K2 contestato...una ferrata !?!?

alberico

Biker superis
30/10/02
445
31
0
60
Verona/Baldo/Lessinia/Carega
Visita sito
Bike
Specialized
guardate cosa ne pensano della salita strombazzata degli alpinisti italiani al K2.... non c'è molto da aggiungere.....che figura con l'evoluzione dell'alpinismo mondiale.....
http://www.ladige.it/index.html

K2, umiliato l’alpinismo di LUIGI CASANOVA
Per celebrare l’anniversario dei cinquant’anni dell’impresa degli alpinisti italiani che scalarono
per la prima volta il K2 si è ripetuta la retorica della conquista. L’impresa di allora, pur segnata dalle miserie dei conquistatori, era stata una pagina esaltante dell’alpinismo internazionale: gli uomini avevano dovuto esplorare, lottare, provare a comprendere i loro veri limiti.
Oggi spudoratamente abbiamo dovuto subire un’impresa governativa costata due milioni e mezzo di euro, con un ministro, Alemanno, arrivato al campo base in elicottero.
Non poteva mancare l´imprimatur della chiesa cattolica con monsignor Andreatta che imponeva al campo un ulteriore segno di potere, di conquista: la bandiera del Vaticano, la croce di una comunità religiosa, dimenticando i valori più profondi, intimi che una montagna trasmette e conserva in silenzio. Gli organizzatori hanno anche mascherato l´insieme con interventi e profili scientifici perlomeno di dubbia utilità: quegli stessi organizzatori solo due anni fa erano stati allontanati in fretta e con poche irrisorie spiegazioni dal Comitato Italiano dell´Anno Internazionale della montagna. Gli alpinisti, oggi osannati, erano appena tornati dall´Everest e vi avevano abbandonato lungo la via tutto il materiale utilizzato, corde, tende e quant´altro, quintali di materiali e rifiuti. Mentre la spedizione governativa saliva in vetta, un´altra, quella degli Scoiattoli di Cortina, si issava in cima lungo una "ferrata" parallela in alta quota costruita da una spedizione commerciale italo-svizzera, Dibona-Kobler: decine di alpinisti sono giunti sul K2 ben ancorati alle corde fisse messe a dimora dagli sherpa nepalesi (nemmeno pakistani…). Chi voleva decretare la fine dell´alpinismo non poteva trovare palcoscenico migliore, non poteva costruire una sceneggiatura più efficace e affidarsi a registi tanto spregiudicati ed incisivi. Ad Agostino Da Polenza, appunto il regista, è stato poi affidato l´affondo: "abbiamo conquistato il mostro". Non siamo davanti ad una impresa storica, o una vittoria italiana, ma semmai ad un grande sforzo agonistico collettivo e a ripetuti successi degli sherpa. Senza i loro 5 chilometri di corde fisse anche quest´anno nessun occidentale sarebbe arrivato in vetta al K2. Non serve aggiungere molto a questa farsa, la serenità e la chiarezza delle dichiarazioni di Sergio Martini ci impongono riflessioni che possono riportare l´alpinismo ad una nuova primavera, ad una rigenerazione culturale, ad una riappacificazione dell´uomo con la montagna, ancora oggi siamo in presenza di conquistatori e menti militarizzate.
Mentre si guarda alle tempeste vere e proprie e quelle medianiche che hanno sconvolto la vetta, la cronaca tace su quanto sta accadendo lungo il ghiacciaio che porta al campo base. Ed in bassa quota i percorsi culturali sono in totale sintonia con la cultura che ha guidato "l´assalto al mostro".
Il Club Alpino Italiano ha organizzato una lunga serie di trekking che porteranno ai piedi del K2 circa 800 escursionisti. Durante questi lunghi giorni di marcia ogni trekkista troverà punti sosta ben organizzati, servizi sanitari e di sostentamento strutturati, sarà accompagnato da almeno quattro sherpa nell´andata e altrettanti nel ritorno. Si calcola che questa idea geniale del C.A.I., accompagnata dall´assalto degli alpinisti di tanti paesi (oltre 200), a settembre avrà portato al campo base tra le 20 e le 30.000 presenze. Quindi esseri umani (sherpa e trekkisti) che per riscaldarsi hanno consumato lungo il percorso gli ultimi arbusti presenti in quelle quote, che hanno lasciato i loro bisogni in ambiti delicatissimi, che hanno ulteriormente sconvolto le abitudini di vita locale provocando scompensi sociali e ambientali che avranno ripercussioni importanti.
Sia le spedizioni degli alpinisti che quelle dei trekkisti sono già costate decine di morti ed infortuni gravi sul lavoro, tragedie che sconvolgono famiglie che stanno vivendo sul filo della sopravvivenza, lavoratori costretti a far veloci, a trasportare pesi impossibili, a rischiare all´inverosimile per attrezzare i passaggi più delicati sui corsi d´acqua, sui ghiacciai, sulle rocce. Anche questi sono i costi sociali della "vittoria italiana", ma nessuno ne parla. Chi ha fatto presente questi aspetti ai dirigenti del C.A.I. (WWF e Mountain Wilderness), si è visto poi offendere in modo ufficiale ed irato dalle pagine della rivista nazionale.
Dal C.A.I. era lecito attendersi ben altro, l´anniversario che si trasformava in investimento culturale, in rilancio dell´alpinismo e del valore della montagna. Quindi la sponsorizzazione di alpinisti che cercavano nuove vie, o che tentavano salite in modo leggero e veloce, (Giovannini, Giordani). Avremmo avuto piacere di leggere della fondazione di scuole di alpinismo locali, o di recupero dell´agricoltura nelle alte quote, di stimoli verso investimenti che producano lavoro stabile e valore aggiunto dentro le vallate pachistane, investimenti nella formazione scolastica o nella sanità. Niente di tutto questo: abbiamo dovuto rileggere i contenuti dell´assalto di cinquant´anni prima, un´impresa governativa farcita da nazionalismo, imposizione culturale e religiosa, arroganza verso la montagna (il mostro), irrisione per l´ambiente e le comunità locali.
La nazione italiana, il C.A.I. hanno perso una straordinaria occasione per ritrovare una identità, una specificità, motivazioni nobili e nuove all´alpinismo di casa nostra. Ma non disperiamo: abbiamo anche letto parole importanti nelle riflessioni di tanti alpinisti, e questo ci consola e ci permette di mantenere viva la speranza e l´attenzione verso l´alpinismo, la montagna e le culture diverse dalla nostra.
LUIGI CASANOVA Mountain Wilderness Italia Fonte: http://www.ladige.it/index.html
 

