Bello..mi spiace un po' per quelli che non lo capiscono..o forse no..
Da biker, ma soprattutto da escursionista da moltissimi anni, mi affascinano questi paesaggi. Mi rende un po' perplesso questa voglia di dover per forza arrivare in mtb in luoghi che onestamente ritengo idonei al solo escursionista ( a piedi ). Ho visto più volte filmati di biker che portano in spalla le loro bike lungo le vie ferrate delle Dolomiti per il solo scopo di scendere a valle lungo sentieri o cenge esposte.....Apprezzabili dal punto di vista atletico e di gestione ( invidiabile ) delle loro bike, ma personalmente discutibile sotto altri.
e perchè mai?
se lo fanno è perchè si sentono di farlo, se arrivano in fondo vivi (e praticamente in sella) significa anche che sono preparati ad affrontare quello che affrontano... dove sta il limite tra quello che è giusto fare 'solo' a piedi...se cadi da una cengia esposta perchè inciampi in una pietra il risultato è il medesimo che cadere per aver sbagliato a frenare o a impostare una curva... se la mettiamo così è meglio rimanere sul divano.
Trovo invece che sia molto bella l'idea che l'evoluzione non sia solo dei materiali ma anche della prestazione umana. In un certo senso li considero dei pionieri...forse se qualcuno con il loro stesso spirito in altri tempi non avesse provato ad andare fuoristrada con una bicicletta non sarebbe nemmeno nata la mtb...
Bello..mi spiace un po' per quelli che non lo capiscono..o forse no..
Non capisco tutte 'ste perplessità su tale disciplina. Andate per funghi invece che stare a criticare chi fa cose di cui voi NON siete capaci! Per me la mtb così concepita è l'espressione di vivere la montagna al 100%, salendo e spaccandosi la schiena e scendendo superando i limiti propri. Inoltre quale alpinista, freeclimber e freerider, non posso che provare ammirazione nei confronti di chi riesce a compiere "l'impresa"!
...Gerry non ha detto che...
...sul tecnico tosto, gravity finchè vuoi ci vado, sull'esposto NO, non dovrebbe essere una voce considerata fuori dal coro....
Esistono molte attività sportive dove in certe situazioni l'errore non è ammesso, e la cosa è in genere "accettata" senza tanti problemi. Per la mtb, invece, ogni tanto salta fuori qualcuno che sembra non concepire questa possibilità. Francamente non capisco perchè.
....Nel mio caso in generale non approvo quel tipo di discipline dove uno non possa sbagliare...
E' una tua scelta e nessuno ti vuole convincere che lo dovresti fare. Perchè non lasci che anche gli altri possano scegliere liberamente?
Quindi non approvi l'alpinismo di alto livello, un certo tipo di arrampicata, lo sci estremo, il volo con le tute alari etc. etc.?
Ma a te che male fa chi si cimenta in queste discipline?
Però mi si vuole convincere che la cosa sia normale e per questo approvabile....
...la mia non vuole essere una crociata, alla fine ognuno faccia quel che vuole se non nuoce ad altri.
Analisi pressocchè perfetta!
Gerry non ha detto che a piedi si può cadere di sotto, in bike no, ha detto che trova alcune location più adatte all'attività su due gambe che su due ruote, prendersi il rischio -perchè questo oggettivamente è- di giocherellare in equilibrio su parti esposte della montagna non lo si fa ne a piedi ne in bici, per quanto bravo sia un escursionista o un biker. Le montagne sono piene di cadeveri che pensavano d'essere invincibili o cmq più bravi di qualsiasi imprevisto. Non c'entra nulla il discorso "tanto vale stare sul divano allora".....l'esposto andrebbe evitato a priori se non debitamente legati, o mi si vuole dire che tutte le protezioni attive e passive realizzate a questo mondo lo sono per nulla?Se uno vuole prendersi dei rischi può farlo accettando qualcuno gli faccia l'appunto che la cosa sia discutibile, discutibile non significa per forza sbagliata ,però....
La mtb è rischiosa di suo, arrivare al punto di trasformarla da pericolosa a fatale in caso di errore minimo diventa mancanza di amore per questo sport, si sconfina nell'amore solo dell'adrenalina.
Un appunto sulla Croce: anch'io non l'ho visto come un gran bel gesto appendere una bike alla Croce stessa
Ognuno ha il suo concetto di "normalità", ma il punto non è quello: se nessuno "disapprova" la tua scelta di non cimentarti in certe discipline, e men che meno tenta di forzarti a praticarle, perchè mai tu non fai la stessa cosa rispettando chi invece fa una scelta diversa?
Per quanto riguarda il discorso emulazione è la solita storia: se uno imita la prima cosa che vede in TV, in rete o legge su un libro, non è in ogni caso destinato a lunga vita.
