Io sono stato due anni fa in Paganella ed è stupendo, è stato un weekend di massimo divertimento e molta emozione poiché era la prima volta che vedevo dei flow trails. Ci vorrei tornare a fine settembre, spero che le piste verranno comunque manutenute e non lasciate alla “stanca” di fine stagione. Ritengo che i flow debbano essere flow. Se vado in uno shared accetto solco e pietraia, se vado on un flow deve essere flow e non ha molto senso trovare brake bumps a ripetizione. Quando ci andai io era inizio ottobre, c’erano i bike days pertanto avevano tirato a nuovo Molveno, Andalo era un pelo trasandato.
Riguardo al dibattito pedoni vs bici, voi minimizzate ma il problema è serio e ci aspettano tempi molto duri nei prossimi anni, io consiglierei a tutti di raidare più possibile finché siamo in tempo. Località come Paganella in parte si salveranno, al costo di raddoppiare i sentieri “natural” ed abbandonare il concetto shared.
Tuttavia la lettera della signora, per quanto un po’ “pallosa” il suo senso ce l’ha. Il concetto shared può funzionare in località poco battute, ma in un posto come Paganella è pura follia, io penso che non potrà durare a lungo…
Il rischio concreto è che, presto, le MTB potrebbero essere ingabbiate e relegate nei parks, un po’ come se per lo sci fosse obbligatorio andare solo sulle piste battute e vietato assoluto il fuoripista e anche lo scialpinismo. Tuttavia c’è una differenza da non sottovalutare, chi fa fuoripista con gli sci, a parte casi particolari, non dà fastidio a nessuno, mette in pericolo solo sé stesso ed impegna i soccorsi. Al contrario, chi va in bici nei sentieri, oltre ai rischi citati, dà fastidio a MOLTISSIMI e in particolare ad una categoria che sta assumendo grande potere di lobby, quella del cd “turismo lento”… ma anche a quella degli ambientalisti integralisti che, in termini di crescente potere, non è da meno…
Scusandomi per allungare troppo l'intervento, vorrei esprimere una mia opinione personale, che risulterà antipatica a molti. La bici su trail naturale nel bosco dovrebbe essere protetta a tutti i costi, perché ha molto senso. La bici sui crinali ripidi e ghiaiosi di alta quota per me non ha senso, molti si divertono da matti nel cd "trai epico" con poco flow e molta tecnica, questione di gusti, ma davvero agli occhi di un escusionista la bici che scende di lì è atiestetica ed intollerabile, in termini di rumire di freni e sgommate, in termini di timore, e anche in termini di danni al sentiero...
Secondo me noi dovremmo limitare le uscite sui trails di alta quolta solo alle località con bassissima frequentazione e quindi quasi impossibilità di incrocio con camminatori.
Riguardo al dibattito pedoni vs bici, voi minimizzate ma il problema è serio e ci aspettano tempi molto duri nei prossimi anni, io consiglierei a tutti di raidare più possibile finché siamo in tempo. Località come Paganella in parte si salveranno, al costo di raddoppiare i sentieri “natural” ed abbandonare il concetto shared.
Tuttavia la lettera della signora, per quanto un po’ “pallosa” il suo senso ce l’ha. Il concetto shared può funzionare in località poco battute, ma in un posto come Paganella è pura follia, io penso che non potrà durare a lungo…
Il rischio concreto è che, presto, le MTB potrebbero essere ingabbiate e relegate nei parks, un po’ come se per lo sci fosse obbligatorio andare solo sulle piste battute e vietato assoluto il fuoripista e anche lo scialpinismo. Tuttavia c’è una differenza da non sottovalutare, chi fa fuoripista con gli sci, a parte casi particolari, non dà fastidio a nessuno, mette in pericolo solo sé stesso ed impegna i soccorsi. Al contrario, chi va in bici nei sentieri, oltre ai rischi citati, dà fastidio a MOLTISSIMI e in particolare ad una categoria che sta assumendo grande potere di lobby, quella del cd “turismo lento”… ma anche a quella degli ambientalisti integralisti che, in termini di crescente potere, non è da meno…
Scusandomi per allungare troppo l'intervento, vorrei esprimere una mia opinione personale, che risulterà antipatica a molti. La bici su trail naturale nel bosco dovrebbe essere protetta a tutti i costi, perché ha molto senso. La bici sui crinali ripidi e ghiaiosi di alta quota per me non ha senso, molti si divertono da matti nel cd "trai epico" con poco flow e molta tecnica, questione di gusti, ma davvero agli occhi di un escusionista la bici che scende di lì è atiestetica ed intollerabile, in termini di rumire di freni e sgommate, in termini di timore, e anche in termini di danni al sentiero...
Secondo me noi dovremmo limitare le uscite sui trails di alta quolta solo alle località con bassissima frequentazione e quindi quasi impossibilità di incrocio con camminatori.
Ultima modifica: