Ragazzi, capisco le distanze, 23 km sono troppi, farlo andata e ritorno poi diventa una preparazione al giro d'Italia più che andare al lavoro. Anche l'aspetto logistico non è da scartare, perché magari si arriva in condizioni pietose al lavoro e tutti gli annessi e connessi, però spero che non ci siano altre ostative all'uso della bici.
Non lo dico perché voglio fare propaganda ciclista, ma semplicemente per riprenderci la città ed anche un pochino di consapevolezza sulla sua bellezza che forse stando troppo in auto, dimentichiamo.
Posso anche essere d'accordo con chi dice che non sta bene che uno debba comportarsi bene mentre agli altri non gli frega niente. Però se facciamo tutti così abbiamo chiuso, tanto vale scannarci come bestie, e chi vince vince.
Per quanto riguarda la partita persa, beh li entrano in gioco due fattori fondamentali. Primo,il sacco perpetrato da anni verso questa città da tutti indistintamente, che hanno solo costruito palazzoni senza strade per poter tranquillizzare la massa - pensate che in Italia ancora si costruisce con la legge Fanfani del 1957 sull'edilizia - e, non aver affatto pensato alle ciclabili.
Secondo, il fatto che Roma è costruita su sette colli, quindi non è come New York o come Amsterdam o Londra.
Chi poi, recentemente in pompa magna ha inaugurato i famosi Km di pista ciclabile romana, non solo non sapeva andare in bici, ma continua a dire bugie sulla loro esistenza. Segno evidente che non ci è mai andato, ne quando era sindaco ne quando non lo era più.
Capisco tutto, benissimo, perché vado in vacanza in Austria ogni anno e so veramente cosa significa ANDARE IN BICI e con che cultura.
Ma io volevo solo sensibilizzare chi la usa, perché dobbiamo convivere con queste cose. Ghettizzarci la domenica al giretto con gli amici secondo me è più deleterio. NOn solo ci spingono a comprare cose che non utilizziamo mai durante l'anno, quindi una vera e propria speculazione. Ma continuano a prenderci per il culo con la scusa dell'ambiente. Quindi bisogna farsi sentire in positivo, mettersi dalla parte della ragione - anche quando pedaliamo - e provare un momento a diffondere questo pensiero. Non credo sia difficile se vogliamo.
Non lo dico perché voglio fare propaganda ciclista, ma semplicemente per riprenderci la città ed anche un pochino di consapevolezza sulla sua bellezza che forse stando troppo in auto, dimentichiamo.
Posso anche essere d'accordo con chi dice che non sta bene che uno debba comportarsi bene mentre agli altri non gli frega niente. Però se facciamo tutti così abbiamo chiuso, tanto vale scannarci come bestie, e chi vince vince.
Per quanto riguarda la partita persa, beh li entrano in gioco due fattori fondamentali. Primo,il sacco perpetrato da anni verso questa città da tutti indistintamente, che hanno solo costruito palazzoni senza strade per poter tranquillizzare la massa - pensate che in Italia ancora si costruisce con la legge Fanfani del 1957 sull'edilizia - e, non aver affatto pensato alle ciclabili.
Secondo, il fatto che Roma è costruita su sette colli, quindi non è come New York o come Amsterdam o Londra.
Chi poi, recentemente in pompa magna ha inaugurato i famosi Km di pista ciclabile romana, non solo non sapeva andare in bici, ma continua a dire bugie sulla loro esistenza. Segno evidente che non ci è mai andato, ne quando era sindaco ne quando non lo era più.
Capisco tutto, benissimo, perché vado in vacanza in Austria ogni anno e so veramente cosa significa ANDARE IN BICI e con che cultura.
Ma io volevo solo sensibilizzare chi la usa, perché dobbiamo convivere con queste cose. Ghettizzarci la domenica al giretto con gli amici secondo me è più deleterio. NOn solo ci spingono a comprare cose che non utilizziamo mai durante l'anno, quindi una vera e propria speculazione. Ma continuano a prenderci per il culo con la scusa dell'ambiente. Quindi bisogna farsi sentire in positivo, mettersi dalla parte della ragione - anche quando pedaliamo - e provare un momento a diffondere questo pensiero. Non credo sia difficile se vogliamo.