..ci sono ragazzi nemmeno 18enni che seguono il forum e potrebbero secondo me essere "fuorviati"....sai quanto un 18enne di solito vede il pericolo? o non si sente sicuro di se stesso??
Bene, adesso che hai sciorinato un compendio dei più beceri luoghi comuni legati alle attività montane, ergendoti tra le altre cose a giudice e "colui che sa" dall'alto del piedistallo perbenista della croce di vetta... lascia che ti risponda, prima di reputarti negativamente a mia volta, illustrandoti il mio punto di vista:
1) la montagna è piena di croci di gente che è morta, è vero... dove stia il limite dell'imprudenza e dell'avventatezza però non è dato dalla forma della lapide ma da una serie di fattori che coinvolgono, volenti o nolenti, anche elementi non controllabili dalle nostre azioni (leggasi sassi caduti anche per la sola e semplice gravità) o per pura e semplice fatalità. Sono coinvolti più spesso in incidenti mortali gli escursionisti o i raccoglitori di funghi che fanno cose a tuo avviso "prudenti" piuttosto che chi arrampica o fa attività alpinistica in senso stretto.
2) con quale parametro stabilisci che un sentiero è adatto ai piedi piuttosto che alla mountain bike? con quello del biker incapace? o con quello del biker invidioso per le abilità altrui? Questo, lasciamelo dire, è il punto che mi fa più sbarellare della tua esposizione... quello che tu vedi come un "giocherellare in equilibrio su parti esposte" può essere una sequenza di azioni controllate (e di controllo mi pare ne mostrino a volontà) che implica l'attuazione da parte di un atleta di una serie di gesti tecnici acquisiti e memorizzati attraverso una lunga pratica ed un lungo allenamento. Se fai un paragone alpinistico è molto più pazzesco fare solo climbing, per inciso ti ricordo poi che il buon Patrick Edlinger (che avresti stigmatizzato senz'altro) è morto cadendo da una scala a pioli a 50anni mentre raccoglieva le mele o giù di lì e non 'sbottonandosi' falesia dell'Escale nel Verdon che saliva (son 500m di parete verticale) a piedi nudi e slegato.
3) i limiti dell'uomo tendono ad espandersi con l'acquisizione di nuove conoscenze, nuovi materiali, e nuovi modi di vedere ed intendere la vita... se questo processo insito nella natura umana non fosse mai avvenuto ora, invece che amare la mountain bike, piglieresti a colpi di clava qualche tuo simile dentro una grotta.
4) L'innalzamento dei limiti significa anche una ricerca interiore e l'affinamento di una dimensione di comprensione profonda (e di rispetto) per l'ambiente che si calpesta... pensare che se qualcuno ha tracciato un sentiero che va in cima a una montagna si possa in qualche modo tentare di scenderlo in bicicletta è la naturale evoluzione di una disciplina che, vivaddio, non è rimasta alla tutina fucsia ed al giro del parco urbano sulla pista di ghiaia.
E' ovvio che la scelta di tentare alcuni passaggi o intere discese non è un gesto da compiere a cuore leggero e senza un assoluto bagaglio tecnico...però se vedi, alcuni passaggi del video li han fatti in due, non li hanno fatti (o tentati imprudentemente tutti). Per aver conosciuto personalmente Gleitsmann che pur non essendo del gruppo dei vertriders fa cose del tutto simili ti posso assicurare che non è affatto nè uno sprovveduto nè un coglionazzo che va a cercare 'la bella morte'. Studia, si prepara, si allena...prende qualche rischio, è vero, ma forse ne corre in proporzione molti meno del 'domenichino' che credendosi nel giusto percorre, senza la giusta tecnica, un rassicurante e liscissimo trail di bassa quota.
la libertà individuale è fatto sacro dell'autodeterminazione umana...mi fa profondamente incazzare che per viltà, grettezza o chiusura mentale qualcuno, nel 2013, voglia porre dei limiti all'immaginazione di altri senza conoscerli, senza averli visti andare in bici, senza averne, tra le altre cose, il minimo diritto.
cordialità
'ciuc
...E poi, cosa vuoi che ti dica? Sarò fortunato più d'altri....amo la mtb -e chi mi conosce sa quanto io l'ami- ma non ho solo questo nella vita, anzi ho cose anche migliori e di molto e sono "costretto" da queste a far in maniera che una passione non me le tolga.
.
I tuoi ragionamenti li trovo condivisibili in molte parti, però dal mio punto di vista se non posso permettermi di sbagliare non mi diverto più, a quanto pare alcuni invece si divertono solo così a riprova siamo di tante teste....
cordialmente