Da Il gazzettino del 21 agosto
«Se il Montello è speciale è soltanto merito nostro». Di tutte le polemiche legate al caso di Ferragosto relativo alla vera o presunta chiusura del Montello ai ciclisti, l'intervento che ha forse fatto più arrabbiare
Eugenio Mazzocato, sindaco di Crocetta, è stato quello del
presidente nazionale della Federciclo, Renato Di Rocco. «
Di Rocco -sbotta Mazzocato-
imputa lo sviluppo del Montello al ciclismo dicendo che prima del 1985, anno dei mondiali,
era un cimitero e che grazie al ciclismo si è sviluppato, perché
prima cresceva solo radicchio. Non è assolutamente vero: il Montello è così perché tutti ci siamo dati da fare per renderlo speciale e fruibile.
Non mi risulta che passati i mondiali del 1985 il Coni o la Federazione abbia fatto chissà quale investimento sul nostro territorio a supporto dell'attività ciclistica. Nel 1985 forse un quarto o al massimo un terzo delle attuali strade montelliane erano asfaltate e quindi disponibili per ciclisti e amatori. Allora chi ha investito sul territorio? Chi ha creato lo sviluppo per cui ora il Montello piace a tutti?». Non certo la Federazione. «Il Montello -aggiunge Mazzocato- è cosi grazie alla lungimiranza e alla laboriosità delle genti di questi luoghi e alle amministrazioni comunali che hanno sempre voluto bene al proprio territorio. Senza contare che il prodotto tipico del Montello non è mai stato il radicchio». Poi ribadisce la propria posizione. «
Non ho mai posto alcun divieto di transito ai ciclisti e non ho preteso e non pretendo alcun obolo per il transito delle gare. Anzi ho patrocinato e versato, volentieri, più di qualche contributo. Se sono stati posti dei divieti, questi hanno riguardato esclusivamente le auto, le moto e i quad lungo lo stradone del bosco, a tutela dei pedoni e dei ciclisti. Ciò che chiedo, sentiti i colleghi sindaci che condividono il mio pensiero, è il rispetto dell'ambiente, delle regole di civile e pacifica convivenza con i residenti e della sicurezza sulla strada». E aggiunge: «
Ho chiesto di mettere alcune regole sul transito nelle Prese più densamente abitate come per esempio un senso unico in salita o in discesa per i ciclisti. Ho detto che sarebbe interessante proporre un circuito montelliano consigliato per le gare e magari uno per gli amatori. Tutte cose che vanno ovviamente valutate. Ben venga quindi il tavolo tecnico e di concertazione proposto dal presidente Muraro». Poi una nuova stoccata alla Federazione. «
Ma ad eccezione di Massimo Panighel, presidente di "Pedali di Marca", a tutt'oggi non ho ricevuto alcuna richiesta di incontro o di confronto da parte di alcun esponente del mondo del ciclismo, tanto meno da parte dei vertici federali».