Una precisazione lessicale: i "dilettanti" non esistono più come categoria. Esistono gli Elite e gli U23, che possono o non possono essere "professionisti" e quindi essere titolari di un contratto specifico con squadre che sono abilitate a farlo (http://www.federciclismo.it/download/prof/abilitazioneprof.pdf)....un dilettante e professionista rimarranno sempre di un altro pianeta rispetto al ciclista amatore...
Detto questo, nella categoria "amatori" attualmente corrono atleti che per motore ed allenamento non hanno nulla da invidiare a molti elite: basta guardare le classifiche per notare come non sempre gli Elite sono ai primi posti. E ovviamente ci sono differenze abbastanza rilevanti tra un Elite/U23 che ha provato ma che si è reso conto di non avere i mezzi ed uno che non è riuscito a passare pro perchè gli mancavano i soldi per comprarsi il posto in squadra: il primo probabilmente è inferiore a tanti amatori di primo livello, il secondo potenzialmente ha l'allenamento di un pro.
Questo comunque è un argomento secondario, qualcuno più allenato ci sarà sempre, è nella natura delle corse. Quello che (immagino) si vuole scardinare è il fatto che la "fama" derivata dal passato tra i pro serva ad attrarre risorse e a tenere in piedi un professionismo di seconda categoria, a danno dell' agonismo vero e proprio.
Se fai una categoria a parte non risolvi il problema, il sistema del professionismo di seconda categoria rimarrebbe insieme ai podi, alle ammiraglie e agli stipendi in nero.i quindi se lo stop di 5 anni è considerato eccessivo quantomeno sarebbe bene OBBLIGARLI a parteciparli nella categoria elite
Per gli ex pro la norma secondo me è giusta; per gli altri meno, ma immagino che sia stata pensata per evitare che mancando la possibilità d ingaggiare gli ex-pro si ripiegasse sugli elite e u23 senza speranza o possibilità di passare pro, lasciando di fatto tutto come prima.