Incidenti per strada: di chi la colpa?

  • Cominciano a vedersi in giro le prime bici con il nuovo motore Bosch SX, la drive unit per le ebike leggere del marchio tedesco. Dopo la Canyon Neuron ON Fly è la volta della Mondraker Dune. Andiamo a vedere nel dettaglio le differenze fra il CX full power e l’SX, quanto quest’ultimo sia potente e quale autonomia offre con la sua batteria standard di 420WH.
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orione

Biker popularis
26/3/09
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saluzzo
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Oggi sul quotidiano "La Repubblica" é pubblicato un articolo relativo agli incidenti stradali che vedono come oggetto i ciclisti.
Secondo Voi, quali sono le cause dei numerosi morti e feriti?
Credo che le colpe siano tra attribuire in parti, se non uguali, almeno tendenti alla maggior colpevolezza di chi guida un autoveicolo. I ciclisti, chi é senza peccato scagli la prima pietra, alle volte zigzagano tra le auto, anche se ciò é pericoloso.
Le piste ciclabili, spesso offrono punti senza visuale delle strade che attraversano, rendendo pericola la percorrenza.
I ciclisti sono visti dagli automobilisti come dei fanatici.
Voi, di che opinione siete?
 
L'articolo su Repubblica dice (dati alla mano) che la bike è più pericolosa della moto.
Tralasciamo chi fa cose azzardate su sentieri impervi e tecnicamente non all'altezza del biker, d'altra parte ognuno è libero di rompersi la testa come vuole; vale per la MTB, come per il parapendio, scialpinismo e chi più ne ha più ne metta.
Però chi usa la bike e va su asfalto (anche in MTB) non può non constatare che il pericolo che si corre è folle: macchine e moto che ci sfrecciano a pochi cm incuranti del fatto che un piccolo sbilanciamento della bici porterebbe a gravi danni al biker e praticamente lascerebbero illeso il mezzo a motore.
I bikers sono persone e quindi sicuramente sbagliano, certo è che il pericolo sta da una parte sola, la nostra.

Ci vogliono spazi umani, accessibili e piste ciclabili, piste ciclabili, piste ciclabili.....!
A mio modestissimo (e discutibilissimo) parere, i nostri governanti, prima degli incentivi per le bici farebbero bene a mettere in sicurezza quelli che già ci vanno.
Sicuramente se ci fossero più piste ciclabili e più sicurezza per le persone, queste sarebbero + 'incentivate' (ma per davvero) ad usare la bici per andare a lavorare, per spostarsi, divertirsi ecc.
Che senso ha comprare una bici (anche scontata) ad un bambino, sapendo che (perlomeno nelle ns. città) non saprà dove andare o che comunque il suo passatempo è più pericoloso che andare in moto?
 

figaro54

Biker perfektus
11/6/08
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Artena (Roma)
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sono un ciclista in due sensi.
mtb e bdc
chi pratica mtb e' meno soggetto ad incidenti con autoveicoli a meno che non si trovi nel momento di usare le strade per raccordarsi con i vari percorsi.
da quello che vedo in giro ci sono alcuni di noi che se la cercano perche' non hanno rispetto per nessuno e sono pure molto maleducati.
non si rispetta il codice della strada negli incroci, nelle svolte, nell'immissione su strada, nel tenere la destra e nel non fare manovre azzardate, calcolando che non abbiamo nemmeno gli specchietti retrovisori.
il fenomeno peggiora e di tanto su bdc.
si procede in gruppi sparsi, zigzagando nel traffico e svoltando senza nemmeno girarsi, (nel limite del possibile o fermarsi).

"fermarsi?!?!?!?! ma stiamo scherzando, tanto se mi mettono sotto mi pagano!!!!!!" (tratta da una libera interpretazione di un colega biker,che non esce piu' con me)

e se muori ti attacchi al c......(spassionata risposta di chi scrive)

mah!!!............forse un po' di buonsenso da ambedue le posizioni non guasterebbe per nessuno.........................a patto che gli automobilisti non ci puntino come birilli per fare stryke!!!!!!!
 

kabar

Biker marathonensis
10/1/03
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Imola (Romagna!!!)
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Bike
Kona Unit pseudo SS,Radon skeen, YT Jeffsy, orbea occam
State considerando l'articolo dal vostro punto di vista, cioè di ciclisti più o meno sportivi.
L'articolo si riferisce a ciclisti chiamoli "generici" tra cui la quasi totalità è composta da persone che si spostano nella città molte delle quali anziani.
Se si facesse menzione ai solo ciclisti sportivi il dato sarebbe molto meno drastico perchè siamo gente che ci sappiamo muovere con più disinvoltura nel traffico (senza giustificare i comportamenti incivili ai semafori o le manovra azzardate per evitare di mettere piede a terra).
 
