Non so quante volte io sia passato sull'Autobrennero e abbia guardato dal finestrino della mia macchina in corsa la pista da sci che si snoda nei boschi sopra Bressanone. Mi piace quella sua forma ad S. Ancor di più mi piace vedere quanto a lungo si tiene la neve lassù, quando in valle è già tutto un fiorire.
Lasciando da parte le mie paranoie da autostrada, non mi ero mai chiesto come si chiamasse la montagna con la S tatuata. Non è molto spettacolare: il tipico panettone tutto pascoli e boschi, senza drammatiche pareti di roccia, presto dimenticato dopo l'ennesima galleria che mi porta al prossimo panorama da Autobrennero.
Daniel e Max sui sentieri della Plose. Sullo sfondo le Stubaier Alpen
Plose, questo il suo nome. Alexander, il proprietario dell'albergo
Goldene Krone di Bressanone, mi spiega per filo e per segno quali sentieri dobbiamo assolutamente provare. A quanto pare si tratta di un Eldorado per mountain biker, servito per di più da una funivia. Daniel e Max, che mi accompagnano, hanno già gli occhi luccicanti e li sento fare una semplice sottrazione: 2025-575=1450. I metri di dislivello fra l'arrivo a monte della stazione della funivia e Bressanone.
È fine luglio, l'Alto Adige è pieno di turisti venuti qui per ammirare le Dolomiti e mangiare canederli. Bressanone, con il suo pittoresco centro storico, è la classica meta per i giorni di cattivo tempo, quando i panorami dolomitici vengono nascosti dalle nuvole basse e la pioggia rende i sentieri scivolosi. Quando il sole splende, la Plose viene relativamente ignorata dal turismo di massa, se la paragoniamo a posti più celebri come l'Alpe di Siusi o le Tre Cime di Lavaredo. Eppure, scopriamo con grande sorpresa, i panorami sono spaziali quassù. Sempre che uno abbia voglia di camminare un po' per allontanarsi dalla funivia, da cui si può comunque ammirare la Valle Isarco, meno spettacolare delle Dolomiti.
Non ditelo in giro che la Plose offre una delle più belle viste dolomitiche - senza turisti!
Guardate la foto qui sopra. Secondo il mio modesto parere è la migliore foto dolomitica che io abbia mai fatto. E non c'è nessuno in giro! Le Odle sullo sfondo sono semplicemente magnifiche e la sterrata su cui transitano Daniel e Max non è mai troppo ripida e lascia quindi il fiato per ammirare i posti. La ciliegina sulla torta è data dai sentieri che portano giù a Bressanone. Nascosti nei fitti boschi del versante occidentale della Plose si snodano infatti diversi tracciati con fondo boschivo, uno più bello dell'altro.
Daniel si diverte su un Northshore in cui si è risparmiato sul legno
Larghi si e no un metro, i sentieri richiedono tutta la nostra concentrazione. Hanno infatti un bel flow, ma gli abeti ai loro lati non permettono errori. Per fortuna il fondo è bello asciutto. Le gomme si artigliano nel terreno, in curva i tasselli laterali tengono che è un piacere e dietro ognuno di noi si alza un bel polverone. Le tante radici vengono assorbite per quanto possibile dagli ammortizzatori delle nostre bici, ciononostante ci dobbiamo fermare ogni tanto a far riposare mani e braccia.
Il piacere di andare in mountain bike
Non so da quanto siamo in giro su questo sentiero in discesa. Mi sembra un tempo infinito. Giunti in una radura vediamo Bressanone, in basso. Molto in basso. Vediamo anche la stazione a monte della funivia. In alto, molto in alto. Siamo prigionieri di un singletrack. Una specie di tapis rulant che scorre sotto le nostre
ruote senza soluzione di continuità. Un incubo? Direi un sogno. Mi sveglio in centro a Bressanone con un gelato al cioccolato in mano, le
ginocchiere abbassate sulle caviglie, il casco sul manubrio della bici e due facce inebetite che mi guardano con un sorriso a trentadue denti.
Max tira sassi sul Gitschberg, a Rio di Pusteria
Breve pausa dalla Plose. Alexander ci porta a Rio di Pusteria, poco lontano da Bressanone. "2487 metri di dislivello in discesa, 3 funivie. Godetevelo!". Il giro denominato Gitschberg è una bella sorpresa per i suoi panorami, i suoi singletrack e la sua varietà. Senza la nostra guida non avremmo mai trovato la strada giusta nel dedalo di sentieri, per questo abbiamo salvato la traccia GPS (
clicca qui) per chi volesse percorrerlo.
Sono le 4 del pomeriggio quando terminiamo il giro. "Alex, a che ora chiude la funivia della Plose?". Ce la facciamo a prendere l'ultima funivia e ci ritroviamo in cima all'ormai mitica Plose quando il sole comincia a calare. Le ombre si fanno lunghe, i pochi turisti se ne sono già andati e noi ci concediamo un
bell'Apfelstrudel per rinforzarci prima dell'ennesima adrenalinica discesa.
Plose. Mettetevi bene in testa questo nome.
Nuovo sentiero, nuova fortuna. Non so più se si trattava del segnavia numero 3, 4 o 5. Curva dopo curva ci lasciamo trasportare dalla forza di gravità in questi boschi dove sembra non essersi mai avventurato un turista a piedi (sul serio, non ne abbiamo visto uno in 3 giorni). Molliamo i
freni e andiamo giù a tutta. Ci lasciamo sorprendere dai dossi del terreno che ci buttano in alto, stacchiamo in curva il più tardi possibile. Sono momenti magici, come capita qualche volta in mountain bike, quando rider e bici diventano tutt'uno, le pupille si dilatano e il cuore pompa a mille anche in discesa. Sudiamo. Mi dimentico di avere la macchina fotografica sulle spalle, fin quando non ci fermiamo in una radura baciata dal sole. Ultima foto e giù verso Bressanone!
A manetta verso canederli e Vernatsch (vino rosso locale)
Info
I posti dove andare in MTB in Valle Isarco:
http://www.eisackbike.info/it/benvenuti.htmlwww.eisackbike.info
Albergo di Alexander, perfetta guida MTB:
http://www.goldenekrone.com/it/bike/bike-hotel-alto-adige.htmlwww.goldenekrone.com
La
funivia Plose trasporta le mountain bike gratuitamente.
Funivia Gitschberg
Itinerari GPS a Bressanone