremo 5 giorni e saremo in 5.

Ciao

... e magari mangerete il 5&5 livornese! :smile:
quindi facendo base a Calasetta (bella Calasetta quando è notteeee) vi spostate per fare qualche giro ad anello, oppure avete in programma un tuor a tappe?
In ogni caso sarebbe bello far qualcosa insieme, se poi avete contatti con zio Exca la cosa è sicura!
I toscani però mi pare vengano giù la settimana prima!

a presto
rob
 

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