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laveladileo

Biker dantescus
12/4/06
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Roma
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Il mezzo più pericoloso? La bicicletta
Secondo i dati Istat il rischio di mortalità per le bici è di 2,18, contro lo 0,78 delle auto e l'1,96 delle motociclette

Ogni giorno in Italia muore un ciclista (Ansa)

Andare in bicicletta è più pericoloso che andare in auto o in moto. Ogni giorno infatti sulle strade italiane perde la vita un ciclista, 40 finiscono al pronto soccorso, molti vengono ospedalizzati. È come se ogni anno sparissero due gruppi del Giro d'Italia a causa degli incidenti stradali. È quanto emerge da un'inchiesta pubblicata su «Il Centauro» di maggio, organo ufficiale dell'Asaps, l'associazione amici sostenitori della Polizia Stradale. Nel 2007 (ultimo anno in cui sono disponibili i dati Istat) si sono verificati in Italia 15.713 incidenti con coinvolte biciclette, nei quali hanno perso la vita 352 ciclisti (249 conducenti e 3 trasportati), mentre 14.535 sono rimasti feriti. Fra le vittime 289 sono maschi (82%) e 63 le femmine (18%).

MORTALITA' IN CRESCITA - Ma ciò che è più importante è l'incremento dell'11% della mortalità rispetto al 2005 e un aumento del 16,5% dei feriti. Il rischio di mortalità, calcolando come valore medio 1, per le biciclette è di 2,18, il più alto in assoluto. Per le autovetture il tasso di mortalità è pari a 0,78, per i camion 0,67, per i pullman 0,48, per i ciclomotori 1,06, per le motociclette 1,96. La percentuale dei ciclisti fra le vittime della strada è passata poi dal 5,3% del 2004 al 6,9% nel 2007. Quella dei feriti è passata dal 3,7 al 4,5%. Infine i bambini da 0-14 anni che hanno perso la vita con la bici nel 2007 sono stati 12 (11 maschi e 1 femmina): 2 nella fascia fino a 5 anni (di cui uno trasportato), 1 in quella da 6 a 9. 9 da 10 a 14 anni.

Tratto da: http://www.corriere.it/cronache/09_...li_1ff58544-3e08-11de-b135-00144f02aabc.shtml

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Immagino che l’articolo di Repubblica sia simile a questo e sia stato tratto dalla medesima fonte.
 

il conte

Biker poeticus
12/1/03
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Torino
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Secondo me ci vuole il buon senso da entrambi le parti. Gli automobilisti a volte se ne fregano e ti sfrecciano vicino facendoti delle rasette incredibili pur di non rallentare un pò però proprio l'altro giorno ho visto un gruppo abbastanza numeroso di stradisti che si sono immessi in malo modo su una statale e in più viaggiavano affiancati in due o tre in una strada non larghissima e con curve. Ora il codive della strada dice che si può viaggiare affiancati in due ma al di fuori dei centri abitati si deve viaggiare in fila indiana. Sono andato a leggermelo per curiosità.
 

FRANCK-MELLOW

Biker cesareus
27/4/08
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CAGLIARI
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State considerando l'articolo dal vostro punto di vista, cioè di ciclisti più o meno sportivi.
L'articolo si riferisce a ciclisti chiamoli "generici" tra cui la quasi totalità è composta da persone che si spostano nella città molte delle quali anziani.
Se si facesse menzione ai solo ciclisti sportivi il dato sarebbe molto meno drastico perchè siamo gente che ci sappiamo muovere con più disinvoltura nel traffico (senza giustificare i comportamenti incivili ai semafori o le manovra azzardate per evitare di mettere piede a terra).
penso esattamente la stessa cosa :prost:
 

jacky style

Biker tremendus
9/12/08
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parma
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state considerando l'articolo dal vostro punto di vista, cioè di ciclisti più o meno sportivi.
L'articolo si riferisce a ciclisti chiamoli "generici" tra cui la quasi totalità è composta da persone che si spostano nella città molte delle quali anziani.
Se si facesse menzione ai solo ciclisti sportivi il dato sarebbe molto meno drastico perchè siamo gente che ci sappiamo muovere con più disinvoltura nel traffico (senza giustificare i comportamenti incivili ai semafori o le manovra azzardate per evitare di mettere piede a terra).