blackice

Biker novus
18/6/04
21
0
0
Visita sito
ciao,

purtropo è da molti anni ormai che l'alpinismo himalayano, quello delle grandi spedizioni sulle cime più famose, segna queste tristezze.
sulla cima dell'everest, ad esempio, ormai ci arriva chiunque, basta avere soldi è un pò di preparazione e questi tronfi "alpinisti" italiani osano ancora parlare di conquista, di domare mostri, dopo che altre centinaia di persone ci sono già state sul K2 dal 1954 in poi!!

ma poi da quando una montagna è diventata un mostro per gli alpinisti?

mah non so cosa dire. l'unica cosa rimasta è rendere omaggio ai sherpa, i veri eroi di queste spedizioni come giustamente diceva l'articolo di L.Casanova.

ciao a tutti.
 

unoqualsiasi

Biker tremendus
Credo che la retorica della conquista faccia parte dell'animo umano.

In Piemonte si festeggia ogni anno il massacro dell'Assietta. I Piemontesi lo festeggiano come una grande vittoria, i Francesi lo festeggiano come un atto di pietà verso i massacrati. Festeggiano rievocando a suon di tamburi e schioppettate, in un luogo che pur essendo parco naturale è demanio militare. Nessuno trova nulla da ridire o da ridere.
Chiaramente ne i Piemontesi ne i Francesi vanno al colle dell'Assietta a piedi e con gli zaini affardellati.

Cinquant'anni fa la spedizione si preparò al meglio in Italia sfruttando a piene mani tutta la tecnologia allora disponibile, ed utilizzandola durante la salita. Perchè oggi si dovrebbe pensare di chiedere alle spedizioni di rinunciare alle tecnologie disponibili?

Credo che la retorica stia anche dalla parte di MW e del WWF. In fondo non è retorica pensare di essere gli "sceriffi della natura" contro il male del consumismo? Non somiglia molto agli "sceriffi della pace" in lotta contro il terrorismo?

Domanda cattiva. Se gli alpinisti avessero portato in vetta in luogo della bandiera del Vaticano il gagliardetto dello sponsor del materiale fotografico il giornalista l'avrebbe presa cosi male?

