Kaiserjägerweg

nonnocarb

Redazione
11/11/03
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Merano
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Caldonazzo in Valsugana, qualche centinaio di metri sopra Trento. Una mattina di agosto parcheggio l’auto nei pressi del paese e comincio a salire lungo le rampe del Kaiserjägerweg, una vecchia strada militare usata durante la prima guerra mondiale per salire sull’altipiano di Lavarone e difendere le postazioni di guerra. Adesso la strada è stata allargata e completamente asfaltata, rendendo la salita abbastanza agevole. E’ rimasto solo un tratto della mulattiera originale, che sale tagliando qualche tornante, naturalmente io mi ci butto, perlomeno per risparmiare un po’ di asfalto. Più si sale e più il panorama diventa bello, con splendida vista sul lago di Caldonazzo e le montagne corcostanti.

kaiserlagosalita.jpg


Quando arrivo in cima vedo che le nuvole si stanno addensando, ma non mi preoccupo più di tanto visto che le previsioni danno tempo in miglioramento. Scendo dal passo e seguo subito a sinistra i cartelli della 100 km dei forti, una nota gara che è diventata ormai un percorso segnalato stabilmente. La forestale mi porta all’interno di splendidi boschi e ampie radure, ma quando arrivo al punto più alto sento scendere qualche goccia di pioggia. Ma come, e il bel tempo? Guardo in alto e le nuvole sono sempre più nere e minacciose. Per fortuna arrivo alla strada asfaltata, decido di abbandonare momentaneamente il percorso e mi getto in discesa mentre la pioggia aumenta. Dietro una curva compare improvvisamente l’albergo Monterovere, ci arrivo giusto in tempo mentre Giove Pluvio apre tutti i rubinetti a sua disposizione. Entro e per fortuna la bella barista bionda sta accendendo il caminetto, siamo in montagna e la perturbazione sta raffreddando in fretta l’aria. Ordino una cioccolata calda, scambio due parole con gli unici avventori del locale, tre pensionati che subito mi invitano ad una partita a scopone.
Mentre gioco, guardo fuori dalla finestra e la pioggia torrenziale non accenna minimamente a diminuire.
Dopo un’oretta gli amici se ne vanno, forse anche delusi dal mio poco impegno al gioco (sono diviso fra lo sbirciare fuori dalla finestra sperando in qualche schiarita e lo sbirciare la bella barista:romeo:), ma sta ancora piovendo e fa pure un bel freddo. E io naturalmente sono in pantaloncini corti. Il tempo che ho a disposizione sta purtroppo scadendo e decido cosi di abortire il giro e tornarmene alla macchina scendendo per la strada asfaltata, già mi immagino i prossimi10 km, arriverò in fondo bagnato come un pulcino e con il corpo intirizzito. Mi vesto con tutto quello che ho a disposizione, saluto la bionda barista:bacetto: ed esco dal locale. Appena salgo sulla bici ecco il classico colpo di fortuna. Compare un raggio di sole e smette improvvisamente di piovere. Riesco cosi ad arrivare in fondo infreddolito :paur:ma abbastanza asciutto, salgo in auto e ritorno mestamente verso casa. Abortire un giro è una delle cose che mi piacciono di meno in assoluto, ma questa volta non c’era niente da fare, il tempo era poco e il sentiero per la discesa, il Tamazol, lo descrivono piuttosto pericoloso, specialmente se bagnato.
Durante il viaggio di ritorno, però, il pensiero non mi abbandona, la sconfitta brucia e allora matura la decisione: domani si riprova.
Sveglia all’alba e dopo un’altra ora di auto sono di nuovo a Caldonazzo. Questa volta il cielo è limpido e non ho dubbi, il sentiero del Tamazol sarà mio!

Risalgo sul Kaiserjägerweg fino all’altipiano, oggi incontro alcuni bikers tedeschi impegnati nella loro personale transalp, rifaccio il giro segnalato e ritorno al Monterovere, qui mi ero fermato ieri e invece oggi, vista la splendida giornata, posso continuare, non senza un saluto alla bella barista :beautifu:affacciata alla porta dell’albergo. Prendo il sentiero della Pace verso Lavarone, è tutto un alternarsi di forestali e mulattiere con tratti tecnici, su e giù, su e giù, quasi tutto nel fitto del bosco. Dopo un gruppo di case, abbandono il sentiero della Pace e seguo a destra la bella forestale che aggira il Dosso del Monco e poi il monte Cimone.
Sotto il monte, improvvisamente la forestale finisce e si trasforma in un bel single track, inizialmente solo in leggera discesa: sono finalmente sul sentiero del Tamazol.
Mi fermo un attimo mentre ammiro il bel panorama sulla Valsugana,

kaiservalsugana.jpg


indosso le protezioni e mangio una barretta, sono già tre ore che pedalo e voglio essere in forma per la discesa.
Quando riparto, mi si presenta subito la caratteristica principale di questo sentiero: è tutto un alternarsi di scalette e ponticelli in legno,

kaiserrmia_2.jpg


qualcuna anche abbastanza ripida, meno male che non ci sono passato ieri perché il legno bagnato dalla pioggia sarebbe stato scivolosissimo.

kaiserrmia1.jpg


I tratti su sentiero sono scorrevoli, su terreno stabile e sempre con ottima vista sul lago di Caldonazzo.

kaiserrmia_5.jpg


Dopo ogni curva una sorpresa. Troverò una scaletta o un ponticello?

kaiserrmia_4.jpg


Ad esclusione delle scale in legno, il sentiero non è mai ripido e mi diverto a guidare curva dopo curva, sempre stando attento allo strapiombo.
Ad un certo punto , nei pressi di uno spiazzo, trovo una bella targa, tipica del vero montanaro.

kaisertarga.jpg


Ancora qualche ponticello in serie e il sentiero si allarga, trasformandosi in larga mulattiera, sempre con vista sulla valle

kaiserlagodiscesa.jpg


Per fortuna c’è ancora un tratto di sentiero che taglia i tornanti nel bosco

kaiserdiscesa.jpg


con tratti piuttosto ripidi e mi porta fino a fondovalle, supero il torrente e la zona sportiva e sono subito alla macchina, contento come non mai della bella discesa.
Mentre carico la bici in auto, un ghigno soddisfatto si stampa sulla mia faccia: l’onta del giro abortito è stata subito lavata! :yeah!:

itinerario: http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/2948
 

tostarello

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...la bella barista bionda sta accendendo il caminetto...
...
...sono diviso fra lo sbirciare fuori dalla finestra sperando in qualche schiarita e lo sbirciare la bella barista:romeo:)...
...
...saluto la bionda barista:bacetto: ...
...
...non senza un saluto alla bella barista :beautifu:affacciata alla porta dell’albergo...

...

doveva essere proprio bella :smile:

scommetto che ci ricapiterai... :mrgreen:
 

GB

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Concordo: una foto alla barista bisognava farla. Puoi usare questa come scusa per tornarci.:omertà:

Ecco un altro itinerario da segnare...certo che se il Carb continua cosi', la lista della spesa si allunga all'infinito e non mi bastera' una vita :il-saggi: soprattutto ai miei ritmi :-)
 

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grazie per la condivisione e complimenti

... sempre stando attento allo strapiombo.
..

com'è tutto esposto o solo in alcuni tratti?

sai, non siamo tutti vertriders
 

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direi che non è tanto esposto, o meglio non è quell'esposto brutto che se cadi non ti fermi più, qui il sentiero è sufficientemente largo e verso valle ci sono (quasi) sempre i mughi per attaccarsi se per caso....;-)
 

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