Eccomi!
Direi che a spanne leggo alcune cose espresse in maniera un po' affrettata oppure un po' fuori posto, ma mi fa molto piacere che se ne parli!
E' vero che i consumatori possono scegliere: ma è anche vero che la scelta è limitata a quello che ti viene offerto, e che i boicottaggi sono delle azioni ipotetiche e raramente efficaci.
Sulla "qualità" non sono d'accordo, nè nelle bici nè nell' auto. A meno che si voglia sostenere che una bici rigida con i cantilever e 7 rapporti funzioni bene come una ammortizzata con dischi e 10 marce ( e con un prezzo che in termini reali è paragonabile); o che una Panda prima serie fosse meglio di quella di oggi.
C'è poi un mare tra il credere ed il sapere. Io posso credere che si possa fare un telaio come quello che ha originato la discussione anche in Italia, ma non posso ignorare che avrebbe un costo di produzione che lo metterebbe fuori mercato.
Infine quella della Apple, che io non amo assolutamente, è una notevole ingenuità: sempre che non si creda che solo i prodotti con la mela siano realizzati in maniera discutibile e non tutti i prodotti informatici provenienti dall' Oriente.
Allora cercando di riassumere ti porto il mio pensiero.
Non mi trovo d'accordo sulla questione della scelta limitata a ciò che ci viene offerto..
Ciò che ci viene offerto è la summa maxima di tutto ciò che riguarda il marketing nella forma più fine e complessa.
Dalle ricerche di mercato, agli acquisti delle riviste o dei gadget, alle presenze in fiera, alle discussioni sui forum, all'andamento delle vendite, a come risponde un determinato gruppo di acquirenti con una determinata mossa di marketing e così via.
Un esempio: avete idea della spinta propulsiva che hanno avuto le 29 quando
specialized ha rimosso dai TOP di gamma le 26?
Molte ditte che hanno visto un rilancio del proprio business dovrebbero in effetti ringraziare specialized.
Se la mossa di specialized avesse ottenuto uno scarso riscontro, vi assicuro che molte mosse successive si sarebbero basate anche su questa esperienza.
Quindi ciò che penso io è semplicemente che ciò che ci viene offerto è ciò che NOI vogliamo, non le aziende.
E il cosa noi vogliamo se ne esce dalle stratificazioni anno per anno di risultati, pareri, acquisti eseguiti o meno, e così via.
Non è ideologia o filosofia, è semplicemente la base dell'economia, funziona esattamente così il mercato che a ben vedere è una entità molto semplice, all'estremo la definirei infantile.
Sulla qualità invece diciamo che non c'è bisogno di finire nei cantylever.. io mi riferivo anche a tempi meno sospetti.
Nelle macchine, nel ciclismo e in tantissimi ambiti, ogni anno si trovano dei peggioramenti nella qualità dei prodotti presi singolarmente.
Tipologia di vernice e passate della stessa.. piuttosto che pannellatura fono assorbente in un auto, piuttosto che materiale delle pedanine, piuttosto che materiale delle plastiche, piuttosto che i composti delle leghe delle levette freno o delle guaine.
Su ogni piccola cosa, quando si parla di vendite su scala gigante, si riesce a ottenere un piccolo incremento di rientro.
Quindi qualcosa deve esser cambiato se la componentistica prima durava molto di più e ora si spacca con niente, e parlo genericamente perchè non ha senso che inizi a tirare fuori 30 esempi di esperienze personali o ampiamente documentate in maniera pubblica, è un semplice dato di fatto che molte aziende ammettono per altro..
Discorso credere e sapere...
Io non lo ignoravo di certo che i costi di produzione sarebbero maggiori, l'ho pure scritto..
Ma mi viene da ridere quando si parla di fuori mercato e di bici che costano 7000 euro quando tale prezzo non rasenta neppure da lontano il costo effettivo del prodotto che possiedi.
Arrivando infine alla questione Apple, ti assicuro che non ho parlato per ingenuità.
HO citato Apple perchè fra le più famose, è quella che si è macchiata di più delitti, non solo in termini di vite, ma anche di brevetti rubati e di mosse di mercato indecenti che, se vi fossero consumatori coscienziosi, sarebbero bastate per metterla fuori gioco e fuori mercato in 2 giorni.