Ultima considerazione. Per me la "conquista" italiana del K2 di allora e la riconquista odierna hanno la stessa importanza della morte di una pulce del leone dello zoo di Parigi.
 

met

Biker extra
16/1/04
755
0
0
45
verona
Visita sito
complimenti unoqualsiasi
forse faresti meglio a cambiare nik in unqualunquistaqualsiasi.
la retorica della conquista non c'entra nulla con l'alpinismo.
va solo a braccetto con chi capisce solo il linguaggio della prevaricazione.
e dell'arroganza verso le montagne e verso gli uomini.
 

slow_teo

Biker serius
6/7/04
270
1
0
biella
Visita sito
Premetto, non mi definisco assolutamente un alpinista, ma un onestissimo amante della montagna.
Permettetemi una nota, il K2 non è l'Everest. Sulla più alta montagna del mondo ci può andare quasi chiunque, sul K2 no perchè ci sono difficoltà tecniche anche dalla via normale. Il fatto che qualcuno riesca ad arrivarci senza l'ausilio di bombole è comunque una piccola impresa. Sono pertanto contento per i nostri alpinisti.
Detto ciò mi dissocio totalmente dall'euforia imperialista che ha accompagnato la spedizione. Sembrava effettivamente di essere tornati indietro non al '54, ma agli anni Trenta. Sono assolutamente d'accordo nel biasimare l'atteggiamento del C.A.I. che troppo spesso si pone come unico conservatore dell'educazione alla montagna (andate a leggervi questo articolo http://www.caitorino.it/MV EDT 01.htm), per poi uscirsene con trovate che di Alpinistico hanno ben poco come il turismo di massa in microclimi delicati come quelli di 6000m di quota.
Permettetemi infine di portare l'esempio di una piccola realtà locale: la Società Sportiva Pietro Micca di Biella ha in seno ben 11 sezioni di sport diversi, una di queste è la Sezione Alpina. Ebbene nel 1999 per il 100° anniversario della Società un piccolo gruppo di alpinisti ha aperto delle nuove vie di arrampicata in Groenlandia e compiendo una piccola, ma vera impresa. Nel 2008 invece sarà la volta del 100° anniversario della Sezione Alpina e ci siamo posti l'obiettivo di festeggiarli con la "conquista" di tutti gli 82 4000 delle Alpi, permettendo a chiunque ne abbia la voglia e le capacità di partecipare a questo progetto. Il tutto però nel rispetto della Montagna e non nel principio de "la cima ad ogni costo".
Ciao a tutti
 

unoqualsiasi

Biker tremendus
met ha scritto:
complimenti unoqualsiasi
forse faresti meglio a cambiare nik in unqualunquistaqualsiasi.
la retorica della conquista non c'entra nulla con l'alpinismo.
va solo a braccetto con chi capisce solo il linguaggio della prevaricazione.
e dell'arroganza verso le montagne e verso gli uomini.

Scusa, non sono piu libero di esprimere la mia maniera di vedere le cose?
Non ti pare ARROGANTE consigliarmi di cambiare nick?
Non ti pare una PREVARICAZIONE decidere tu per sei miliardi di esseri umani cosa è retorico e cosa no?

Se ti rileggi il mio post vedi che comincia con "Credo che...." e prosegue facendo delle domande ed esprimendo dei pareri personali, non delle verità assolute.

Ciao.
 

blackice

Biker novus
18/6/04
21
0
0
Visita sito
slow_teo ha scritto:
...
Permettetemi una nota, il K2 non è l'Everest. Sulla più alta montagna del mondo ci può andare quasi chiunque, sul K2 no perchè ci sono difficoltà tecniche anche dalla via normale. Il fatto che qualcuno riesca ad arrivarci senza l'ausilio di bombole è comunque una piccola impresa. Sono pertanto contento per i nostri alpinisti.

certo che il K2 non è l'Everest ma non dimentichiamo che tra le due spedizioni italiane, in 50 anni, moltissimi altri, anche italiani, sono arrivati in cima senza bombole. non mi sembra tutta questa impresa, oggi come oggi. apprezzo molto di più quella della groenlandia che tu citavi. ciao!
 

simo il 4

Biker serius
28/7/03
160
0
0
civate
Visita sito
3 ragazzi del forum di planetmountain sono partiti per la valle del miyar, himalaya, per aprire una nuova via in big wall.
si sono autofinanziati, hanno organizzato tutto loro.
hanno perso 3 giorni all'aeroporto perchè non gli hanno caricato i barili con il materiale.
dopo varie peripezie ne sono riusciti a recuperare 5 su 6...
in queste ore stanno percorrendo la valle del miyar
sia che completino il loro obiettivo(uno di loro ci ha già provato lo scorso anno, causa maltempo ha dovuto rinunciare) sia che non lo completino, questa si che è una vera impresa, questo sì che è alpinismo!!!

