I pro e i contro dell'integrazione sportiva
Intervista al Prof. Silvano Busin
In generale gli integratori sono consigliati a chi pratica sport a livello
agonistico o anche a chi pratica sport saltuariamente?
L'integrazione non è sempre necessaria: l'integrazione ha un significato quando la persona fa un'attività fisica particolarmente impegnativa. E' pur vero che coloro che fanno un'attività sportiva saltuaria, magari per sentirsi meglio e divertirsi, senza essere atleti con programmi di allenamento specifico, di fatto richiedono al proprio organismo prestazioni superiori alla norma, in quanto non allenati. Ecco perché per una maratona non agonistica o per una giornata di trekking è importante, oltre all'alimentazione abituale, ricordarsi di assumere un'integrazione specifica. Sicuramente con il sudore si perderanno sodio, cloruro, potassio e magnesio: in questo caso è utile integrare la perdita di questi sali minerali. Chi invece fa sport spesso è consapevole di quanto il suo organismo sia sottoposto a stress: in questo caso l'integrazione è un'abitudine consolidata.
E' possibile integrare l'alimentazione con l'alimentazione stessa?
Si può fare. Una ricchissima colazione, un pasto abbondante, una sostanziosa merenda, una cena opulenta e uno spuntino serale: una vera "quantità industriale" di alimenti per una "auto-integrazione". Il problema è l'utilizzo in rapporto all'utilità, alla comodità e alla biodisponibilità: gli alimenti hanno tempi di digestione più lunghi e quindi i principi nutritivi non sono subito pronti per essere utilizzati per lo sport. Gli integratori, proprio per la loro formulazione organolettica, sono in grado di dare comodamente e in quantità volumetrica ridotta il supporto nutritivo necessario nei tempi utili.
Chi pratica sport a livello agonistico usa sempre integratori?
Cito una frase del Prof. Antonio Dal Monte (già Direttore dell'Istituto Superiore dello Sport del CONI): " i nostri atleti o comunque tutti coloro che fanno attività fisica importante, per non invecchiare precocemente devono assolutamente assumere integratori, ad esempio contro i radicali liberi ". L'assunzione di antiossidanti, volendo parlare di questa categoria, in quantità elevata viene persino consigliata dai colleghi del Mario Negri, che in genere si distinguono per essere contrari all'utilizzo dell'integrazione. Un'attività fisica costante e impegnativa porta fenomeni ossidativi: mentre si bruciano le energie si producono anche le scorie, cioè i radicali liberi, che vengono eliminati in parte dall'organismo e in parte vengono combattuti dalle vitamine C ed E, dai bioflavonoidi, dai carotenoidi, dallo zinco, dal selenio, ecc.
Gli integratori possono nuocere alla salute?
Gli integratori alimentari assunti nei dosaggi standard (quelli indicati sulle confezioni) non risultano mai dannosi. D'altro canto è consigliabile non esagerare con qualsiasi cibo. Non nascondiamo che gli integratori presi a dosaggi eccessivi possono fare male. Ad esempio alcune vitamine (A, D, E) sono in grado di dare effetti collaterali se assunte a mega-dosi o se prese per un lungo periodo di tempo: dato che sono liposolubili, si accumulano cioè nel grasso, possono dare effetti collaterali importanti. Per questo motivo vanno assunte con attenzione. Tutto ciò rientra nel concetto del controllo e della prevenzione. Se una persona vuole mantenere il proprio benessere deve fare sport con una corretta alimentazione dopo un accurato check-up fisico: farsi misurare la pressione, auscultare il cuore e i polmoni; insomma una visita medica per il controllo dei parametri vitali.
C'è il rischio di confondere l'integrazione alimentare con il doping?
No. L'integrazione alimentare non ha nulla a che spartire con il doping. E' pur vero che negli Stati Uniti e negli ex paesi d'oltre cortina, alcuni integratori sono stati usati a dosaggio elevatissimo per ottenere performance illecite. In Italia l'unico integratore alimentare regolato dalle Federazioni è la creatina. Sostanza che ognuno di noi produce regolarmente e che ha un metabolismo giornaliero di 2 gr (prodotta e consumata in un giorno). La Federazione Ciclistica ne consente un dosaggio non superiore ai 6 gr al giorno, la Federazione Calcio non più di 3 gr.: quindi doping superando queste quantità. Considerato il fatto che una bella bistecca da 500 gr contiene 1,5 gr di creatina circa, sarebbe come dire che gli antichi romani e gli atleti ellenici - chi faceva sport di combattimento, come ci racconta Svetonio, mangiava 1,5 kg o 2 kg di carne al giorno - erano "dopati"! Il doping per quanto riguarda gli integratori alimentari non esiste. E' stato introdotto surrettiziamente per motivi onestamente a me poco comprensibili. Sono ben altre le sostanze adoperate dagli atleti delle varie Federazioni, come ampiamente riportato dai mezzi di comunicazione, per doparsi: la vicenda Conconi e quella tragica di Pantani sono la testimonianza dell'utilizzo illecito di sostanze farmacologiche per ottenere scorciatoie per la vittoria.
