Buon pomeriggio a tutti, vi spiegoil più brevemente possibile quello che mi è successo sia per condividere con altri ciclisti la mia esperienza sia perchè vorrei qualche consiglio su come procedere.
Circa due mesi fà stavo regolarmente procedendo su una strada di paese ben illuminata con la mia mtb a velocità moderata e sul lato dx della carreggiata , era sera ma nonostante la visibilità ottima avevo accese luci anteriore e posteriore.
Da una trasversale alla mia destra un auto non si ferma a ben 2 stop ( uno a terra prima di strisce pedonali ed uno a cartello dopo le strisce ) investendomi in pieno e causandomi frattura e distaccamento corpo sternale, tripla frattura costale e lesione polmonare ( sono letteralmente volato sul manubrio della bici con lo sterno ).
Il tizio scende dall'auto e nonostante io non riuscissi a respirare e avessi chiesto immediatamente un'ambulanza impiega circa 10 minuti a chiamarla chiedendomi nel frattempo se si potesse sistemare la cosa tra di noi visto che aveva patente sospesa per alcool/droga, un'altra signora sopraggiunge sul luogo dell'incidente chiedendomi come mai fossi in bici alle 9 di sera.
L'ambulanza arriva assieme alla polizia stradale che lascia la mia mtb a casa di quello che mi ha investito mentre io venivo portato d'urgenza in ospedale.
Impiego più di due mesi a rientrare in possesso del mio mezzo poichè nessuno rispondeva mai al campanello o a raccomandate dell'avvocato.
Arriviamo al mio dubbio: il mio avvocato ( civilista ) mi ha detto che l'unica cosa da fare è rivalersi sull'assicurazione del pirata della strada per una richiesta di risarcimento danni in seguito a perizia medico-legale ( ce l'ho in questi giorni a distanza di mesi dall'incidente, anche qui non so perchè non siano stati verificati prima i danni temporanei ma si guardino solo quelli permanenti ), niente denuncie e niente ricorso al penale perchè non si otterrebbe niente.
E' la strada giusta o sto sbagliando qualcosa?
Grazie in anticipo a chi vorrà gentilmente consigliarmi o anche solo rispondermi!
Circa due mesi fà stavo regolarmente procedendo su una strada di paese ben illuminata con la mia mtb a velocità moderata e sul lato dx della carreggiata , era sera ma nonostante la visibilità ottima avevo accese luci anteriore e posteriore.
Da una trasversale alla mia destra un auto non si ferma a ben 2 stop ( uno a terra prima di strisce pedonali ed uno a cartello dopo le strisce ) investendomi in pieno e causandomi frattura e distaccamento corpo sternale, tripla frattura costale e lesione polmonare ( sono letteralmente volato sul manubrio della bici con lo sterno ).
Il tizio scende dall'auto e nonostante io non riuscissi a respirare e avessi chiesto immediatamente un'ambulanza impiega circa 10 minuti a chiamarla chiedendomi nel frattempo se si potesse sistemare la cosa tra di noi visto che aveva patente sospesa per alcool/droga, un'altra signora sopraggiunge sul luogo dell'incidente chiedendomi come mai fossi in bici alle 9 di sera.
L'ambulanza arriva assieme alla polizia stradale che lascia la mia mtb a casa di quello che mi ha investito mentre io venivo portato d'urgenza in ospedale.
Impiego più di due mesi a rientrare in possesso del mio mezzo poichè nessuno rispondeva mai al campanello o a raccomandate dell'avvocato.
Arriviamo al mio dubbio: il mio avvocato ( civilista ) mi ha detto che l'unica cosa da fare è rivalersi sull'assicurazione del pirata della strada per una richiesta di risarcimento danni in seguito a perizia medico-legale ( ce l'ho in questi giorni a distanza di mesi dall'incidente, anche qui non so perchè non siano stati verificati prima i danni temporanei ma si guardino solo quelli permanenti ), niente denuncie e niente ricorso al penale perchè non si otterrebbe niente.
E' la strada giusta o sto sbagliando qualcosa?
Grazie in anticipo a chi vorrà gentilmente consigliarmi o anche solo rispondermi!