è da circa un anno che Paolino ogni tanto butta lì questo itinerario; ma vuoi per la distanza, vuoi per il fatto che non si toccano grandi cime, l'abbiamo sempre rimandato.
Ora è giunto il momento di andare e di seguire la traccia proposta da Paolino.
Lo start è da Fabbrica di Curone dove c'è un bel parcheggio appena passata la Chiesa.
Io e Ila arriviamo dopo aver percorso la Val Tidone mentre Paolino si è sorbito il Passo del Penice; comunque da Piacenza sono circa 1 ora e 20 di strada dove non abbiamo mai visto tanti cartelli avvisanti il controllo della velocità e tanti contenitori di auto velox (spero vuoti!!).
Iniziamo percorrendo un tratto asfaltato che ci fa superare le frazioni di Remeneglia, Selvapiana e Forotondo.
L'asfalto poi lascia il posto ad una sterrata che con pendenza regolare ci fa guadagnare quota
Finalmente arriviamo ad intersecare la "Via del sale"
Ci aspettano ora 16 km di up and down sulla testata della Val Curone molto panoramici
Durante l'escursione raggiungiamo la sommità di diversi monti di cui i più importanti sono: il Monte Chiappo (1699 mt), Il Monte Ebro (1700 mt) ed il Monte Giarolo (1473 mt)
solo per raggiungere le sommità del Monte Chiappo e del Monte Ebro abbiamo dovuto spingere la bici, ma è poca roba
Oltrepassato il Monte Chiappo il percorso già bello di suo diventa ancora più panoramico
in queste zone occorre prestare molta attenzione ai recinti di filo spinato che per lunghi tratti costeggiano il sentiero
percorriamo anche un tratto della Via Romea
il Monte Ebro, cima più alta dell'alessandrino si presenta davanti a noi
e intanto continuano gli up and down su panoramiche praterie
un breve tratto della risalita al Monte Ebro abbiamo preferito farla con bici in spalla
ed anche il Monte Ebro è raggiunto
sempre sui crinali oltrepassiamo i monti Cosfrone (1661 mt), Panà (1559 mt), il Passo di Brusamonica ed il Monte Gropà (1446 mt)
Oltrepassiamo anche il punto di arrivo degli impianti di risalita del bike park di Caldirola, dove incrociamo diversi biker.
Funghi ovunque con le mazze di tamburo nei prati
ed arriviamo all'ultimo monte di giornata, il monte Giarolo
per scendere ci sono diverse opzioni: si può prendere una delle discese dal bikepark che terminano a Caldirola e poi rientrare su asfalto, fare una sterrata diretta con tratto finale in asfalto, oppure percorrere una vecchia traccia trovata in rete denominata "Down Giarolo" di cui però non ne conosciamo la percorribilità.
Scartiamo l'opzione bike park per il troppo asfalto finale, scartiamo la sterrata perchè non si può chiudere un giro così.
Non ci resta che la discesa "Down Giarolo", 1000 mt di dislivello negativo dove c'è di tutto anche se purtroppo sembra in stato di abbandono.
Indispensabile il GPS nella sua prima parte dove il sentiero è pressochè invisibile, coperto da foglie e da rami e da alberi caduti.
Poi diventa meglio ma in alcuni tratti abbiamo ravanato.
Diciamo che non è la discesa che il downhiller o l'endurista può apprezzare, per loro meglio le discese del bike park.
Molto più divertente il tratto in discesa denominato "Doctor House" che abbiamo raggiunto dopo un breve tratto a spinta
Ci sono delle belle compressioni, un breve tratto nei calanchi anche se la traccia andrebbe un attimo mantenuta perchè merita davvero
Ritroviamo la civiltà ai Laghi sportivi di Malvista dove, dopo un breve tratto in asfalto praticamente in piano ritorniamo alle auto.
Nel complesso un itinerario, una volta raggiunta la Via del sale, molto panoramico a patto che il meteo sia favorevole ed anche discretamente impegnativo. A fine giro i gps segnano 42 km e 1900 mt circa di dislivello.
Va detto che la discesa Down Giarolo potrebbe far arricciare il naso ai puristi che amano le discese tecniche e pulite, basterebbe una ripassata veloce ma capiamo che 1000 mt di dislivello da mantenere non sono pochi....
...ma c'è l'alternativa!! Basta scendere da una delle discese del Bike Park!!