http://www.forum.planetmountain.com:/phpBB2/viewtopic.php?t=7771&postdays=0&postorder=asc&start=0

http://www.forum.planetmountain.com:/phpBB2/viewtopic.php?t=7817

http://www.forum.planetmountain.com:/phpBB2/viewtopic.php?t=7800
 

folinhouse

Biker ultra
Cito direttamente da "Montagne di una vita" di Walter Bonatti :

"Ai miei tempi, tutto quello che facevo sulla montagna costituiva notizia, informazione, ma ciò per me non era che un fatto marginale. Altrimenti, dopo il Cervino nell'inverno del 1965 avrei fatto ancora altre imprese in montagna. Invece mi sono fermato"

Notate che Bonatti nel '65 aveva solo 35 anni; nel 54 fu grazie a lui e a Madhi che Lacedelli e Compagnoni poterono "regalare" la cima all'Italia in cerca di riscatto nel dopoguerra.

Il fatto ancor più vergognoso è che, oltre a non riconoscere le menzogne di Lacedelli e Compagnoni, non è stato fatto nulla per Madhi.
Una medaglia d'argento.
Vi rendete conto, una medaglia d'argento per le dita dei piedi.
Non una scuola per i bambini, una medaglia d'argento, questa è l'Italia che si fregia della conquista del K2.

Consiglio a tutti di leggere Bonatti, il vero alpinismo.

Da Lacedelli K2, bellissimo negozio in centro a Cortina, un Safeman (lucchetto, anche per le MTB) costa 6 euro in più rispetto alla cooperativa.
 

alberico

Biker superis
30/10/02
445
31
0
60
Verona/Baldo/Lessinia/Carega
Visita sito
Bike
Specialized
Mi sento di condividere molti discorsi detti;
per me è importante in ambito di alpinismo extraeuropeo provare qualcosa di nuovo o comunque in sintonia con i tempi che corrono;
ripetere una spedizione di 50 anni fa in questa maniera pomposa e piena di aiuti di sherpa , mezzi supertecnologici e chissà quanti portatori di valle ha coinvolto.... :pc:
pensate solo che arrivare al campo base sono da 8 a 12 giorni di cammino dal fondovalle, in ambienti molto delicati naturalisticamente , la poca vegetazione viene usata dai portatori locali per farsi da mangiare ciapati e riso.... mentre le spedizioni hanno ogni ben di dio e cucine superattrezzate..... :shock:
vedremo se questa spedizione parlerà del fatto che è obbligatorio riportare a valle dalla montagna e dal basecamp ogni rifiuto e cosa ha documentato di questo.....
:?
 

muldox

Biker nirvanensus
30/10/02
26.102
467
0
Valtellina
Visita sito
Bike
Cube Stereo 29
E' stata una spedizione penosa, mossa da ideali che credevo ( illuso! ) morti e sepolti da decenni. Che vadano a quel paese tutte le bandiere e gli stupidi nazionalismi :bleah: :bleah: :bleah: :bleah: :bleah: :bleah: :bleah: :bleah: :bleah: :bleah:
 

Mau

Biker infernalis
30/10/02
1.989
0
0
Olera - Bergamo
www.orme.tv
Inutile dire che la NOSTRA SPEDIZIONE COMMEMORATIVA è stata una paggliacciata e non aggiungo altro solo alcune puntualizzazioni
- massimo rispetto ai ragazzi che erano giù per scalare anche solo la normale e magari non sono arrivati in vetta
- massimo rispetto a Karl e Silvio che hanno battuto la traccia verso la vetta posizionando le fisse
- massimo rispetto per "quelli della nord" Nives e company, unici che hanno cantato fuori dal coro
- nessun rispetto per il baraccone mediatico organizzativo politico che ha cavalcato l'evento fagocitando migliaia di euro senza produrre niente
- forse quei soldi il caro Agostino ed il suo amichetto ministro-alpinista potevano utilizzarli meglio ... per un vero sviluppo dell'alpinismo himalayano, magari patrocinando piccole spedizioni leggere, dove i nostri forti alpinisti, insieme ai portatori locali (alcuni dei quali sono forti alpinisti quanto i nostri), potevano tentare vie nuove in stile alpino; oppure come diceva Martini invece che centinaia di trekker e alpinisti (alcuni dei quali, come la nostra spedizione ha utilizzato portatori nepalesi e non pakistani) avrebbero preferito vedere sorgere strutture (scuole/infermerie) a loro uso e consumo

ora mi fermo perchè più ci penso e più mi incacso!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!1
tutto ciò sicuramente non serve ad avvicinare la gente comune alla montagna ................
 

Classifica giornaliera dislivello positivo

Classifica mensile dislivello positivo