Pensare positivo, sempre. Considerare il bicchiere sempre mezzo pieno. Inutile autocommiserarsi, piangersi addosso. La vita ti riserva quello che gli pare e tu devi lottare per cercare di farla andare nel verso che vuoi tu.
A questo pensavo l'altro giorno mentre mi portavano in sala operatoria per l'intervento decisivo alla mia maledetta gamba destra.
Oggi ripenso a tutte le fatiche, i dolori, le rinunce che ho dovuto sopportare in questi ultimi anni, da quando la mia gamba ha iniziato a darmi dei problemi. Ci sono stati momenti difficili in cui ho pensato che tutto fosse finito, che non sarei più potuto salire sulle montagne che ho amato in quest'ultimo decennio. E lo sconforto mi attanagliava al pensiero che tutto fosse finito.
Ma le sfide sono l'essenza della vita come la concepisco io. Premetto che non sono-assolutamente un agonista. La competizione contro gli altri non mi interessa, non mi intriga.
Ma la sfida contro me stesso è stata l'essenza della mia vita in quest'ultimo decennio, sul lavoro ma, soprattutto nella vita.
Dopo l'incidente di dieci anni fa mi dicevano che non avrei più potuto far molto, pesavo più di cento chili, fisicamente ero ridotto un cesso. Ma la sfida verso me stesso mi ha portato a scalare una montagna di 6.000 metri 17 mesi dopo l'incidente, fare giri in mtb con migliaia di metri di salita, scalare montagne, legato ad un amico per mezzo di una corda che non potrà sciogliersi mai più. Ho pedalato, nuotato, corso, scalato, sciato, arrampicato, mi sono lanciato da un minuscolo aereoplanino.-
Sudore, chilometri, dolore e fatica sono stati lo stimolo che ha dato un senso alla mia vita.
Oggi, a cinque giorni dall'intervento che ha messo un chiletto di titanio in corpo, mi mi ritrovo di nuovo al punto di partenza. Nuove sfide da immaginare, nuove avventure da progettare. Nuovamente c'è chi mi dice che dovrò stare buono, che non potrò continuare a fare quello che facevo prima. Che se sono in questo stato è proprio a causa della mia precedente vita dissoluta. Che devo mettere la testa a posto.
Ma le sfide sono il combustibile per il mio cervello. Non potrò fare più discese ardite in mtb? Lo vedremo. E se davvero sarà così, allora mi inventerò qualcosa di nuovo. Nuove sfide verranno concepite.
Ma certamente, non riusciranno a rinchiudermi. Non riusciranno a farmi desistere,
Fino all'ultimo andrò avanti e non mi arrenderò mai.
Sempre pronto, sempre con in mente un pensiero positivo.
Oggi sono più forte di prima, oggi sono un leone!
Questi pensieri, buttati giù d'istinto e senza pensarci troppo, sono dedicati a tutti coloro che in questo momento soffrono e dubitano per il loro futuro.
Saluti-
Daniele
A questo pensavo l'altro giorno mentre mi portavano in sala operatoria per l'intervento decisivo alla mia maledetta gamba destra.
Oggi ripenso a tutte le fatiche, i dolori, le rinunce che ho dovuto sopportare in questi ultimi anni, da quando la mia gamba ha iniziato a darmi dei problemi. Ci sono stati momenti difficili in cui ho pensato che tutto fosse finito, che non sarei più potuto salire sulle montagne che ho amato in quest'ultimo decennio. E lo sconforto mi attanagliava al pensiero che tutto fosse finito.
Ma le sfide sono l'essenza della vita come la concepisco io. Premetto che non sono-assolutamente un agonista. La competizione contro gli altri non mi interessa, non mi intriga.
Ma la sfida contro me stesso è stata l'essenza della mia vita in quest'ultimo decennio, sul lavoro ma, soprattutto nella vita.
Dopo l'incidente di dieci anni fa mi dicevano che non avrei più potuto far molto, pesavo più di cento chili, fisicamente ero ridotto un cesso. Ma la sfida verso me stesso mi ha portato a scalare una montagna di 6.000 metri 17 mesi dopo l'incidente, fare giri in mtb con migliaia di metri di salita, scalare montagne, legato ad un amico per mezzo di una corda che non potrà sciogliersi mai più. Ho pedalato, nuotato, corso, scalato, sciato, arrampicato, mi sono lanciato da un minuscolo aereoplanino.-
Sudore, chilometri, dolore e fatica sono stati lo stimolo che ha dato un senso alla mia vita.
Oggi, a cinque giorni dall'intervento che ha messo un chiletto di titanio in corpo, mi mi ritrovo di nuovo al punto di partenza. Nuove sfide da immaginare, nuove avventure da progettare. Nuovamente c'è chi mi dice che dovrò stare buono, che non potrò continuare a fare quello che facevo prima. Che se sono in questo stato è proprio a causa della mia precedente vita dissoluta. Che devo mettere la testa a posto.
Ma le sfide sono il combustibile per il mio cervello. Non potrò fare più discese ardite in mtb? Lo vedremo. E se davvero sarà così, allora mi inventerò qualcosa di nuovo. Nuove sfide verranno concepite.
Ma certamente, non riusciranno a rinchiudermi. Non riusciranno a farmi desistere,
Fino all'ultimo andrò avanti e non mi arrenderò mai.
Sempre pronto, sempre con in mente un pensiero positivo.
Oggi sono più forte di prima, oggi sono un leone!
Questi pensieri, buttati giù d'istinto e senza pensarci troppo, sono dedicati a tutti coloro che in questo momento soffrono e dubitano per il loro futuro.
Saluti-
Daniele