rockarolla
Biker urlandum
- 28/2/12
- 507
- 130
- 0
- Bike
- Singular Swift dropbar 29er, OnOne Inbred 29" 120mm, Simoncini Oh!SweetNuthin' allrounder, Bianchi Nth dropbar citybike
Spero dalla foto si capisca, nonostante la borsa nel mezzo..
È molto diverso da quello della Sequoia (che conosco bene perché ce l'ha un mio amico). Nel manubrio Specialized il rialzo è nella parte più centrale, a mo' di riser, mentre per il resto è una normale compact con curvatura a raggio variabile e un po' di flare. Sinceramente non ne capisco più di tanto il senso, il rise fa non fa nulla più di quello che fa uno spessore in più sotto lo stem...soluzione più semplice, pulita, leggera e robusts, imho.
Il Nitto che ho io invece rialza gradualmente a lato della parte centrale, culminando nel punto in cui curva in avanti (che è anche molto arrotondato), facendone una sorta di "collinetta" che segue la forma che assumono le mani -una sorta di coppa- impugnando il manubrio in quella posizione.
Questa caratteristica rende la presa dietro le leve estremamente confortevole, perfetta per riposare mani braccia e schiena -grazie alla posizione meno stretchata dovuta all'arretramento della presa- nei tratti meno impegnativi dal punto di vista della guida, specialmente in salita. Inoltre il reach più lungo rispetto alla classica compact (110mm vs 75-85) differenzia notevolmente questa presa da quella sopra le leve, così che, magari usando uno stem 10-20mm più corto, si può avere una posizione del corpo più rilassata o più allungata, spaziando a volontà tra le due.
Ovviamente anche le tratte orizzontali basse sono più lunghe, così da avere una posizione allungata e "cattiva" per la guida in discesa e gli scatti, e una ribassata e rilassante scorrendo le mani in fondo alle tratte, più tutto quello che sta nel mezzo.
Il flare risulta particolarmente utile, con il reach più lungo, ad evitare interferenze con la parte superiore del manubrio quando in presa bassa. A molti potrebbe piuttosto non piacere la curvatura classica a raggio costante...ma per quello non c'è che provare. Io, fatta l'abitudine, mi ci trovo meglio che con una curvatura variabile.
In pratica è pensato per differenziare tra di loro le possibili prese, consentendo una variabilità della posizione di mani, braccia, schiena e appoggio sulla sella superiore ad un qualsiasi altro tipo di drop bar, e allo stesso tempo rendere ogni presa più ergonomica. Se si sta tante ore in sella queste possibilità sono una manna!
È molto diverso da quello della Sequoia (che conosco bene perché ce l'ha un mio amico). Nel manubrio Specialized il rialzo è nella parte più centrale, a mo' di riser, mentre per il resto è una normale compact con curvatura a raggio variabile e un po' di flare. Sinceramente non ne capisco più di tanto il senso, il rise fa non fa nulla più di quello che fa uno spessore in più sotto lo stem...soluzione più semplice, pulita, leggera e robusts, imho.
Il Nitto che ho io invece rialza gradualmente a lato della parte centrale, culminando nel punto in cui curva in avanti (che è anche molto arrotondato), facendone una sorta di "collinetta" che segue la forma che assumono le mani -una sorta di coppa- impugnando il manubrio in quella posizione.
Questa caratteristica rende la presa dietro le leve estremamente confortevole, perfetta per riposare mani braccia e schiena -grazie alla posizione meno stretchata dovuta all'arretramento della presa- nei tratti meno impegnativi dal punto di vista della guida, specialmente in salita. Inoltre il reach più lungo rispetto alla classica compact (110mm vs 75-85) differenzia notevolmente questa presa da quella sopra le leve, così che, magari usando uno stem 10-20mm più corto, si può avere una posizione del corpo più rilassata o più allungata, spaziando a volontà tra le due.
Ovviamente anche le tratte orizzontali basse sono più lunghe, così da avere una posizione allungata e "cattiva" per la guida in discesa e gli scatti, e una ribassata e rilassante scorrendo le mani in fondo alle tratte, più tutto quello che sta nel mezzo.
Il flare risulta particolarmente utile, con il reach più lungo, ad evitare interferenze con la parte superiore del manubrio quando in presa bassa. A molti potrebbe piuttosto non piacere la curvatura classica a raggio costante...ma per quello non c'è che provare. Io, fatta l'abitudine, mi ci trovo meglio che con una curvatura variabile.
In pratica è pensato per differenziare tra di loro le possibili prese, consentendo una variabilità della posizione di mani, braccia, schiena e appoggio sulla sella superiore ad un qualsiasi altro tipo di drop bar, e allo stesso tempo rendere ogni presa più ergonomica. Se si sta tante ore in sella queste possibilità sono una manna!