Poi abbiamo la Microsoft, poi ne abbiamo infinite altre.
Alla foxconn producono solo roba per Apple? No di certo, ma Apple è tra le più sfrontate che sfrutta quella mano d'opera e poi vende oggetti dal valore di 20 euro a 700 euro, e la gente capra che li copra e non solo li compra a testa bassa, ma ogni anno sempre di più.
Un po', ripeto, come nel ciclismo, dove abbiamo prodotti che non valgono assolutamente più il prezzo che costano.
la riflessione è stata già fatta il secolo scorso per l'acciaio, e pochi anni or sono per l'alluminio.
Il risultato è quello che trovi sul mercato.
poi così come c'è chi spende soldi per tenersi in casa una "Duetto" 1600 Spider nel 1966, capisco che c'è chi possa essere interessato al gusto vintage di un telaio in acciaio.
Ma è una tecnologia ormai "arcaica", provate a fare un telaio da 900g in acciaio...
Tecnologia arcaica? Ma quando mai?
sei sicuro che ti serva realmente un telaio da 900 g? o una bici da 9 kg?
anche il duetto pesava poco
Infatti questa è la questione che si riallaccia anche a quanto sostenuto da Sembola sui costi eccessivi di produzioni carbonio in Ita...
La domanda è: ma noi abbiamo bisogno del carbonio?
Dobbiamo renderci conto, specialmente dieguito, che qui le cose girano in base a quanto spinge il marketing, e non in base alle ricerche della massa, che come ben sai non ha ne competenze ne tempo per studiarsi a fondo i prodotti.
Il carbonio è stato spinto e promosso come una rivoluzione, come se il mondo cambiasse, io ad esempio passando dalla mia DBR Zetec alle varie top di gamma carbon non ho mai e dico mai provato benefici tangibili.
Se poi estendiamo la questione alla massa, ti posso assicurare che l'80% del fatturato delle case ciclistiche, non riconoscerebbe un telaio in carbonio da uno in alluminio o in acciaio utilizzandolo all'insaputa.
Un po' come le
ruote grasse 29.
Rivoluzioni non ce ne sono, tanto marketing e tanta voglia di rilanciare un settore che ormai non può praticamente più inventare nulla, bisogna che siamo onesti su questo.
Si è già visto con la rotor, brevetti di 30 anni fa, gia usati e montati..
Si è visto con la pistolata del cambio elettrico e così via.
Si cerca di rilanciare in qualche modo un settore, che come tanti rischia di subire colli di bottiglia.
La questione 29 ha permesso a molte persone di entrare in un "film" nuovo e quindi di vendere i propri modelli antiquati e cavalcare una 29, ma a conti fatti sappiamo che non arriviamo 3 minuti prima in cima ad una salita con la 29 a parità di allenamento.
Vantaggi per il comfort in discesa sono indiscutibili, ma obbiettivamente non parliamo di rivoluzione perchè le 29 esistono da anni, ma solo quando si è mossa specialized si è assistito ad una bomba a livello commerciale e ad un deciso cambio di direzione.
Quindi il marketing pompa fino all'ossessione, e nella sostanza rimane poco, veramente poco!
Quindi non siamo competenti in Italia per lavorare il carbon?
Portiamo avanti le altre tecnologie che conosciamo!
Cerchiamo di esser abili con il marketing e facciamo si che un campione del mondo ingroppi un telaio italiano non in carbonio.
Il campione del mondo se tornerà a vincere creerà scalpore e dopo vi sarà una inversione di tendenza.
Direi non ci sia nulla di utopico
effettivamente le mtb che compri alla coop, forse sono ancora in acciaio e per pedalare sulle ciclabili la domenica vanno bene.
Ma anche un vecchio Pentium 2 va più che bene se usi solo word97 per documenti di puro testo...
Ovviamente il raffronto era indirizzato al segmento alto della gamma, ossia dove ha senso la ricerca sulle qualità dei materiali.
Qui rasentiamo il vaneggiamento, meglio non commentare!
Anche perchè mi scappa sempre da ridere quando parliamo di telai con differenze di 2 grammi e poi mettiamo borracce da 700...
Se la qualità di un prodotto la si basa solo sul peso, la vedo un po' limitata come opinione!