«Spuntano le trappole per i ciclisti»
Torre del Greco. Trappole in filo di ferro lungo i sentieri del Vesuvio: allarme tra i ciclisti, denuncia alla Guardia Forestale e appello al sindaco. Circa una decina di trappole, realizzate con fili di ferro legati agli alberi all'altezza di quasi mezzo metro sono state trovate nei giorni scorsi lungo il sentiero di via Montagnelle, altura del Vesuvio percorsa abitualmente da ciclisti appassionati di mountain bike per allenamenti, gare o escursioni.
A denunciarne la presenza, le associazioni dilettantistiche «Vesuvio Mountain Bike» e «MTB Vesuvio» che insieme constano di circa duecento associati provenienti, principalmente, dalla Campania ma anche da basso Lazio e Abruzzo.
L'allarme è stato lanciato quando uno dei ragazzi della squadra, nel corso di una cronoscalata in tutta velocità è caduto perché le
ruote si sono inceppate nel filo di ferro: nulla di grave per il ciclista, fortunatamente. Tuttavia, la presenza delle trappole ha allertato le associazioni che hanno subito denunciato la cosa alla Guardia Forestale e ammonito il sindaco Ciro Borriello ad effettuare controlli per cercare di stanare i colpevoli.
Non è chiaro se si tratti di semplici atti di vandalismo, qualche testimone ha dichiarato di aver visto uno scooter nero girare più volte nella zona di mattina presto, o secondo qualcuno dei proprietari di terre della zona che non vogliono il passaggio dei ciclisti.
Tra l'altro, come denunciano le associazioni, dopo che la presenza delle trappole è stata denunciata, è stato appiccato da ignoti un fuoco lungo il sentiero, probabilmente per cancellare le tracce.
L'incendio è stato spento, poi, dagli stessi volontari. «Non sappiamo chi sia stato – dicono dall'associazione – e speriamo siano scoperti i colpevoli, tuttavia siamo sicuri che si tratti di un avvertimento: è un chiaro segno che vogliono impedire il nostro passaggio lungo quei sentieri. Tra l'altro le trappole, noi ne abbiamo individuate 10, sono collocate proprio all'altezza della ruota della bicicletta, legate fra un pino e l'altro».
Il fenomeno pare sia molto sviluppato al Nord. Eclatanti i caso di Marco Badiali, l'endurista 48enne morto nel modenese perché sgozzato da un filo di ferro e di Manuel Colantuono, motociclista 19enne che è andato incontro allo stesso destino nelle pinete molisane. L'ipotesi più acclarata dagli inquirenti è quella dei bracconieri che installano queste trappole rudimentali per catturare illecitamente gli animali. Tuttavia, nel mondo degli amanti delle due ruote, bici e motociclette, il dito è puntato contro i contadini che vorrebbero evitare il loro passaggio in quelle terre.