A me sembra che si stia perdendo il senso delle cose.
Andare in bicicletta rappresenta un rischio aggiuntivo (e sostanziale) a quello del vivere quotidiano. Proteggersi, per quanto possibile, da questi rischi aggiuntivi è certamente questione di comportamento ma anche di dispositivi di protezione. Del resto quando si fanno le pulizie in cucina si mettono i guanti, e quando si cambiano le lampadine si usa una scala fatta come si deve: non vedo perchè in uno sport ci si debba comportare in modo diverso.
Quanto all'obbligo, ripeto che da utilizzatore non sono favorevole, chi ha raggiunto l'età della ragione è perfettamente in grado di valutare i pro ed i contro e se affrontare i rischi in toto o mitigarli in qualche modo, ma ho dei dubbi che lo stesso possa valere anche per i bambini. Trovo però assurdo paragonare il mancato utilizzo del casco al passare col rosso, sono due situazioni completamente diverse ed imparagonabili.
Aggiungo che la protezione non è un tutto o niente, esistono anche livelli intermedi. La "scelta" (ammesso che si possa definire tale) non è solo tra restarci secchi o pesantemente invalidi, ma anche tra pesantemente invalidi o non invalidi, o tra passare qualche giorno in ospedale e un paio di pomeriggi rintronati, o ancora, come è capitato a me, tra passare il resto della giornata al pronto soccorso o finire il giro e riderci su davanti ad una birra. Liberi di scegliere, sperando di non pentirsene.