straquoto
 

Marcoz

Biker cesareus
11/11/07
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Cartura (PD)
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al di la dell'arroganza di molti automobilisti, purtroppo parte della colpa è della poca attenzione e rispetto del codice della strada dei cislisti: svolte senza guardare e segnalare a chi segue, inutili gimcame, stop "volanti" e semafori rossi saltati. Proprio ieri ero fermo in auto ad un semaforo e quando è scattato il verde mi sono passati davanti, tagliandomi la strada, padre e figlia in bici. Fossi partito un attimo prima li avrei stirati. Probabilmente hanno impegnato il semaforo con il giallo senza pensare che ci avrebbero messo un po' ad attraversare l'incrocio e che sarebbe scattato il verde, con relativa situazione di pericolo. Il bello è che a qualche decina di metri di distanza li seguiva la madre, la quale ha attraversato l'incrocio con il rosso senza neanche guardare il colore del semaforo.
Una volta ho investito una ragazza in bicicletta (tra l'altro extracomunitaria senza permesso di soggiorno), stavo percorrendo tranquillo la mia strada quando questa ha attraversato la strada sbucando da dietro un furgoncino fermo in colonna nella corsia opposta. Quando l'ho soccorsa (non si era fatta nulla) mi fa:"ho visto la mia amica passare e sono andata"
 

brunopiru

Biker poeticus
26/5/08
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torino
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andate a farvi un giro in francia,ho visto cose incredibili per un cittadino italiano,chilometri e chilometri di pista ciclabile doppia corsia,ognuna per senso di marcia,attraversamenti stradali,la maggior parte rialzati o sottopassaggi!segnaletica dei sentieri perfetta e visibile anche dalla strada,e logicamente piene,piene piene di ciclisti,famigle bambini escursionisti e semiprofessionisti(ovvio che vanno anche per strada,ma solo dove non c'è la ciclabile)e sopratutto mi ha colpito il rispetto reciproco tra automobilisti,ciclisti e pedoni,sempre e ovunque!la gente ti rinrazia se la fai passare sulle strisce!!!

mi spiace dirlo ma viviamo in uno stato dove la nostra cultura del rispetto sia retrograda rispetto agli altri paesi europei...
 

FRANCK-MELLOW

Biker cesareus
27/4/08
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CAGLIARI
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andate a farvi un giro in francia,ho visto cose incredibili per un cittadino italiano,chilometri e chilometri di pista ciclabile doppia corsia,ognuna per senso di marcia,attraversamenti stradali,la maggior parte rialzati o sottopassaggi!segnaletica dei sentieri perfetta e visibile anche dalla strada,e logicamente piene,piene piene di ciclisti,famigle bambini escursionisti e semiprofessionisti(ovvio che vanno anche per strada,ma solo dove non c'è la ciclabile)e sopratutto mi ha colpito il rispetto reciproco tra automobilisti,ciclisti e pedoni,sempre e ovunque!la gente ti rinrazia se la fai passare sulle strisce!!!
idem a berlino!
 

