Qui c'è la mia nuova casa e questo è il giardino raggiungibile in bici
Vi ricordate del topic che aprii un anno fa quando ancora vivevo in Baviera? Bene, ora le cose sono cambiate o meglio, il giardino dietro casa non si trova più in Germania ma in Svizzera, precisamente a Lugano nel Canton Ticino, dove mi sono trasferito circa 3 settimane fa. Apro la finestra di camera mia e vedo montagne in ogni direzione, la più interessante è sicuramente il Monte Bar, dato che si intravvede una strada che taglia il suo pendio più alto. Oggi sono andato lassù.
La parte finale della salita
Parto da Breganzona, dove vivo. Prima questo era un comune separato, ora è stato inglobato da Lugano. Scendo verso l'ospedale e proseguo in città verso Tesserete. La cosa bella di girare in bici in Ticino è che la gente è consapevole dei ciclisti e li rispetta, cominciando proprio dagli automobilisti che non ti strombazzano o ti fanno il pelo ogni due per tre. Ci sono dei cartelloni pubblicitari che dicono "Ticino terra di ciclismo". Mi sento a mio agio.
30 luglio 2010: giornata tersa con vento da nord
Il traffico cessa in fretta e mi ritrovo fra i paesini ticinesi, in salita. La temperatura è perfetta: 24°, ventilati. Salgo prima fra i boschi e poi la stradina asfaltata comincia ad arrampicarsi con dei tornanti sulle pendici senza alberi del Monte Bar, dove si apre un bel panorama verso Lugano e il rispettivo lago. Arrivo a quota 1600 presso la Capanna Monte Bar, dove il vento da nord mi investe con tutta la sua frescura così che mi tocca cambiare la maglia sudata.
Capanna Monte Bar: una specie di oasi alberata
Comincia la discesa, o almeno così penso. Da lì a poco la sterrata si trasforma in un singletrack e qui inizia il delirio: 16 km su sentiero in perpetuo saliscendi, con alcuni tratti a spinta ma per il resto tutti pedalabili. Questi continui cambi di ritmo richiedono un bello sforzo, mi consolo quando vedo qualche biker che mi viene incontro, non facendomi sentire più solo quissù, così vicino a casa ma al tempo stesso così lontano.
Un singletrack con flow, almeno nella parte iniziale
La cosa che mi lascia più a bocca aperta è comunque la segnaletica per le mountainbike, su un sentiero che in tanti tratti non è più largo di 50 centimetri. Come dicevo sopra, la mentalità ciclistica qui è una cosa completamente diversa da quello che conosco io dalla Germania, Austria e Trentino. Qui i biker sono i benvenuti! Cosa che anche 12 km e tante gocce di sudore più tardi viene confermata dal cartello presso la Capanna San Lucio "Bikers benvenuti - rifugio sempre aperto".
Un altro pianeta: cartelli per i biker su un sentiero largo 50 cm
Ora sono in Italia e vedo in lontananza il Lago di Como dalla chiesa di San Lucio
Il Lario
Sono abbastanza cotto. Guardo l'orologio e vedo che sono quasi le 5 del pomeriggio. La cosa non mi rallegra molto, dato che sono in giro da solo in una zona a me sconosciuta e qui non si vede più un'anima viva. Sono partito tardi da casa, erano le 14, ma non prevedevo di tirarla così lunga sul saliscendi della prima parte del sentiero. Eh già, perchè adesso arriva la seconda: prima una salitella alla Bocchetta di San Bernardo su un sentiero scavato nei prati, così che i pedali mi si incastrano spesso nell'erba. E poi una discesa su un bel singletrack fluido, interrotta da qualche bevuta di acqua fresca presso le immancabili fontane ticinesi.
Il morale torna ad essere alto, surfo sui sentieri che mi sono guadagnato con oltre 1600 metri di dislivello in salita e mi rallegro al pensiero di concludere questo giro epico sulla porta di casa. Tratti fluidi si alternano ad altri un attimino più tecnici e ripidi, di tanto in tanto passo per dei mini villaggi che sembrano usciti dal libro delle favole tanto sono idilliaci. Il sentiero pare non voler finire mai, ma alla fine atterro su una carrareccia che mi riporta nella civilizzazione, sempre seguito da quella simpatica segnaletica per i biker. Ah già, Breganzona è situata sulla collina sopra Lugano, così anche oggi mi tocca l'arrivo in salita!
Non c'è modo migliore di esplorare la propria regione che in sella ad una bici.
Non so chi l'abbia detto, ma ha tremendamente ragione!