Sabato 18/10/2014 sono andato a Scuol in Engiadina bassa a fare questo tour preso da Ride copia del 2013.
La mattina si è presentata fredda, essendo io partito da Chur alle 6:30 con 10°C, alle 8:45 c'erano 3°C vestiario estivo dato che le prognose diceva sole e temperature miti. Aspetto un'oretta ma si alza di appena 1°C.
Pace, calzo la giacca in Softshell e parto per questo tour.
Dopo aver percorso uno sterrato/ciclabile che costeggia il fiume En, arrivo al piccolo paese di Sur En, da dove inzia la salita in valle e che valle: LA VAL D'UINA.
Con passo lento e seguente (il giorno dopo mi aspettava la sgroppata con Spirit in The Sky -Passo del Sole e Bassa di Nara) e fermate per foto in sella alla bici arrivo appena sotto alla prima galleria, lì si apre uno scenario bellissimo (anche per questo ho optato di farla in salita, per gustarmela lentamente, in discesa ti mangia tutto in un attimo), carico bici in spalla e via proseguiamo per la strada ricavata dalla roccia dai vecchi contrabbandieri che facevano spola tra Svizzera e Italia.
Finito il tratto roccioso arrivo in un pianoro, Alp Sursaas (2140), svolto a dx direzione Lischanahutte e dopo un pezzetto pedalato ricarico la bici in spalla convinto che sia per poco (dovevo ancora smaltire l'indolenzimento alle spalle dei +1000 e 3 ore di portage del Barrhorn fatti 15gg prima)e invece portage per il 90% fino alla Fuorcla da Rims(2950) e anche oggi +1000 di portage. Durante l'ascesa mi sorpassano un trio di svizzeri anche loro con bici a spalla, che andatura!!! era più alpinebike che godersi il tour in alta quota e loro si loro spinti sino ai 3070 della punta più basa del "Piz Lischana". Arrivo ai 2980 del bivio e mentre guardo in cima i tre svizzeri incomincio a scendere, il terreno è la solita pietraia residua da vecchi ghiacciai, non è il terreno che preferisco anche ad anticipare la frenata o procedendo lentamente nei tornanti risulto sempre lungo e pendenze ripide, ma cavolo Danilo sei in alta quota cosa vuoi? Arrivo a Lischanahutte e a parte un pezzo di roccione impossibile da fare si percorre tutto in sella.
Ci si rifocilla prendiamo fiato e un po' di energie e giù per la discesa a zig zag, pezzo in alto scorrevole con rocce e qualche passagino, da 3/4 inizia ad essere leggermente più insidioso a ausa di radici alte ed ancora bagnate dalle piogge dei giorni scorsi e quindi saponette, con molta calma ed attenzione ci beviamo anche l'ultimo tratto e arriviamo alla macchina.
Che dire, la Val d'Uina merita, il pezzo intermedio se nei laghi alpini l'acqua fosse stata presente avrebbe dato una sensazione meno bucolica al paesaggio, panorami sempre belli e discesa non troppo tecnica ma divertente con colori autunnali super.
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Steinbock.[/URL]