I Castelli delle Prealpi

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
    Iscriviti al canale se non l'hai ancora fatto (clicca qui).


the.mtb.biker

Biker assatanatus
30/10/05
3.212
38
0
www.nest.bike
Bike
a
L'itinerario si sviluppa a cavallo delle Prealpi Trevigiane, tra la Valsana e la Val Belluna, presentando quattro asperità principali, più altre innumerevoli salite più brevi.

Partendo dall'abitato di Tovena (TV) ci dirigiamo verso sud fino a raggiungere la pista ciclabile che imbocchiamo verso destra per Mura; con la prima meta di giornata, il Castelbrando, visibile in lontananza, pedaliamo tra i campi della Valsana, superando le anguste vie di Mura e attraversiamo più volte il fiume Soligo. Dopo circa 3km dalla partenza (in prossimità di una fontana) svoltiamo a destra verso Cison di Valmarino; all'incrocio proseguiamo dritti, costeggiando il torrente fino a giungere al centro del paese: qui attraversiamo il ponte e svoltiamo a destra sbucando nella piazza di Cison. Passiamo alla sinistra della chiesa e svoltiamo a destra seguendo le indicazioni per "Castelbrando - merci e hotel".

In breve giungiamo al bivio a sinistra da cui ha inizio la salita: il fondo asfaltato diventa sempre più ripido man mano che si sale; qui è necessario prestare attenzione in quanto la strada privata è accessibile solo ai veicoli autorizzati, mentre pedoni e ciclisti possono sfruttare i passaggi appositi per aggirare i cancelli.

Il Castelbrando nacque all'epoca romana per proteggere, insieme al Castello di Zumelle, la via Claudia Augusta Altinate che univa Altino con i territori Alemanni; esso fu ampliato a più riprese a partire dall' ottavo secolo, e nel XV Secolo fu donato dalla Repubblica di Venezia ai Conti Brandolino, da cui prese nome. Recentemente ristrutturato, è stato da poco aperto al pubblico.

In vista delle mura del Castello affrontiamo due tornanti, quindi teniamo la destra ed usciamo dalle proprietà del Castello imboccando il largo sterrato sulla destra.

Inizia qui la "Via dell'Acqua" (sentiero 1028), riconoscibile strada facendo dai colori bianco-blu: lo sterrato, ornato da alcune statue, sale dolcemente fino a un vecchio cancello, oltre il quale inizia un tratto in single track che ci porta, con alcuni passaggi da fare a piedi, a una larga sterrata in lieve discesa, al termine della quale svoltiamo a destra in leggera salita.

La pendenza, inizialmente dolce, aumenta dopo una curva a sinistra; effettuato un tornante destrorso imbocchiamo il ripido sentiero (1028) sulla sinistra: dopo la prima breve rampa il single track prosegue pianeggiante verso sinistra fino a una radura; qui ignoriamo la mulattiera che scende a sinistra e saliamo sul sentiero di fronte a noi. Percorse poche decine di metri a piedi, in discesa raggiungiamo la Fontana de l'Arner, ottimo punto di rifornimento idrico.

Oltrepassata la fontana svoltiamo a sinistra su una carrareccia, e ignorando le indicazioni verso destra (il sentiero non è più pedalabile) passiamo con cautela attraverso una proprietà privata (attenzione al cagnolino) sbucando sull'asfalto: giriamo a destra e iniziamo a salire verso il Passo di Praderadego. Saliamo, con pendenze vicine al 10%, ammirando verso sud la Valsana; affrontati otto tornanti il paesaggio cambia radicalmente, aprendoci la vista anche verso nord e il Passo. Finalmente le pendenze calano un po' e superiamo qualche tratto sterrato. Nell'ultimo chilometro di salita la strada sale nuovamente ma ormai il più è fatto: in breve siamo al Passo.

Imbocchiamo ora la sterrata sulla sinistra che sale verso nord, e al primo bivio continuiamo su sterrato a destra. Al bivio successivo svoltiamo ancora a destra e iniziamo a scendere con più decisione su tratti sterrati e cementati verso la Val Belluna. In corrispondenza di una secca curva a gomito verso sinistra (riconoscibile perché poi la strada cementata sale leggermente) imbocchiamo lo sterrato verso destra. Qui la discesa si fa più "tosta" e pericolosa, con tratti tecnici alternati a ripidissime rampe cementate (fino al 32%) che metteranno a dura prova i freni. Improvvisamente, oltrepassato un ponticello, la discesa lascia il posto a una carrareccia ben battuta e pianeggiante che ci conduce nei pressi dell'abitato di Tiago.

Giunti sull'asfalto svoltiamo a destra in discesa verso il Castello di Zumelle e quando la strada torna a salire, in corrispondenza di tornante destrorso, imbocchiamo il sentiero sulla sinistra riconoscibile dall'arco in legno "Percorso Pedonale". In 400 metri siamo al parcheggio, e con un'altra ripida rampa sterrata raggiungiamo il castello.

Il Castello di Zumelle, in posizione dominante sulla Val Belluna, sorse nei primi anni Dopo Cristo per vegliare sulla via Claudia Augusta Altinate; motivo di disputa per secoli tra Bellunesi e Trevigiani, fu distrutto nel XIV secolo. Ricostruito, perse parte della sua importanza fino alla seconda metà del '900, quando fu ristrutturato e portato a nuovo splendore. Oggi è sede di numerose manifestazioni culturali e rivisitazioni storiche.

Dopo una breve sosta scendiamo al parcheggio e imbocchiamo l'asfalto in salita; all'incrocio presso il capitello di S.Donà teniamo la sinistra e saliamo lungo la strada principale fino alla frazione Nabie. Da qui in leggera discesa sterrata aggiriamo la collina e sbuchiamo sull' asfalto che sale verso destra al Passo Praderadego.

La strada sale senza tornanti con pendenze costantemente oltre il 15%, per poi spianare leggermente dopo circa 1,5km.; dopo 2,2km. di salta imbocchiamo la sterrata sulla sinistra, riconoscibile dal segnavia "MTB 1". Superate alcune baite deviamo a sinistra e aggirata una casa con delle caratteristiche statue in pietra affrontiamo una discesa tecnica (attenzione ai rovi) fino a giungere su una carrareccia pianeggiante che seguiamo verso destra.

Al bivio successivo svoltiamo a sinistra e sempre seguendo le indicazioni "MTB 1" affrontiamo un tratto in saliscendi. Quando inizia la discesa e il fondo si fa più smosso deviamo, in corrispondenza di un tornante sinistrorso, a destra nel bosco: la discesa si fa ora più tecnica e pericolosa e alcuni tratti andranno percorsi a piedi. Affrontato un piccolo guado il sentiero torna pedalabile e ci porta su una carrareccia fino a un capitello presso l'agriturismo "Da Geppo". Nel piazzale antistante il locale c'è una provvidenziale fontana. Al capitello svoltiamo a destra sulla carrareccia che sale leggermente (indicazioni Signa - San Boldo). Con un lungo falsopiano intervallato a brevi strappi più ripidi raggiungiamo il Pian Miot e iniziamo a scendere sull'altro versante della valle prima su sterrato poi su asfalto superando la località Signa e raggiungendo la strada del Passo San Boldo, dove arriviamo svoltando a destra e percorrendo 1,7km. di salita.

In prossimità del passo imbocchiamo la rampa asfaltata sulla sinistra e, all'incrocio successivo, svoltiamo ancora a sinistra; al bivio successivo continuiamo dritti e iniziamo a salire su fondo cementato per circa 2km.. Quando la strada inizia a spianare proseguiamo sempre dritti ignorando eventuali diramazioni; passiamo davanti alle Casere Ial e iniziamo un tratto pianeggiante in quota molto panoramico, dal quale possiamo ammirare il Passo San Boldo e la strada che vi risale, con le sue caratteristiche gallerie elicoidali. Poco dopo la sterrata entra nel bosco e ha inizio una velocissima discesa che con una serie di tornanti cementati perde rapidamente quota fino a giungere nuovamente a Tovena, punto d'arrivo dell'itinerario.

Foto, mappa e altimetria su www.tmb.135.it
(http://www.webalice.it/stefano.demarchi/page/itinerari/veneto/itinpraderadego/index.htm)

Itinerario creato in collaborazione con www.pedalareinvalsana.too.it
 

Classifica generale Winter Cup 2024

Classifica giornaliera dislivello positivo