@marco A mio parere, oltre a quello che hai giustamente citato, va aggiunto un fattore indipendente da quelli endogeni legati a produzione e vendita dell'oggetto bici e dei suoi accessori.
Si tratta di un fenomeno sociale abbastanza diffuso (non solo nel ciclismo), dovuto al declino della cultura della fatica, alla scelta quasi sistematica di ottenere un risultato facilmente e in tempi brevissimi, qualsiasi cosa che non richieda né disciplina, né pazienza, un po' come nei videogames, insomma...
I "nuovi" biker, millennials, sono nativi digitali, non hanno quasi mai avuto la necessità di studiare ricercando sui libri in biblioteca, né di sudare per andare a prendersi un pacco in posta, ignorano totalmente il valore delle cicatrici fatte pedalando una
bmx e saltando su una tavola da ponteggio appoggiata su 4 forati posticci.
Nascono in un mondo agevolato e, al ritmo di "google, dammi la soluzione", si sono un po' infiacchiti, come gli umani nello scenario distopico di WALL-E.
Oltretutto, sono pure sostenuti dalla maggior parte dei genitori, che, alla prima difficoltà (leggi: l'allenatore non mi fa giocare, non riesco a fare la capriola, non ho le
scarpe super mega duper che mi permettono di saltare bene), sono pronti a supportarli e far loro cambiare sport...
figuriamoci l'appeal che ha ora il ciclismo, che, come qualsiasi sport di resistenza, fa della sofferenza una forma di estasi e di godimento continuo, ore e ore di fatica per ottenere (forse) qualche risultato...
Quanto alle generazioni precedenti, invece, diciamolo: per prima cosa, non è che abbiano tutti l'anello al naso; quindi:
- quelli che compravano pre-covid si ricordano bene che i prezzi non era quelli di oggi, pedalavano felici, compravano bene pescando tra offerte "vere", bici sicuramente più leggere, mezzi tuttora validi (il 2021 era pochi anni fa, non il giurassico); quindi a loro rode un po' il chiurlo essere stati trattati come vacche d'ingrasso fino all'altro ieri... insomma, sentono che ora è il momento della vendetta
- poi ci sono i pedalatori del covid, che, nel 2020-21, compravano qualsiasi cosa si trovasse online o nei negozi, pur di poter uscire di casa. Quelli ormai la bici ce l'hanno in cantina a prendere la polvere, oppure l'hanno venduta... che han riaperto le trattorie e gli outlet e son tornati a far sport li. Il loro contributo - appoggiato da quello statale con i bonus farlocchi - è stato determinante a far crescere la bolla... e a farla esplodere dopo poco!