Intervista al Prof. Silvano Busin
In generale gli integratori sono consigliati a chi pratica sport a livello
agonistico o anche a chi pratica sport saltuariamente?
L'integrazione non è sempre necessaria: l'integrazione ha un significato quando la persona fa un'attività fisica particolarmente impegnativa. E' pur vero che coloro che fanno un'attività sportiva saltuaria, magari per sentirsi meglio e divertirsi, senza essere atleti con programmi di allenamento specifico, di fatto richiedono al proprio organismo prestazioni superiori alla norma, in quanto non allenati. Ecco perché per una maratona non agonistica o per una giornata di trekking è importante, oltre all'alimentazione abituale, ricordarsi di assumere un'integrazione specifica. Sicuramente con il sudore si perderanno sodio, cloruro, potassio e magnesio: in questo caso è utile integrare la perdita di questi sali minerali. Chi invece fa sport spesso è consapevole di quanto il suo organismo sia sottoposto a stress: in questo caso l'integrazione è un'abitudine consolidata.
E' possibile integrare l'alimentazione con l'alimentazione stessa?
Si può fare. Una ricchissima colazione, un pasto abbondante, una sostanziosa merenda, una cena opulenta e uno spuntino serale: una vera "quantità industriale" di alimenti per una "auto-integrazione". Il problema è l'utilizzo in rapporto all'utilità, alla comodità e alla biodisponibilità: gli alimenti hanno tempi di digestione più lunghi e quindi i principi nutritivi non sono subito pronti per essere utilizzati per lo sport. Gli integratori, proprio per la loro formulazione organolettica, sono in grado di dare comodamente e in quantità volumetrica ridotta il supporto nutritivo necessario nei tempi utili.
Chi pratica sport a livello agonistico usa sempre integratori?
Cito una frase del Prof. Antonio Dal Monte (già Direttore dell'Istituto Superiore dello Sport del CONI): " i nostri atleti o comunque tutti coloro che fanno attività fisica importante, per non invecchiare precocemente devono assolutamente assumere integratori, ad esempio contro i radicali liberi ". L'assunzione di antiossidanti, volendo parlare di questa categoria, in quantità elevata viene persino consigliata dai colleghi del Mario Negri, che in genere si distinguono per essere contrari all'utilizzo dell'integrazione. Un'attività fisica costante e impegnativa porta fenomeni ossidativi: mentre si bruciano le energie si producono anche le scorie, cioè i radicali liberi, che vengono eliminati in parte dall'organismo e in parte vengono combattuti dalle vitamine C ed E, dai bioflavonoidi, dai carotenoidi, dallo zinco, dal selenio, ecc.
Gli integratori possono nuocere alla salute?
Gli integratori alimentari assunti nei dosaggi standard (quelli indicati sulle confezioni) non risultano mai dannosi. D'altro canto è consigliabile non esagerare con qualsiasi cibo. Non nascondiamo che gli integratori presi a dosaggi eccessivi possono fare male. Ad esempio alcune vitamine (A, D, E) sono in grado di dare effetti collaterali se assunte a mega-dosi o se prese per un lungo periodo di tempo: dato che sono liposolubili, si accumulano cioè nel grasso, possono dare effetti collaterali importanti. Per questo motivo vanno assunte con attenzione. Tutto ciò rientra nel concetto del controllo e della prevenzione. Se una persona vuole mantenere il proprio benessere deve fare sport con una corretta alimentazione dopo un accurato check-up fisico: farsi misurare la pressione, auscultare il cuore e i polmoni; insomma una visita medica per il controllo dei parametri vitali.
C'è il rischio di confondere l'integrazione alimentare con il doping?
No. L'integrazione alimentare non ha nulla a che spartire con il doping. E' pur vero che negli Stati Uniti e negli ex paesi d'oltre cortina, alcuni integratori sono stati usati a dosaggio elevatissimo per ottenere performance illecite. In Italia l'unico integratore alimentare regolato dalle Federazioni è la creatina. Sostanza che ognuno di noi produce regolarmente e che ha un metabolismo giornaliero di 2 gr (prodotta e consumata in un giorno). La Federazione Ciclistica ne consente un dosaggio non superiore ai 6 gr al giorno, la Federazione Calcio non più di 3 gr.: quindi doping superando queste quantità. Considerato il fatto che una bella bistecca da 500 gr contiene 1,5 gr di creatina circa, sarebbe come dire che gli antichi romani e gli atleti ellenici - chi faceva sport di combattimento, come ci racconta Svetonio, mangiava 1,5 kg o 2 kg di carne al giorno - erano "dopati"! Il doping per quanto riguarda gli integratori alimentari non esiste. E' stato introdotto surrettiziamente per motivi onestamente a me poco comprensibili. Sono ben altre le sostanze adoperate dagli atleti delle varie Federazioni, come ampiamente riportato dai mezzi di comunicazione, per doparsi: la vicenda Conconi e quella tragica di Pantani sono la testimonianza dell'utilizzo illecito di sostanze farmacologiche per ottenere scorciatoie per la vittoria.