Pinincustom

Biker urlandum
21/9/07
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Caserta
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Ci sono automobilisti distratti ecc., ci sono ciclisti distratti ecc. La colpa ce la dividiamo, il problema è che viste le diverse tipologie di mezzo a disposizione dell'automobilista e del ciclista, il ciclista è quello che subisce i danni maggiori nel 99,9% dei casi.
 

moka

Biker ultra
27/2/08
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padova
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Come hanno già detto ci vuole buon senso..ma se uno vuole spostarsi in bici anche con tutto il buon senso diventa molto difficile.
Io non sono un santo, ma cerco sempre di osservare il codice stradale, mi fermo agli stop, mi fermo con il rosso, evito manovre azzardate ecc. (parlo di percorsi urbani ed extraurbani, lascio stare i percorsi per mtb xchè credo che il 95% degli incidenti gravi o mortali si verifichi in mezzo al traffico), ma veramente anche in queste condizioni è molto facile avere un sinistro.
Adesso non vorrei portarmi sfiga da solo, ma non so come sono le ciclabili da voi, dalle mie parti sono una roulette russa.. infatti ho rischiato più incidenti lungo queste che direttamente sulla strada.
Non voglio dire di evitare le ciclabili, anzi ben vengano ma se fatte con criterio. Dalle mie parti (per carità gli spazi sono quello che sono anche in periferia) le ciclabili sono interotte ogni 5-10 mt da entrate su abitazioni ecc.e con visibilità nulla, dunque ogni persona che esce da questo passaggio deve portare il muso dell'auto almeno alla metà della pista e se soppraggiungi in quell'istante ci impatti quasi sicuramente.
Ma poi che dire di questi telefonini?? qua si ci vorrebbe il BUON SENSO. C'è gente sia in auto che in bici che veramente..bisognerebbe "arrestare". Gente che guida o pedala e non solo parla al telefono, ma scrivono messaggi!!
Mi fermo qui altrimenti faccio notte.
 

FRANCK-MELLOW

Biker cesareus
27/4/08
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CAGLIARI
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Totalmente d'accordo.

L'estate scorsa ho passato in settimana nella
capitale tedesca e ho scoperto una realtà anni luce
più avanti che non danoi.
dici bene sono avanti,è gente rispettosa.
io in piena notte vedevo tantissime ragazze che tornavano a casa in bici tranquille nelle corsie a loro riservate(e ripeto:anche alle2-3di notte) e alcune coi bimbi nel seggiolino posteriore.
 

orione

Biker popularis
26/3/09
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saluzzo
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Leggendo i vari interventi, alcune cose mi paiono evidenti:
1) la mancanza di quel rispetto sociale per le cose, le persone e le regole che si riscontra ogni giorno in ogni luogo. Probabilmente l'italiano si é dovuto adattare ed inventare un modo così distante degli altri paesi europei, per poter sopravvivere alla macchina elefantiaca del servizio pubblico.
2) Le piste ciclabili, da noi, sono un modo per dirsi ecologisti, ma con la sicurezza di chi le percorre, non centrano niente. Anche nella mia zona, l'unica pista che collega due paesi vicini é da percorrere con tutte le attenzioni di questo mondo: passi carrai che sfociano sulla pista, famiglie a spasso con i bambini che si fermano a parlare occupando tutta la sede; tombini per lo smaltimento delle acque che, sembra fatto ad arte, sono esclusivamente posizionati lungo le traiettorie percorse dai biker.
Anch'io ho visto ciclisti che, nonostante gli avvertimenti sonori, non si sono spostati di un millimetro dalla posizione in doppia fila, o che affrontano i tornanti come se la strada fosse chiusa al traffico. Ho anche visto, e patito, la disattenzione degli automobilisti. Derapate lunghe alcuni metri, deviazioni lungo e fuori i cigli delle strade, per evitare coloro che dopo essersi accorti di te, ridono come cretini.
Cavour disse che dopo l'Italia, si dovevano fare gli Italiani: Siamo ancora un poco (???) lontani dal raggiungere il traguardo. Chi poi é stato all'estero, avrà notato la disciplina delle file degli utenti. Nessuno sgarra e tutti sono al loro posto: quasi, quasi, come in Italia.
Incominciamo noi, nel nostro piccolo ad essere cittadini di serie "A".
 

Marcoz

Biker cesareus
11/11/07
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Chi poi é stato all'estero, avrà notato la disciplina delle file degli utenti. Nessuno sgarra e tutti sono al loro posto: quasi, quasi, come in Italia.
questo è vero, è una questione di rispetto delle regole e degli altri. In Francia, al supermercato, sono riuscito a vedere anche l'assurdo: una lunga fila ordinata di gente davanti al banco gastronomia nonostante tutti avessero in mano il numerino elimina code!!!!!!!!!!!!
 

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