Secondo me il fatto di avere un casco completo di mentoniera e certificato per l’uso enduro/downhill fa proprio rientrare il prodotto in quella destinazione d’uso. Convengo sul fatto che in passato, fatta qualche eccezione, l’integrale fosse “regolato” sul cranio con il sistema di imbottiture a compressione ma recentemente proprio a causa dell’arrivo di questi prodotti componibili si è diviso un di più il mercato.Per la distinzione tra integrali veri e integrali "di compromesso" non ne farei una questione di livello delle certificazioni ma proprio di costruzione e di destinazione d'uso. Converrai quindi anche sul fatto che i caschi integrali, effettivi e per definizione (motorsport, DH etc.), fanno affidamento esclusivamente sul dimensionamento della calotta e delle imbottiture per determinare sicurezza (intesa come ritenzione e calzata) e comfort nonché per individuare le taglie. Non è il sistema di chiusura a rotella in sé che pone un limite alla sicurezza e al comfort ma il sistema di ritenzione nel suo complesso, basato esclusivamente su una fascetta in materiale plastico che viene poi in ultima analisi azionata dalla rotella, che è decisamente un sistema poco coerente con un integrale vero, in termini di affdabilità e comfort, mentre diventa indispensabile per i caschi componibili che di fatto sono un compromesso nato dall'esigenza di poterli convertire ai caschetti open face dai quali derivano. Compromesso che vediamo anche nei Dropframe e Tyrant che hai citato, che essendo di base degli open face ma con maggiore appoggio sulla nuca e sul viso, possono optare per entrambe le soluzioni. Assodato che per un integrale vero, il sistema di ritenzione a rotella è di fatto pleonastico, chiudere la digressione per tornare a parlare dei nuovi caschi di Dainese.
Secondo me il fatto di avere un casco completo di mentoniera e certificato per l’uso enduro/downhill fa proprio rientrare il prodotto in quella destinazione d’uso. Convengo sul fatto che in passato, fatta qualche eccezione, l’integrale fosse “regolato” sul cranio con il sistema di imbottiture a compressione ma recentemente proprio a causa dell’arrivo di questi prodotti componibili si è diviso un di più il mercato.
Per quanto riguarda il sistema in sè, in alcuni casi può richiedere un po’ più di attenzione in fase di calzata ma una volta indossato è a posto, e negli anni passati avendo lavorato nella ricerca e sviluppo per un marchio di caschi non ho ricevuto commenti contrari a riguardo. Ho trovato anzi persone che arrivando dai caschi “aperti” trovano la presenza del regolatore taglia anche sul full face “rassicurante” e un valore aggiunto in fase di acquisto.
Volendo esiste anche il sistema BOA che grazie al cavo di acciaio aggiunge piú resistenza.
Ci sta però che dall’altra parte alcuni durante l’acquisto possano avere opinione opposta e trovare il sistema con le imbottiture a compressione “classico” più conforme alla forma dell propria testa, e magari questo è uno dei motivi per cui Dainese si è orientata verso questa scelta
Con anche regolazione verticale.ho il parachute normale (mentoniera non smontabile) e confermo che ha il sistema a rotella. dovrebbe essere il modello 2017 o al massimo 2018.
per intenderci, il casco è questo https://media.alltricks.com/hd/57fe52d41db2f.jpg
Sfortunatamente la certificazione definisce quali siano i requisiti minimi per l’omologazione per una certa applicazione e non di quanto vadano/vengano oltrepassati, cosa che sarebbe interessante ma questo insieme alla costruzione della calotta è un altro discorso. Detto questo tornando al mio commento iniziale, qualche esempio c’è e la presenza del regolatore non costituisce in se e per sè un rischio maggiore di sicurezza o un comfort peggiore.Il discorso certificazioni comunque non definisce la destinazione d'uso. Un casco da DH è un casco da DH e un buon prodotto in questa categoria oltrepassa più che abbondantemente i requisiti per le certificazioni. Un casco da enduro, per quanto possa passare le certificazioni da DH con l'intento di garantire all'utente finale un casco adeguatamente protettivo per la destinazione d'uso enduro, resterà comunque un compromesso che deve tenere attentamente conto del peso e della ventilazione, tutti requisiti che un casco da DH può permettersi di tenere in considerazione in misura relativa, a vantaggio di una maggiore solidità e di un maggior comfort. Superfluo inoltre specificare quanto una mentoniera realizzata in un pezzo unico con la struttura del casco sia abbondantemente più sicura di una removibile, per quanto comunque sicura e certificata, è indiscutibilmente così in ambito motociclistico, lo è ancora di più in ambito MTB dove la riduzione dei pesi tra i due sistemi è ancora più sostanziale. Detto ciò, lo stesso brand per cui hai lavorato, infatti, per il suo casco integrale vero e non di compromesso, utilizza l'unico sistema concepibile per un integrale vero, ossia la corretta combinazione di dimensione della calotta e delle imbottiture.
lo ho pensato anche io il discorso della ripetizione.In tutta la mia vita non avevo mai sentito cosi spesso la parola focus......... domani vado alla Ford e me ne prendo una
Sfortunatamente la certificazione definisce quali siano i requisiti minimi per l’omologazione per una certa applicazione e non di quanto vadano/vengano oltrepassati, cosa che sarebbe interessante ma questo insieme alla costruzione della calotta è un altro discorso. Detto questo tornando al mio commento iniziale, qualche esempio c’è e la presenza del regolatore non costituisce in se e per sè un rischio maggiore di sicurezza o un comfort peggiore.
Questo dainese con la sua costruzione leggera e senza regolatore di base rientrerebbe comunque nella categoria di Fox Proframe e Troy Lee Stage per fare 2 esempi
Le motivazioni per cui quel determinato sistema, a parità di casco, sia meno sicuro e meno confortevole sono palesi, innegabili ed elementari da comprendere. Collocare la rotella dietro alla zona occipitale significa tenere la calotta MOLTO più alta posteriormente lasciando scoperta un'ampia area importantissima del cranio per dare accesso alla rotella... ti sembra una cosa trascurabile? Inoltre, il sistema di ritenzione in generale, quando stretto, soprattutto se il range di taglie è piuttosto ampio, sviluppa una distanza tra la calotta interna e il cranio che determina uno spazio di accelerazione in caso di urti che diminuisce la capacità di assorbimento e dissipazione della calotta interna e riduce la funzionalità del MIPS. Inoltre il maggiore peso del casco integrale rispetto a un caschetto half shell, graverebbe interamente sul cranio tramite sottili bandelle di plastica che formano il sistema di ritenzione invece che appoggiare e distribuirsi lungo le imbottiture, diminunendo così anche il comfort.
Oramai questi inglesismi sono diffusissimi, a sproposito, senza contare che ci si rende pure ridicoli e, in qualche caso, forse non questo, anche poco credibili.
Però focus è latino, eh....
Detto ciò, vado evidentemente controcorrente, ma a me questo casco piace
Si, ma io sono rompiglioni natoSi assolutamente vero....ma focus viene usata sempre più frequentemente con il significato generico che ha nella lingua di Albione, ovverosia di una cosa a cui si deve prestare particolare interesse o attenzione. Credo che si traduca con punto focale.
Ti è andata bene ad aver imparato, a volte è capitato che a rompere le balle ci si guadagna un occhio nero........Si, ma io sono rompiglioni nato
Prima di scrivere il messaggio precedente ho voluto fare una ricerca e ho trovato questa:
Focus, etimologia e significato
Focus - Punto di convergenza di attenzione, cura, azioni; parte della frase posta in rilievo; focolaio dell’infezione nel corpo. Etimo: voce inglese,…unaparolaalgiorno.it
Da un puntiglio ho imparato qualcosa, e poi si dice che a rompere le balle non ci si guadagna nulla